domenica 26 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.98) (Il grande amico Silenzio)

Al 5° incontro di formazione, consueto riepilogo delle corrette modalità d'approccio del volontario con il paziente oncologico. L'importanza dell'ascolto e come predisporsi ad ogni incontro per prendersi cura dell'Altro nel miglior modo possibile. Ci siamo soffermati in particolare sul "silenzio". Che cos'è il silenzio? È un rifugio, una strategia o qualcosa da evitare, riempiendone il vuoto con parole ad ogni costo? Ma poi è davvero vuoto il silenzio? Ognuno darà una risposta, la "sua risposta", secondo il carattere, il vissuto, il punto di vista. In realtà sono tante le tipologie di silenzio. Si fa un gran parlare ogni giorno, a tutte le ore, a volte senza nemmeno riflettere, forse per nascondere persino a se stessi ansie e turbamenti. Mentre serve uno "spazio silenzioso" per raccogliere le idee, correggersi e poi ricominciare. Al volontario il silenzio serve pure per pensare a ciò che avrebbe voluto in situazione simile sentirsi dire al momento giusto con parole giuste, memorizzare e poi donare agli Altri. Il Silenzio è tante cose insieme, è una ricchezza, non ultima è la risposta intelligente ai pensieri cui non si può o è meglio non replicare. Mancano le parole o non si ha voglia di parlare. Succede. In entrambi i casi è indice di debolezza? No, è il contrario ed è consapevolezza dei propri limiti. Per me il silenzio è indispensabile. Me ne circondo a tarda sera quando ad occhi chiusi per un po', rivivo i momenti della giornata, lentamente alla "moviola" per non perdere alcun particolare. E l'indomani c'è bisogno di silenzio, della quiete che accompagna il giorno al suo inizio, quando raccogli i pensieri dal precedente e nascono le idee, i piccoli progetti "step by step", come ho imparato, a piccole dosi per non esagerare. IL SILENZIO È... (P. Frederick William Faber) Il silenzio è mitezza quando non rispondi alle offese, quando non reclami i tuoi diritti, quando lasci la tua difesa a Dio. Il silenzio è misericordia quando non infierisci sulle colpe dei fratelli, quando dimentichi senza frugare nel passato, quando il tuo cuore non condanna, ma perdona. Il silenzio è pazienza quando soffri senza lamentarti, quando non cerchi d'esser consolato, ma consoli, quando attendi che il seme germogli lentamente. Il silenzio è umiltà quando accogli nel segreto il dono di Dio, quando non opponi resistenza all'arroganza, quando lasci ad altri la gloria e il merito. Il silenzio è fede quando ti fermi a contemplare il Suo volto, quando ascolti la Sua presenza nella bufera, quando taci, perché Egli parli al tuo cuore. Il silenzio è adorazione quando non chiedi il "perché" nella prova, quando t'immergi nella sua volontà, quando dici: "Tutto è compiuto". Per tutto questo tempo ho imparato a valutare il silenzio nelle sue forme. Mi piace sentirmene avvolta e non romperne l'incanto, perché mi sento protetta, confortata, accolta.

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