venerdì 26 gennaio 2024

QUANDO A DECIDERE È LA VITA (n.3) (To cure - to care)

Quarto incontro del corso per volontari assai efficace, perché quando si parla della morte, di elaborazione del lutto e addirittura di cordoglio anticipatorio, non si può non toccare la profonda umanità di ognuno. Il timore della perdita della persona cara si ridimensiona preparando gradualmente la mente, e intanto è bene vivere momenti di intensa affettività che andranno ad arricchire il bagaglio dei ricordi belli che confortano. Dal "to cure" al "to care", dal curare al prendersi cura, ove è la "persona" nella Sua totalità da curare e non solo l'organo specifico. Termini come "tolleranza", "padronanza", "perdono", che diventano di uso quotidiano per medici e volontari, sono una speranza in più perché fanno intendere quanto importante sia la relazione d'aiuto dall'inizio alla fine. È cura palliativa anche questa, considerando che quando la morte è inevitabile, è giusto morire bene. Invitata ad intervenire circa il ruolo e le competenze di un volontario e su alcune esperienze di malattia, ho parlato con la semplicità e la passione che mi riconoscono. Ho vissuto la malattia, me la sento addosso ma non mi pesa, a volte ne ho "quasi" nostalgia, e per questa affermazione spero di non essere fraintesa. Ho nostalgia di quel periodo di "limbo", tra Cielo e terra, vivendo il momento, senza più un passato e non pensando al futuro. Si attraversa così la notte più buia, prima dell'alba più chiara.

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