giovedì 2 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.75) (Abitudini vitali)

Ricordo... quando facevo la chemio e mi fissavano la data seguente, com'ero contenta. Mi dicevo convinta, perché volevo esserlo... se mi hanno dato questi giorni, sarà certo che al loro termine potrò arrivarci. E così ogni volta, e altrettanto adesso, quando cambiano forma e parole ma il senso è lo stesso. "Avevi l'abitudine, ogni sera, di apparecchiare la tavola per la colazione del giorno seguente. "Perché fai tanta fatica"? ti ho chiesto. "In fondo si tratta di un caffè un tè e poco più". "Perchè è un esercizio di speranza". "Che c'entra la speranza con i biscotti e la marmellata"? "C'entra con il giorno e la notte. Davanti all'oscurità siamo inermi, non abbiamo certezze, possiamo solo sperare di approdare un'altra volta alla luce del giorno. Prepararsi per il mattino seguente vuol dire invitarlo a tornare". - Susanna Tamaro - Pensavo... anch'io ho questa abitudine. Inconsapevolmente, da tredici anni. Adesso ho capito il "perché". Ho anche l'abitudine di darmi appuntamento con tutte le persone che incontro e pensano solo al domani prossimo venturo. E pensandoci bene, mi do pure un gran da fare per riempire ogni spazio di tempo cercando il da fare. A proposito, tanto per dire e giusto perché è poco, avrò in previsione dell'8 Marzo qualche giorno "full time". Probabilmente mi stancherò, ma quanto sia bello essere stanchi dopo aver temuto che non fosse più, non si può dire. Ma perché poi racconto tutti i fatti miei che manco potrebbero interessare? È strategia, solo strategia. Per alleggerire preoccupazione e fatica, ridimensionare anche le noie per caso della quotidianità. Abitudini... vitali, ora mi è chiaro. Mi alleno, mi do vita, colmando il mio tempo di speranza.

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