Stasera interpreto il pensiero di Chi come me non si è fermato neppure per questa pandemia, magari arranca a tratti, a volte cade solo su un ginocchio, ma subito si mette dritto per continuare.
Vuol essere riferimento e sostegno, conforto e compagnia, anche aiuto pratico per svicolare tra le tante difficoltà che adesso sembrano infinite.
Essere volontari in oncologia non è dispensare chiacchiere per ingannare il tempo, è dare ascolto alla paura, asciugare lacrime nascoste, e poi informare per quel che si può, e quindi occorre leggere e studiare, formarsi per una migliore qualità del servizio.
E ora che "in presenza" tutto è diventato difficile, come si fa?
Si può "da remoto" come si suol dire, educando la voce e lo sguardo, ché non s'interrompa il dono della serenità.
Dedico perciò questi pensieri a Chi non si ferma mai perché con un lungo tirocinio ha imparato a non mollare. E gli basta un grazie sincero e un piccolo progresso per tornare ad animarsi e sperare.
Non ha bisogno di parole inutili, numeri a casaccio o pseudo miracoli, gli sta bene anche solo aiutare per ciò che può, per quel che sa.
È un sognatore, e non si ferma mai,
neppure quando si scontra con la realtà evidente.
Chiude per un attimo gli occhi, respira profondo, e poi pensa che restare tra cielo e terra è possibile e non impedisce di fare piccole ma grandi cose.
Alla fine è terra terra, e qui vuole restare. Concreto al massimo ma senza strafare.
Dedicato a Chi non si ferma mai, a Chi sogna e s'impegna... dedicato a Noi che nello sguardo lucido dell'Altro troviamo la risposta giusta che ci manca.
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