sabato 1 febbraio 2020

COME SU SABBIE MOBILI




Quasi non mi andava di mettere giù una riga, è una di quelle sere che far silenzio sarebbe meglio perché le parole se non mancano pure non sono sufficienti. Vorrei tacere a capo basso ma pure urlare a denti stretti, poi cerco di immaginarmi nell'uno e nell'altro modo e non mi vedo affatto, allora reagisco per non sentirmi come su sabbie mobili, a rischio di sprofondare. E vado veloce, e scrivo di getto, pensieri ingestibili.
Bada... mi è stato detto più volte... non lasciarti coinvolgere, non te lo puoi permettere... già, non me lo posso permettere, e allora che ci sto a fare, perché rinvango piccole brecce del passato?
Il "particolare" mio personale mi fa tenerezza come non mi appartenesse più, perché non vivo più sulla mia pelle certe ferite che fanno male, l'"universale" al contrario lo sento mio perché lo vivo a pelle, dentro, coi pensieri e i sentimenti.
Se non fossi io a parlare di me, probabilmente la definizione giusta per la mia persona sarebbe... masochista che si esibisce entro uno scenario di continua sofferenza e nello stesso tempo espia qualche colpa inconscia. Di queste azzardate opinioni sono consapevole e ogni tanto da sola mi sottopongo a verifica. Sono così come potrebbe sembrare o... cosa?
E' che si elabora, si metabolizza, si supera pure ma non si dimentica, e allora quei momenti di solitudine, quando presa dai pensieri e dalla paura le lacrime salivano su e nessuno c'era ad asciugarle o trasformarle in timidi sorrisi, con prepotenza come appartenessero di nuovo si ripresentano in quelle storie che empaticamente si cerca di sostenere, e non si può... io non posso tirarmi indietro e ci resto dentro, con lucido distacco ma con tutte le scarpe, sperando di non affondare... come nelle sabbie mobili. Perché tutto sommato non sono così grande e forte come si crede.
Sono piena di spine e dolori, a tratti pure inaridita perché mi basta quel che serve, anche se ogni tanto nasce un fiore. Ma ci sono le situazioni di stallo che non vanno mai bene, e le perdite che fanno tremare il Cuore, e poi... poi a continuare, girando intorno allo stesso pensiero.
Ferma solo in apparenza, cerco di uscire dal vortice dei miei stessi pensieri.
Basta... Facciamo qualcosa...va bene!? Fossero solo anche due passi in questa stanza quasi al buio, e una preghiera.

1 commento:

  1. Lo psicologo mi dice sempre di non lasciarmi coinvolgere, perchè ogni perdita la collego alla morte dei miei genitori.... ma non è facile.... Non mollare Mary, sei una roccia. Coraggio!!!!♥

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