lunedì 25 novembre 2013

Una "principessa" come tante

Mi è tornata in mente Lei... e il Suo modo di accettare uno "strano amore" e ancor di più, ricambiarlo.
 Aveva un vissuto difficile alle spalle, e lei lo raccontava con una naturalezza tale da farlo sembrare dignitosamente normale. Era  fiera di sé, di come sapeva destreggiarsi per vestire con pochi soldi o preparare il pranzo riciclando a volte gli avanzi senza farli apparire tali. Se la cavava sempre e anche  con la malattia andava alla grande, raccontava la sua storia e portava sempre sottobraccio una cartellina colorata dove erano raccolti i fogli del suo ultimo excursus sanitario. Quando la vedevo la prendevo un po' in giro... lo faceva per apparire "donna in carriera?" le chiedevo, e lei... "Che cosa? Non so neanche che significa. La cartellina mi serve per portare sempre appresso la mia storia precisa, così se qualcuno la vuole sapere o mi chiede qualcosa tengo subito pronta la risposta." Diceva a tutti che ero stata io in quei giorni all'ospedale, a darle la forza, il coraggio di operarsi, di non aver paura delle terapie invasive, in realtà tutto questo ce l'aveva già e viveva quel momento difficile, in un certo senso contenta che gli altri finalmente si accorgessero di lei e di quanto fosse importante nell'ambito della famiglia. Almeno in quell'occasione le sarebbero state risparmiate un po' di "botte" e avrebbe potuto concedersi il lusso di "rifiutarsi" quando non ne aveva voglia.
Quel giorno che faceva la terapia fu tanto contenta che fossi andata a trovarla.
 "Ma sei venuta apposta per me? Tu sei proprio una vera amica sincera." E dicendo così mi aveva regalato tanto, soprattutto la sua stima di persona grande nell' accontentarsi di poco, anche della minima attenzione.

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Ciao, Anna Maria... no, Lei che io sappia è ancora tra Noi... solo non la vedo né sento da tempo.
      Avrà ripreso il Suo "percorso normale"... se così può essere chiamato.
      Un abbraccio...
      Mary

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