sabato 22 novembre 2025

TRA I RICORDI (n.51) ("Ho davvero paura di come questo cancro cambierà la mia vita")

Come rispondere a questa affermazione/ emozione creando o suscitando un' "opportunità empatica"?

Di sicuro non contrastando un'assoluta verità poichè già al momento della diagnosi qualcosa cambia, quando molte certezze cadono.

Mostrare comprensione e concreta e silenziosa vicinanza potrà essere una soluzione dal momento che si annulla così l'inevitabile senso di solitudine.

Questo ed altro durante il terzo incontro GAMA dell'anno, con qualche cenno anche alla necessità fortemente sentita da Chi si ammala, di "dare un senso" all'accaduto.


A domani, e intanto notte serena in attesa di un nuovo giorno da vivere sempre e comunque.

1 commento:

  1. Io a volte penso che dovrei cercare di fermarmi e imparare ad apprezzare di più quello che ho. Lo penso perché ho molta paura della malattia, avendo una famiglia particolarmente soggetta ai tumori. Immagino perciò che le probabilità che prima o poi mi possa accadere non siano così remote, e quando penso a un momento X in cui dovessero dirmi Sei ammalato mi immagino tutto, come starei, come la vivrei, rivedo come l'hanno affrontata i miei cari, chi facendocela, chi no, e m'immagino il sollievo enorme che si può provare una volta tornati sani. E proprio lì penso Ecco, dovrei sentirmi così sempre. Grato come se ce l'avessi fatta, sensibile alla bellezza, pieno di vita, anziché stare a lamentarmi di problemi idioti, anziché gettare il mio tempo su cavolate. Forse è così per tutti, penso anche. Certe situazioni le si possono capire appieno solo passandoci attraverso in prima persona. Chi lo sa.
    Scusa il commento forse un po' fuori contesto. Mi andava di condividerlo. Un abbraccio.

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