domenica 3 settembre 2017

IL SEME DELLA CONSAPEVOLEZZA


Oggi li ho trovati insieme, sistemati manco a farlo apposta nella stessa stanza, loro che hanno qualcosa di molto forte in comune, la passione per la campagna. Un amore viscerale che li ha portati a fare di un "sentimento" il proprio lavoro.
Lui, che racconta la Sua storia di malattia, la tinge a tinte fosche, si lascia scappare ogni tanto un... se riusciamo a tirare, ma poi conclude con l'abituale Sua soluzione in tasca... "però tanto c'ho la campagna".
Lei... nove anni di malattia, vedova, vive sola in campagna. Unico Suo cruccio è non avere la patente e dover scomodare perciò i figli.
Ah, entrambi non amano i dolci, fatta eccezione per le caramelle al caffè che porto io. L'accettano per buona "crianz'", per non dispiacermi e altresì invitarmi a tornare.
Lui scarta la caramella e poi la succhia lentamente, e lo fa mentre continua a parlare di sé, della Sua campagna, dove va ogni giorno e dirige i lavori seduto sulla sedia a rotelle.
Per me la terra è tutto. E' madre e padre, fratello e sorella. Ci devo stare assieme e assisterla come conviene. Prima spaccavo il mondo, la giravo tutta a piedi. Oggi me l'abbraccio con gli occhi, perché altro non posso.
A questo punto si ferma per asciugarsi gli occhi, si commuove per se stesso ma anche per la terra. E' come l'avesse tradita, non potendo solcarla più con i Suoi passi...
Ah, quante ne ho fatte nella vita mia...
E ancora una volta si ferma, sempre commosso...
Ora che sono arrivato a 'sto punto della vita mia, mi dispiace solo di una cosa. Non ho raccolto quello che ho seminato.
Perché dici questo...?
Signora Maria, lo vedi come sono ridotto? Io accetto tutto, la malattia, le cure impossibili. Mi tormenta il fatto che non posso camminare, non mi reggo proprio...
Intanto però oggi ti vedo seduto e non sdraiato a letto. Qualcosa pure significherà.
Eh, signora Maria... io mi difendo. E mi difendo in tutti i modi. Mangio anche se non mi va. Mangio, ho lo stomaco "potente" e quello che mangio mi fa venire la forza. Poi faccio da solo la ginnastica con le gambe, faccio finta di andare in bicicletta, me le massaggio. Non voglio tenere due "cose appese"...
Stavolta sorride, e poi continua...
Mi difendo per non arrendermi. Io non mollo.
Lei ascoltava silenziosa, in attesa di una trasfusione...
Emoglobina bassa, amica mia... sono stanca assai.
Poi in realtà, non so come ha preso forza e ha detto tantissimo, raccontando il coraggio e la qualità di vita tirata a stento di una donna quale è lei, 68 anni mal portati perché sfruttata dal lavoro nei campi e dai tanti dolori della vita, compresa la lunga malattia.
Davvero tenete 68 anni?... ha replicato Lui meravigliato... scusate, ma pensavo di più.
Genuina schiettezza contadina, di tale semplicità da suscitare tenerezza.
Voglio dirvi solo questo, vivo sola in campagna, fino a qualche tempo fa con due mucche e alcuni cani. Le mucche me le hanno rubate, e mi sono rimasti i cani. Mio marito è morto otto anni fa, mi aveva lasciato molti animali da accudire ma io non potevo farcela così come sto combinata, e li ho venduti. Ho due figli maschi che da subito si erano offerti di alternarsi per non lasciarmi sola almeno di notte, io non ho voluto. Dovevano restare con le proprie famiglie. Quindi trascorro le mie giornate da sola... ma in realtà non sono sola perché prima quando mi prendeva la tristezza bastava che mi mettessi sulla porta e chiamassi... Antonietta!... e rispondeva la prima mucca, e poi... Rosina!... e muggiva la seconda. Adesso chiamo solo Pasqualino... e di corsa arrivano tutti i cani, e seduti davanti a me scodinzolano, ed io non mi sentivo e non mi sento né sola né triste. Insomma mi sono adattata la vita per come mi piace...
O è stata lei ad adattarsi alla vita come è ora realmente?
Se viviamo in base alla consapevolezza rispondiamo in modo adeguato a qualunque situazione. Essere consapevoli vuol dire entrare in comunione con la realtà che circonda, percependola come è effettivamente, senza proiettare pregiudizi ed illusioni.
Lei, guerrigliera di lungo corso è calma e radicata nelle sue convinzioni, continua a rispondere alla sfida presentata dalla Vita.
Lui, tanto c'ha la campagna, e non lo ferma niente. Ogni giorno ne respira l'aria, chinandosi a fatica ne raccoglie le zolle per accarezzarla, fa riparare e lucida il trattore che ogni tanto dice di voler vendere, ma in Cuor Suo sa che non lo farà mai.

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