domenica 13 ottobre 2024

INCONTRI (n.62) (Il Tempo va e porta via le "cose")

Viviamo, e per poterlo fare siamo convinti aver bisogno di certezze, ma l'unica valida da cui partire è la conoscenza di sé. Tutte le altre non sono certezze, bensì convinzioni se non convenzioni. Pare strano, il "non attaccamento" regala certezze. Per arrivarci occorre lasciar andare ciò a cui si è molto attaccati e che proprio per questo appesantisce e non serve, e trattenere il poco che fa bene ma uguale per tutti non è. Lasciar andare è come perdere qualcosa coscientemente... "L’arte di perdere non è difficile da imparare; così tante cose sembrano pervase dall’intenzione di essere perdute, che la loro perdita non è un disastro. Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta il turbamento delle chiavi perdute, dell’ora sprecata. L’arte di perdere non è difficile da imparare. Poi pratica lo smarrimento sempre più, perdi in fretta: luoghi, e nomi, e destinazioni verso cui volevi viaggiare. Nessuna di queste cose causerà disastri". - Elizabeth Bishop - Che bella metafora, alleggerisce il concetto di fondo. Lasciar andare non è privarsi di nulla, ma capire davvero di che cosa si ha bisogno, così da eliminare il superfluo o sostituirlo con qualcosa di nuovo, diverso. E sentirsi finalmente come prima, se non meglio. Un tempo fui persona che non si liberava neppure dei cocci rotti, in seguito il timore di dover perdere ben altro e non solo quelli portò a sbarazzarmi di ciò che fosse materialmente fragile. Così la mia persona, pure fragile ma leggera, ora è agli occhi altrui più preziosa.

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