sabato 11 novembre 2017

AL SOLITO BIVIO


Se non ci fossero motivi tali da tenermi in piedi, ferma e dritta di fronte al solito bivio, direi proprio che sarei decisa a mollare, con dolore ma lo farei.
C'è tanta sofferenza qui... parole del mio oncologo alla vista dello sgomento trattenuto a stento, sgomento non per me stessa, ché quello riesco a gestirlo per istinto di sopravvivenza, ma per il forte senso di impotenza. Mi sono vergognata poi di quell'attimo di cedimento, ma tant'è sono fatta di carne e sentimenti anch'io, e se riuscissi a restare impassibile davanti a due occhi lucidi diventati troppo grandi in un volto smagrito e pallido, non sarei normale oppure dura spettatrice di continuo dolore. Mi sono pentita quindi, e pure convinta di aver perso punti... che razza di volontaria sono?
Stamane però, quando il mio dottore ha salutato con la consueta cordialità, mi sono ripresa... è andata, mi son detta, ha dimenticato la mia grama figura da "scolaretta impreparata".
Ma d'altra parte non è che si sta a recitare un copione, essere se stessi con le dovute cautele per una situazione costante, è prioritario, Chi è dall'altra parte è estremamente sensibile quanto vulnerabile, e si accorge di quel che sei, se lo sei o meno, e il primo vero danno sarebbe questo, consequenziali gli altri.
Dopo una serie di eventi che sembrano essere messi insieme a bella posta, cui forzatamente assisti senza poter lasciarti andare alla libera espressione di ciò che provi, davvero pare che si ponga quasi un out out... prendere o lasciare? Prendi questa "costante" con qualche variabile, l'accetti, o lasci perdere, molli tutto e torni a quel che eri parzialmente riveduta e corretta?
Non nego di averci pensato tante volte, lucidamente e distaccandomi con forza dal mio vissuto per non esserne totalmente condizionata, mi sono ritrovata sempre in lacrime con la sensazione di aver voluto anche per un solo attimo scappare. Poi, con gli occhi asciutti ho guardato avanti, mentre come fotogrammi in successione rivedevo volti e contemporaneamente ricordavo parole come messaggi, doni lasciati a me, eredità d'Amore. Che si continuasse, perché alla fine tutto passa, con dolore ma passa.

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