mercoledì 3 dicembre 2025

TRA I RICORDI (n.61) ( "I falsi gelsomini")


 Dopo due anni è tornato a trovarci in un interessante incontro il giornalista/poeta Nino Abate. Naturalmente padrona indiscussa, la poesia, espressione emozionale della realtà, forma di scrittura fortemente terapeutica.

Spesso non si dà alla poesia il giusto valore, quasi fosse opera di fantasia, ma per dirla come Eliot, condiviso dal nostro contemporaneo, il filosofo Massimo Cacciari,

la Poesia non è l'espressione immediata di un'emozione, è un'emozione "esatta",  proprio perché reagisce alla critica che le è immanente. Proprio perché è chiamata a "giustificare" la propria "necessità". Di quale necessità si tratta? Essa consiste in ciò che la Poesia mostra, esprime.

Dell'incontro di stasera che cosa ho portato a casa? 

Oltre alla definizione di poesia come emozione esatta, i "falsi gelsomini" e "il grande viaggio".

Come titolo a queste mie righe adotterei proprio, "i falsi gelsomini", dall'inebriante profumo, intrecciati ai cancelli di quartiere, citati in una poesia di Nino Abate. Quasi una metafora di qualcosa che tutti ignorerebbero se non fosse per l'intensità del suo esserci.

E il grande viaggio? È quello a cui ci si appresta quando la propria strada diventa sempre più breve.

Inevitabile la commozione, non si sa come nè quando, ma conviene prepararsi fiduciosi in Dio.

Insomma in potenza siamo tutti poeti. Nell'ambito delle parole che conosciamo, possiamo formulare un pensiero che descrive un sentimento, un'emozione e poi sentirci leggeri, liberi.


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