martedì 30 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.22) (Quando Natale arriva... arriva!)


E per fortuna e nonostante tutto, Natale arriva.
Prima Domenica d'attesa e speranza nell'aria.
I riferimenti sono precisi e noti, ché al punto in cui siamo solo il buon Dio può aiutarci.
Intanto crediamoci, e poi cerchiamo di concederci un po' di normalità almeno tra le pareti di casa.
Qualche decoro qua e là, giusto per cominciare, il presepe, come è noto, pronto tutto l'anno e pioggia d'oro sul pavimento.
Semplicità per sentirsi meglio.
I ricordi delle mie tante festività natalizie si susseguono come scene di un film già visto ma che piace sempre.
Ogni momento è come fosse l'incipit di una piccola storia, un periodo vissuto con le emozioni proprie decontestualizzate e non. Nell'insieme una "meraviglia" da sfogliare, mentre mi accorgo di amare la sensazione del tempo che scorre. E per un po' è come non dovesse fermarsi mai...
Si avvicendano le stagioni e ne percepisco le peculiarità, passano le feste e lasciano colori e profumi... ed Io sono qui, ad andare col tempo e nel tempo.
Anche quando giorno ci sarà... non finirà quello che provo, l'ho condiviso e almeno qualcuno ricorderà.
Mi piace questo pensiero. Mi piace proprio.
Sa di eternità, quella semplice che Dio ha suggerito di cercare in terra.
Mi viene all'improvviso un'idea per me "bizzarra".
Ho imparato grazie ai lockdown a tenere le mani in pasta, e allora non ho più scuse. Quest'anno farò i biscotti di Natale.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante spazio al chiuso

lunedì 29 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.21) (Un obiettivo e molti traguardi)


Tanto per restare in tema e rispettare il gergo, il GAMA Oncologico ha raggiunto la lungosopravvivenza.
Dieci anni di vita, una mission di grande responsabilità e molti traguardi raggiunti.
Nonostante il lungo periodo della pandemia non ci siamo fermati, abbiamo continuato da remoto, in privato, facendoci notare.
Nessuno ci ha dimenticato.
Il GAMA OdV, ancor prima Gruppo di Auto Mutuo Aiuto, attualmente consapevole e maturo, adesso è pronto ad aprirsi all'esterno per far conoscere questa bella realtà, viva e concreta, operante all'interno dell'azienda ospedaliera locale.
Intanto riprende il progetto già attuato con successo del GAMA ITINERANTE.
Non solo uscite ludico-culturali che in passato cementarono lo spirito di gruppo, ma anche attività operativa tramite il modello dei gruppi periodici.
Lunedì prossimo il consueto incontro si terrà in provincia, e si spera quindi vada ancora e sempre meglio.
Insomma tanta carne a fuoco, ma senza trascurare la "mission" e cercando di affrontare tematiche e problemi del singolo con assoluta serietà.
È il Presente che conta? Sarà perciò l' Adesso da curare.
Ti accompagno per un "pezzo di strada", procediamo "Insieme". Senza chiederci quanto lunga sarà... indifferentemente... la Tua o la mia.
Noi ci proviamo insomma, e che il buon Dio ci aiuti sempre.
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domenica 28 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.20) (Note work in progress)


Una storia nella storia, partendo dalla mia che col trascorrere del tempo ha preso il "colore" definito della trama di fondo. Come la tela su cui si susseguono, seguendo un disegno preciso, i punti a croce.
Ho deciso che avrei trovato il tempo di mettere insieme un po' di righe per farne "qualcosa da leggere". E così sarà.
Non è un romanzo né un'autobiografia, ma un' "emozione in crescita", perché... sono certa... non solo mia.
Il racconto di un'esperienza di vita, osservata con lo sguardo del Cuore, non solo il mio. E certa sono anche di questo.
Inizialmente avrei voluto condividere la mia storia di ordinaria malattia, poi ho pensato a più storie insieme, quelle significative che restano dentro, insegnano e non si dimenticano.
Ero ancora indecisa quando spuntò la pandemia, quasi esito perverso di un altrettanto perfido gioco di prestigio, e per me fu il vuoto assoluto.
Avrei potuto rimandare tutto a tempi migliori o rinunciare, ma da molto avevo perso l'abitudine a queste comode opzioni.
Dovevo andare avanti.
Non volevo ma neanche potevo mettere un punto. Meglio una virgola, per continuare. A modo mio.
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sabato 27 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.19) (Date da ricordare)


Quando si dice le coincidenze. Undici anni fa la diagnosi di tumore proprio nel giorno della festa della Donna, l'8 Marzo, oggi una mammografia di controllo dall'esito felice nella giornata del 25 Novembre.
Giusto per ricordare il coraggio e il desiderio di rinascita che è in ogni donna, anche la meno consapevole.
È il Suo istinto, non arrendersi e "tornare in vita" anche se qualcuno ha voluto vederla senza.
25 Novembre, giornata in cui vengono ricordate tutte le donne vittime della violenza maschile.
Una vera piaga sociale che trasferita su altro piano e a diversi livelli rischia di diventare luogo comune.
Frasi fatte e poco sentite che intendono far passare l'immagine di una donna di altri tempi che stentatamente si integra nella realtà di oggi.
Tu sei mia, puoi stare solo al posto tuo.
In un'unica frase possesso e prevaricazione.
Il resto è cronaca quotidiana.
Ma la Donna è ben altro, perché è un po' più su rispetto al Suo compagno. Comprende tutto di sé, i chiaroscuri del proprio animo e a volte persino la visione coi paraocchi di Chi le dice di amarla.
"Se io amassi veramente una persona, io amerei il mondo, amerei la vita. Se posso dire a un altro "ti amo", devo essere in grado di dire "amo tutti in te, amo il mondo attraverso te, amo in te anche me stesso". - Erich Fromm -
Capirsi per capire insomma, una dote considerata tutta al femminile, indice di grande sensibilità che non esclude però completamente il sesso maschile, perché quando è in un uomo diventa poesia, come afferma Alda Merini.
"La sensibilità non è donna, la sensibilità è umana. Quando la trovi in un uomo diventa poesia".
- Alda Merini -
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venerdì 26 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.18) (... prima dell'esame)


E anche stavolta ci siamo arrivati.
Pandemia al secondo giro, che si spera ultimo, vaccini... prima, seconda dose, booster, e per me ennesimo follow up.
Si comincia con la mammografia, l'esame cui ogni volta ho necessità di prepararmi con largo anticipo con la mente e il Cuore.
E nonostante questo lo vivo sempre con un particolare stato d'animo.
Certi "eventi" non si dimenticano, così se per caso prima di essere addormentata avrò fatto mente locale al giorno appena trascorso, penserò... oggi è stata la "vigilia".
E poiché domani Natale non sarà, di qualcos'altro lo sarà stata... e così ogni anno.
Ugualmente torneranno il "bianco" come neve, il "verde" non dell'abete, e gli "odori" pungenti che fanno lacrimare gli occhi.
E di seguito una serie di fotogrammi in bianco e nero, come le pellicole di una volta che non portate allo sviluppo e poi alla stampa, restavano cosi, arrotolate su se stesse e prive di luce.
Una notte "ricorrente" che però non mi vede più insonne, ma consapevolmente vigile, timorosa ma non angosciata, propositiva e non semplicemente positiva.
Undici anni fa erano l'angoscia e la paura per un esame che mi avrebbe portato l'esito che intuivo, oggi ho stanchezza sulle spalle ed un peso sul Cuore.
E mi si dice... e non è poi meglio cancellare dalla memoria?
Beato Chi riesce, io non credo sia possibile, soprattutto per quelli come me, di ottima memoria.
Infilano "memorie", l'una dopo l'altra e poi nella mente le guardano ben allineate, mai accatastate come legna da bruciare.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante albero e attività all'aperto

giovedì 25 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.17) (Sentirsi sul giusto cammino)


"Non possiamo mai giudicare le vite degli altri, perchè ogni persona conosce solo il suo dolore e le sue rinunce. Una cosa è sentire di essere sul giusto cammino, ma un’altra è pensare che il tuo sia l’unico cammino"
- Paulo Coelho -
Se mi fosse stata offerta la possibilità di restare o meno in campo oncologico, quasi sicuramente me la sarei data a gambe. Ma vi fui tirata in mezzo, e non ebbi la forza di replicare, no grazie.
Così cominciò per me quel "giusto cammino" che mi portò ad essere ciò che sono. A fare conoscenze, stringere legami, a volte costretta a mettere ipoteche su vere e proprie amicizie.
E tanta fu sempre la sofferenza ad ogni perdita, anche se annunciata, perché fino all'ultimo avevo creduto che quel qualcuno potesse farcela.
Un momento su e uno giù per l'altalena della Vita che è diversa da quella del Vivere poiché in tal caso tutto dipende da Te.
Per l' "altalena del Vivere" le convinzioni, i relativi atteggiamenti e le logiche conseguenze appartengono al soggetto... che non è uguale ad un altro, e a volte dipendono anche da situazioni contingenti, che sono sempre diverse.
Ed ecco... ora mi sono trovata invece sull'altalena della Vita nell'istante in cui è proprio giù e stenta a risalire.
Sia ben inteso, ho cercato di mantenere l'equilibrio ma la leggerezza per tornare su mi è costata perché nascosta tra le pieghe di un affetto che ho percepito come tradito.
È difficile pensare di non poter più scambiare nemmeno un rigo o una parola con una persona che hai abbracciato, accarezzato... confortato.
Eppure bisogna convincersi e farsene anche presto una ragione. L'altalena deve tornare su, perché si possa credere ancora di aver vinto.
E dovrò continuare a credere in me stessa, a non aver paura, a cercare e trovare speranza che non muore.
Il bene non si dimentica... e non si dimentica neanche da Chi lo si riceve e tanto e tanti altri ancora.
Quanti i ricordi di questi ultimi due mesi... di quell'Amica, dei racconti, delle Sue ultime parole...
Non so se ci vedremo ancora...
Mi scrisse qualche giorno prima, e in quel momento non le ho creduto. Ho pensato fosse possibile salvarsi, come sempre Lei diceva tra il pianto celato e un "passerà".
Oggi ho compreso di dover riprendere il giusto cammino, forse ho trovato proprio nell'animo la cura giusta per ricominciare da quel punto fermo, messo lì per un momentaneo sollievo.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante fiore e natura

mercoledì 24 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.16) (Ancora sulla Sensibilità)


A qualcuno fu detto... Sei troppo sensibile... e all'età della consapevolezza quel qualcuno si convinse che la sensibilità fosse un limite. Una carenza, un difetto. Perché faceva soffrire, e pure tanto.
Probabilmente questo accadeva perché nessuno aveva aiutato a gestire questa sensibilità, a orientarla nel verso giusto per metterla a frutto, in modo che fosse una grande risorsa.
Purtroppo però... è vero... la sensibilità in alcuni casi va stretta, e diventa un fardello pesante da portare.
Impone guardarsi intorno, e guardarsi dentro.
Di contro s'impara tanto, e non esiste più la paura, l'isolamento e quindi approcciare agli altri e continuare ad essere accanto diventa la cosa più naturale al mondo.
Senza contare la capacità di valorizzare le piccole cose e vivere in pieno i sentimenti.
E tutto questo davvero non è poco.
Le persone estremamente sensibili vivono le cose in modo molto più intenso, non si limitano solo ad ascoltare le parole pronunciate dagli altri, ma colgono anche le sottigliezze nei gesti e nel tono della voce.
Possono sfruttare l'intelligenza emotiva a loro vantaggio dopo aver capito che sono dotate di estrema sensibilità. Questa consapevolezza fa sì che possano godere dei benefici della loro accresciuta sensibilità e, al tempo stesso, riconoscere e soffocare le tendenze negative.
Mi è stato detto più volte...
Sei sicura di voler continuare ciò che fai? Sei troppo sensibile.
Bene, riconosco oggi una forza nuova che mi protegge da ogni forma di pessimismo, e permette di risollevarmi nei momenti pur brevi di cedimento.
Però il dolore immediato, quella fitta alla tempia che veicola le lacrime dal Cuore direttamente agli occhi, quello... no, non riesco ancora a dominare.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante fiore

martedì 23 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.15) (Spes... prima virtus)

 

Lo confesso, ogni volta che un Angelo vola via mi viene voglia di fare altro, non raccontare più bugie.
Perché tali sembrano le verdi e pacate parole intese ad incoraggiare e dare forza a Chi vive la Malattia.
Poi ci ripenso per l'ennesima volta, alzo la testa, e continuo a ripeterle a me stessa quelle parole, e diventano carezza per il mio animo addolorato.
Così mi torna in mente un ciclamino regalato ad un'Amica delle mie solite, stasera le ho telefonato e ne abbiamo ancora parlato.
Un giorno vedendone i fiori a capo chino, le venne l'idea di drizzarli legandolo uno per uno a spiedini di legno, quando sarebbe stato sufficiente annaffiare con regolarità, premura, senza esagerare.
Il ciclamino non ha una lunga vita, ma per quella che gli è data, l'acqua giusta gli fa vivere i fiori più belli pur nella stagione avversa.
Così per l'essere umano, la Speranza di certo non gli dà l'immortalità terrena, ma concede momenti sereni nelle difficoltà.
La Speranza davvero può cambiare l'esistenza o almeno migliorarla.
Non la reputo perciò ultima idea, ma la prima, la più importante, virtù per vivere.
Potrebbe essere un primo piano raffigurante fiore e natura

domenica 21 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.14) (Perché non si finisca mai di essere)


Non può finire tutto così...
L'ho sentito ripetere tante di quelle volte che mi risuona ancor prima di udirlo.
Non può finire tutto così, eppure la vita si conclude in un soffio, e sarebbe più nulla senza la memoria di Chi resta.
Sto pensando ad un momento preciso, quando qualcuno si ferma e a Noi tocca proseguire.
Non vorremmo ma dobbiamo, sembra incredibile, praticamente inutile, quasi impossibile.
Come si fa?
C'è bisogno di continuità, dare esito al desiderio di non veder sparire del tutto Chi ha lasciato orma di sé.
Non si calca sabbia spazzata dal vento, ma "terra viva" ove si semina.
La Vita va custodita anche come principio.
Bisogna resistere per proteggerla, la Vita. Perché non finisca con un'esistenza.
Pure se prende il dubbio dell'utilità del fare e di essere.
Così continuità è andare avanti anche quando tremano le gambe e il respiro si mozza, quando pare vivere un sogno.
E poi al risveglio...
Continuità, ed è parola meravigliosa. Ci si rende conto che sta bene con felicità ed eternità.
È l' "accento" a fare la differenza, sottolinea che non si finisce mai di essere.
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