giovedì 7 settembre 2023

PENSAVO... (n. 63) (Il divino è in ognuno)

Stamane in reparto conversazioni pregnanti di spiritualità. Così per caso, non volendo. Significa che se ne aveva gran bisogno. Da parte mia posso dire con assoluta certezza, di non aver mai incontrato una rappresentante dei Testimoni di Geova così garbata e gentile. Ne è nata una lunga conversazione, durante la quale nessuna delle due ha imposto il proprio credo all'altra. È la Spiritualità, la prima tra le dimensioni della Persona, la più importante. Non deve necessariamente coincidere con il culto religioso, e anche se le religioni sono custodi della spiritualità si può essere non credente e possedere una profonda spiritualità. Perché è esigenza, esigenza naturale quasi quanto il respiro. La dimensione spirituale, riguarda i Valori cui si ispira l’essere umano, sia in maniera latente che consapevole. È relativa alle caratteristiche delle capacità di Conoscenza, Amore, Volontà insite in ogni essere umano, seppure diversamente sviluppate ed espresse. Mettiamo un po' d'ordine. C'è differenza tra Fede e religione. Tra Liturgia e religiosità. Ma pure tra Spiritualità e Fede. La religione in sé non è un valore, un affetto, non può essere motivazione, è mero aspetto esteriore, manifestazione di una fede che può esserci o meno. Liturgia, importante si, ma solo quando rispecchia ciò che nel profondo è. Spiritualità è il termine che meglio esprime la Fede, anche se non necessariamente con essa si identifica. E poi c'è la Preghiera che è la più bella, profonda e personale espressione del legame col divino. Nasce dal profondo del Cuore pure di Chi è un buon cristiano e non lo sa. Mette in sintonia pensieri ed azioni. È lode, ringraziamento, abbandono. Pace nell'Infinito.

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