venerdì 31 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.31) (Donare gratitudine)

Lei oggi mi ha accolto con un... Ti aspettavo. Finalmente!

Possibile averle promesso qualcosa, e poi dimenticato?

Scusa... ho replicato.

Perché scusa, scusa di che? Ti aspettavo, è vero, perché ho preso dei pensierini per tutti, anche per te.


Per me?! hai detto... mi commuovi.

Si, perchè quello che fate merita tanto. Il mio è solo un pensiero... e poi mi fa stare bene.

E Noi dobbiamo pur fare qualcosa per prendere le distanze da questo momento... o no?

Donare gratitudine... che gran risorsa. Anche nella sofferenza, soprattutto nella sofferenza.

Soffrire non significa smettere di vivere. 

Non significa smettere di ridere, o impedirsi di essere contenti delle piccole cose, o degli avvenimenti felici. O di "innamorarsi" della gente.

Tutte queste cose esistono ancora, non hanno smesso di esistere e bisogna riuscire a vederle, magari non da soli.

Pure se la mente a tratti da esse rifugge, fingendo di non vederle.

La Vita è per la vita. Non lo dimentichiamo.

giovedì 30 ottobre 2025

TRA I RICORDI ( n.30) (Ancora sull'empatia)


Secondo incontro GAMA, ancora sull'empatia, partendo dalla definizione...

L'Empatia e la capacità di comprendere e condividere in modo consapevole i sentimenti, le emozioni, i punti di vista degli altri, mettendosi nei loro panni, senza però confondere le proprie esperienze con le loro.

Sono stati condotti studi riguardanti empatia ed ambiente medico. Se e quanto l'atteggiamento empatico possa essere considerato parte della cura.

Conservo ancora quel foglietto che mi fu dato come testimone per una staffetta d'umanità...

" ...vi sono qualità al di là della pura competenza medica, delle quali questi pazienti hanno bisogno e che cercano nei loro medici. Dal medico essi vogliono essere rassicurati, considerati e non solo esaminati. Vogliono essere ascoltati. Vogliono percepire che vi è una grande differenza, invero, per il medico, se essi vivono o muoiono. Vogliono sentire di essere nei pensieri del loro medico".

( Cusin 1982 )

Ho visto medici con gli occhi lucidi quando si sono ritrovati inermi, come pure l'arroganza fare presa su qualcuno che dimenticava di curare la Persona e non la malattia.

Una delicatezza che va oltre la cura, è prendersi cura, regalare speranza. Una minuzia che fa grande differenza.

Un' ideale medicina "antropocentrica" o umanizzazione della medicina che guarda ai bisogni in generale dell'uomo e si preoccupa di soddisfarli.

Un medico che approccia con un "come stai?" e non "come va?" o addirittura in silenzio leggendo le carte, fa una grossa differenza.

Perché non si vuole essere dimenticati, comunque vada a finire la cosa, e d'altra parte anche il medico stesso resta nei pensieri come un amico, una spalla su cui piangere, una mano da stringere per prendere forza.

lunedì 27 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.29) (Propositiva comunque)


Finalmente tace ogni rumore intorno, è silenzio dentro.

Diciamo... per il ritorno aĺl'ora solare avrei potuto dormire un'ora in più, e invece stamane ero ben sveglia molto prima del solito perché i gatti non avevano rimesso il proprio orologio.

Comunque umore giusto, buona lena, poi mi sono persa per strada.

Rifletto... per quanto io sostenga di essere intoccabile, dalla volontà ferma, poi basta poco per far andare storta la mia prima domenica di ora solare.

Va be' pazienza, in ogni modo la mattinata è trascorsa, e anche il pranzo non proprio domenicale ma saporito uguale, è andato.

È stato nel pomeriggio, ché pareva già sera inoltrata, quando ho preso a pensare.

L'imbrunire che diventa buio all'improvviso è come il precipitare della vita.

Si crede sempre aver tempo avanti per tutto, e poi può capitare non ce ne sia abbastanza.

Cosa saggia sarà vivere incombenze e gioie sul momento, e mai più rimandare.

È chiaro, è solo un pensiero così, di quelli che vanno gentilmente accompagnati fuori dalla mente.

Io sto a metà, e non me lo posso permettere, perché mi colmo di tossicità.

Sono creativa, mi rifugio nella nostalgia, prego, sto in casa e penso.

Poi prendo a ripetere a me stessa...


Non aver paura,


comunque vada.


Non aver paura


come un mantra o un "ritornello" tra un'azione e l'altra, 


quando mi vedo in lacrime o stento a prendere sonno, 


e non so perché... o forse, si... conosco il motivo.


Calma ed equilibrio, io al centro e il resto poco messo a fuoco.


Essere presenti a se stessi, sempre.


Perché l'unico nemico da temere è proprio la Paura.

TRA I RICORDI (n.28) (Sale comune e sapienza ordinaria)

Eppure ero sicura di averne, di certo non tanto ma abbastanza.

Perché come fare senza?

Tutto insipido, decisamente sciapo, accettabile solo da Chi abituato non è alla giusta misura.

Qualche periodo pure ci sta, tra le cento cose da fare, puoi dimenticare, e ti accorgi che ne sei scarso e cerchi di rimediare.

E poi starai ben attento a usarne quanto basta.

Il sale e la sapienza sono necessari, ma occorre non esagerare. Se tanto del primo il cibo non è mangiabile, in quanto alla sapienza a volte è meglio non sapere.


La vita è bella se ha sapore, gusto, non si tratta di conoscere tante cose, ma di vivere ciò che la rende veramente umana.

sabato 25 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.27) (Sempre e comunque alla vita che amo)

Da quando ho girato la boa dei 70 anni penso tanto a questa mia vita. 

È un po' che la sento più precaria di quel che è, e come non bastasse mi percepisco insofferente dentro.

Per cui viene naturale chiedermi...che cosa tratterrò e quanto lascerò andar via?

Da "lungosopravvivente" non posso non essere concreta, è come farsi scudo per proteggersi, non illudersi.

Al termine di questa giornata vissuta tra ricordo e speranza faccio il resoconto dalle "corde tese" oltre misura della mia sensibilità. 

Quindi... lascerò andare l'ipocrisia, l'incoerenza, e l'indifferenza. 

Tratterrò invece due cose belle.


Il palese affetto incondizionato di uno dei miei sei gattini.

Perché... mi si mette accanto e mi osserva e poi stabilisce sempre un contatto, e questo io non l'avrei mai pensato.

La seconda cosa è legata ai messaggi che in questo periodo non riesco ad inviare ogni giorno, però sto pensando a qualcosa per rimediare.

Tra "up" e "down" resto comunque alla "vita che amo". È fatta di storie, persone e tanta speranza.

Al solito è molto tardi, ma non posso staccare, smorzare luci senza dirvi grazie, abbracciarvi tutti e augurarvi una serena notte.

TRA I RICORDI (n.26) (Spazio senza voce)


E fu così che un giorno scelsi per me sola un angolo dove ripararmi lasciando fuori ansie, preoccupazioni, controversie.

Mi dava serenità e ancora continua il mio "spazio azzurro".

Quando sono qui a scrivere, a confrontarmi coi pensieri, dimentico tutto, in particolare la fragilità che mi fa impotente di fronte al destino altrui. È difficile restare a guardare una volta che hai intuito, e poi sai tante cose, nasce così il dissidio tra la consapevolezza che vivi come una conquista e il rammarico di non poter tornare indietro alla "beata ignoranza" almeno qualche volta.

Il mio spazio azzurro, "arredato" sempre in modo diverso, secondo lo stato d'animo del momento, solo per far stare bene, ché se stanno bene gli altri, starò bene anch'io.

Una scelta accurata di parole, senza prendere posizione netta, perché la verità o la virtù è sempre nel mezzo, e tutti leggendo o ascoltando, possano sentirsi a casa, insieme.

Oggi ho dedicato a me stessa pure uno spazio di silenzio. Ogni tanto ce n'è proprio di bisogno.

Ho rielaborato un bell'incontro odierno, ne ho ricavato pensieri sereni, mi sono concessa un' ulteriore opportunità. Una tacita promessa. Da un sogno ad un progetto, non proprio una novità, piuttosto un rinnovarsi riveduto e corretto.

TRA I RICORDI (n.25) (Voglia di lenzuola pulite)

Così all"improvviso...Vi è mai capitato?

A parte oggi, giornata particolare, del genere il tempo va avanti ed io gli corro appresso, si... ho più volte desiderato senza un motivo lenzuola fresche di bucato.

Allora mi sono analizzata, ho considerato situazione, stato d'animo del momento e sono arrivata alla conclusione che in realtà si trattava di voglia di cambiamento.

Provare una sensazione che riportasse nuova stabilità.

All'epoca "celebravo" in questo modo ogni appuntamento con la terapia.

Tornavo a casa con un peso fuori e dentro, una doccia tiepida che simulasse una confortante carezza, e poi mi coricavo tra le lenzuola dal profumo noto ma che ogni volta pareva nuovo.


Per me era cambiamento, tornare indietro per guardare "oltre".

Un rito che ha contribuito a farmi diventare quel che non ero ed ora invece sono.

Un grande cambiamento? Forse no, sicuramente però una nuova consapevolezza, dalla scoperta delle mie risorse in poi.

venerdì 24 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.24) (Un tocco di rosa)

 

Stamattina la Nostra Amica era un po' giù di tono...

- Sai com'è, stavo riposando

- Allora vado via

- No no. Resta.

E al solito abbiamo preso a parlare...

- Come ti senti?

- Un po' fiacca. Il dottore ha detto che è per la terapia. Speriamo bene.

Andrà tutto alla grande, ho pensato... deve andare così. Lei è fiduciosa, accogliente, propositiva, una persona buona. Di quelle che incontri e non scordi più. Oggi poi, ha raccontato qualcosa che ai miei occhi l'ha resa più grande, da ammirare...

- Scusa se te lo chiedo, che studi hai fatto?

E lei, quasi sottovoce e vergognosa, indicando con tre dita...

- Fino a tre mesi della quinta elementare.

Ed io non l'avrei mai pensato, parla correttamente, saggio uso del congiuntivo, e uso di vocaboli giusti al momento giusto...

- Perché io leggo, e leggo molto di tutto, ho sempre un vocabolario a portata di mano per non fare errori. E poi ho amiche diplomate, da loro ho imparato e imparo tanto. Non mi voglio fermare, sento di poter dare, fare ancora tanto.

Ci sono Persone che non hanno bisogno di titoli di studio per dimostrare quanto valgono.

La Vita ha insegnato loro che la curiosità, la voglia di imparare e la costanza sono materie e nello stesso tempo strumenti indispensabili per una cultura che non ha limiti.

Vola alto solo chi osa farlo. Frase fatta ma solo a metà.

E lei pur giù di tono stamane non aveva scordato che un tocco di rosa aggiusta la giornata più grigia.

mercoledì 22 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.23) (Moderno labirinto)




Perché rinnovare la carta d'identità innesca una reazione a catena sempre più difficile?

Entri ed esci, ufficio dopo ufficio, e pure online diventa un'odissea.

Perché...

La tecnologia avrebbe reso tutto più semplice e veloce? A dirsi certamente, a farsi molto meno.

Poi ci sono sul telefono messaggi letti troppo tardi, siti dove entrare ed uscire, ma con password che è ok all'ingresso, ma out all'uscita... 

Un loop dopo l'altro, e cascano le braccia.

Non si vive secondo natura in questa maniera, e alla fine ogni relazione reale o virtuale risulta deludente. 

Insomma, armiamoci e partite... e una volta partiti, dietro front perché l'avete fatto in modo sbagliato e pure "senza armi".

Sarà perché io ci metto sempre il Cuore, coi numeri e col denaro poco condivido.

Sono consapevole che servano ma non voglio lasciarmi condizionare.

Che dire? Ho nostalgia degli accidenti di un tempo quando mi dicevo...

Dobbiamo accettare anche questa?... e l'accettiamo. Dovrà finire prima o poi.

E molto confortava un fiocco di tenerezza, scelto a caso ma non per caso...

Cose semplici così, poche parole e alcuna password.

E dopo una giornata trascorsa tra password "errate" e parole giuste... a tardissima ora è giusto io sia qui, perché ho bisogno di elaborare e cercare una "strategia di sopravvivenza".

A volte è necessario ricorrere alle favole, raccontarsele.

Roba da bambini, o peggio... da "rimbambita"?

Ma raccontarsi favole non vuol dire mentire a se stessi o illudersi, non avrebbe senso. Significa invece vestire di sogno e speranza la realtà, quando questa appare complicata.

lunedì 20 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.22) (Coi suoi occhi)


Giornata strana. Si conclude in tristezza e riflessione. 

Siamo tutti sotto lo stesso cielo, e a quel Cielo sia pur nella speranza, tendiamo. E ritorniamo.

La perdita coglie sempre di sorpresa, sgomenta e pure tanto. 

Realizzare ciò che per fatto naturale accade è dura. Anche perché ogni volta si prende ulteriore consapevolezza.

Personalmente spesso testo il mio stato d'animo, confido nella "mia preghiera preferita" e poi... poi trovo la serenità di Chi si affida.

Come è stato pure oggi, quando una triste notizia mi ha posto di fronte ad una domanda che sfiora spesso tutti ma sempre viene gentilmente accompagnata fuori dalla mente.

Non saremo mai pronti al "grande cambiamento".

Per fortuna la speranza non abbandona mai, e col suo esserci aiuta non poco a guardare coi suoi occhi...


LA MORTE NON È LUCE CHE SI SPEGNE

(Rabindranath Tagore)

La morte non è

una luce che si spegne.

È mettere fuori la lampada

perché è arrivata l’alba.

Stasera quindi chiudo così, nella speranza che la notte sia comunque compagna serena verso la luce.

domenica 19 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.21) (Lapsus freudiano)


Scrivo a tarda ora, si sa e quindi qualche refuso ci può stare, però quello ultimo recente stamane mi suonava piuttosto come incosciente "lapsus freudiano".

Ho scritto...

"L'abbiamo detto, no?! Per aiutare gli altri bisogna armarsi."

Ma cosa ho scritto, mi son detta... armarsi al posto di amarsi?

Allora ho riletto e mi sono accorta che dopo tutto armarsi invece che amarsi male non ci stava.

Un incosciente errore per coscersi meglio e a fondo.

Eh già, perché riflettiamo. Amare se stessi è necessario ed importante, ma non è affatto semplice.

Per amarsi, ma amarsi davvero occorre consapevolezza di sé soprattutto, e poi accetfazione e tolleranza per i propri limiti, saper perdonarsi e perdonare, determinazione e capacità di girare pagina, sempre e comunque.

Solo dopo, forti e sicuri di ciò potremmo provarci. 

Aiutare gli altri è impegno e responsabilità, armarsi forse è un termine esagerato, ma le tanto belle qualità nominate, con costanza e a lungo termine, diventano se non armi, almeno strumenti giusti.

TRA I RICORDI (n.20) (Io lo so...)


È piovuto tutto il giorno, occasione giusta per riflettere sui recenti incontri, e pensare un po' a me, a dedicarmi qualche piccola attenzione, così... tanto per un po' di calore, per sentirmi pensata, considerata e... perché no, pure coccolata almeno da me stessa.

L'abbiamo detto, no?! Per aiutare gli altri bisogna amarsi.

Poi un sorriso, la parola giusta e qualsiasi novità si veste di speranza.

Io lo so, ma perché ho provato che leggerezza non è superficialità ma voler restare attaccati all'idea della realtà che piace...

"Io sto attenta

a non calpestare i fiori

a non schiacciare le chiocciole

a non pestare i piedi a nessuno

a chiedere sempre permesso

a dire sempre grazie

io sto attenta,

a sorridere

a non crollare di fronte

a chi non tollera il dolore

a non dimenticare nessuno

alle parole che uso

io sto attenta

e mi si spappola il cuore

quando gli altri,

distratti,

non si accorgono se cado

se arranco

se muoio".

- Susanna Casciani -

E infine si, anch'io sto attenta.

Sto attenta ad apprezzare e ringraziare se qualcuno mi chiede aiuto per attraversare quel momento.

Sto attenta a mostrare normale pacatezza solo per trasmettere pace e serenità. 


Io lo so, perciò sto attenta.

TRA I RICORDI (n.19) ("Chi si prende cura deve prendersi cura di sé ")


Nel pomeriggio ho partecipato ad un webinar organizzato dalla FAVO...

"PRENDERSI CURA".

Al centro la figura del caregiver, formale ed informale.

Chi si (pre)occupa di Chi si prende cura?

Per vivere con meno fatica il ruolo è nata la "Caregiver Academy", la scuola per Chi si prende cura, che informa e forma.

Dal "to cure" al "to care", dal curare al prendersi cura, ove è la "persona" nella Sua totalità da curare e non solo l'organo specifico.

Termini come "tolleranza", "padronanza", "perdono", che diventano di uso quotidiano per medici e volontari, sono una speranza in più perché fanno intendere quanto importante sia la relazione d'aiuto.

Dalla relazione di Fabio Avila, infermiere professionale all'ANTEA, cito la frase iniziale...

" Chi si prende cura deve prendersi cura di sé".

E poi la giusta rilevanza all'animo e alla sensibilità del paziente, che in ogni momento deve sentirsi accolto, abbracciato, protetto.

"Non è il carico che ti spezza. È il modo in cui lo porti"

   - Lena Horne -

venerdì 17 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.18) (Quando è difficile rispondere...)

Insieme è meglio? Già perchè condividere un brutto momento pesa meno, ma vivere insieme una gioia la raddoppia.

Questa l'eredità d'amore lasciata dai genitori ad Antonella e i suoi fratelli. Ne fecero tesoro ed ancora continuano in piena solidarietà.

Ora è Antonella ad aver bisogno di sostegno, e non le manca davvero, e si sente amata, confortata, sicura che non può non farcela.

Quanto ha detto e raccontato... eppure ci conoscevamo da meno di mezz'ora. 

Una straordinaria sintonia...

- Maria, è da un po' che ci penso. Mi chiedevo come è possibile che organi da cui ha origine e continuità la Vita, cioè le ovaie, il seno, ammalandosi vanno contro la vita?

Difficile rispondere, mi sono presa un po' di tempo con la promessa che mi sarei impegnata per una spiegazione plausibile ma non strettamente scientifica, considerato che io non sono medico e che di familiarità, mutazione genetica, ormoni e quant'altro sicuramente si conosce già tanto.

Mi viene allora da pensare a maternità a lungo desiderate, ad un ingiusto senso di inadeguatezza, a scarsa autostima.

Alla delusione, ma pure ad un sogno che si realizza ma che si vive ancora come tale, con il timore che svanisca come bolla di sapone.


La vita va presa con leggerezza, curiosità ed attesa, senza pensarci troppo.

E qualsiasi cosa sarà... è sorpresa.

TRA I RICORDI (n.17) ( E fu famiglia... unione... eredità d'amore)

Mattinata di numerosi spunti di riflessione.

Al solito tra le righe l'aiuto di Dio, le risposte che non sai, i promemoria giusti.

Quando non c'è bisogno di presentarsi per ricevere in dono fiducia incondizionata ed essere accolti con un sorriso, naturale è l'ascolto, e sarà come conoscersi da tempo...

 Ma la vostra è un'associazione di impostazione religiosa?

- Siamo motivati dalla fede però nel pieno rispetto della Persona, qualunque sia il suo credo.

Sarà stata la risposta giusta o meglio quella che si aspettava, la "chiave" per aprirsi e raccontare, raccontare...

E fu famiglia... unione... eredità d'amore.

Sette figli e una raccomandazione loro prima di andare.

"Tutto si supera. Non abbiate paura".

E con queste parole impresse nella mente e custodite dal Cuore sette figli... sette hanno affrontato e vissuto quello che Vita offre nel bene e nel male...


- Oggi mia sorella piccola ha preparato per me la cotoletta e le chips come le faceva mamma.

E gli occhi di Antonella si son fatti lucidi di tenera gratitudine e dolce ricordo...

 (continua)

TRA I RICORDI (n.16) (Nulla fu per caso)

Il tempo passa, giorni e mesi e anni, e quasi non te ne accorgi se non fosse che a tratti sosti a pensarci.

Ti dici... c'è un motivo e fu per primo il motivo a cercare Te.

Poi come magia, e "motivo" e "motivazione" diventarono una sola cosa.

Ora tutto è più chiaro e si va avanti e si vive.

Come una matrioska. 

Otto bamboline cave, l'una dentro l'altra a formarne una sola, la più grande. 

Materna e generosa.


In una  storia tante altre, in uno scambio di ricchezza senza paragoni.

Immaginario forziere che si apre al giro di una chiave, non una qualsiasi ma l'unica adatta.


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martedì 14 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.15) (Un modello di unicità)

Dicevamo...per essere persone speciali non occorre essere di successo, piuttosto uniche nella loro originalità.

Le persone incontrate in tutti questi anni sono state modelli di unicità, perché è nella malattia che emerge ciò che si è davvero, il carattere autentico, privo di etichette...

E Lei era proprio così.

Con Lei potevo parlare liberamente, non si correva mai il rischio di urtarne la suscettibilità, perché era già ironica di per sé, sorridente sempre e prodiga di consigli e speranze, e poi... generosa non si può dire quanto. 

Non ricordo di averla vista giù di morale neppure per un giorno. La Sua unicità era in quel sorriso dell'anima che non l'abbandonava mai, una serenità talmente radicata da alleggerirle qualsiasi tiro mancino la Vita le riservasse.

Per le frequenti recidive era dimagrita tantissimo, a tal punto che la folta parrucca rossiccia la faceva simile ad un fiammifero.

Spiritosa e ironica anche in questo caso, non aveva mai mostrato di aver paura, ma amava la vita, il decoupage e i Suoi gattini. Tanti anni trascorsi in quel reparto, eppure dava l'impressione che fosse lì per caso, si muovesse con leggerezza ... sulle punte, come passi di danza.


Sarà per questo che fu come non fosse mai andata via, in silenzio.

Venni a sapere della Sua scomparsa per caso e solo dopo più di un mese. Forse lo aveva fatto apposta perché soffrissi meno. Mi voleva un bene unico davvero.

lunedì 13 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.14) (Lodo Dio e a Lui mi affido incondizionatamente)

Mia madre diceva sempre che recitare il Padre Nostro quando ci si sentiva piccoli piccoli, bisognosi di cure ed affetto, faceva stare subito meglio.

Ed io feci di quella preghiera la "mia preferita".

Mi ammalai. Gli chiesi di sorreggermi nel portare una Croce troppo pesante, e piano piano non lo fu più o quasi. 


Ora... Lo ringrazio perché mi sorregge sempre, fugando i timori quando arrivano, aiutandomi nel dare aiuto ad Altri.

Non posso non credere che non "è", se sono quel che non ero... e non posso non inchinarmi a quella Croce che indegnamente e per breve tempo anche io ho conosciuto.

domenica 12 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.13) (Ricarica continua)

Noi in qualche modo impegnati per il bene, alla fine ci sentiamo bene, in ricarica continua insomma.

Personalmente mi reputo abbastanza normale, con limiti e poche doti, di conseguenza anche ciò che faccio pare buona cosa ma niente di eccezionale. Poi capita che al solito il buon Dio non lo manda a dire ma lo fa capire.

E tra le righe... ma si, vada per la caramella, e l'incoraggiamento, il raccontarsi e... giovedì  sarò  di nuovo qui... come tacito appuntamento, non si può altro che motivarsi, migliorare, e mai fermarsi.

Essere riconosciuti dopo del tempo già  muove qualcosa dentro, ascoltare poi che si è lasciato tramite ricordi, un segno bello profondo, tutto questo richiede un po' per serbarne i tratti e farne delle stelle..


E allora...

Una frase e un sorriso.

Un nome.

L'impegno che accomuna, sia pure in direzioni diverse, fa comprendere l'unicità di ognuno.

Siamo diversi, ma quanta ricchezza in questa nostra originalità.

E poi... nient'altro.

Sono incontri che spiegano certe cose molto più di tante parole.

L'essenziale resta in quella gioia soffusa e inaspettata, generosamente condivisa che solo la speranza d'Amore può donare.

venerdì 10 ottobre 2025

TRA I RICORDI ( n.12) (Un caffè per una caramella ed un sorriso)

Succede. Un po' giù di tono e senti che hai bisogno di un caffè supplementare.

Così prima di entrare in reparto mi sono fermata al bar dell'ospedale per una ricarica di energia.

Un caffè per una caramella ed un sorriso.

Ed ha funzionato. In quella prima stanza l'approccio è stato con esito felice, anche con il paziente che credevo volesse stare per proprio conto tanto era preso a digitare sul telefono...

E a me...? Nessuna caramella?

Ed io mortificata per aver inteso male mi sono fatta perdonare con due.

Ne è nata una bella sintonia, e ben


presto abbiamo dimenticato ora e luogo.

È quasi incredibile quanti argomenti possano venir fuori da una conversazione, e dei punti in comune? Pare quasi che Qualcuno disponga il tutto razionalmente ma in armonia, quale direttore d'orchestra per un concerto d'anime.

E il mutuo aiuto diventa spartito unico, sempre giusto.

Perché in realtà stamattina avevo anch'io bisogno, quindi il caffè mi aveva tirato su fino ad un certo punto, il merito vero andava a tutt'altro, ad un sorriso di scuse per una caramella solo per un momento dimenticata.

TRA I RICORDI (n.11) (Riflettendo su una citazione)

Torno su una citazione già condivisa...

"I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro"

  - Carlos Ruiz Zafón -

... mi ha incuriosito.

In che senso un libro è pari ad uno specchio?

E come riflette l'interno dell'animo?

Chi scrive condivide idee, emozioni, il lettore, sia che abbia scelto o meno quel titolo, può ritrovarsi nella trama e lasciarsi al centro, identificandosi in uno o più personaggi. Oppure trovare che le idee dell'autore coincidono perfettamente con le sue.

A volte "l'immagine" riflessa è l'ideale rincorso da tempo e mai raggiunto, un rimpianto quindi o il rinnovarsi di un progetto.

Oggi spolveravo libri, uno per uno, leggevo titolo ed autore. Mi sono imbattuta in Pessoa, un poeta che amo, perché trovo spesso nei Suoi versi l'affinità coi miei pensieri. A tratti paradossale ma con chiaro intento provocatorio.

Così mi è tornata in mente una Sua composizione...

"Non sono niente.

Non sarò mai niente.

Non posso volere d'essere niente.

A parte questo,

ho in me tutti i sogni del mondo".

- Fernando Pessoa -


... esattamente cosa penso di me stessa, convinta pure e ovviamente che senza di me il mondo vada avanti lo stesso.

TRA I RICORDI (n.10) (Guardarsi allo specchio)


Il primissimo approccio con chiunque e in qualsiasi situazione è l'accoglienza.E come si può accogliere se non con il sorriso?

Un ampio sorriso apre tutte le porte, crea sintonia, rassicura e conforta, giusto il compito di un volontario oncologico.

Cosa di certo non facile, ma comunque non impossibile.

Pensieri e preoccupazioni non mancano a nessuno, e il volontario imparerà a mettere tutto in un canto, senza per questo cancellare vissuto e quotidianità.

Ognuno sperimenterà un metodo, lo farà suo e il sorriso sempre più convinto non mancherà.

In reparto, prima di entrare nelle stanze, io mi guardo allo specchio per modulare l'atteggiamento. Una sistemata ai capelli per non apparire una scalmanata, e poi... smile!

All'inizio un po' forzato, in seguito più sincero ed aperto, responsabile il felice riscontro.

"Guardarsi allo specchio", quasi una metafora, mette di fronte alla realtà di come si è al momento.

Ci si può piacere o meno, ma quello è, e conviene accettarsi prima di qualsiasi "aggiustamento".

Oggi io mi specchio dentro e vedo...

Il 27 Luglio 2010 vide la luce il mio blog, 

"Continuare a...", un blog per rinascere.

Ricordo che l'idea mi venne guardando l'immagine di un arcobaleno tra le nuvole.

Si dava spazio per far tornare il sole.

Presi a scrivere ogni giorno per farmi coraggio, darmi appuntamento per continuare a crederci.

E c'ho creduto e ci credo ancora che si può essere come quell'arcobaleno, un po' dentro e un po' fuori ma sempre presente.

Come mi vedo io oggi?


Cresciuta, quindi più visibile a me stessa.

Con più colori, forte è l'esperienza e tanta la ricchezza che ricevo.

Proiettata lontano, oltre le nuvole che potranno oscurare il mio spazio azzurro.

mercoledì 8 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.9) ("Una ricchezza per Noi e gli altri")

Così oggi un socio ha definito il GAMA, associazione nata come risposta ad un preciso bisogno, condividere il peso di una diagnosi.

Primo incontro dell'anno, presentazione degli eventi in programma, bozza dei temi da trattare negli incontri futuri.

L'approccio col paziente, le domande da non fare, la gestione delle proprie e altrui emozioni... e altro ancora.

Chi si prende cura del caregiver e come? A volte non è sufficiente ritagliarsi uno spazio, curare la Spiritualità per reggere un carico tanto pesante.

Utile potrebbe essere praticare la terapia della Mindfulness, meditazione e respirazione consapevole

Dal momento in cui nasciamo, il “qui e ora” è l’unica cosa di cui disponiamo realmente. Possiamo ricavare tanti insegnamenti dal passato, ma non possiamo cambiarlo. Possiamo avere speranza nel futuro ma non possiamo sapere come sarà. L’unica cosa che possiamo fare è vivere il presente.

Ma come si fa a essere consapevoli di vivere nel qui e ora? Come vivere nel presente e godersi il momento? Le tecniche della mindfulness appunto possono aiutare. 

La consapevolezza di sé porta anche a riconoscere i propri limiti e quindi considerare la possibilità di fare un passo indietro se necessario.l

Prendere una pausa dal servizio di volontariato infatti non è sintomo di debolezza, anzi il contrario, è scelta


responsabile.

Ci sarà sempre tempo e modo per recuperare, una volta cĥe ricaricati si tornerà con maggiore entusiasmo.

TRA I RICORDI (n.8) (Ricordiamo che...)

Se vero è che non si vive di ricordi, lo è altrettanto che coi ricordi si può costruire un buon presente, evitando di ripetere errori o magari usando i ricordi come distrattore mentale nei momenti di difficoltà.

Oasi serena è la memoria dell'infanzia, lo è quasi per tutti, per me poi...

E rivedo me bambina ogni volta che avevo una linea di febbre in grembo alla mia nonna materna, "coprispalle" grigio per Lei, "scialletto" bianco e rosa per me, odore di "pastarelle" appena sfornate e le mie guance rosse con tracce di farina.

Memorie che valgono un tesoro, che sono medicina quando cerchi di trattenere i granelli del tempo, tanto da provare dolore.

Ed intanto, ora sono in ampia età per essere nonna,  e vivo ancora un sogno ad occhi aperti.

Nonna Maria... e sa di biscotti e tenerezza, di dolci ricordi e storie raccontate all'infinito.

Invecchiare per uno scopo, vita che continua.


Un sogno, un desiderio, magari un pensiero,

come Chi sogna, desidera e pensa, e pure spera. 


Nonna Maria... anch'io.

lunedì 6 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.7) (Amore e nuova vita)


Bene, dal prossimo lunedì l'associazione torna alla completa attività.

Riprendono gli incontri, la condivisione di esperienze ed emozioni, i suggerimenti e i consigli e le strategie per superare "i momenti" di difficoltà, ché di momenti è bene si tratti, e si giri pagina senza dimenticare ciò che si evidenziato.

Ricordo... quando mi ammalai, fui dapprima sgomenta, poi ebbi paura, ma quasi per salvarmi avvertii il bisogno di guardarmi dentro e poi intorno.

E fu desiderio di ricevere e donare affetto.

La scoperta dell'Altro sotto una luce diversa mi aiutò ad annullare il senso di solitudine, la paura del vuoto dentro e intorno.

Presi a voler bene a Tutti, ed era così evidente che presero a volermi bene palesemente.

E l'Amore è assai potente perché genera desiderio, e il desiderio è, consapevole o meno, alla base della vita.

Si rinasce così.

E il GAMA con l'accoglienza, l'ascolto, il supporto, promuove appunto questo, amore e nuova vita.

domenica 5 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.6) (Con umiltà e pazienza)

Dal nostro ritorno in reparto dopo la pandemia, appare ancora più evidente, più sentito di prima il bisogno di parlare, condividere il dolore e le aspettative, le paure e la speranza, quest'ultima nella giusta dimensione perché non sia illusione.

Tutte le persone che incontriamo sono speciali, poi capita ogni tanto qualcuno che lo è di più, come Donata, la cui lucidità e consapevolezza lascia senza parole.

Più volte provata dal Dolore della perdita, riesce a risollevarsi perché crede fermamente nella forza della condivisione.

 - Se racconti la tua storia, per dolorosa che sia, ti sentirai miracolosamente più leggera...

- Aspetta Mari', non te ne andare...

- Vuoi dirmi qualcos'altro?

- Io lo so, e l'accetto... non si può vivere per sempre.


Ci sono parole che arrivano con una pressione tale da lasciare un'impronta profonda. Poi torni a ricalcarla, una, due, tante volte, ma lo stupore è sempre grande nel vedere che è troppo grande per te.

E ti senti pari ad una briciola, e comprendi che hai sempre da imparare con umiltà e pazienza.

TRA I RICORDI ( n.5) (Come Angeli)

Oggi, 2 Ottobre si è parlato tanto di Angeli, di braccia che sorreggono al momento giusto, di mani invisibili che salvano.

Capitò anche a me. Uno scivolone sulle scale bagnate ma alcuna rovinosa caduta, come presa in braccio e adagiata delicatamente. Nessun livido, alcun dolore.

Un vero miracolo.

Un altro motivo per essere grata. Come?

Cercando di essere come angelo per gli altri. Una missione possibile.

Ne sono convinta, ognuno può essere l'Angelo di Chi è accanto in qualsiasi momento. 

Un po' di ascolto ed attenzione al bisogno dell'Altro, la consapevolezza di non essere solo per se stessi e poi... la gioia proprio di "esserci", considerare la propria vita dono grande, da spartire perché possa moltiplicarsi e generare altra gioia e serenità che dura.

Insieme, pure distanti ma ugualmente vicini a Chi non se la sente di portare da solo il carico che la Vita gli ha riservato.


E poiché tutto manca, la vicinanza in primis, ognuno dica pure all'Altro lontano, sai che c'è? Col Cuore prendimi per mano e... portami con Te.

sabato 4 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.4) (E già Ottobre sarà)

Su un angolo sconnesso del marciapiede, tra aghi secchi di pino, solitaria è una pigna. 

Ricordi di un'estate alle spalle, richiamo forte ad un presente vario, contrastato e affascinante.

Siamo ad Ottobre infatti, e non mi par vero tanto veloce è il tempo.

Ci avviamo verso la fine dell'anno, ed


 è in questo periodo che i ricordi si fanno più pressanti. 

Era d'ottobre quando l'inquietudine prese ad essere più di una percezione cui porre rimedio.

Fuggivo dagli Altri e da me stessa, nel vano tentativo di ostacolare e mandare indietro quel che doveva essere.

Tutto va come deve e non può essere altrimenti.

Poi sempre ad Ottobre il momento più duro terminò, e da allora non conto i giorni né mesi ma cerco di viverli consapevolmente.

E ancora... oggi è stato il 1° Ottobre, un tempo San Remigio.

E sempre un tempo di questa giornata tutte le scuole riaprivano le porte, e per San Remigio era una gran festa.

Chi non ricorda infatti "i Remigini", i piccoli scolari di prima elementare, per loro era l'inizio di una festosa avventura, gioia contagiosa.

Di questi giorni è il ricordo più recente... 

- Qual è il tuo nome?

- Remigio.

- È un nome che mi è sempre piaciuto. Remigio... primo Ottobre?

- No, non sono più lì. Non so dove, ma mi hanno spostato. Si sa, ora non c'è pace per nessuno, figurarsi per i santi.

Bella persona, Remigio. Attento, ironico e gentile. Di quell'età che segna il passaggio alla stagione non più verde ma dai caldi colori autunnali.

giovedì 2 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.3) (Ridere... si dovrebbe!)

Ci siamo svegliati ridendo mio marito ed io, e non succedeva da tempo. Poi, il resto della giornata è andato avanti così, con leggerezza.

Bisognerebbe cercare sempre un motivo per ridere, pure se certi pensieri vagano per la mente, siamo in ansia o c'è qualche timore. Perché la risata si prende cura di Noi.

E penso a tante battute, anche quando non avevamo voglia di farle né sentirle, poi ci siamo fatti coinvolgere e siamo stati meglio, perché è così, al contagio positivo non c'è freno o limite.

Ridere è terapia e prevenzione. È uno dei punti di forza per farcela in qualsiasi momento di difficoltà.

Tre sono i punti di forza e unica la conseguente certezza.

Ridere, avere fantasia e continuare a sognare.

La risata è senza tempo, la fantasia non ha età, e i sogni sono per sempre.

E mentre la giornata volge al termine fa bene ricordare quei momenti fatti anche solo di sorrisi, o accenni di risate e persino risate piene. 

Perché ridere fa bene, si sviluppano endorfine che nutrono il cervello che così si rigenera. E se Mente e Cuore sono insieme il benessere è totale.

Allora dicevamo...?

Ridere? Ma si!

... e che ve lo dico a fare?!

Facciamocela una bella risata,

ché tanto piangere non conviene.

La "risata" poi è una calamita. Attira e trattiene.


E questo, si... conviene!

mercoledì 1 ottobre 2025

TRA I RICORDI (n.2) (Pensavo)

Pensavo... a quanto pur triste, sia rigenerante una celebrazione funebre.

Nonostante il tema delicato tante volte ostico pure per Noi, soprattutto per Noi.

La Morte, naturale come venire al mondo, perché Vita, uguale.

Poi si tratta di punti di vista, tipo di relazione e quant'altro, non ultimo la Fede, andare oltre ciò che si vede e la fisicità.

La Vita e la Morte sono le due facce di una stessa medaglia, apparentemente l'una nega l'altra, ma in fondo danno un "senso" l'una all'altra e viceversa. 

Entrambe sono un mistero, chiaramente percepito nel momento che una delle due prevale, portando all'immediata riflessione... " non c'ero prima di nascere... non ci sarò dopo la morte". E da questo logico pensiero sicuramente nasce la paura della morte, perché il "prima" porta alla concretezza, alla fisicità... il "dopo" porta al buio perché nessuno sa.

Chi ha fede comunque riesce a dare a se stesso una risposta, Chi credente non è, qualche difficoltà l'incontra, però...

È ché siamo ben piantati a terra, sottoposti spesso a venti contrari, ma per fortuna con lo sguardo al Cielo.

Presenti sempre a Noi stessi, ma proprio per questo consapevoli di un "condizionale".

Lo dico da sempre,  giusto per evitare sorprese, e mettermi al sicuro.

"Al sicuro"... sorrido al solo pensiero.  

Pensandoci... dovrei fare, vorrei pubblicare ancora, e tanto altro.

Da oggi non sarà solo un pensiero.

Per evitare sorprese  lo continuo a mettermi al sicuro.