Dopo alcuni fatti recenti, é netta la sensazione che Natale stia precipitando addosso. Non me ne sono quasi accorta.
Lontano è il tempo dell'infanzia, della giovinezza e pure dell'età che ci vide diventare genitori. Allora per il Natale si contavano i giorni.
La vita non è felice solo se mantieni tutte le tue cose al loro posto, ma pure se riesci ad adeguarti ai cambiamenti e guadagnarci.
Oggi restano i ricordi, tanti ricordi...
Per non appesantirci meglio far riferimento a quelli più recenti, alle attività che ci vogliono motivati ed impegnati.
I ciclamini, i gadget per le feste... i cioccolatini, e poi tanto altro, un po' di tutto, e quella vicinanza che fa star bene.
Tornare a casa e sentirmi sazia come allora. Cucinare e aprire la finestra come quei giorni miei, tre o quattro che fossero.
Andare a letto, e pensare alle parole dette ed ascoltate. Chiedersi... avrò fatto bene, non avrò esagerato in "allegria" o al contrario, creato dei dubbi?
Si dice che nulla sarà come prima, ed è comprensibile, pure se Noi siamo quelli di sempre, solo un po' sopiti.
Pensieri che accompagnano gli ultimi momenti di un giorno qualunque di questi.
Poi il sonno piano piano mi prende e divento gentile con me stessa.
Non posso negare le mie emozioni e rimandarle al mittente, devo sperimentarle ed onorarle. Un po' alla volta si placheranno e riuscirò a vedere ancora altre possibilità, risvolti imprevisti di un "privilegio" non sempre facile.

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