venerdì 18 agosto 2017

DELLA SERENITA' PERDUTA


E un giorno segue l'altro, e si comincia dal mattino a sperare che sia meglio e nulla accada a turbare la serenità.
Non sempre è facile, perché mentre lotti contro il Tuo "piccolo dolore" ti trovi a dover fronteggiare quello del vicino di casa, di Chi incontri e si racconta, quello di tipo globale cui non puoi restare indifferente neanche se lo volessi. Ti senti circondato perché non vivi sotto una campana di cristallo, vorresti rifugiarti in un "mondo migliore", scivolare quasi non visto, simile ad una chiocciola ignuda che rischia per adattarsi. E non è un controsenso.
Percepisco che di tanto dolore non se ne può più. Eppure non si può fare niente se non aspettare che passi, il proprio momento, quello del vicino e del conoscente, la "paura" di una parte del mondo sempre sotto mira.
Un attentato terroristico oltre a scuotere le coscienze, sconvolge il fisico, lo pone idealmente nella situazione estrema, e la paura da lontano, all'improvviso diventa tua, così che alla fine si ridimensiona il dolore personale, ma resta e persiste una certa inquietudine.
Oggi l'ennesimo attentato, questa volta a Barcellona, in Spagna che pareva inattaccabile perché dall'atteggiamento nei confronti del medio oriente molto simile all'italiano. E pensare che un mese fa in Spagna c'era andato mio figlio, e un pensiero come ventata gelida aveva percorso la mente.
Ma no, che vado a pensare, in Spagna non può succedere, mancano le motivazioni.
Come ce ne fosse bisogno per chi ammazza a sangue freddo.
Poi per calmarmi in qualche modo, come faccio sempre, ero ricorsa al mio "successo personale". Aver elaborato e metabolizzato, e poi come "nuova risorsa" messo in atto. C'ero riuscita, poi oggi quest'altra notizia di dolore e morte, e tutto daccapo. Allora davvero non possiamo essere sicuri di nulla?!
Nessuno può rispondere e tutto sommato anche a Te mancano le parole, così contrariamente a ciò che è stato proposto fare, cioè spegnere le luci della Torre Eiffel in segno di lutto e protesta, io direi invece di accendere tutte quelle del mondo.
Che sia la luce a giorno segno di non resa, arma per combattere ogni forma di oscurantismo, trionfo della dignità dei popoli che amano la pace.

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