mercoledì 5 marzo 2014

QUELLE "SANTE" BENEDIZIONI

Che il Signore ti benedica...
Quante volte l'ho sentito ripetere per tutto questo tempo... un po' mi schernivo, però ammetto pure il gran senso di sollievo a quelle parole, quasi fossero "garanzia illimitata" e prima ancora "ansiolitico" senza rischio di dipendenza.
L'ultima volta che le ho ascoltate... mi è tornato vivo un ricordo.
Tre anni fa e... un bacio sulla punta delle dita.
All'ultimo appuntamento non si era presentata quella mia amica "assai particolare", come lei stessa amava definirsi, venti giorni dopo ero venuta a sapere che non c'era più.
Avevo tanto parlato di Lei, la vecchina che un giorno di luglio, sotto un acquazzone che faceva dimenticare l'estate, accompagnai a casa dopo la terapia. Me l'aveva chiesto con tono supplichevole ma in realtà imponendolo, forte della Sua "autorità" di persona anziana. Naturalmente le risposi di si... e da quel giorno ogni 21 giorni fui il Suo autista preferito.
Non aveva nessuno che potesse accompagnarla in ospedale, Lei era sola, ma molto probabilmente preferiva esserlo... "Il fatto è che io c'ho un carattere mooolto particolare..." e calcava il tono su quel "mooolto" che la diceva lunga... poi prendeva a piangere, all'improvviso si asciugava le lacrime e cominciava a "intervistarmi". Ma quante domande mi avrà fatto... e tutte insieme pure, a rischio di mettere in seria difficoltà il mio già carente senso d'orientamento.
"Non Ti preoccupare... è facile, devi andare sempre dritto. Dritto... ancora dritto e sempre dritto." Forse poteva avere anche ragione... solo non teneva conto dei sensi unici... e quante volte mi son trovata a fare lo stesso giro prima di arrivare dove dovevo. Allora scoppiava a ridere... una risata sottile, quasi a singhiozzo... e poi ricominciava con le domande.
Prestissimo era passata al "tu"... "Ma ti sei operata? E dove? Alla mammella? Ah... ma quella è 'na stupidaggine! Sent' a me... tu si' guarita."
Magari... le rispondevo e continuavo a... guidare, però lo ammetto, con un pizzico di serenità in più.
Arrivate sotto casa, l'aiutavo a scendere dall'auto... e mentre lei apriva a fatica quel portone le reggevo  la borsa a retina che mi ricordava l'infanzia e in cui teneva in bell'ordine tutte le "carte" del Suo "curriculum" sanitario. Poi tolta la chiave dalla serratura, prima di salire le scale mi guardava... "Che il Signore Ti dia tante benedizioni, ma soprattutto... tanta salute!"
Oggi mi resta questo ricordo... le Sue parole di sante benedizioni  e un bacio al volo in segno di saluto.












5 commenti:

  1. Mi ricordo del tuo racconto Mary e mi dispiace tanto... Un periodo brutto , tante persone stanno male chi più chi meno. Ti abbraccio con affetto, come sempre cara amica .

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    1. Eh si, cara Ale... ogni tanto tornano i ricordi. Passano gli anni ma tutte le persone che ho "incrociato" sul mio cammino non passano dimenticate. Hanno lasciato un segno... e non solo nella memoria.
      Un bacio...

      Mary

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  3. Ciao Mary sai io ho sempre amato quel tipo di benedizioni quelle che terminano con il bacio sulla fronte, le ho sempre percepite;come anche tu scrivi, come uno scudo contro tutto, come se ti rendessero quasi immortale ma più che nel fisico nello spirito, le ho sempre tanto amate e qualche anno fa ne scrissi un post, forse lo ritirerò fuori, ma sfiga vuole che a nessuno sia mai venuto in mente di benedirmi una volta :-)) non in quel modo, perchè io a certe cose ci credo, quando le benedizioni sono fatte con amore funzionano, non devi più temere nulla perchè troverai sempre la forza di superare tutto.
    Quella signora ti ha fatto un grande regalo :-))

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    1. Lo so, Carolina mia... ormai per tutte quelle sante benedizioni, mi sento protetta a vita. Duri quel che duri.
      Un bacio...

      Mary

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