Mia nonna ogni anno, al primo cenno di screzio, malumore e quant'altro ripeteva il solito ritornello...
Quando si avvicinano le feste il diavolo ci vuol mettere sempre la coda.
E infatti in linea di massima è così da sempre.
Sarà la tensione dovuta ad una serie di bilanci, o la stanchezza, o ancora pensare che ogni anno sarà meglio e poi puntualmente restare delusi, è cosa certa, il carico si fa pesante.
Incomprensioni e se non sono liti, di sicuro vivaci discussioni, e poi rabbia per certi eventi o evoluzione degli stessi, frustrazione e senso di inadeguatezza.
Potrei continuare con... prepotenza, mancanza di rispetto... meglio che mi fermi ché non contribuisca anch'io a turbare questo puntuale Santo Natale.
Così oggi, cercando riparo, ho voluto farmi dei regali, nulla di materiale, perché passato l'entusiasmo del momento, finisce sempre uguale, si ripone tutto quanto e lo si scorda pure.
Ho regalato a me stessa dei ricordi, legati a persone che ho incontrato, e hanno donato tenerezza, dignità, bontà.
Dovessi citarle tutte non basterebbe lo spazio, quindi solo qualcuno...
Un micio bianco e una gondola nei ricordi.
Un'orchidea in un bicchiere.
Un paio di occhi tristi per paura e un racconto sempre uguale, una caramella al caffè e una dolce eredità d'affetto che di me ancora si ricorda.
Molti volti e tanti nomi, gli auguri di Natale quale compito da perpetuare, tutto per non farsi dimenticare.

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