venerdì 29 settembre 2023

PENSAVO... (n.86) (Vivi l'oggi)

Un pensiero, un invito che ha caratterizzato questo giorno. L'incontro con un paziente che da quando gli fu detto che aveva pochi mesi di vita, quattro anni fa, non si è fatto mancare nulla, vacanze, viaggi, programmi a breve scadenza... giorno per giorno, ogni giorno di più. - La morte è mia sorella, quindi stretta alla vita, e finché la vita mi godo, la morte non mi fa paura. Morte e vita, un binomio che l'accompagna da tempo anche per aver perso la moglie da giovanissimo e di rimando allevato una figlia da solo. - Non mi sono più risposato, non avrei mai potuto, mia moglie in pochi anni di matrimonio mi aveva riservato attenzioni e premure uniche, indimenticabili. Vivi l'oggi, ha ripetuto un sacerdote durante un'omelia. - Non pensare al passato, non correre per arrivare al futuro. Vivi il presente, "arredalo" al meglio, e fai in modo che sia bello da ricordare o... far ricordare. Parole condivise durante la celebrazione di un trigesimo, ove i contorni della figura di Chi non è più cominciano a sbiadire, mentre si fa luce la vita nuova.

PENSAVO... (n.85) (Come su una corda tesa)

Il tempo trascorre, l'età avanza pure se pare sempre la stessa. E si va come su una corda tesa, in equilibrio sempre meno stabile. Parlo per me, ovviamente. Mi sono riproposta di annotare ogni minima sensazione di questa fase della vita. Lei, signora è anziana. Può accomodarsi. E intanto io mi guardo intorno alla ricerca della "signora anziana" che è in me. Mi accomodo comunque, perché potrei cadere ma non per l'età, siamo tutti a rischio di imprevedibilità. Cadere e rialzarsi a fatica, a volte da soli, perché alla fine è anche un bene contare unicamente sulle proprie forze. Reggersi in piedi poi in equilibrio precario, e comunque andare avanti, e arrivare, e sorridere, e abbracciare con lo sguardo perché solo questo si può, per confortare ed essere consolati. Senza parlare. Cadere e rialzarsi, con tutto il coraggio che c'è. Metafora e riflessione di quel che spesso accade per caso o accidente, fuori dal proprio controllo. È la Vita, non si resta su due piedi senza mai cadere, può capitare un sasso, una buca, un passo falso e finisci a terra. Non è debolezza né sfortuna, è solo il modo per insegnarci che bisogna fare in fretta a lasciare il peggio alle spalle per poter continuare. Senza paura, per gestire al meglio ciò che succede in ogni fase e riuscire ad andare oltre, mentre si fruisce e si assapora nonostante tutto, il gusto della vita.

giovedì 28 settembre 2023

PENSAVO... (n.84) (Le parole come ciliegie)

Oggi una parola tira l'altra e ne sono nate ricche conversazioni. Come le ciliegie, in pratica. Le ciliegie in questo periodo sarebbero fuori stagione, senza sapore, finte... le parole invece sempre giuste se scelte con cura. Da una caramella al nome di battesimo, dal sorriso ad una storia. Una caramella per addolcire l'amarezza in tutti i sensi, i nostri nomi per creare un minimo di confidenza, e il sorrlso...? Beh... è tutta un'altra storia. Cominciamo dall'Accoglienza. Perché dà gioia e fa sentire bene. Perché è Abbraccio anche solo col pensiero, e Amore in assoluto. Perché è Allargare le braccia per contenere quanto più si può... persone, Affetto, Armonia e Anime. In un'unica parola, sempre e solo Amore. Mi rendo conto che son venute fuori parole con la stessa lettera iniziale. "A". Sarà grave? Sarà un sintomo positivo? O semplice coincidenza? Magari nessuna di queste tre, però aver conquistato qualche minuto di serenità è già un bel traguardo, potrà bastare... il resto prima o poi arriverà. Perché, come si dice...? Tutto comincia da un sorriso. Reputo le parole un dono, metterle insieme un'abilità, arricchirle facendone pensieri senza enfasi una virtù. Ma sarà carisma avere la capacità di usare parole per farne versi ed esprimere le proprie emozioni. Non serve rima, solo la ricchezza del Cuore...

martedì 26 settembre 2023

PENSAVO... (n.83) (Niente dura per sempre neppure i Nostri guai)

E se affronteremo ogni guaio pensandola in questo modo saremo già a metà strada, comunque vada. Nulla dura per sempre, e questa che forse è tra le poche certezze, diventa motivo di speranza. Non si deve perdere la fiducia mai, passano le bufere, la quiete torna sempre. E intanto c'è da fare per prepararsi a navigare finalmente in acque tranquille. Chi più, Chi meno elabora i timori e le paure. Ognuno cerca di lasciarsi alle spalle la piccola crisi personale. Stiamo colmando tutti lo spazio vuoto nell'animo, ci riforniamo di motivazione per riprendere il cammino. Perché tutto passa, anche l'apparente impossibile. Occorre affidarsi al Tempo, che chiede solo di dargli il "giusto tempo" e la docilità nell'attesa. Tutto passa, ci si rialza e restano i ricordi. Perchè la vita non smette mai di stupire e l'uomo che non è mai stanco di stupirsi per questo va avanti, e sfida la vita stessa. Così siamo tornati a dar ascolto al Dolore, alle storie, e dar voce alla Speranza. Siamo tornati a tener compagnia, a donare quasi sempre, conforto col sorriso o una parola. Siamo tornati quando è stato il tempo, col ricordo di un'attesa forzata trasformata dalla Speranza in emozione.

PENSAVO... (n.82) (Sport e benessere per tutti)

Ieri ho partecipato alla conferenza stampa per la presentazione di un bell
issimo progetto. "Never alone - Mai sola" È un progetto della UISP aps Foggia Manfredonia Comitato Territoriale, finanziato dalla Komen Italia - Comitato Regionale Puglia, e destinato alle donne dell'Andos Foggia. Destinatarie quindi del progetto ludico-motorio e di nuoto sono le donne operate al seno che potranno svolgere le attività sportive presso l’Associazione Moving Club di Foggia e la piscina Reveille di Orta Nova. Attività fisica non agonistica promotrice di benessere, come è giusto che sia per donne "ferite" nel corpo e nell'animo, che vogliono riappropriarsi della propria vita. Giusto riconoscimento quindi all'ANDOS FOGGIA, e in particolare alla presidente Betta Valleri che nel corso degli anni ha promosso tante attività ed iniziative, comprese quelle del progetto oggi presentato. Il breve convegno si è tenuto nell'aula magna di un istituto tecnico, il Giannone Masi. Il motivo di questa scelta? È nella scuola che devono essere promossi prevenzione e benessere, per limitare il rischio di malattia e non solo, anche per migliorare la vita dopo la malattia. La Susan Komen è nota per le "Camminate in rosa". In Puglia quest'anno non solo Bari, anche l'intera Capitanata si tingerà di rosa. Manfredonia, Cerignola, Monte Sant'Angelo e San Giovanni Rotondo, appuntamenti importanti d'Ottobre, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Parlarne, camminare insieme annulla il senso di solitudine nella malattia e porta lontano. Mai sole. Mai.

lunedì 25 settembre 2023

PENSAVO... (n.81) (...perché grata, credo in ciò che mi è stato concesso)

Quando in cielo compare l'Arcobaleno è sempre una sorpresa. Oggi non ho potuto fare a meno di fissarne l'immagine, è stato come ricevere un messaggio. Ho da poco 70 anni e qualche dubbio in più, per cui... Oltre l'Arcobaleno cerca luce nuova. La troverai. C'è tutto il futuro di cui non aver paura, ma che sarà solo da scoprire. Non tutti gli arcobaleni sono uguali. C'è l'arcobaleno dopo un temporale. L'arcobaleno col suo ponte, paradiso dei Nostri piccoli amici animali. Infine l'Arcobaleno che accompagna il sogno più importante, nel mio caso la vita che resta con poche, pochissime nuvole e ampi squarci d'azzurro. Se qualcuno ancora mi sorriderà, avrò sempre la conferma che grande è la forza dell'amore, e va bene così... non ho perso tempo. Finalmente uscirà il sole, e mi commuoverò perché la forza dell'amore ha la capacità di squarciare le nubi... allora sì, ne sono sicura, non ho perso tempo. E da ciò che mi viene donato ogni giorno devo trarre la forza di andare avanti, di concentrarmi su me stessa per donarmi ancora e sentire che no, non perdo tempo e non lo perderò mai se riuscirò a non sentirmi mai inutile, a superare gli intoppi.

domenica 24 settembre 2023

PENSAVO... (n.80) (Alle mamme "senza età")

Meritano un pensiero dedicato le mamme senza età. Vanno via sempre troppo presto, perché superato un certo numero d'anni paiono aver diritto ad un bonus eternità. Eppure non si va via mai del tutto, e sotto altra forma si continua ad essere, in un angolo e solo per Chi ha occhi per vedere e lucidi e sereni pensieri. Una Mamma non è più, una mamma "senza età", ché ogni giorno pensi possa essere l'ultimo per Lei, e quando il momento arriva è sempre all'improvviso. Non c'è tempo giusto o età adatta per perdere l'affetto più grande della vita, si soffre, anche se non si pensava possibile... enormemente, e quello che si prova nell'immediato è disorientamento e la quasi certezza d'aver perso tempo ed occasioni giuste. Vorresti poter tornare indietro e recuperare tutto quanto... le carezze e i baci da bambino, i rimbrotti e le raccomandazioni di quando eri più grande. E poi senti un vuoto dentro... un vuoto fisico perché quella voce o il silenzio compagno delle lacrime non potrai udire più. Ti accorgi che manca tutto di Lei. E ti appigli ai ricordi, quelli belli... e ti sforzi fino a far scoppiare la testa per riprodurre il tono della Sua voce perché possa continuare in Te, e chiudi gli occhi per rammentare ogni particolare fisico e non scordarlo più. L'ultimo scintillio della candela prima del buio. Resta poi il dolore, un disagio latente... perché gira il mondo che avrebbe dovuto fermarsi almeno per un attimo. È volata in Cielo una mamma... è cosa importante che merita rispetto. Ma non è così o meglio è cosi che si rispetta una Vita che non c'è più, continuando a Vivere per la Vita stessa. Del resto siamo Tutti in cammino verso una meta, prima o poi c'arriveremo. Lungo il cammino qualcuno si ferma, è stanco. Noi andiamo avanti, voltandoci indietro ogni tanto finché non lo perdiamo di vista. Sereni... perché dopo il riposo riprenderà il cammino, a passo lento e stanco... ma lo riprenderà verso quella meta, dove tempo non è ma esiste l'Attesa.

sabato 23 settembre 2023

PENSAVO...(n.79) (La serenità è il frutto della rassegnazione all'incertezza - Nicolás Gómez Dávila -)

La fragilità è l'unica certezza per ogni essere umano, dal giorno in cui viene alla luce, prima inconsapevole e poi sempre più convinto ad arginarla o farne un punto di forza. Noi siamo al mondo per la Vita, e non dobbiamo dimenticarlo mai. Ma in presenza del dolore e della sofferenza che fare...? e soprattutto che cosa dire? Nulla... La sofferenza ha bisogno di ben altro che parole, ovviamente, per quanto confortanti possano essere. A volte appaiono solo semplice retorica e non sufficienti a lenire un dolore profondo. Poi dovrebbe capitare la parola giusta al momento giusto, e il senso di ciò che dolorosamente accade, sarebbe chiaro. Non so se alla fine ci si riesce sempre, almeno a confortare/si un po'. A cospetto di sguardi che invocano speranze certe o spiegazioni plausibili si possono azzardare conversazioni che però durano meno di quello che si pensa. Pensieri incompleti, qualcuno solo accennato, parole che sembrano sospiri. Questo accade a volte quando il dolore è al di sopra dell'umana comprensione. E diventa comprensibile tagliare corto, con pensieri a metà e timide parole. Stasera, se avete notato, un titolo che è tutto un programma. Una citazione. Non è esito della mia consueta ricerca ma dono di Francesca, una paziente che alcuni di Noi conoscono avendo lei partecipato a qualche incontro. La peculiarità di Francesca è proprio come riferisce la citazione. Lei è costantemente serena, nonostante tutto, perché consapevole. Ecco... può essere anche la risposta ai tanti perché della sofferenza. In realtà non c'è risposta né senso. Il credente trova entrambi nel mistero della Croce e della Resurrezione. E Chi credente non è? Consapevole che per tutto c'è un inizio e una fine, si concentrerà sul tempo che è tra i due inevitabili eventi perché il suo esserci non sia inutile e vuoto. E dirò pure e non per eresia, che ci sono tra i non credenti anche "buoni cristiani", non sanno di esserlo. Tutto qua. Fragilità, incertezza, cambiamento sono le parole chiave. Nell'accettazione è stabile la serenità.

venerdì 22 settembre 2023

PENSAVO... (n.78) (Accorciare le distanze sarà la giusta vicinanza)

Il volontariato in oncologia non è come gli altri. Si entra in punta di piedi e alla fine ci si può ritrovare con le mani strette, e si ritarda andar via. Qualcuno c'è che fa intendere di voler stare per proprio conto, dispiace un po', ma si evita di arrecare disturbo perché le presenze non s'impongono nemmeno a fin di bene. Se la cosa va invece, si comincia cercando di accorciare le distanze... Come ti chiami? È la domanda di rito, praticamente spontanea, a mezza voce, perché non sai, non puoi andare oltre un certo tono. La risposta arriva quasi sempre allo stesso modo, prima il cognome e poi il nome di battesimo, come a scuola o al servizio di leva, quelli di una volta ovviamente... No no, solo il nome... io rispondo... così quando c'incontriamo qui o altrove possiamo salutarci come vecchi amici, se ti va. Certo, mi fa piacere... In questo modo si accorciano le distanze visto che siamo Tutti nella stessa barca e sotto lo stesso cielo, ed è incoraggiante poi scoprire il più delle volte che si rema nella medesima direzione, guidati dalla medesima stella. Cercare di accorciare le distanze sin dal primo incontro, pur nel massimo rispetto della volontà altrui, serve a stabilire una certa sintonia, per cui la "differenza di livello" è solo quella che si vede, uno è seduto o sdraiato e l'altro in piedi, ma grazie all'ascolto empatico, altro dislivello non c'è. Ed ancora, si prova tenerezza già a quella risposta cognome-nome, perché si percepisce il rispetto per quel camice che aiuta a portare il peso. Tenerezza... forse è l'unico sentimento che fa sorridere e stringere il Cuore contemporaneamente. Pacata compagna, sorride e si commuove poi con occhi lucidi. Accorcia le distanze col sorriso, abbraccia con l'accenno di una lacrima.

giovedì 21 settembre 2023

PENSAVO... (n.77) ("Ma ti rendi conto che mi stai salvando la vita?")

Sono stata con una paziente un'ora e mezza, alla fine mi ha ringraziato dicendo... "In questo reparto è tutto un altro mondo". Si riferiva in primis agli infermieri, gentili, disponibili, preparati, accorti nell'approccio e nella "cura". E poi a tutte quelle figure professionali e non presenti in ogni percorso oncologico. Quasi tutti i pazienti oncologici mostrano gratitudine verso Chi si prende cura di loro. Perché il paziente oncologico vuole essere ascoltato, capito e supportato. Non sopportato ché è tutt'altra cosa. Vuole sentirsi ripetere ciò che spera, anche se consapevole, e non discorsi banali intesi all'illusione. Desidera abbracci con lo sguardo e le parole, una mano stretta per sentir meno la solitudine. "L’assistenza infermieristica è un’arte; e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano il tempio dello spirito di Dio. È una delle Belle Arti. Anzi, la più bella delle Arti Belle" - Florence Nightingale - Da un ricordo quasi una poesia. Il mio primo giorno di chemioterapia, l'infermiera che mi accolse, le mie domande a mezza voce, timida e impaurita, le Sue risposte e la delicatezza nel sistemarmi in buona compagnia con Chi potesse essere un esempio da seguire per positività che dà buon esito. Ah, mi fece scegliere anche il posto dove sedere, vicino alla finestra, fu la mia risposta, e Lei mi raccontò il panorama che avrei visto. Operai al lavoro, e per me fu la normalità che serviva. Ecco, in poche righe delineata una figura, qualcuno la definirebbe "professionale", a Chi invece si trova all'improvviso nel mezzo di un uragano, non basterebbero parole, perché è tanto, molto di più anche del medico.

mercoledì 20 settembre 2023

PENSAVO... (n.76) (La riscoperta dell'abbraccio)

Quanto sono mancati gli abbracci. Erano possibili solo da lontano, magari a conclusione di una telefonata o ad osare assai, mimando a fine video chiamata. Ed ora? Siamo tornati ad abbracciarci, e dopo tanto, almeno per me, pare cosa strana. O forse no, non proprio strana, è ché si era persa l'abitudine a seguire il Cuore, gli slanci, e adesso come tirocinanti timidi stentiamo ad ingranare. Però tra Noi si continua a ripetere che quando non si ha niente da dire, piuttosto che cercare parole in aria, meglio sarà tacere. Un sorriso, una carezza, un abbraccio, saranno parole, quelle bene dette. E poi calore e conforto. Eh già, perché un sorriso è il più bell'approccio, una carezza mostra affetto e comprensione, e l'abbraccio... Beh, dentro un abbraccio, a volte quale tenerezza inaspettata, puoi piangere e ridere, trovare il calore che ti manca. In tanti anni ho conosciuto molte persone, di cui conservo il ricordo più vivo perchè tutte mi hanno donato qualcosa. Spero aver fatto altrettanto con Loro. Adesso anche da lontano, pure virtuale, dono ancora un abbraccio a Chi c'è e persino a Chi non è più. Perchè è la prima cosa in cui credo, la forza dell'abbraccio.

martedì 19 settembre 2023

PENSAVO... (n.75) (Complessivamente semplice)

E parlando sempre di felicità o ancor meglio di serenità, non è che per viverle occorrano chissà quali cose gandi, davvero basta poco ma soprattutto necessario è che l'animo sia ben disposto alla leggerezza. Semplicità è la parola chiave, e poi occuparsi per non preoccuparsi. Io ad esempio ho ripreso a scrivere di incontri ed emozioni, ad annotare sentimenti, a dedicare i miei pensieri, sperando possano essere "parte della cura". Sempre con grande semplicità. Semplicità e chiarezza, perché Tutti possano comprendere, ritrovarsi e dare un seguito ad ogni pensiero, costruire un seguito, una sorta di "continua tu", vedere la fine del rigo e andare a capo, poi voltare pagina e sperare in una "storia" a lieto fine. È la felicità insomma, fatta di "cose serene". Passa accanto vestita di semplicità. Sai, io ti seguo, ti leggo sempre e non nascondo che certe volte mi cambi la giornata. Spero in meglio... replico, dando per scontata la risposta che puntualmente arriva, spontanea e immediata e con semplicità. Certamente, e come potrebbe diversamente? Non si può fare a meno di una pausa per poter leggere ciò che scrivi, lo fai così bene, con tanta semplicità e chiarezza... La felicità insomma, è fatta di "cose serene". Passa accanto vestita di semplicità. È illusione... sogno? Chissà... io sono fatta così. Da piccola mi bastavano ritagli di riviste, gelosamente custoditi in una scatola di latta, un bambolotto grande quanto un dito da cui non mi separavo mai, neppure quando restò senza gambe non so perché, perché del resto mio fu sempre questo "pallino", non abbandonare nella difficoltà. Poi con la malattia, superato lo shock iniziale della caduta dei capelli, con la semplicità che mi caratterizza, pur senza capelli, anche senza cornice, imparai a dar valore al mio volto. Non un gran "dipinto", ma complessivamente semplice da interpretare.

lunedì 18 settembre 2023

PENSAVO... (n.74) (An...notare i cambiamenti)

Concludo la giornata con grande soddisfazione, dall'esterno noto che mi innervosisco molto ma molto meno. Continuo gran da fare, disagio all'anca e al ginocchio, ma... passerà. Ho scoperto l'acqua calda? Probabile, l'acqua calda si scopre ad una certa età, quando si comprende che non vale la pena. Anche se non si va veloce, e tutto è fuori posto, va be' ci siamo, e tutto quanto è vita, e quando si dice vita s'intende cambiamento. Nel bene e nel male, per scelta oppure fatalità, nulla resta uguale. E poi... stabilità, si fa per dire, fino al prossimo cambiamento. Intanto giunta all'ultimo quarto, e manco ci speravo, ogni tanto mi guardo indietro o leggo qualche mia "antica pagina" e noto nel tempo più di un cambiamento. Si percepisce dal contenuto e nello stile. La scrittura riflette lo stato d'animo del momento. Alti e bassi, euforia e timore, e dai continui puntini di sospensione il senso di mancamento e il bisogno di respirare profondo. Per andare avanti. Perché l'evento traumatico segnò la svolta. Quel che ero, ciò che sono, continuo ad essere... non si cambia ma ci si adatta al cambiamento. Cambiamenti e cambiamenti. Il Cambiamento tutto sommato è cosa buona, smuove acque stagnanti da tempo, scuote dall'assuefazione, e stimola la curiosità che è cosa assai giusta in ogni tempo e a qualsiasi età. Così negli anni sono diventata sempre più curiosa, e domani pure vedrò che cosa cambierà.

domenica 17 settembre 2023

PENSAVO... (n.73) (Consigli pratici di serenità)

La Felicità è una montagna da scalare... difficile raggiungere la vetta, e sarà ché costa fatica, la stanchezza non fa apprezzare pienamente la conquista. La Serenità è una montagna da scavare. Scavarsi dentro, scoprire che cosa davvero si vuole, se nel relazionarsi si agisce per non deludere, senso di responsabilità o amore. La Serenità è fatta di brevi ma intensi momenti e piccole gioie che nessun momento buio potrà rubare. Per vincere le nostre paure mettiamo tra parentesi i periodi, virgolettiamo i pensieri. Facciamo una poesia sulla serenità. Senza rime e con le pause giuste. E solo la mera e semplice realtà. Sii grato/a per quella serenità che lascia spazio solo ai crucci semplici di ogni giorno. Sii grato/a per il tempo e l'altrove, per il colore e il calore. Meraviglie che esaltano il senso di una vita. Credici che non sei nato/a felice o infelice, ma con il dono di poter continuare ad essere sereno/a nonostante tutto. E poi... persegui un obiettivo, anche questo rende sereni. E per mantenere costante la serenità pure nei momenti non proprio al "top", prima di addormentarti pensa alle cose belle da poter realizzare, da vivere il giorno che sarà. Cominciamo da stasera, ti va?

sabato 16 settembre 2023

PENSAVO... (n.72) (Amore gioioso)

Oggi ho incontrato una paziente che trova e prova gioia nell'accudire i Suoi sette gatti. Dagli animali impariamo la gratitudine in semplicità. Senza tanti ragionamenti né calcoli, essere grati per "affetto incondizionato", va bene anche per istinto. Se ci comportassimo come gli animali molte cose cambierebbero.. Mi torna in mente una paziente, Nicoletta che viveva da sola in campagna, unica Sua compagnia due mucche e un cane. Al mattino si metteva sull'uscio e li chiamava per nome... Antonietta... Rosina... Pasqualino, e subito arrivavano per darle il buongiorno, a modo loro, con muggiti e un allegro abbaiare. E Lei non era più sola. Gli animali sono compagnia, affetto ed anche "cura" Creature magiche. Osservare i nostri piccoli amici nella loro quotidianità, parallela alla nostra, pone il nostro sentire sul loro stesso piano... immutabile, qualsiasi cosa accada. Perchè è così, tutto va, continua e conviene "assecondare" il lento o veloce fluire della vita, annessi e connessi. Con tranquillità. Finchè va. È un discorso triste? Non intende esserlo. Purtroppo quando ho dei pensieri divento troppo riflessiva e finisco in considerazioni di non facile comprensione e di notevole peso. Sarà forse per questo che qualcuno ancora mi definisce "pesante". Importante è che non sia io a crederlo. Così con tali "elucubrazioni", anche questo giorno volge al termine. Finalmente. Arriverà domani. E domani, come qualcuno già disse, è un altro giorno.

venerdì 15 settembre 2023

PENSAVO... (n.71) (Vivere con gioia ovvero... della piccola felicità)

La gioia è l'espressione di un momento o positività manifesta e costante della vita? Per me è espressione massima di un atteggiamento di vita. Si può nascere gioiosi o lo si può diventare. In quest'ultimo caso dipende da quanto si è recettivi nell'apprendere ciò che la Vita fa intendere. Gioia c'è in tutto ciò che si fa con amore... Donare momenti del proprio tempo, ritagliarli magari, oppure sottrarli allo spazio dello svago, può regalare molto più di quanto si possa pensare, è aiuto reciproco alla fine, perché si risolve nella gioia di sentirsi utili. E quanto vale l'amore che si dona? Certamente tanto, però quello che riceviamo vale molto di più. Ricompensa in gioia pura. "Resta viva, con tutta te stessa, con ogni cellula del tuo corpo, con ogni fibra della tua pelle. Resta viva, impara, studia, pensa, costruisci, inventa, crea, parla, scrivi, sogna, progetta. Resta viva, resta viva dentro di te, resta viva anche fuori, riempiti dei colori del mondo, riempiti di pace, riempiti di speranza. Resta viva di gioia. C’è solo una cosa che non devi sprecare della vita, ed è la vita stessa" - Virginia Woolf - Dico sempre, certi eventi sono "avvisi di garanzia" per riflettere, modificare atteggiamento, e poi renderne conto alla propria coscienza, per sentirsi finalmente in pace con se stessi. Sono le piccole cose che hanno più impatto nella vita. Un saluto, un sorriso, un grazie, un arrivederci. Sono queste piccole cose che fanno bella una giornata, che riportano speranza quando sembra persa.

giovedì 14 settembre 2023

PENSAVO... (n.70) (Come un anniversario... come a Natale)

Oggi a casa nostra, come ogni 12 Settembre è stata doppia festa, il mio onomastico e il compleanno di Chi mi sta accanto da tanti anni con grande pazienza. C'incontrammo molti anni fa, e a quel tempo la prima cosa che si faceva era scambiarsi le informazioni base. Alla data di nascita di Lui che corrispondeva al giorno del mio onomastico comprendemmo di essere stati predestinati. Ogni anno sarebbe stato come per l'anniversario, come a Natale. Al solito tanti piccoli progetti per questa giornata, ma poi impegni e un po' di preoccupazioni ci hanno distolto. Lo prendiamo come impegno però, dobbiamo recuperare. Intanto hanno fatto compagnia i numerosi auguri, vere carezze al Cuore che hanno compensato tutto. Poi penso al nome che porto, di cui ora vado fiera. Dolce e musicale, quando lo pronunciano per chiamarmi mi sento unica, anche se di Maria ne è pieno il mondo. E sia pur con ritardo ringrazio le mie due nonne Maria, essendo io la primogenita allora non ebbi scampo, oggi la reputo una bella eredità. Se la Vita è un gioco da prendere sul serio, vero è pure che ogni tanto un tocco di leggerezza non guasta. Per allontanare stress e preoccupazioni certe giornate ed occasioni sono giuste, si prestano a tutto questo. Un compleanno ad esempio, e un onomastico... proprio come per Noi è ogni 12 Settembre...

mercoledì 13 settembre 2023

PENSAVO... (n.69) (A sera)

Sul balcone poco fa, a respirare. Aria di mezza stagione, profumo tipico di un'estate che sta cedendo il passo. È sera, e a sera io ho tempo di incontrarmi. Quando è quasi notte poi, colgo i pensieri dell'intero giorno. Comincio dal primo mattino a pensare. È una predisposizione naturale a intuizioni felici che regalano la sensazione di aver capito tutto, a seconda di situazione o problematica o momento. Da sempre sono così... Per mia madre era un brutto "vizio" che mi rendeva "pesante" Grazie a questa convinzione materna, nacque la "leggenda metropolitana" che io avessi un carattere pesante quanto un macigno, cosa di cui alla fine mi convinsi e che mi portai dietro fino a quando mi ammalai. Poi tutto cambiò. Sono cambiati i pensieri. Non girano più intorno a me stessa. Perché sono uscita fuori da me stessa. A sera, come stasera... sosto qui a pensare e scrivere senza arrovellarmi, perché chiusa non sono più in quell'angusto cerchio. E quando finalmente è quasi notte, mi rifugio qua tra le righe che mi accolgono accomodanti e chiare. E poi rivolgo il pensiero altrove, dai ricordi a quel che sarà. E sono ancora qui, sempre più tardi, sono assai stanca, ma in fondo mi tengo su. Si può fare. Penso, abbozzo un sorriso, e mi dico...smile. Quasi un mantra da ripetere, e non solo quando l'occasione lo richiede. Con garbo appropriato e dolcezza al momento, un'idea tenace, una forte convinzione. Tutto si rinnova, ed è la strategia giusta per continuare. La sera intanto è passata, quindi... perciò concludo... sia notte serena a Tutti con un sorriso.

PENSAVO... (n.68) (Pausa... respiro... ripresa)

Non amo i conflitti, perciò se penso qualcosa non va, devo lavorare su me stessa. Perché dipende da me, da una memoria che perdonerei qualche volta se mi tradisse. Fingersi indifferente per dare pace al Cuore, e andare avanti, anzi oltre. E cosa posso farci? Sono strutturata così, esagerata ma coerente coi miei pensieri, idee e decisioni. E quanto m'irrita notare qualcuno che agisce al contrario di quel che dice o addirittura proclama. Ecco, esagerata ma coerente, però a tratti anche un po' presuntuosa. Vero è che non mi reputo perfetta, non sia mai... Così ho rallentato, e per un po' pensato di fare una pausa stasera... non avrei scritto neanche un rigo. Poi mi sono ripresa, forse ci ho ripensato, vado un tantino a scartamento ridotto ma proseguo. Ai miei pensieri prima di andare non rinuncio, sono gratitudine per il giorno appena trascorso e speranza per quello che sarà. Domani. Chissà come mi sentirò domani, tutto cambia in un momento, ma poiché oggi è andata come è andata, posso azzardare che andrà meglio. Non molte parole stasera perciò, giusto quelle che servono per non lasciarsi andare, e continuare.

lunedì 11 settembre 2023

PENSAVO... (n.67) (Quando la Vita risponde)

Succede che capiti qualcosa che cambi il corso normale dei giorni. Sia evento felice o poco propizio non importa, ti chiedi... perché, e non sai dare risposta. È la Vita... si dice... la Vita riserva sorprese. Poi pensi sia tutto così per caso e te ne fai una ragione. In realtà quel che accade risponde ad un disegno preciso. E la risposta a quel "perché" magari arriva quando avrai comunque raggiunto un certo equilibrio. Entrare in punta di piedi nella vita dell'altro ed essere per lui un dono dà forte senso alla vita. Se siamo qui è per "esserci", percorrere un tratto di strada insieme, sostenendoci secondo il bisogno. Parole... forse sembrano solo parole vuote, non lo sono. Ciascuno mette le Sue risorse, la propria esperienza, vissuta in modo unico da cui comunque si può apprendere. E di concreto? Pensieri, preghiere, speranze, tutto con... leggerezza. Una volta ho scritto... "Leggerezza non è superficialità. È cogliere il buono della propria vita, assecondando i cambiamenti della Vita". ... e ora mi sento di aggiungere... "Condividendone la consapevolezza".

domenica 10 settembre 2023

PENSAVO... (n.66) (Essere un dono per gli altri)

Nella semplicità del mio essere ci tento. Perché so quello che si prova. Sentirsi appartenere ad un mondo a parte, desiderare quello della normalità, di provare persino noia, comunque certezza. In questi anni ho conosciuto tante persone, le ricordo tutte, qualcuna però ha preso i miei pensieri, mi è rimasta nel Cuore. Conservo tutti gli scritti condivisi da un'Amica speciale. Ne traggo forza e motivazione quando vacillo. Perché, sapete... non è che io sia poi così forte. Mi faccio forza, a questo punto devo, per forza. La stanchezza, il dolore per qualcuno che non ce la fa e vola via, certi incontri che fanno riflettere più degli altri, ecco tutto questo sembra imporre uno "stop". E vorrei fermarmi... Poi all'improvviso viene in mente uno scritto di Lucia, o addirittura una foto e quel Suo ultimo messaggio, "Ricordati di me"... e sento di non poter deluderla perché sarebbe tradire me stessa. Questa foto, ad esempio... scattata l'8 Settembre 2021, esattamente due anni fa... bene, quando perdo forza, sento ancora la Sua mano sulla spalla. Se io sono stata un dono per Lei, di certo Lei continua ad esserlo per me.

sabato 9 settembre 2023

PENSAVO... (n.65) (Stupore e serenità)

Sono tornata a casa e c'ho pensato tutto il tempo. Certi incontri ti entrano dentro, infusioni di coraggio, consapevolezza a curare momenti di dubbi e incertezza. Nel pomeriggio ho sentito il bisogno di riposare come al tempo mio, quando tutto il resto occupava lo spazio suo e al centro ponevo solo me, perché dovevo rialzarmi nella certezza che ci sarei riuscita. Oggi sto metabolizzando altro, e cerco lo stupore quotidiano. Ieri mi sono comportata male nel cosmo. Ho passato tutto il giorno senza fare domande, senza stupirmi di niente. Ho svolto attività quotidiane, come se ciò fosse tutto il dovuto. Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro, incombenze, ma senza un pensiero che andasse più in là dell’uscire di casa e del tornarmene a casa. .... - Wislawa Szymborska - Canzone e versi dedicati a Nicola che oggi con la Sua lucidità e consapevolezza mi ha donato stupore e serenità. Perché è così. Bisogna continuare a stupirsi ogni giorno per non perdere la serenità. Nulla è dovuto, niente è scontato.

venerdì 8 settembre 2023

Sai quando sei colpito da qualcosa in modo tale da volerci capire di più, intendo il motivo e il senso? È quello che mi è capitato stamattina. Ero dalla parrucchiera quando guardando di fronte, nello specchio ho notato l'immagine riflessa di un quadro. Senza cornice sembrerebbe poca cosa, e invece si valorizza maggiormente l'essenza del dipinto. Contestualizzando poi il tutto in una storia che già di per sé lascia il segno, si comprende ancor più quanto nulla accada per caso, anzi è dono dal Cielo. Due alberi della Vita che incrociando appena i propri rami fanno da cornice ad un tramonto sul mare. Al Dolore può esserci conforto, dalla sofferenza possono scaturire forza e motivazioni. La vita ha maggior senso se spesa anche per gli altri. E in questo senso un tramonto non segna mai una fine definitiva, piuttosto è aspettativa di una nuova alba. Un bel messaggio di speranza, non credete? Quello che serve per continuare a...

giovedì 7 settembre 2023

PENSAVO... (n. 63) (Il divino è in ognuno)

Stamane in reparto conversazioni pregnanti di spiritualità. Così per caso, non volendo. Significa che se ne aveva gran bisogno. Da parte mia posso dire con assoluta certezza, di non aver mai incontrato una rappresentante dei Testimoni di Geova così garbata e gentile. Ne è nata una lunga conversazione, durante la quale nessuna delle due ha imposto il proprio credo all'altra. È la Spiritualità, la prima tra le dimensioni della Persona, la più importante. Non deve necessariamente coincidere con il culto religioso, e anche se le religioni sono custodi della spiritualità si può essere non credente e possedere una profonda spiritualità. Perché è esigenza, esigenza naturale quasi quanto il respiro. La dimensione spirituale, riguarda i Valori cui si ispira l’essere umano, sia in maniera latente che consapevole. È relativa alle caratteristiche delle capacità di Conoscenza, Amore, Volontà insite in ogni essere umano, seppure diversamente sviluppate ed espresse. Mettiamo un po' d'ordine. C'è differenza tra Fede e religione. Tra Liturgia e religiosità. Ma pure tra Spiritualità e Fede. La religione in sé non è un valore, un affetto, non può essere motivazione, è mero aspetto esteriore, manifestazione di una fede che può esserci o meno. Liturgia, importante si, ma solo quando rispecchia ciò che nel profondo è. Spiritualità è il termine che meglio esprime la Fede, anche se non necessariamente con essa si identifica. E poi c'è la Preghiera che è la più bella, profonda e personale espressione del legame col divino. Nasce dal profondo del Cuore pure di Chi è un buon cristiano e non lo sa. Mette in sintonia pensieri ed azioni. È lode, ringraziamento, abbandono. Pace nell'Infinito.

mercoledì 6 settembre 2023

PENSAVO... (n.62) (Alleggerirsi. Basta cominciare.)

Essere leggeri è una predisposizione d’animo. Non è detto che questa sia una nostra tendenza ma di sicuro può essere coltivata, costruita, nutrita e sperimentata. E per farlo, prima di tutto, occorre volerlo. Basta lasciar andare. E si può, è sufficiente cominciare. Così... Alla fine sono riuscita a metter fuori le bamboline della Matrioska. Ho dovuto far leva sul suo punto debole, in definitiva una forzatura, ma andava fatto. A che serve infatti, una Matrioska bloccata che non può mostrare il meglio di sé, che poi potrebbe essere pure il peggio, ma nessuno può vedere? Pare una metafora, forse lo è. Metti un animo appesantito da ansie, preoccupazioni, presunti torti... Lasciamo andare, anche se costa fatica. Alla fine saremo pure stanchi ma incredibilmente ridefiniti in leggerezza. Lasciar andare. Una strategia per vivere a lungo, perché alleggeriti si procede spediti, come fosse ogni giorno il primo.

martedì 5 settembre 2023

PENSAVO... (n. 61) (Al momento... disabilitata)

Mio marito oggi mi ha regalato una Matrioska. Io adoro le Matrioske, le vedo sintesi di pensieri e azioni, il tutto mosso da emozioni. Abbiamo però provato a tirar fuori le altre bamboline, e non siamo riusciti. La Matrioska madre è rimasta avvitata. Immobile. In essa mi sono rivista. Non saprei, sarà perché certi eventi fanno terra bruciata nell'animo, a volte è come ritrovarsi dentro il vuoto pieno. Verrebbe allora di chiudere baracca e burattini e cambiare aria. Sarebbe meglio, e soprattutto possibile? E nello specifico ogni "tassello" tornerebbe dove era senza alcuna azione che assecondi o addirittura, ovviamente impensabile, contrasti quel che è successo, il fatto in sé? Me lo sono chiesto e la risposta è stata un secco "no". Niente torna come prima già normalmente, ma è possibile comunque ristabilire un equilibrio, un passo alla volta e nella massima comprensione per se stessi. Come nulla fosse, o quasi. Lo spero. Intanto... Come nulla fosse vorrei avere un orto da coltivare per fare marmellate da conservare. Come nulla fosse vorrei avere un bimbo da cullare, magari un nipotino e ninna nanna da cantare. Come nulla fosse vorrei essere impermeabile, in senso reale e metaforico, per passare attraverso le bufere, e poi guardare il Cielo ad occhi asciutti. Come nulla fosse... solo cose semplici, quelle di sempre, in armonia e serenità.

lunedì 4 settembre 2023

PENSAVO... (n.60) (Non siamo soli e affidati al caso)

La Vita lo mostra e dimostra ogni giorno. "Qualcuno" c'è, e non può non esserci se alcuni tasselli si combinano in modo così perfetto. Un incontro e da qui, nomi, date, situazioni che confrontati tutti tra loro portano a pensieri, progetti che si proiettano nel futuro. Deve essere questo il senso della frase che a volte pare si dica tanto per dire. La vita continua. Prima cosiddetta "frase fatta". Però è vero, non si muore del tutto se il ricordo viene coltivato e poi porta frutto. Scoprire una serie di coincidenze, o come avrebbe detto una Nostra Amica, di "dioincidenze", così da avere con la Fede quella famosa marcia in più che fa comprendere quanto nulla avvenga per caso. Da un grande dolore, da una perdita che non è esagerato definire contro natura può nascere qualcosa di bello? Questione di punti di punti di vista, è vero, ma è legittimo pure voler cercare una seconda chiave di lettura. Se inspiegabilmente capitiamo sulla strada di qualcuno o qualcuno capiterà sulla nostra, vuol dire che è predisposto un evento che legherà entrambi, dando un senso a quell'incontro del tutto casuale. Niente avviene per caso. Qualcuno la reputa frase fatta, in parte è vero, ma sappiamo pure che le frasi si fanno per comuni esperienze che nel tempo si ripetono. Una "frase fatta" che in fondo a rifletterci su... quasi rassicura perché fa sentire "protetti". Così un disegno dovrà esserci perché una tal cosa vada in un certo modo invece che un altro. Eh, si... niente avviene per caso. Perché siamo Tutti tratti incisivi di un progetto più alto.

domenica 3 settembre 2023

PENSAVO... (n.59) (Prevenire, curare, prendersi cura)

Questi i tre punti salienti sviluppati al convegno che ha aperto ad Ordona la consueta Settimana della Cultura. Il dottor Maurizio Di Bisceglie con la chiarezza che lo contraddistingue, e il dottor Giovanni D'Errico hanno parlato di prevenzione primaria per evitare o almeno limitare il fattore di rischio e prevenzione secondaria riguardante lo screening e la diagnosi precoce. E ancora di nuove terapie a bersaglio molecolare che puntano direttamente alle cellule neoplastiche senza recar danno a quelle buone. Del prendersi cura, facendosi carico del paziente e della Sua famiglia hanno riferito le associazioni. Roberto Iezzi per l'Albero della Vita e Raffaella Francavilla per il GAMA OdV Curare ogni aspetto, pratico e non, per una buona qualità di vita. "Viaggia con noi", a cura dell'Albero della Vita e "Taxi sociale", grazie al comune di Stornara, sono le iniziative da tempo in atto per il trasporto di pazienti e disabili che non hanno possibilità di recarsi in ospedale. Accompagnare, sollevare dalle difficoltà quotidiane, condividere momenti di cure, cercare, per quanto possibile, di trasmettere la gioia, aiutare pure a percepirla appena, da un'alba a un tramonto, dall'essere insieme in vista di un traguardo. Allenarsi alla mitezza per poter stare accanto in modo valido e rasserenante. Ogni intervento ha sottolineato l'importanza di punti d'ascolto, di presenza costante per coloro che si trovano ad affrontare un momento così critico della propria vita. Sono problemi che riguardano tutti, poiché nessuno sa che cosa riserva il futuro.

sabato 2 settembre 2023

PENSAVO... (n.58) (Il Dolore sommesso)

E poi succede anche ad uno/a di Noi, perdere una persona cara, le cause potrebbero essere diverse, però se si tratta di "quella malattia" per un attimo perde di significato tutto il Nostro operato.. Ho conosciuto Renato, fratello di Liliana, in reparto. L'ho visto solo tre volte, ma sono bastate per affezionarmi a Lui. La consapevolezza e la lucidità nel fare una sorta di bilancio della Sua vita, voci in attivo e voci in passivo, mi avevano colpito. Un uomo tutto di un pezzo ma con lo sguardo ogni volta sempre più malinconico. Se dovessi dare un nome a ciò che ho percepito in Lui quelle poche volte, sarebbe "dolore sommesso". Quando la dignità ad ogni costo deve vincere sulla paura, il rimpianto per trascurabili occasioni perdute. Lo ricorderò per l'ultimo incontro... Lui mi chiedeva una caramella, ma non una qualsiasi... - Non mi dà una di quelle caramelle che porta anche mia sorella? Liliana, sorella grande, di certo non solo all'anagrafe. Ecco... il riferimento quel giorno a Sua sorella oggi ha la risonanza di un ultimo abbraccio. Renato, Liliana, l'intera famiglia, persone speciali che lasciano il segno.

venerdì 1 settembre 2023

PENSAVO... (n.57) (Sempre e in ogni dove)

Vorrei il doppio del mio tempo, non in termini di anni, per carità, ma proprio praticamente, nel quotidiano. Son poche 24 ore, e se il doppio può sembrare esagerato, con qualche accorgimento mi farei bastare pure 24 più la metà. Questo vorrei. Che il giorno avesse il doppio delle ore o quasi, in modo da non dover contare i minuti che passano veloci, potessi fare quanto mi va o fosse necessario, molto di più. Non è esagerazione né ostentato modo di parlare, è solo che davvero c'è tanto ma tanto da fare. La tirannia delle ore e dei minuti mi impedisce di essere quanto vorrei. Il desiderio sarebbe esserci molto di più, non per contare di fronte al giudizio altrui, ma per dar conto a me stessa, ché ho sempre voglia di darmi da fare col gran da fare. E poi... poi vorrei anche il dono dell'ubiquità, essere qui e altrove, dove serve, senti dover esserci, perché altri ci possano contare. Vorrei fare di più, molto di più. Donare quindi tempo e presenza, testimoniare l' amore senza condizioni. Trovo luce e trasparenza nell'esserci per l'altro con spontaneità. Sempre, per Chi vuole, quando vuole. Viva le priorità che non si vivono come doveri ma fanno stare bene. Pensando agli anni vissuti, si fa un bilancio del tempo speso. Tempo speso bene e tempo sprecato. Si spende bene se non è solo per se stessi. Peccato capirlo a volte tardi. "Non esiste modo migliore di gestire la propria vita se non toccare la vita di un altro, con amore e un sorriso". - Og Mandino -