giovedì 31 agosto 2023

PENSAVO... (n.56) (Lettera a Rosanna)

Stasera è una di quelle volte che far silenzio sarebbe meglio perché le parole se non mancano, pure non sono sufficienti. Vorrei tacere a capo basso ma pure urlare a denti stretti, poi cerco di immaginarmi nell'uno e nell'altro modo e non mi vedo affatto, allora reagisco, e vado veloce, e scrivo di getto, pensieri privi di lucido distacco. Rosanna cara, e come potrei rimaner staccata da Te? Dopo i momenti trascorsi insieme, ad ascoltarti, a ridere per soffocare le Tue paure che cercavi di mascherare con battute. Tu sei la mia forza... ripetevi, ed ora a me pare averti tradita. Ed intanto sono io a chiederti la forza che manca. Ma che razza di volontaria sono!? Non trovo l'interruttore della luce nel bagno, non riesco a staccare il picciuolo da una mela, e adesso faccio fatica, fatica assai. Perché non so dov'è finito quel benedetto lucido distacco. È ché non ci si abitua mai alle situazioni e al dolore all'improvviso, anche se tutto assai prevedibile. Si crede sempre che qualcosa possa cambiare, ma il rischio di rimanere delusi resta. Bada... mi è stato detto più volte... non lasciarti coinvolgere, non te lo puoi permettere... già, non me lo posso permettere, e allora che ci sto a fare? Io non posso tirarmi indietro e ci resto dentro, con lucido distacco ma comunque coinvolta. Allora mi aggrappo alla Fede e faccio appello alla fiducia, con la speranza che mantengano stabile l'equilibrio. Per poter ritrovarmi anche stasera come altre sere con la preghiera che mi fa compagnia.

Nessun commento:

Posta un commento