sabato 16 settembre 2017

IL PICCOLO CESTINO



Non so se definirla una qualità in senso positivo, oppure peculiarità caratteriale da animo pedante. Chi entra pure di sfuggita nella mia vita, lascia sempre qualcosa e per questo non riuscirò mai a cancellarlo, qualunque cosa accada. Saranno ricordi ed esperienza, comunque ricchezza ed insegnamento.
Chi mi ama e dovrebbe conoscermi mi giudica datata ed antica, superata in un'epoca dove tutto è usa e getta, persino i sentimenti. Altri, quelli "di sfuggita", mi definiscono una buona ascoltatrice e si meravigliano della mia ottima memoria. Personalmente credo che se per tutta la vita non hai fatto altro che nasconderti a te stesso, procedere e maniacalmente ripulirti la "polvere di dosso", nessuno mai si sarà accorto del Tuo passaggio e neppure di una silente presenza. E allora a che cosa sarà servito venire al mondo, esistere senza poter cogliere e poi seminare?
Mah, alla fine ognuno fa come crede, ed io continuo così come sono. E mi piaccio pure.
Voglio raccontare di un incontro fatto stamattina, incredibile nella sua semplicità, rasserenante come pochi. Una sorridente signora al Suo primo giorno di chemio ma non so dopo quante recidive. Diciasette anni in tutto dalla diagnosi, quattro o cinque interventi, innumerevoli indagini, l'insieme di preciso non se lo ricordava o magari l'aveva rimosso per non perdere la speranza, comunque oggi era lì e quando sono entrata mi ha accolto con un bel sorriso...
- Una caramella?
- No, grazie... non mi va. E questi che cosa sono?
Si riferiva ai fiocchi di tenerezza...
- Sono fiocchi di speranza, colorati come l'arcobaleno.
- Belli. Posso avere il cestino?
Beh, questa non me l'aspettavo, chiedere il piccolo cestino, contenitore di speranze...
- E i fiocchi poi dove li metto?
- Meh, dai... fammi questo regalo, lo metto in cucina, così mi ricorderò sempre di te.
Non sarà stato per questo, certo che no, tanto sarei stata io a non scordarla, ma il modo semplice, il tono quasi supplichevole da bambina che chiede e vuole ottenere qualcosa a tutti i costi, e poi quell'ennesimo "ritorno"... come avrei potuto dirle di no? Insomma ho svuotato il cestino e l'ho posato sul comodino. Per i miei fiocchi avrei trovato un'altra sistemazione, si tratta di speranza e per la speranza un posto c'è sempre, si deve trovare.
Così tutta gioiosa mi ha regalato un grazie e un abbraccio stretto...
- Oggi stranamente mi sento serena, molto serena. Forse non perderò i capelli e poi ho incontrato te.
E intanto si accomodava la maglietta...
- Eh, sapessi quanto sono dimagrita. Oggi ho messo questa dopo tanti anni.
L'ho guardata...
- Ma è la maglietta giusta per la giornata. Vedi... c'è scritto, Life is beautiful. La Vita è bella.
- Veramente? Non me ne sono accorta, e poi non lo sapevo. A malapena conosco l'italiano! Però si, sono d'accordo con la maglietta. La vita è bella, ma davvero.

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