giovedì 27 marzo 2014

LE ATTESE

"Paziente oncologica in stand by, cautamente ottimista e carica di speranza"... immagino sia scritto su un ideale biglietto da visita, quasi curriculum vitae... una "specializzazione" conseguita con tanta fatica.
Parlo di me così quando l'occasione lo richiede ed il contesto è giusto, ma sempre in tono discorsivo che intende sdrammatizzare. In effetti lo desidero davvero, non minimizzare ma dare la dimensione esatta di ciò che mi è capitato e nell'eventualità possa ripresentarsi.
Questo comunque comporta sentirsi sempre al limite, una sorta di confine, varcato il quale è necessario essere pronti a fare guerra, perché è inevitabile e netta la percezione di una certa instabilità.
E continua l'Attesa... fatta di tante occasioni, appuntamenti, circostanze... momenti... e nessuno la vorrebbe tale o per lo meno assai breve che lasciasse il posto a notizie certe ed esiti concreti... Sicurezza.
Perché mi vengono questi pensieri al limite (tanto per cambiare) della rassicurante ragionevolezza? Fra un po' si ricomincia con l'iter consueto... impegnative, esami ed ecografie... stavolta mi toccherà anche la mammografia annuale e mi conforta almeno che il disagio per la fastidiosa "pressa" è scontato del 50%.
Ma mentre quest'ultima è stata fissata nella logica dei tempi al ritiro stesso del referto precedente, Dio solo sa che cosa ho dovuto fare per un'ecografia addominale...
... FOLLOW UP oncologico dopo 6 mesi?... giustissimo, e com'è che si prescrive un esame che ne richiede 8 di attesa? E si tenga conto che si usufruisce... per modo di dire... della decantata "corsia preferenziale", cosa che puntualmente viene rinfacciata come per dire... e ti lamenti pure?
Eh già, perché i "non privilegiati", i "non tumorati da Dio" devono aspettare anche più di 1 anno, come se prenotarsi per un'eco addominale equivalesse a farlo per un lifting.
Ma che assurdità sono mai queste?
E poi anche per me c'è pure qualcosa per cui attendo da 11 mesi.
Lo scorso anno, nessuno me l'aveva prescritto, avevo deciso da me la visita specialistica fisiatrica. Il braccio destro, l'"incriminato" suo malgrado, da un po' mi doleva... si stancava facilmente ed era anche un po' gonfio.
Ci mancava solo l'altro accidente del linfedema, erano quasi tre anni è vero ma poteva presentarsi in qualsiasi momento.
Così... dal medico curante mi feci prescrivere la visita che prenotai tramite CUP... dopo 40 giorni mi presentai alla visita... dopo 3 ore fui ricevuta ma solo dopo 24 mi guardò, tastò, misurò il medico specialista "più specialista", quello che ne sapeva di braccia disastrate da mastectomia.
Si... il braccio era leggermente gonfio, sicuramente ero stata imprudente e sconsiderata quindi la colpa era mia. Va bene... dopo il "mea culpa" che cosa avrei dovuto fare? Linfodrenaggio e fisioterapia per braccio e relativa spalla, per un totale di 30 sedute.
Quando...? Mi avrebbero chiamata... c'era una lista di attesa!
Per compilare 3 impegnative fu impiegata mezz'ora... già tanto per scrivere termini mandati giù a memoria, ma niente al confronto dell'attesa.
Sono ancora nel cassetto quelle impegnative... ad aspettare.

2 commenti:

  1. ciao Mery,....tumorate da Dio....sei troppo forte! Un abbraccio forte e... che vuoi, dobbiamo continuare a essere.....pazienti....
    Grazia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, cara... Ti abbraccio forte anch'io.
      E per forza dobbiamo essere pazienti... altrimenti che "pazienti" saremmo?
      Tra l'altro anche "forti", visto che la pazienza è la virtù che li caratterizza.

      Mary

      Elimina