E fino ad oggi, è stato un crescendo di note alte e basse cui sono abituata e che pure mi stupiscono.
In reparto mattinata tranquilla, volti noti, alcuni sorridenti ed altri un po' meno, forse rassegnati. Tutto come sempre.
È quasi Pasqua, e ho distribuito tenerezza 6 e ovetti di cioccolata, ché sia speranza di rinascita per tutti, oltre che un segno di affetto e vicinanza.
Qualche battuta ironica e molte confidenze, ogni volta una sorpresa perché non diresti mai che una persona conosciuta solo qualche minuto prima, possa raccontarti la Sua vita intera.
E diventano relazioni belle e ricche quelle immediate conoscenze, e si condivide il "Qui e Ora", il presente, l'unica certezza su cui contare, nonostante tutto.
Un altro giovedì santo da quella Pasqua che non voglio dimenticare, ché non ci fosse stata, forse non sarei diventata quel che sono.
E un'altra settimana santa di di non so quale anno, un biglietto o meglio ritaglio di fotocopia di un prestampato per chissà quale servizio, mi arrivò. Lessi ciò che era scritto... la data e poi un atto di sfida...
IL CANCRO
Un giorno si presenta un "lui" senza averlo invitato. Gli dico... chi sei? Lui dice... io. Non ti conosco, io già ce l'ho il "mio io", tu non mi servi. Ma lui dice... io, adesso sono il "tuo io" e dipendi da me. E da quel momento fu di me ciò che lui vuole. Ma se io credo nel mio io, forse riuscirò a mandarlo via.
Leonardo (alias DINO)
Da una sfida la voglia di rivincita e il desiderio di rinascita del proprio "io". La forza interiore che punta il dito e non consente che sia la fine.
Ché non è mai la fine, neppure su questa terra.
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