mercoledì 24 giugno 2020

DALLO STIGMA AL PARADOSSO


Ogni anno vivo questo anniversario con diversa consapevolezza. Il Tempo aggiunge un altro tassello, il "puzzle" si fa più chiaro, il "disegno" però non è completo. Così dopo la gioia tanto simile a delirio di onnipotenza, furono la sensazione di privilegio e la riservatezza, ora è gratitudine e insieme sentirsi fragile di fronte ad altre fragilità, e constatare la propria impotenza. E rabbia mai provata prima, vedendo che nulla è cambiato.
Il cancro non è più male incurabile, ma per certi versi Tu che ce l'hai, resti un "prodotto a scadenza". Come il latte e lo yogurt, dopo un certo periodo, lo guardi con sospetto, e non tenti nemmeno l'assaggio. Pazienza, stavolta è andata così.
Poi ci sono le piacevoli sorprese, i colpi di fortuna, e lì son tutti bravi. Il produttore, il consumatore che ha avuto cura, e pure il latte e lo yogurt. Buone condizioni, cura adeguata, esito più che soddisfacente.
È il mio caso.
Perché con la giornata odierna si conclude il decimo anno "con il cancro"... attenzione, non "di cancro", la sfumatura è sottile ma importante. Ormai sei fuori... cominciarono a dirmi già al quinto anno di sopravvivenza, ma sono convinta ci credevano poco, anzi non ci credevano proprio sin dall'inizio, altrimenti non avrebbero smarrito l'esito dell'agobiopsia, mi avrebbero informato prima dell'intervento di ricostruzione che dopo un certo numero di anni la protesi va cambiata, ma tant'è e comunque sia, io sono ancora qui, a dar fastidio ogni tanto, tra le righe e con ironia.
Tutto è possibile quando si ha la testa dura, e si gioca il tutto per tutto, e poi... cosa importantissima da non dimenticare mai... lassù per fortuna Qualcuno ci ama, e non smette mai di farlo, pure se a volte ci sembra il contrario.
Quindi auguri a me, ci sta... ma pure che Dio protegga sempre dal male, tutti ma proprio tutti sempre.
Ah, mi viene in mente ora un altro particolare. il termine, "guerrieri". Mi piace poco, sta diventando obsoleto, e fra un po' nessuno ci crederà più.
Personalmente non mi sono mai definita una guerriera, solo una persona che ha lottato e ancora lotta con se stessa ma per imparare a vivere, valutando e scegliendo, superando le paure e affrontando qualsiasi cosa le si presenti, e lo farà questo fino alla fine della "strada".
Sono in stand by, per me... per Altri, una survivor, lungosopravvivente. Fino a questo momento, aggiungo... e finché sarà. A me sta bene.

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