mercoledì 30 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.47) (Opportunità)

"E ricorda: se sei ancora viva, qualcuno ha bisogno di te.

Vivi ogni giorno con dignità e amore.

Ricorda sempre che la vita è un dono prezioso. Ogni giorno è un'opportunità per fare del bene, per amare e per essere grati. Non perdere mai la speranza e continua a vivere con passione e determinazione"

Parole lette per caso, in un giorno non proprio a caso, così quindici anni fa vide la luce il mio blog.

 "Continuare a...", e nel titolo il senso dei giorni che seguirono.

Quando ricordo e ripeto a me stessa tutto questo mi esalto e ridimensiono contemporaneamente. Mi dico... forse esagero, mi monto la testa. Poi succede in un giorno non proprio a caso, come la giornata odierna, che incontro qualcuno che racconta una storia simile alla mia. 

La malattia come opportunità di crescita personale, riscoperta dell'amore per se stessi, voglia di fare per andare oltre.

Perché Noi siamo ben altro. Basta esserne consapevoli.


A domani... per la gioia di poter continuare a condividere tante emozioni belle.

martedì 29 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.46) (Sarà forse predisposizione naturale?)


Si nasce col destino di mediare.

Mediare.

Non c'è nulla da fare. E mentre pensi come e quando, vuoi o non vuoi, sei già in mezzo.

Perché, sia ben chiaro, non sarai mai tu a scegliere.

Beghe familiari, conflitti poco seri, dico... veramente?!

Sarà per carisma speciale c'è sempre un'occasione  per mediare.

Che cosa lo fa fare?

Non lo so, credo proprio sia predisposizione naturale.

Ché poi è pure grande responsabilità.  Mediare è una vera arte, insomma non è da tutti. 

Solo che a volte trascinati in mezzo, è  una gran fatica mantenere l'equilibrio. 

L'Empatia è basilare, se non si è capaci di "indossare" l'abito emotivo dell'Altro non si potrà portare armonia tra le due parti, né trasmettere serenità contagiando positivamente.

Mediare è saper ascoltare le parole silenziose.

Essere pronti all'eventualità dell'imprevisto, non criticare le parti ma essere super partes. 

Una "corda" tesa da due parti nel modo giusto e senza pressioni al centro, resiste a lungo e non si spezza.

Almeno così si spera.

lunedì 28 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.45) (Bilancio "diversamente negativo")

Penso spesso al mio stato attuale, essere "diversamente giovane".

Ovvero mi sento sempre la stessa ma con qualcosa di effettivamente diverso. Non saprei dire cosa.

È che a questa età ci si rende conto di essere l'esito delle esperienze, degli incontri, delle delusioni, insomma del proprio vissuto.

Una sorta di bilancio da accettare, analizzare e migliorare per quel che resta.

Alla fine comunque non si chiude in negativo.

Io ad esempio, a parte qualche scatto di troppo come reazione, credo di essere più saggia. Solo che ho smesso di essere ciò che piace agli altri per diventare ciò che piace a me. 

Ho smesso di cercare l'approvazione degli altri per imparare ad accettarmi.

Sono più sicura, più selettiva nei luoghi, nelle persone, nelle abitudini e nelle posizioni.

Ho lasciato andare attaccamenti, dolori inutili, prendo le distanze dalle persone tossiche. Non per presunzione o supponenza ma semplicemente per salute, pace, serenità e, soprattutto amor proprio. 


Ho imparato a volermi bene. Finalmente.

domenica 27 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.44) (Un richiamo all'attenzione, un bisogno d'amore)

Il bisogno di essere ascoltati e considerati.

Per non dimenticare.

Per non essere dimenticati.


Ed è storia che si ripete.

Ad interrompere la serie di quei famosi "giorni no"... ecco arrivare un segno, simile ad una mano che si leva in alto a significare che sono stati abbastanza, davvero troppi quei giorni, ché in fondo non c'è motivo ma solo timore e pure vago, e invece di concreto c'è quello che si è fatto e la voglia di continuare a... fare tanto perché non è mai troppo.

Strano non ricordarlo o forse non vuole quella pur piccola parte che ama piangersi addosso.

Forse ancora, è un modo come un altro per non dimenticare... o chiedere attenzione.

E quel bisogno d'amore, quel richiamo viene ascoltato sempre e solo da Colui che tutto sa, e poi muove le "pedine giuste" nella partita continua che è la vita di ognuno. Così si intrecciano le "storie" anche solo per pochi minuti, e la forza va e si ferma dove deve... 


Già... perché solo Lui sa...

sabato 26 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.43) (25 Aprile... ovvero sulla libertà)

Al di là dei tanti tricolore sbandierati e dei "bella ciao" in ogni dove, la "liberazione" resta un punto fermo, comunque antico evento, mentre oggi è più giusto parlare di "libertà".

Libertà, a volte solo una parola, molto più spesso un sentimento.

Perché bisogna sentirsi liberi per esserlo davvero.

Volontà di affermare la propria opinione, non essere giudicati o addirittura condannati per questa, che anzi andrebbe sempre considerata, nel bene e nel male.

Quanti conflitti in meno...

"La libertà è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica"

- Ignazio Silone -


A Noi che ne abbiamo passate tante e ne attraversiamo altrettante, è stata concessa la grande libertà di esserci, e Noi ci siamo, sperando di esserci ancora a lungo, sempre liberi.

venerdì 25 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.42) (Fiocco azzurro per NOI... INSIEME)

Dante. E anche questo bimbo è venuto alla luce, e la Nostra volontaria Anna Maria Nenna è diventata per la prima volta nonna. Immagino la Sua gioia

Pensavo. Per fortuna ci sono i cuccioli d'uomo, che come gli altri cuccioli non hanno paura di niente, e scelgono il mondo.

È incredibile quale rinnovamento porti una nascita... tutto passa alle spalle ed è una sensazione di vitalità che prende prima a serpeggiare e poi montare di animo in animo man mano che la notizia si diffonde.

Ogni volta è come se la morte fosse sconfitta per sempre... ed è la Vita ad uscirne vittoriosa.

Ho sempre pensato che avere dei figli sia una fortuna anche per questo... è come regalarsi una "briciola di immortalità". Non muori mai perchè una parte di Te continua a vivere in loro, e poi ancora nelle generazioni successive.

Quando ci penso, resto affascinata da tale cosa e mi sento viva più che mai. Fu pure il primo pensiero quando mi fu detto del tumore, e poi diventò un mantra per continuare.


Concedersi un obiettivo, è un aspetto della "poliedrica" speranza. Essere nonna, ci penso ancora. Lo spero sempre.

Buonanotte a tutti e di nuovo... benvenuto piccolino.

giovedì 24 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.41) La Musica è bellezza. La Musica è strumento di pace. - Papa Francesco -

Ed è Musica. Quando sei di ottimo umore, quando sei giù di corda. Se di Te hai compreso tutto, ancor più quando intuisci ma non sai.

Musica intorno, musica ancor prima di affacciarsi alla vita, quando arriva come dolce melodia la voce della mamma e il lento e sommesso tono del fluttuare nel liquido amniotico.

Se nella vita non ci fosse la Musica, la Vita stessa sarebbe un errore.

"La musica ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza".

- Nick Hornby -

Per me giornata pesante quella odierna, così fino a poco fa a luci spente, scegliendo il momento giusto, e tacitato il telefono, ho indossato le cuffiette e acceso la musica.

Cuore e Mente un po' alla volta si sono incontrati nell'espressione di un primo pensiero, e poi altri a seguire. 

E pensare che stasera sentivo di essere a corto di parole...

Allora c'è da fidarsi, perché è così... la Musica mette d'accordo tutti.


Ad occhi chiusi ancora, ascoltando il ritmo del respiro.

Lungo una "traiettoria" circolare, emozioni come anelli di una catena.

Serenità, tenerezza, condivisione...

nostalgia, rimpianto, fragilità.

Continuità di parole ed emozioni... 

Vita che continua e appare ancora più bella.

mercoledì 23 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.40) Il bene non si perde mai. Rimane per sempre Papa Francesco

È come creare idealmente un ponte, invita a raggiungersi, stabilire un contatto. Unisce.

Si impara a prendere tutto il Bene che serve per stare bene e far stare bene. 

È sentirsi circondati da tanto amore da


comprendere finalmente che c'è altrettanto da donare perché in realtà non si finisce mai di farlo.

È Amare tutti, ma proprio tutti. E sentirsi costantemente contenti per questo.

Non ci sono Amori diversificati, ma modi ed intensità di Amare. Si amano i gesti e le presenze, i piccoli difetti e la grande vulnerabilità.

Si prende un volto tra le mani, si asciugano le lacrime... si stringe in un abbraccio un corpo che trema.

Riesci ad amare soprattutto se conosci te stesso, e quel te stesso impari a valutare, criticare e pure perdonare... con una carezza.

Tutto riporta a te, a quel che sei... a quanto in realtà ti vuoi bene. Un Amore "cucito addosso" che ti rendi conto di indossare solo quando ti confronti. Senza guardarti intorno, senza giudicare.

martedì 22 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.39) (E da lontano giunse un uomo)

E fu Francesco. Il primo papa con questo nome, e bastò perché si intendesse che tanto sarebbe cambiato.

Quella sera del 13 Aprile 2013 si presentò alla folla che lo acclamava con un semplice "buonasera", e fu subito simpatico, poi chiese di pregare per lui, e si comprese quanto fosse umile.

Ma fu anche criticato in due occasioni. Quando allontanò bruscamente da sé una donna cinese, e quella volta che rifiutò di benedire un cagnolino.

Comunque parlò di famiglia, tenerezza e pace, e si rivelò così punto di riferimento per il mondo.

Oggi lo piangono tutti, coloro che impararono a conoscerlo e a volergli bene, chi lo criticava, persino gli indifferenti che solo ora sanno qualcosa in più tramite gli innumerevoli servizi televisivi.

A me resta nella memoria del Cuore l'immagine di lui che attraversa piazza San Pietro deserta, sotto la pioggia battente quel 27 Marzo 2020.

Un gesto di fiducioso abbandono a Dio, di protezione per tutti i figli di Dio, di riconciliazione, perché dopo la tempesta tornasse subito la quiete.


Grazie Francesco, Uomo tra gli uomini.

lunedì 21 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.38) (Perché la Pasqua è così...)

Il "mio pensare" è uno dei modi per stabilire un contatto col "mio Dio", per dimostrargli gratitudine. È come se quello fosse momento propizio e con Lui dialogassi. 

Metto a nudo le paure, le porto quasi all'esasperazione fino a quando, all'apice "crollo", riconoscendo la precarietà della mia condizione umana. 

Poi, però leggera mi rimetto in sesto, e ad occhi chiusi pensando alla Croce, la vedo sospesa nell'atto di scendere verso Chi la mira, quale risoluzione alle incognite della vita. 

Nient'altro è che sperare perchè non è dato niente per certo e nulla può essere noto prima che sia.

Domenica di Pasqua sono stata a pranzo fuori, e ho respirato a pieni polmoni l'aria


 fresca di questa incerta primavera.

Ancora si gira pagina, di nuovo si mette un punto, ma so già che non sarà un punto fermo. Pensieri e batticuore si alterneranno con la speranza di poter continuare a mettere insieme più giorni, più mesi ed anni.

E spero che qualche lacrima mi sia perdonata quando tornerò a provare sensazioni che temevo non dovessero appartenermi mai più.

domenica 20 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.37) (Buona Pasqua davvero)


Io Credo...

E nell'eterna alternanza dei contrari e delle contraddizioni, perché non si dia tutto per scontato e si impari ad apprezzare comunque ciò che si ha, penso a chi credente non è. 

Ci ho pensato appunto oggi, vigilia di Pasqua, e mi chiedo come possa viverlo questo giorno, che cosa proverà in un momento così, che è attesa e travaglio insieme. Perché lo è sempre prima di ogni nascita e rinascita. Considerato che, ormai cosa nota,  non si nasce una volta sola.

Io spero...

E sperando gli direi...

Anche se pensi sia impossibile per Te, sosta un attimo fuori da ogni tempo e luogo. Il dubbio si insinua.

Chi mai sarà stato, così come dicono, Colui che ha cambiato il mondo con l'Amore?

Sarebbe un piccolo seme, portato in Te a caso da un alito di vento, e magari a caso potrebbe germogliare.

Fiducia sempre e nonostante tutto, puntando almeno su ciò che sei.

Perché ricorda, solo Tu puoi deludere Te stesso quando non permetti all'esistenza di evolvere e hai fretta che i problemi del mondo si risolvano da soli.

Pensa quindi, spera sempre e credici ora. Non costa nulla.

Forse solo così per Te finalmente sarà...

BUONA PASQUA ancora.

sabato 19 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.36) (Chi perdona sceglie di sentirsi libero)

Il Venerdì Santo è il giorno del silenzio, del tornare sui propri passi, della riflessione...

Lasciar correre, giustificare, concedere il beneficio del dubbio... perdonare?

Perdonare non è un gesto di debolezza o di sconfitta, ma un dono di libertà estrema, perché nel perdono risiede la decisione consapevole del ricordare, ma anche del “lasciare andare”, che a sua volta conduce ad una comprensione intima e profonda della possibilità di trasformare il dolore che l'offesa ha causato.

Io perdono ma non dimentico, ma escludo a priori il rancore e da tutto ricavo un'esperienza. Mi potrà servire in seguito con la stessa persona o con altri, perché le situazioni si ripetono.

 La responsabilità è condivisa, gli effetti non proprio, Chi si sente vittima patisce di più. E sono notti insonni, a ripetere monologhi grevi di delusione. E pare non poterne uscire mai.

È capitato, mi sono sentita presa in giro, non considerata a volte mal compresa. Ho litigato e pure trasceso verbalmente, ma poi le responsabilità me le sono prese tutte, giustificando l'altra parte che forse io stessa avevo portato a sbagliare.

Sembra circolo vizioso. Non lo è. Il desiderio di ritrovarmi in pace fa sì che io perdoni me stessa per aver esagerato ed esasperato una situazione e di conseguenza perdoni anche l'altro. Mi alleggerisco così di un peso, ritrovo l'equilibrio, metto basi nuove per quella stessa relazione interrotta per mancanza di ascolto da parte di entrambi, ed anche per altre a venire.

Perdonarsi è cambiare atteggiamento, modificarlo soprattutto a proprio vantaggio.

In conflitto continuo con volontà e indecisione, tra amore e rancore rendiamo la Nostra vita un percorso ad ostacoli su una strada senza luce, perché privata della serenità.


Anche se all'inizio comporta uno sforzo notevole, il Perdono è ciò che serve a rendere la vita meno difficile.

venerdì 18 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n. 35) (Un altro Giovedì Santo)


E fino ad oggi, è stato un crescendo di note alte e basse cui sono abituata e che pure mi stupiscono. 

In reparto mattinata tranquilla, volti noti, alcuni sorridenti ed altri un po' meno, forse rassegnati. Tutto come sempre. 

È quasi Pasqua, e ho distribuito tenerezza 6  e ovetti di cioccolata, ché sia speranza di rinascita per tutti, oltre che un segno di affetto e vicinanza.

Qualche battuta ironica e molte confidenze, ogni volta una sorpresa perché non diresti mai che una persona conosciuta solo qualche minuto prima, possa raccontarti la Sua vita intera.

E diventano relazioni belle e ricche quelle immediate conoscenze, e si condivide il "Qui e Ora", il presente, l'unica certezza su cui contare, nonostante tutto.

Un altro giovedì santo da quella Pasqua che non voglio dimenticare, ché non ci fosse stata, forse non sarei diventata quel che sono.

E un'altra settimana santa di di non so quale anno, un biglietto o meglio ritaglio di fotocopia di un prestampato per chissà quale servizio, mi arrivò. Lessi ciò che era scritto... la data e poi un atto di sfida...

IL CANCRO

Un giorno si presenta un "lui" senza averlo invitato. Gli dico... chi sei? Lui dice... io. Non ti conosco, io già ce l'ho il "mio io", tu non mi servi. Ma lui dice... io, adesso sono il "tuo io" e dipendi da me. E da quel momento fu di me ciò che lui vuole. Ma se io credo nel mio io, forse riuscirò a mandarlo via.

Leonardo (alias DINO)

Da una sfida la voglia di rivincita e il desiderio di rinascita del proprio "io". La forza interiore che punta il dito e non consente che sia la fine.

Ché non è mai la fine, neppure su questa terra.

giovedì 17 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.34) (Il giusto tempo)

 Prima o poi arriva quel momento per lasciar andare, ricordando che tutto sin dall'inizio è stato dato in prestito. Una sorta di dote per incominciare. 

Siamo venuti al mondo nudi, andremo via nudi.

Il concetto è semplice ed essenziale. Non c'è bisogno di tanto per considerarsi vivi, e se pure negli anni ci fossimo riempiti di cose, pensieri, e molto altro, dovremmo essere disposti a lasciar andare tutto o quasi.

Trattenere il meglio che è stato e lasciar andare le zavorre che pesano sull'animo.
Ritrovare l'amore per se stessi, recuperare i "si" che ci siamo negati troppo a lungo.
Diventare consapevoli prima che sia troppo tardi.

È che allontaniamo sempre l'idea di un'esistenza coi limiti, primo fra tutti il tempo. C'è tempo, continuiamo a ripeterlo, forse per darci l'illusione che dipende da Noi quanto ci è dato per fare, per coltivare le relazioni, per realizzare progetti.

E il "Qui e Ora"? Va da sé, inconsapevolmente.

La conoscenza è imparare qualcosa ogni giorno.
La saggezza è lasciar andare qualcosa ogni giorno.
Siamo venuti al mondo nudi, andremo via nudi.

Il concetto è semplice ed essenziale. Non c'è bisogno di tanto per considerarsi vivi, e se pure negli anni ci fossimo riempiti di cose, pensieri, e molto altro, dovremmo essere disposti a lasciar andare tutto o quasi.

Trattenere il meglio che è stato e lasciar andare le zavorre che pesano sull'animo.
Ritrovare l'amore per se stessi, recuperare i "si" che ci siamo negati troppo a lungo.
Diventare consapevoli prima che sia troppo tardi.

È che allontaniamo sempre l'idea di un'esistenza coi limiti, primo fra tutti il tempo. C'è tempo, continuiamo a ripeterlo, forse per darci l'illusione che dipende da Noi quanto ci è dato per fare, per coltivare le relazioni, per realizzare progetti.

E il "Qui e Ora"? Va da sé, inconsapevolmente.

La conoscenza è imparare qualcosa ogni giorno.
La saggezza è lasciar andare qualcosa ogni giorno.

VALORIZZIAMOCI (n.33) (Amore e... amore)

A volte succede non sentirsi compresi, e perché no, neppure un minimo valorizzati. E dire che tutto si fa per amore solo per amore.

Un esempio? Capita proprio a me.

Mi si chiede...

dopo tutto che c'hai da fare?

Poco, molto poco.

Aiutare, tener compagnia, piangere e sorridere.

Ma pure... cucinare, lavare, rassettare e avere a mille pensieri per la testa.


Chissà... potrà bastare per farsi amare quanto amo io?

VALORIZZIAMOCI (n.32) (Noi ci siamo sempre... comunque)


Pur su una strada non lastricata il volontario, soprattutto nell'ambito oncologico, deve essere forte e tenace, non scoraggiarsi e saper adattarsi. Ci riuscirà grazie ai propri valori che faranno da motivazione.

Deve caricarsi di entusiasmo che è energia allo stato puro. Accogliere, comprendere, proteggere.

Il GAMA, soprattutto nella persona della sua presidente, ha come obiettivo tutto questo, e si impegna con iniziative semplici ma a volte anche importanti, come la recente "Antologia Poetica".

Intende arrivare a tutti nella modalità più accessibile, e ci riesce sempre.

Si è appena concluso l'evento "AL MERCATINO DEL GAMA", per cui hanno lavorato un po' tutti, dalla promozione all'allestimento, all'avvicendamento per la vendita presso il centro commerciale.

Un mercatino in occasione della Santa Pasqua per una raccolta fondi a scopo benefico. È andato benissimo.

Fare del bene fa bene prima a se stessi.

Ognuno ha la propria storia, spesso assai dolorosa. 

Speriamo che oggi i colori del nostro mercatino abbiano distratto per qualche minuto da un momento buio.

Noi ci siamo sempre, soprattutto per questo.

martedì 15 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.31) (Emozioni ed oltre)

Nel pomeriggio per riprendermi da un po' di stanchezza accumulata mi sono messa a letto. Non ho dormito ma pensato, soprattutto ho pensato ad una conversazione tra pazienti ascoltata stamattina. Si parlava di emozioni...


"A volte le parole non bastano.

E allora servono i colori.

E le forme.

E le note.

E le emozioni".

- Alessandro Baricco -

Non ci saranno mai due malattie uguali, ma uguali saranno le emozioni, indimenticabili nel tempo.

Condividerle è offrire ad altri lo spunto per mettersi in gioco in quella difficoltà ma pure in altre, e superarsi ogni volta.

Emozioni ed oltre.

Dall'angoscia alla paura, cosa alquanto normale, al timore di smarrirsi nella propria immagine, l'ultima carezza ai capelli.

Non è facile per niente, però si può, perché la vita è fatta di sfide continue e farsi vittima ogni volta è assolutamente deleterio.

Protagonisti. Siamo nati per esserlo dall'inizio alla fine.

Avete mai fatto caso a quanto sono belli i fiori di certe piante grasse?

Sono fiori più belli di tanti altri, perché imprevedibili spuntando all'improvviso tra le spine.

Fiori senza profumo perché lo si possa immaginare e diventare così il fiore di ognuno.

lunedì 14 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.30) (Pace per ogni giorno di vita)

L'inizio della "mia storia", quindici anni fa... coincise col periodo di Quaresima. Ed io per sublimare ciò che provavo a livello emozionale mi sentii al fianco di quel Gesù, non per paragonarmi a Lui come vittima sacrificale, ma per dare una motivazione giusta ad un evento "apparentemente" ingiusto. 

Fino a quel momento mi ero sentita nata a metà, dovevo perciò rinascere. E quell'esperienza estrema sarebbe stata valida occasione.

Fu strategia anche quella... massima speranza per l' "oggi" che sto vivendo. 


Così che ora sento dal profondo del Cuore e non solo perché è stata la Domenica delle Palme, il forte desiderio di dire "grazie" a Chi pazientemente mi ascolta e legge, e fare di nuovo l'augurio più grande... quello che li racchiude tutti.

Santa e Buona Pace... per ogni giorno di vita.

sabato 12 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.29) (Noi... insieme per il meglio)

 


Un grande feedback l'incontro odierno del GAMA, associazione che sta vivendo un momento di novità e cambiamenti a causa dell'inserimento di nuovi volontari.

Ogni nuovo ingresso comporta un cambiamento che va dall'organizzazione all'adattamento a luogo e situazione.

Chiaramente facile non è. Pazienza e buonsenso comunque aiuteranno perché il tutto avvenga in modo indolore.

Abbiamo iniziato con entusiasmo e buona volontà, facciamo in modo che si continui con costanza e rispetto per il contesto.

Non si può scegliere di fare il volontario se non ci sei portato, e non solo devi essere incline ma quasi non devi accorgerti di esserlo

Semplicità...

Non siamo lì a crear problemi piuttosto a semplificare quelli inevitabili preesistenti.

Intuito e buonsenso...

Rendersi conto tempestivamente della criticità del momento e saggiamente mostrare e dimostrare non invadenza.

Allontanarsi con discrezione, "vivere" il reparto con naturale lentezza simile al respiro.

Comprensione e gratitudine...

Le persone che operano nell'ambito sanitario devono affrontare quotidianamente situazioni che comportano concentrazione, scelte impegnative, e per questo nervosismo e tensione sono più che naturali.

Capire ed essere grati comunque, perché ritrovarsi con loro in quei momenti è insegnamento ed opportunità di crescita.

In conclusione però...

Qualora la tensione  fosse tale da creare disagio, meglio sarebbe prendere le distanze per un po', anche fisiche, per ricaricarsi e tornare poi sereni in un clima disteso.

venerdì 11 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.28) (Strana ma non troppo)

L'ho detto più volte che io sono fatta un po' "strana", mio marito per essere gentile mi definisce... alla rovescia, e in verità a volte non me la sento di dargli torto.


Celebro anniversari strani, quando oggi mi si chiede l'età rispondo... quindici anni, preferisco ricordare piuttosto che dimenticare.

Perché?

Tornando sui miei passi e vivendo di nuovo certi ricordi rivaluto me stessa e vedo di quanto io sia stata capace.

Finalmente!... "autostima" a 4 stelle, anche se miro più in alto ancora, alla quinta che costituisce l'eccellenza.

E poi ho un cuore carico d'affetto ricevuto nel corso di questi anni, un affetto che poi avrei moltiplicato per 10... 100... 1000 e mille ancora fino a farlo diventare quel sentimento contagioso che in breve abbraccia sempre di più, e fa sentire tutt'uno con chi s'incontra e racconta la Sua storia perché non ne può più di tenersela dentro e sente che si può fidare.

E come posso non considerare ogni giorno un dono?... di sicuro lo è, e poiché non è per merito, credo fortemente che questo tempo non sia da sprecare ma come "talento" da impiegare, mettere a frutto.

Questo per me è riprendere in mano la propria vita. Io voglio crederci e ci credo.

giovedì 10 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.27) (Un sogno non facile)

La Vita va vissuta come un sogno ad occhi aperti, ovviamente non è facile, però...

Se ci si accontenta e si impara ad arrangiarsi in leggerezza ed armonia... si può, perché non si trasformi in un incubo.

Vivere con arte... ecco, proprio così, quando si vive da protagonista sempre, qualunque cosa succeda, e da spettatore attento, che non si astrae dalla realtà intorno e sceglie di esserci empaticamente.

Vivere con arte, e la cosa proprio facile non è. 

Da un' "Avventura" si esce vivi o morti, e se vivi pure agguerriti.

Agguerrito significa combattere ogni giorno contro le paure, rendersi forti con duro

 allenamento. Ridimensionando il più possibile la sofferenza, prendendo le distanze da controversie e ostilità vere o presunte. Fosse facile...

E intanto sarà necessario lasciarsi scivolare tutto di dosso, anche se continuamente ti "innaffiano" addosso. A causa dei ripetuti rovesci, per un po' a capo chino ma giusto il tempo che il peggio passi, e poi... a testa alta perché non siamo fiori recisi, ma girasoli che cercano sempre la luce.

mercoledì 9 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.26) (Accontentarsi... accomodarsi... adattarsi)

Stasera desidero farvi un "dono". Una storia che già un giorno fu regalata a tutti Noi. Per questo qualcuno la ricorderà, altri no, comunque ad ognuno farà da promemoria,per non dimenticare che c'è sempre un'altra possibilità, altre opzioni per andare avanti in armonia.

È un testo in po' lungo però, ve lo assicuro, ne vale la pena...


IL VIOLINO A TRE CORDE

Il 18 novembre del 1995 il violinista Itzhatk Perlman si presentava sul palcoscenico del Lincoln Center di New York per dare un concerto.

Per Perlman raggiungere il palcoscenico non era un'impresa facile. Colpito da polio quand'era ancora bambino, era bloccato da protesi su entrambe le gambe e camminava con l'aiuto di stampelle. Il vederlo camminare, lentamente e faticosamente per raggiungere il suo posto nell'orchestra, era una scena impressionante.

Una volta seduto, dopo aver adagiato le stampelle per terra, sbloccava le protesi dalle gambe, poi ritirava una gamba ed estendeva l'altra in avanti. Infine, si abbassava per prendere il violino e, una volta sistematolo sotto il mento, accennava al direttore che si poteva procedere a suonare.

Il pubblico era abituato al ripetersi


 di questo rituale e lo seguiva in silenzio.

Un giorno, però, accadeva un grosso imprevisto.

Proprio mentre stava per concludersi la prima parte dello spartito, gli si rompeva una corda del violino. Agli occhi dei presenti non c'era dubbio sul da farsi. Perlman avrebbe dovuto alzarsi in piedi, sbloccare le protesi, prendere le stampelle e lasciare il palcoscenico per trovare un altro violino o un'altra corda.

Ma non accadde niente di tutto ciò...

Ci fu un attimo di silenzio. Perlman chiuse gli occhi e dopo un po' fece cenno al direttore di riprendere dal punto in cui l'orchestra si era fermata. Iniziò a suonare con tanta passione, con tanta forza e con tanta maestria che nessuno l'aveva mai sentito esibirsi con tanta perfezione.

Sappiamo tutti che è impossibile suonare un' opera sinfonica con tre corde, eppure Perlman modulava e ricomponeva il brano con una maestria impressionante.

Quando terminò, ci fu un attimo di silenzio, poi il pubblico si alzò in piedi e ci fu un'esplosione di applausi e di grida di acclamazione. L'intero auditorio esprimeva a gran voce l'enorme apprezzamento per la sua esibizione.

Lui sorrise, si asciugò il sudore dal volto, poi alzò il violino per invitare il pubblico al silenzio e, in tono tranquillo e riverente, disse: "Voi sapete che, a volte, il compito dell'artista è di esplorare quanta musica sia  dagli artisti, ma per tutti.

Perlman si era preparato per produrre musica con un violino di quattro corde e si era ritrovato nel mezzo di un concerto con solo tre corde. Decise di suonare con solo tre corde e la musica che ne scaturì risultò più bella e indimenticabile di qualsiasi brano che avesse interpretato con quattro corde.

Ogni sfida o difficoltà nella vita si vive senza crearsi altri problemi, con ciò che si ha e, quando questo non è più possibile, con ciò che resta.

lunedì 7 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.25) (Fare del bene fa stare bene)

Ne siamo convinti tutti, beh... almeno Noi e quelli come Noi in qualche modo impegnati in tal senso.

Personalmente mi reputo abbastanza normale, con limiti e poche doti, di conseguenza anche ciò che faccio pare buona cosa ma niente di eccezionale. Poi capita che al solito il buon Dio non lo manda a dire ma lo fa capire.

E tra le righe... ma si, vada per la caramella, e l'incoraggiamento, il raccontarsi e... giovedì  sarò  di nuovo qui... come tacito appuntamento, non si può altro che motivarsi, migliorare, e mai fermarsi.

Essere riconosciuti dopo del tempo già  muove qualcosa dentro, ascoltare poi che si è lasciato tramite ricordi, un segno bello profondo, tutto questo richiede un po' per serbarne i tratti e farne delle stelle..

E allora...

Una frase e un sorriso.

Un nome.

L'impegno che accomuna, sia pure in direzioni diverse, fa comprendere l'unicità di ognuno.


E poi... nient'altro.

Sono incontri che spiegano certe cose molto più di tante parole.

L'essenziale resta in quella gioia soffusa e inaspettata, generosamente condivisa che solo la speranza d'Amore può donare.

domenica 6 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.24) (Darci sempre per scontati non sarebbe giusto)

Pensare che stamattina per vari motivi mi sentivo inadeguata, demotivata e per un momento sono stata nell'indecisione.

Continuare?

Poi hanno preso ad arrivare messaggi e quei Cuori che solitamente accarezzano e convincono...

In realtà sono messaggi a forma di cuore. Forse non a tutti può sembrare un cuore, perché bisogna avere occhi giusti per vedere, e  leggere tra le righe.

Quando forte è il senso di appartenenza


diventa grande responsabilità, porta pensieri rivolti non solo a sé e un forte desiderio di condivisione.

Che poi non sarà chissà che, pure solo la presenza potrà bastare.

Non si cerca gratificazione, questa arriva  semplicemente da ciò che si fa, donando tempo, sorriso e speranza, e pure affetto, mai grandi discorsi e solo poche parole. Tutto quel che c'è per sentirsi dentro l'appartenenza a un "Che", senza un vero perché.

Serenità e gratificazione nel comportarsi come il "lievito madre", che agisce all'interno dell'impasto di farina ed acqua, e poi scompare. Ritornerà da un pezzetto di quella che sarà la massa, per rigenerarsi ancora e dar vita a qualcosa di buono.
A provarci almeno.










sabato 5 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.23) (Oggi visitando le note stanze...)

Ho sostato da un paziente che, se pure ad un primo impatto era sembrato non interessato a conversare, poi si è raccontato.

Mi allontano se do fastidio...

No, fastidio non me ne dà.


Posso sapere il suo, anzi il tuo nome, così... solo per salutarci se ci incontriamo qui o altrove.

Mi ha detto il suo nome, quello della moglie, le loro storie e il loro impegno a prendersi cura l'uno dell'altro, e le tante speranze.

Il volto per metà coperto dalla mascherina, rivelava uno sguardo umido di emozioni.

Prima di andare via...

Mi ha fatto tanto piacere conoscerla...

E mi è parso sincero...  sincero davvero.

Quel giorno che si varca la soglia, si cerca un volto, un appiglio. Un Angelo custode. E magari capiterà il meno adatto, ma sarà sempre e solo l'unico. Semplicemente perché il primo.

Mi piace pensare di essere stata,  almeno oggi, per lui l'appiglio cercato, la speranza mai disattesa.

giovedì 3 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.22) (Impegno... Vita... Continuità)

È cosa nota quanto importante sia la continuità, soprattutto nell'esperienza di malattia.

Darsi appuntamento e impegnarsi a mantenervi fede.

Fare insieme progetti a breve scadenza.

Stabilire vere e proprie relazioni che vanno oltre l'aiuto.

Si crea una sorta di "rete", le cui maglie si alternano larghe e strette, dove quest'ultime sono le persone di cui prendersi cura, mentre le larghe siamo Noi, parenti ed estranei, "caregiver" comunque.

Succede, si sa, che qualche maglia fra le piccole ceda, e si crei un buco davvero pericoloso, dannoso per quella accanto che rischia di annullarsi del tutto.

Ed è qui che la continuità potrebbe dare il massimo di sé, con un "rattoppo" che diventa ricamo.

Continuità di parole ed emozioni per voler bene, donare oltre il Bene. E stare bene. Insieme.

Per essere efficaci occorre continuità.

L'impegno discontinuo cancella il buon operato, fa dimenticare le persone.

Invece un ricordo fissato nel tempo resta forte e poi si desidera perpetuarlo, riagganciarlo ad altri, e ad esso collegare fatti recenti e nuovi. 

E poi ci sono i volti e persino le voci, tutto resta in mente, comprese certe espressioni ricorrenti e qualche conversazione che ha lasciato il segno.


Continuità. Desiderio di non veder sparire del tutto Chi ha lasciato orma di sé. Non si calca sabbia spazzata dal vento, ma "terra viva" ove si semina.

La Vita va custodita anche come principio. 

Bisogna resistere per proteggerla, la Vita. Perché non finisca con un'esistenza.

mercoledì 2 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.21) (Prima o poi quel che siamo davvero)

Ci sono momenti che me lo ricordano, quindi non posso fare a meno di pensarci. 

Un'esperienza estrema e l'età avanzata   evidenziano la vera natura di chiunque. Così  la "persona buona" appare... più buona, e naturalmente quelle che non lo sono mai state, buone... sembrano anche peggio.

A relazionarsi con quest'ultime se ne esce malconci ma per fortuna sapendone di più. 

Io ad esempio imparai che Chi è arrogante per natura, nel disagio intende avere sempre ragione, protesta per il minimo contrattempo, non crede mai a quello che gli si dice.

Come fosse l'unico "sventurato" sulla terra non rispetta affatto la sensibilità dell'altro che se non gli corrisponde, rischia ad un certo punto il peggio che possa immaginare... se non di più.

Vivere le difficoltà vuol dire trarne opportunità, e perciò bandire tutti i sentimenti negativi. L'arroganza è uno di questi, e andrebbe tenuta fuori o al massimo rielaborata in "sicurezza", anche se cosa facile non è.

Tiene prigionieri in una gabbia e impedisce di comunicare con gli altri.

Non conosce silenzi e giuste parole, quelle per chiedere scusa dopo un errore, chiarire un dubbio, o rafforzare un legame.

Crea incomprensione, impedisce di pensare perché animata dall'impulsività... e si nega l'ascolto, strumento indispensabile per la conoscenza del bisogno.


Pieno di  me stesso, non conosco altro che me stesso... se non la solitudine.

martedì 1 aprile 2025

VALORIZZIAMOCI (n.20) (Quando la Vita sceglie)

Quanti nomi, altrettanti volti, foto senza scatto solo per me. Tanta ricchezza.

Sarebbe cosa triste, e non lo è... non può esserlo, perché persone prescelte dalla Vita, erroneamente considerate sfortunate, sfiorando rasoterra, si danno slancio e si rivolgono all'Universo. 

Grandi e stupende. Riservate e sorridenti, libere di scegliere.

È "risorsa universale", lo sguardo alla volta celeste e poi sentirsi ricaricati.

Energia pulita che difficilmente si perde.

Forse è il modo più giusto per leggere tra le righe di tutto quello che succede, ma pure pregare senza formule e in silenzio ché qualcosa succeda, e alla fine ringraziare sempre per l'"esserci" e non solo per sé


.

Penso alle persone incontrate che lasciano tutte un segno.

Le confidenze sussurrate, le lacrime appena accennate, i rari scatti di rabbia.

E poi la dignità con un volto, una voce... e la fragilità preziosa per la trasparenza.

E mentre le ombre della notte calano e il cielo brilla per le prime stelle, levo lo sguardo al cielo e ricordo le storie, e le sento mie, e riprendo il filo di un legame che va oltre. Più forte di quello di sangue e di qualsiasi altra appartenenza.

Perché siamo Noi, qui un "mondo a parte", che comunque si sente parte di un tutt'uno.

VALORIZZIAMOCI (n.19) (Invece di dimenticare...)

Quante volte l'ho sentito ripetere.

Un'avventura come il cancro si può dimenticare? E poi... servirebbe? 

Non si possono cancellare mesi di emozioni e pensieri, ma con coraggio si può avere la volontà di ricordare tutto come vita vissuta, esperienza forte di crescita interiore. 

Ora, dopo tanto non faccio altro che rinnovare un'esperienza facendomi forte dell'altrui, annullando persino la paura di un eventuale ritorno.

Farò bene?

Non saprei.

Sono comunque fortemente presa da una sorta di ansia di condivisione.

È come un'unica vita per tutti, tanto dolore che diventa più facile da vivere e sopportare perché partecipato e compreso da altri. 

Per me è motivazione per andare avanti.

Ora mi aspettano giorni di "riposo" che mi serviranno per metabolizzare le esperienze ascoltate e farne tesoro. 

Non si può disperdere al vento seme così prezioso. 


Vedrò di comprendere se ho sbagliato qualcosa perché si possono sempre commettere errori, anche involontariamente, mi correggerò perché credo in quello che sto vivendo per grazia di Dio, affinché possano in crescendo esserci azioni sempre più positive.

 E così non avrò sprecato la malattia né la mia vita.