giovedì 5 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI (n.5) (La doppia stagione)


Quest'anno le stagioni di mezzo hanno fatto la voce grossa. Non è bastato segnare il passo alle seguenti, e stanche di anni a prati verdi ed alberi spogli, hanno accolto tristemente la pandemia.

Quando finirà? Domanda che cerca la risposta ovunque, dallo sguardo trasognato del vicino finalmente sceso di casa dopo un mese, al trafiletto nell'angolo più nascosto del quotidiano locale.

Ma poi finirà davvero? Che finirà di certo, questo è vero, perché tutto ha una fine, occorre aspettare, e intanto continuare a vivere. E Vivere è sorridere e amare, piangere ed asciugarsi le lacrime, e poi... "dedicarsi", ovvero... regalarsi una dedica al giorno, perché la meritiamo, stiamo attraversando egregiamente una tempesta.

La speranza accompagna, per fortuna, pure quando ci si sente dissociati e persi. Sono momenti, a volte durano qualche giorno, ma da considerare come "perturbazioni atmosferiche". Certi sempre che passeranno.

Scrivo quasi di continuo queste cose per fare opera di convincimento a me stessa, cambio la forma, un po' di parole, ma alla fine senso e scopo sono sempre quelli, e tutto per tenere ben saldo l'equilibrio e continuare a riconoscermi.

Quindi... capita solo a me?

Perché in questo periodo mi sento proprio così, "unica" ed esagerata per alcuni versi, "doppia" ed incompleta a causa dei vari alti e bassi dell'andamento.

Vorrei andare per una sola strada, avanti e spedita, e non portarmi appresso un "sacco" di pensieri.

Vorrei elaborare tutto insieme un po' alla volta, perché diventi energia forte, ed andare avanti.

Non è facile, ma sappiamo Tutti quanto convenga usare prudenza e buonsenso, e farlo con fiducioso ottimismo.

Pazienza serve, e darsi tempo.

Intanto Noi ci siamo, e ognuno sa che può contare sull'Altro, pure a distanza, anche col solo ascolto.

L'immagine può contenere: pianta, fiore, spazio all'aperto e natura

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