lunedì 24 febbraio 2020

MA CHI ME LO FA FARE?


Nessuno...! Proprio nessuno...
Ehhh, ma che esagerazione andare sistematicamente in ospedale... ma perché ci vai... Chi te lo fa fare...
Affermazione che non avrei mai pensato da parte di Chi dovrebbe comprendere e per giunta lo predica, l'amore per la gente, e sostiene la solidarietà per Chi soffre. Ma d'altra parte lo stesso qualche tempo prima, alla notizia che per me ci sarebbe stato l'intervento dopo la chemio neoadiuvante, esordì con la più infelice delle frasi in quel momento...
Ah, perché sei operabile?
Il tutto, della serie...ma che parli a fare, un cervello ce l'hai o te l'hanno prestato perché fuori uso?
Beh, da quella volta ho capito come avrei vissuto il tempo in più concesso.
Innanzitutto per gratitudine e con serietà in ogni impegno, e coerenza, estrema a costo di sofferenza.
Ehhh, che esagerazione... ma Chi te lo fa fare. È sufficiente che ti fai vedere ogni tanto, poi delega. Pensa alla salute, non ti è bastato ciò che hai vissuto? Stai a casa, o riposa, o... prega! Ecco si, prega. Serve sempre.
Già a sedare la coscienza. Io prego ma faccio anche altro, non mi lavo la coscienza per mantenere le mani pulite, me le sporco e stranamente poi mi guardo allo specchio e trovo riflessa la trasparenza della mia coscienza.
Una caramella, un fiocchetto colorato, una noce ed un sorriso... e mi pare aver donato il mondo intero...
Grazie... sei molto gentile, ci coccoli, fai sentire bene.
Per così poco!?... penso, poi rifletto e trovo l'affermazione in fondo giusta. Quei minuti trascorsi lentamente costituiscono una "cura" in più... un accudimento tenero, tanto simile a quello dedicato ad un bambino piccolo che ne ha bisogno per crescere e poi trovare "armoniosa autonomia".
Bella spiegazione ho trovato... mi ripeto soddisfatta mentre col mio cestino vado da una stanza all'altra, devo spesso darmene una per motivare ciò che faccio, e in un certo senso approvarmi. Non sono perfetta ma cerco di fare il mio meglio... non ho titoli né lauree...
Per fare quello che fai tu, i titoli non servono... basta il Cuore.
Mi disse un giorno una persona...
Sai come si dice... è il bidello ad aprire la scuola, e poi tutto si mette in moto.
Andai via con queste parole che "scorrevano" in mente. Poi le fissai su un foglio, perché fossero per sempre la mia motivazione.
Aprire le braccia per accogliere, stringere ed aiutare.

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