venerdì 12 gennaio 2018

HO CAPITO CHE TU CREDA IO NON SAPPIA (prima parte)


Quasi all'alba tanta pioggia al mio risveglio, e poca voglia di affrettarmi. Ormai i tempi sono piacevolmente lenti, come è giusto sia alla Nostra età, di due persone che hanno fatto tutto a suo tempo ed ora vorrebbero prendersela comoda e non avere pressioni di sorta. Invece, ogni tanto ci sta ed oggi era una giornata di quelle che calano nella realtà sgradevole che si vorrebbe dimenticare.
Tanta pioggia, dicevo e tanta acqua da bere perché dovevo sottopormi all'ecografia dell'addome completo, ore 8:30 l'appuntamento. Ci siamo avviati per tempo, ultimo referto e litro d'acqua appresso, e importante da precisare, vescica parzialmente piena. Nonostante il traffico intenso a causa del maltempo, siamo arrivati quasi in orario, scendo dall'auto e quasi mi prende di lato un taxi che in volata sorpassa a destra per entrare nel cortile dell'ospedale. Se vero è che il buongiorno si vede dal mattino, questo bastava come avviso per tornare indietro, ma non c'ho pensato più di tanto e ho continuato per la mia strada, strada che portava seguendo la "linea guida" dietro la porta stranamente aperta dell'ambulatorio dell'ecografia. Fuori tutte le sedie occupate da persone visibilmente innervosite. Possibile...? Tanta gente infastidita già di buon mattino... comunque ho consegnato l'impegnativa...
Comincio a bere?
Certo signora, cominci pure.
Ed io comincio, ed intanto per ingannare il tempo prendo a mandare messaggi, come faccio ogni mattina perché niente deve essere di ostacolo alla "mia normalità" e d'altra parte questa serve pure a distogliermi dalla negatività di pensiero e a tratti dall'ansia che prende in certi momenti. Altre persone continuano ad arrivare, da esterne e da interne, quest'ultime hanno la precedenza ma non l'urgenza della pressione sulla vescica, altri sono "dotati" di questo ma non possiedono la prenotazione giusta, hanno sbagliato sede dell'esame. Ma chi ha sbagliato veramente... loro o il CUP? L'errore è del CUP che molto semplicisticamente per bocca e mente poco arguta del solito impiegato allo sportello, afferma... che problema c'è? Cancella e scrivi a penna, universitaria al posto di ospedaliera.
Ma siamo pazziii? Urla la dottoressa che... tra parentesi... speravo di non trovare stamattina, perché ogni volta ne caccia una nuova, e con le sue trovate prima o poi farà "tutto esaurito" nel reparto di cardiologia.
Ma siamo pazzi? Ed io come referto se non siete inseriti nel sistema informatico... a voce?
E la prof. alterata ed inviperita si avvia al CUP, mentre gli specializzandi, altri bei soggetti, cercano di riportare la quiete tra tutti i malcapitati in questa giornata, "zompellanti" quelli in piedi, a gambe accavallate i fortunati, si fa per dire, che hanno "vinto" una sedia.
Cominciamo quindi a fare ordine in questo caos, almeno per quello che mi riguarda.
Numero 1... taxi assassino, numero 2... lunga attesa che si preannuncia ancora più lunga, e poi... poi arriverà il "bello", sempre si fa per dire, perché la storia non finisce qui.
(continua...)

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