giovedì 30 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.53) ("A distanza")




È un momento strano, facciamo iniezioni di fiducia per vivere i giorni, con gli Altri siamo distanti ma vicini, a volte illudendoci, pur di non sentirci soli di fronte ad un nemico che non si vede.
È una guerra impari, e le uniche Nostre armi sono le risorse, doni, peculiarità, strategie per vincere le battaglie giornaliere.
Col "distanziamento sociale" alcun contatto, e anche incontrandosi per strada, quando "saremo fuori" dalle "salvifiche sbarre", il saluto sarà a cenni, sguardi, o baci volanti sulla punta delle dita inguantate.
Insieme ce la faremo, passerà anche questo, andrà tutto bene... slogan che dopo due mesi sentiamo ripetere sempre meno.
Speriamo, nessuno smetterà.
Quante volte si è detto che bisogna guardare avanti? Tantissime, vero?! E questo è possibile solo quando quel "nodo" che tiene legati al passato si allenta diventando più "dolce".
Quando tutto ciò finirà, quello che riporterà al disagio, all'ansia e al dolore vissuti in questo periodo sarà appunto il ricordo della "distanza", stare lontani per non farsi male reciprocamente. E intanto sentirsi soli all'improvviso, quasi abbandonati.
Ricevo messaggi di pazienti che vivono con sofferenza l'assenza dei volontari, è una desolazione... dicono... è molto triste.
Rassicurarli "a distanza" serve per un po', non è la stessa cosa ma è pur qualcosa...
Noi volontari tutti vi pensiamo e preghiamo per Voi, e comunque presto ci rivedremo anche fuori dalle stanze dell'ospedale.
Grazie... è la loro risposta... ma sbrigatevi a tornare.
Noi ce la metteremo tutta, volontari a distanza..."smart loving".
Il pensiero, una parola gentile e non scontata, stupiscono sempre e pure da lontano possono donare un po' di serenità.

mercoledì 29 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.52) (Come rispondo a...)




Come potrei rispondere alla "nota" dell'ultimo dpcm fase 2, quella che sospende ancora ogni celebrazione religiosa ma consente un "funerale con pochi intimi", anzi "a numero chiuso"? Non più di 15. Inconcepibile, non perché non sia giusta la restrizione, ma come si fa se i "congiunti", intesi come parenti stretti, superano il numero richiesto?
Va be', vediamo la cosa comunque un "allentamento", meglio questo che niente, però scusate, mi pare un'ulteriore mortificazione della Vita, di cui la Morte è naturale conclusione.
Allora, tornando indietro, come risponderei a tutto questo?
Giusto stamani un messaggio doloroso, e un ricordo che va da sé darà la risposta.
L'anno scorso, più o meno nei giorni corrispondenti a quelli attuali del corona virus, in reparto ci fu una novità dall'intento serio e nello stesso tempo giocoso, perché come qualcuno azzardò... la vita è un gioco da prendere sul serio.
Una paziente per contrastare un Suo momento di particolare difficoltà realizzò un disegno, rappresentante l'Albero della Vita. Il giorno che fu fissato alla parete si mostrava in tutta la sua bellezza. Illuminato dai lunghi raggi del sole portava luce e calore di riflesso nella sala d'attesa. L'accoglienza da parte degli utenti fu calorosa. Illustrai l'iniziativa, come avesse avuto origine e quale fosse lo scopo. Si trattava di rinverdire di speranza l'albero della vita stile Klimt. Da una frase il racconto di sé, l'alleggerirsi di un fardello, il condividere per sentirsi meno soli nella difficoltà di un momento. Così, piano piano, i primi bigliettini colorati spuntarono, come tenere foglie all'approssimarsi della bella stagione. Pensieri brevi ma sentiti.
Penso si sia compreso, ora quell'albero ha smesso di mettere foglie, foglie però mai caduche, che restano nel Cuore di Chi le ha volute lì, nel ricordo di Chi ne ha tratto linfa vitale, ma soprattutto alla radice, forte di speranza che in Altri si perpetua.
Ricordando Chi siamo e perché, foglie sempreverdi di speranza.

lunedì 27 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.51) (Dal "se" al "si". Il ritorno alla vita)




Sarà perché questo periodo d'isolamento già penalizza parecchio, sarà per questo dicevo, che ora seguo le celebrazioni religiose con l'avidità di un assetato. Credo sia per non perdere una "goccia di speranza".
Pure se è in streaming, sono partecipe come non mai alla Santa Messa domenicale, e anche se a quell'ora sono ai fornelli, i gesti procedono spediti in automatico, mentre il Cuore prega e la Mente elabora.
La Fede è di certo una marcia in più, praticarla con il culto è gran conforto, ma per il momento non è ancora possibile.
Invece potranno essere celebrati i funerali, vivaddio è già qualcosa, ma se la famiglia del caro estinto è numerosa penso si dovrà procedere con il sorteggio. Non più di 15 persone... Chi sarà il più fortunato?
Mi si perdoni l'ironia, ma io sognavo per me una "grande festa", e se dovessi andarmene a breve? Tra i tanti sogni, perso anche l'unico certo che può diventare realtà.
È che siamo Tutti impauriti e stanchi, delusi da un certo tipo di comunicazione che dice tutto e niente, e perciò pure disorientati.
Andrà tutto bene? Aspetto un altro po' e poi ridimensiono il tutto, magari ci lascio il punto di domanda, tanto per andare cauta ed eventualmente resistere al contraccolpo.
Stamattina all'Angelus il Papa ha esortato alla gioia. Dal "se" al "si", una vocale che fa la differenza. Non più lamentarsi pensando al passato, o a quello che avremmo voluto, ma all'alternativa del "servizio" con gioia e alla pace.
Dio ci aiuterà a tornare alla vita, le Sue vie sono imperscrutabili ed infinite.
Ricordiamo... nemmeno troppo tra parentesi... che l'uomo propone ma sempre Dio dispone.

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.50) (Profumi e melodie)




E' incredibile... basta una melodia, o anche un "profumo" e vengono giù valanghe di ricordi. E rivivi persino i momenti, ritornano i volti a cui non pensavi più, e straordinariamente riesci ad ascoltare il "suono" di quelle voci.
Sono i ricordi i migliori compagni durante una quarantena, la speranza di un futuro diverso ma ugualmente sereno. Almeno si spera, adesso che è ancora tutto incerto.
Tra otto giorni si esce finalmente, ci riprendiamo i giorni, si... però non è che ci si può dare alla pazza gioia, ed è giusto. Allora questo... si ma quello... no, e poi quello... si e questo... no. Viene l'ansia al timore di sbagliare per confusione, così la mano sulla fronte, m'impongo di non pensarci giusto stasera, ho altro da fare e poi manca ancora un po', il "percorso" alla fine s'aggiusterà in autonomia.
Respiro profondamente, oggi è giorno di pizza, e all'improvviso mi viene voglia di una semplice semplice, coi pomodorini e l'origano, per me la farò così. Do un'occhiata al contenitore della preziosa erba aromatica... desolatamente vuoto. Ricordo di averne altra da frantumare, secca al punto giusto da mesi, non ho mai avuto il tempo di farlo. Onore al merito di questa quarantena che per quanto odiosa mi ha consentito tante cose, pulire e ripulire, sistemare tutti i cassetti, scrivere e leggere, ed ora pure la delicata e indispensabile operazione dell'origano.
Mentre l'origano stritolato tra le dita si vendica come punte di spilli, la sua fragranza invade la cucina. Mi ritorna un ricordo antico, Costantina, dolce e semplice che per disobbligarsi di un consiglio che le avevo dato, mi portò un fascio di origano...
Vedi che il mio non è un origano qualsiasi, come quello nelle bustine del supermercato. Se lo provi, non lo scordi più.
Verissimo, tanto è vero...
E col ricordo penso, e dal cortile arriva una musica che so, non mi è nuova... già, mio marito la scelse perché accompagnasse il video di una gita con gli amici del GAMA.
Mi commuovo, perché da allora tanto è cambiato, era proprio di questi giorni ed eravamo Tutti insieme...

domenica 26 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.49) (E ora parliamo di Noi...)




Comincio io al solito, va bene? E spero che dopo lo facciate anche Voi, perché consapevoli delle proprie risorse, diventiamo più forti, in equilibrio stabile e buon futuro si spera.
Un passo indietro e torniamo alla resilienza che ha le radici appunto nelle risorse personali. Abbiamo detto che ognuno ne ha diverse e le impiega per relazionarsi con gli Altri e il preciso momento storico che vive.
Riprendo per me i quesiti proposti all'ultimo incontro on line, e cerco di rispondere in maniera sincera ed obiettiva.
- Quali sono i doni che offri al tuo partner o alla tua famiglia?
Sono disponibile sempre, soprattutto all'ascolto, anche quando sono svogliata, stanca e di cattivo umore. Disponibile perché mi rasserena veder contenti marito e figli, paziente con Loro per amore.
- Quali sono i doni che fai ai tuoi amici?
Credo che alla base di ogni relazione, a partire dalla semplice conoscenza, siano indispensabili sincerità ed onestà, perché un rapporto possa durare nel tempo ed assicurare affidabilità ed affetto.
Agli amici dono la mia sensibilità ed empatia per essere sulla stessa lunghezza d'onda e viverci in armonia.
- Cosa doni a te stesso?
Già, perché qualcosa merito anch'io. Se non sono in pace con me stessa, equilibrata, pronta anche a perdonarmi, come potrei essere in grado di donare?
Allora per me da parte mia c'è fiducia, intuito e creatività. Nei momenti "no" mi rifugio in una "stanza segreta" del mio essere dove posso fidarmi, confidare, e affidarmi alle potenzialità che so di avere.
-In che modo ispiri gli altri o sei per loro esempio?
Credo sia evidente dal mio atteggiamento costante, che tra l'altro mi viene riconosciuto, quindi dono la disponibilità e la creatività. Scrivo per condividere la vita, la mia che poi non è così diversa da quella altrui, coi momenti difficili, tra gioie, preoccupazioni, un dolore importante, una caduta e una rinascita. A proposito, lo sapete che non si nasce una volta sola?
Chi lo dice? Qualcuno molto importante, e poi lo dico io. Potete credermi sulla fiducia.
Bene. Io ho finito. Adesso tocca a Voi. Che faccio... ci conto?

sabato 25 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.48) (Le Risorse... che risorsa!)




Non è un gioco di parole, davvero le proprie risorse, valorizzarle e metterle in atto in particolari momenti, possono costituire una valida strategia per sé e un aiuto per Chi ci sta accanto.
E in questo modo scopriamo di essere stati privilegiati di "doni", a volte talenti che ci fanno apparire sotto una luce diversa anche di fronte a Chi dovrebbe conoscerci molto molto bene.
"Con il termine resilienza si intende la capacità di dominare le crisi nel ciclo della vita facendo affidamento su risorse personali e sociali e di utilizzarle come occasioni di crescita". (Rosmarie Welter Enderlin)
Non è raro infatti vedere vittime di soprusi e violenza psicologica superare in maniera evidente vicende dolorose, senza peraltro conservare odio o rancore. Questa straordinaria resilienza trova le radici nelle risorse personali, ognuno ne ha varie e diverse e le utilizza soprattutto nelle relazioni.
- Quali sono i doni che offri al tuo partner o alla tua famiglia?
- Quali sono i doni che fai ai tuoi amici?
- Cosa doni a te stesso?
- In che modo ispiri gli altri o sei per loro esempio?
Sembrerebbe esserci risposta unica per tutti i quesiti proposti, in realtà siamo condizionati dal contesto, che non è mai lo stesso, non lo è nello spazio e nemmeno nel tempo perché siamo in continua evoluzione pure nei sentimenti e per il bagaglio di esperienze.
Argomenti vivi ed interessanti stasera per il GAMA ON LINE, a margine anche la serie di problematiche riguardanti il post-pandemia. Ansie, timori, come poter essere di aiuto a Chi deve continuare a curarsi per un tumore e teme di essere contagiato.
Insomma varie e mai eventuali nei Nostri incontri sia pure on line. Temi da sviluppare e sempre condividere, perché tanta ricchezza è bene sia investita in "bene comune", e ancora una volta non è un gioco di parole.

venerdì 24 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.47) (Confusione da paura)




Ormai prossima la fine della quarantena, mi chiedo che cosa proverò il giorno che, finalmente vestita di tutto punto, aprirò la porta e andrò fuori senza timori. La "mascherina" basterà a sedare l'ansia da responsabilità e la paura di un ritorno?
Intanto stanotte ho sognato di cadere per le scale, e aver detto... Chi me l'ha fatto fare? Forse era meglio restare a casa.
Bene, non vorrei che il mio inconscio abbia visto lungo, e la paura che il futuro riservi cattive sorprese mi bloccasse.
Non ho pensato questo nemmeno quando fui "congedata" dopo la malattia, anzi da vera sfrontata sentivo poter osare qualsiasi sfida, oggi invece nutro dubbi non palesati a parole ma evidenti per i miei silenzi.
Senza tanti "se" e "perché"... c'è solo la situazione al presente da vivere e superare.
La Paura è qualcosa di più del Timore, ma non è ancora Angoscia... lo diventerà se mal gestita. Si scatena all'improvviso per un evento esterno, qualche fuga di notizie o una chiacchiera diffusa con l'enfasi che ottenebra la mente e paralizza la volontà,
o si insinua subdola nelle crepe della debolezza, in spazi che si credeva aver colmato.
Costringe ad aprire gli occhi e vedere, anche quando si preferirebbe il contrario, destabilizza le certezze, e fa tornare bambini fragili e vulnerabili.
È difficile, i giorni di "vita sospesa" sono stati troppi, come tante le notizie da far perdere le notti, ma.se ci facciamo prendere dal timore per quello che potrà capitare dopo, sarà paura di gran lunga peggiore dell'esperienza che abbiamo vissuto.
Conviene perciò bandire ogni timore, ansia, paura.
Fidarci quindi di Noi stessi e confidare nel buon Dio.
E riprendere a sperare per Tutti una notte serena che preceda un giorno lungo una vita.

giovedì 23 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.46) ("Diluvio" di parole ed altro)




Mi levo al mattino e già mi sento affogare. Ascolti, leggi le ultime notizie e prende lo sconforto.
Sorseggi il caffè e lo trovi sempre più amaro, tra sensi di colpa e minacce incombenti.
Allora decidi che è ora per i messaggi di speranza, e se pure hai fatto tardi, non è mai troppo tardi e così cominci.
Ma deve esserci qualche "applicazione" che non so, perché non appena inizio, arriva un diluvio di guai tradotti in parole. Così se il giorno prima si era chiuso con un piccolo spiraglio, Il mattino dopo è grigio, e si torna indietro.
Premesso che sono una che di sbagli ne fa e pure tanti, mi apprezzo comunque perché per molti versi lontana anni luce da quella che ero un tempo. Oggi entusiasta e pronta a difendere le mie opinioni, non cambierei mai.
In questo momento nel marasma di informazioni, indicazioni, fake news, Task Force, positivi e negativi, fase 2 che forse è ancora fase 1, io ho scelto la linea che segue il mio pensiero. Sono stata educata all'ubbidienza ragionata, e così farò anche stavolta. Sono rimasta a casa veramente, tanto da esaurirmi, per questo a volte per buona creanza sono costretta a reprimermi per non passare da mezza esaurita o ancor peggio essere accusata di violenza verbale. Ma è davvero una gran fatica reggere a tanto straparlare... e poi contraddirsi con l'agire.
Quello che stiamo vivendo ormai da due mesi appare come un "reset" in piena regola, cancellare e voler ricominciare. Noi siamo come conchiglie sull'arenile dopo una mareggiata, in attesa di essere raccolte da mano pietosa.
Mi è venuto prima spontaneo un termine, forse inconsciamente perché questa pandemia davvero pare come il diluvio universale di biblica memoria. Pochi esemplari salvi per ricostruire il futuro della terra.
Ecco, forse servirebbe un'arca per restare a galla, non aver paura, credere con fiducia che si può ricominciare. Su acque diverse, senza decreti né sputar sentenze, solo con le proprie forze e l'amore in dote.

mercoledì 22 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.45) (Comunque ce la faremo)

Ce la faremo, si... la vita riprenderà ma con più di un passo indietro. Dopo un evento epocale nulla è come prima, non sarà peggio né meglio, solo diverso, come agli occhi curiosi di un bambino che non ha memoria del passato né ansia del futuro.
Quel giorno di marzo un "soffio gelido" all'improvviso, ha colto ognuno nello svolgimento della propria attività, gli ha sospeso la vita. Lo "stop" forzato ha portato a guardarsi dall'esterno, valutarsi.
All'inizio è stata la sensazione di perdere del tempo, presi come eravamo a correre per fare, rispettare un programma persino in e per amore. Perché bisogna dare un senso alla vita per vivere davvero, e intanto prima di quel giorno l'esistenza si consumava senza "gusto". Percepire se stessi e non riconoscersi veramente, forse "nati per caso" col dovere di condursi fino all'ultimo giorno.
Come dice Alessandro D'Avenia...
"Una vita «senza sapore» è priva di «senso»: prova gusto solo chi sa percepire e riconoscere il valore di qualcosa."
... il valore della vita, "percepito" in un ambito di intimità e piccole cose, senza pretese. Dall'accettazione del cambiamento al "riconoscere" che, passata la criticità, non tutto sarà da scartare.
Molte cose cambieranno infatti, dovrà essere diverso anche il modo di "stare accanto", accompagnare nel percorso, confortare. Finora i gesti, l'abbraccio, la carezza giocavano un ruolo importante, quando torneremo il limite lo fisserà la ragione per il bene di Tutti. Ciò non significa mettere la "mascherina" anche al Cuore, lui è avvantaggiato dalle mille risorse dell'Amore. Ce la faremo perciò, ce la faremo anche in questo.

martedì 21 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.44) ( Come sarà domani...?)




Domani le previsioni mettono pioggia, e la cosa non piace per niente dopo la giornata odierna di caldo precoce. C'erano già nubi grevi che si sono intensificate fino a sera.
Domani quindi pioverà... o pioverà?! Chi lo può dire con certezza già da ora? Lo scopriremo al mattino aprendo gli occhi, affronteremo "la cosa" vivendola, uscendo per necessità e con l'ombrello, oppure "restando a casa", un motivo in più per restarci... a casa.
E il tempo del "resto a casa" pur finirà, e "il domani" come sarà? "La cosa" preoccupa non poco, si avverte una crisi economica non solo potenziale che farà danni più del virus stesso.
Ne parla in molte occasioni Papa Francesco, sono state parole dure le Sue anche oggi, festa della Divina Misericordia, nell'omelia della Messa celebrata presso la chiesa del Santo Spirito a Sassia.
"Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro. Il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente. Si trasmette a partire dall’idea che la vita migliora se va meglio a me, che tutto andrà bene se andrà bene per me. Si parte da qui e si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso. Questa pandemia ci ricorda però che non ci sono differenze e confini tra chi soffre. Siamo tutti fragili, tutti uguali, tutti preziosi. Quel che sta accadendo ci scuota dentro: è tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità!"
Per la prova che stiamo vivendo siamo come cristalli, fragili e preziosi nello stesso tempo. Ma se saremo trasparenti di fronte a Dio, la luce della Sua misericordia brillerà in Noi e nostro tramite giungerà all'Altro.
Non è il tempo del pietismo e dell'assistenzialismo, bensì della solidale comprensione. Sia misericordia non solo religiosa ma sociale. Come al tempo di Gesù sia bandito l' "egoismo indifferente".
Dall'omelia di Papa Francesco un messaggio forte perché si contrasti un virus peggiore. Parole da meditare. Siamo tutti capaci di essere "trasparenti" in una condizione di precarietà e debolezza?

lunedì 20 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.43) (Come una seconda pelle)




E cosa posso farci? Sono strutturata così, esagerata ma coerente coi miei pensieri, idee e decisioni. E quanto m'irrita notare qualcuno che agisce al contrario di quel che dice o addirittura proclama.
Ecco, esagerata ma coerente, però a tratti anche un po' presuntuosa. Vero è che non mi reputo perfetta, non sia mai... ma dico, all'incoerente difetta la memoria?
Comunque oggi è andata così, a causa di un mal di testa persistente mi sentivo irritabile, avrei dovuto evitare le occasioni (... e come si fa?!), e invece mi sono scontrata, e da irritabile a irritata il passo è stato breve.
Giornata nel complesso non buona, di quelle che danno da pensare per contraddizioni e non solo, pure per il confronto di situazioni contrastanti.
E se da una parte ci trovi Chi predica bene e razzola male, dall'altro capo al telefono qualcuno t'informa che dovrà operarsi urgentemente, al più presto... a tal punto che per Lei il Covid19 non è rischio serio. E che diamine, tutti gli accidenti le dovevano capitare? Perché questo non è che l'ultimo di una lunghissima serie...
Sono rimasta ammutolita.
Non dici niente? Non è che sei gelosa?
Ho finto una sorridente battuta ironica...
No, è che mi dispiace... in questo momento, affrontare tutto da sola. Non posso venire nemmeno a trovarti.
Non preoccuparti, appena me la sentirò, ci faremo una video chiamata...
Un nodo mi ha stretto la gola.
Col tempo, è vero, ho imparato la "giusta misura" del coinvolgimento, necessaria per non crollare. Mi riconosco persino una forza nuova che mi protegge da ogni forma di pessimismo, però il dolore immediato, quella fitta alla tempia che veicola le lacrime dal Cuore direttamente agli occhi, quello... no, non riesco ancora a dominare.

domenica 19 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.42) (Scegli la "Tua emozione")


Mancano un paio di settimane al termine della quarantena, tradotte in giorni poco più di una decina, niente in confronto a quelli trascorsi, eppure sembrano interminabili, i più duri. Tante le emozioni, infinite le sfumature, vari e contrastanti gli stati d'animo di ognuno anche nel breve arco della stessa giornata.
Questi i punti del tema su cui si è argomentato nel sesto incontro on line del GAMA.
Abbiamo parlato di emozioni, pensiero positivo e pensiero sano, e tanto altro, ovvero di tutto quanto grava sull'animo in questo momento.
Dai vari interventi emozioni comuni, provate anche nella quotidianità, a volte definite in modo approssimativo, mentre ad un'analisi attenta andrebbero classificate come "tonalità".
Esempio è la "rabbia". Quante volte definiamo tale magari l'irritazione o l'esasperazione, come pure diciamo di essere tristi ed invece siamo malinconici.
Questo evento epocale ha sconvolto le Nostre vite, ha messo in forse molte di quelle che credevamo certezze, ha reso il futuro più precario del normale accettabile, si richiede quindi un "surplus" di forze per non ammalarsi, occorre trasferire le passate ed effimere certezze, trasformarle perché tragga beneficio il sistema immunitario, probabilmente reso così inattaccabile anche da questo temuto Covid19.
Preoccupazione e ansia, malinconia e tristezza, ma pure serenità e fiduciosa attesa. È il tempo di "nutrire" le emozioni giuste, quelle che ci fanno bene o arrecano meno danno.
Per quanto mi riguarda cercherò di alimentare i miei momenti di moderata "euforia", per crostate sempre meno disastrate e grande compiacimento ad arrivare a sera quasi nulla fosse.
Ché la mia serenità non sia solo una maschera, ma un'autentica conquista giornaliera.
Non sono mancati anche oggi i personali "fiocchi", che raccolti volta per volta diventeranno un prezioso "tesoretto" da cui attingere spunti per le proprie risorse.
Ah, dimenticavo. Il mio "fiocco" di stasera.
"Ogni mattina hai due possibilità. Continuare nel dormiveglia coi tuoi sogni, o svegliarti, scuoterti e decidere di inseguirli".
Tra realtà, inconscio e fantasia... per Tutti forza e speranza sia.

sabato 18 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.41) (Raccontarsi favole)


Premessa indispensabile. Raccontarsi favole non vuol dire mentire a se stessi o illudersi, non avrebbe senso. Significa invece vestire di sogno e speranza la realtà, quando questa pare negare speranza e sogni.
Dieci anni che scrivo con l'intento tacito di venir fuori, raccontarmi "spudoratamente", per fare di quel che era storia grigia una favola bella, comunque andasse.
Perché nessuno conosce il futuro, ma qualcuno almeno troverà nel presente, durante qualsiasi tempo o percorso, pause di riposo, "note rosa" pure in mezzo a tanto dolore.
Pensavo ad esempio... in questo preciso momento storico come in altri momenti particolari della Nostra vita, abbiamo bisogno di "raccontarci favole". Ne abbiamo necessità per condurre il gioco delle giornate e addormentarci senza timore degli incubi, per sperare, per scrivere un "lieto fine" che comunque ci sarà se riusciremo a reggere tensione e pressioni.
Abbiamo bisogno di raccontarci favole.
Immaginarci cavalieri contro il "drago del momento", il drago verrà sconfitto, e vivremo felici e contenti per sempre.
Poiché non può essere in altro modo, dovrà essere così.

venerdì 17 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.40) (Un tocco di poesia)


Mercoledì, fino a qualche tempo fa andava sotto altra voce. " i Nostri Mercoledì", ed era giorno di uscita fuori porta, ma niente resta uguale e le situazioni cambiano. Capitano pure "accidenti" come quello attuale, e allora meglio accontentarsi e aprire la porta solo per uscire e per una piccola spesa giusto sotto casa, fare di necessità, virtù. Aggiungi poi una pizza a sera "in cucina a casa mia", e il mercoledì diventa ancora un giorno diversamente speciale. Niente male infatti, cena tra pochissimi intimi, senza alcun "distanziamento sociale".
Sono dotata di fantasia e buon spirito di adattamento, e se pure mi sento stretta, legata e costretta, riesco a "librarmi in voli pindarici" con un tocco di poesia.
Dal "barattolo"... è vero...puoi prendere solo una boccata d'aria ogni tanto, guardare attraverso, e poi cercare di vivere con leggerezza.
Vero è che facile sempre non sarà, ma bisogna cominciare dalle basi, dal semplificarsi il quotidiano.
Quindi programmi con poche "voci" in modo da spuntarle man mano velocemente e tutte fino alla fine, e soprattutto non prendersela per qualche cambiamento improvviso. Importantissimo è perciò adeguarsi alle situazioni e accettare il momento contingente, con pazienza aspettare che passi per poter tornare a quello che è stato o era fino a qualche tempo prima.... o quasi.
Un esempio leggero? Per questo periodo ho studiato la strategia del "menù fisso" a pranzo e cena. Preparazioni base per ogni giorno della settimana, e solo qualche piccola ma proprio minima variazione sul tema. Un pensiero in meno per me e capacità di adattamento per Tutti.
È poesia anche questa. Versi liberi da ogni metro, con rima strettamente personale, segreta.

giovedì 16 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.39) (Come una farfalla in un barattolo)




Ricordo che una volta da bambina riuscii a prendere una farfalla, era bellissima. Ali che parevano dipinte da un artista, volteggiava sulla mia testa ed io seguivo le sue evoluzioni a bocca aperta. Ad un tratto si posò sul davanzale, quasi all'interno e fu tutt'uno, la colsi di sorpresa e con delicatezza la posai nel barattolo di vetro, svuotato delle biglie colorate. Per impedirle di fuggire avvitai il coperchio, poi sostituito da un ritaglio di tulle per non farle mancare ossigeno. In realtà non avrei voluto tenerla prigioniera a lungo, solo qualche giorno per osservare quanto bella fosse. Mi bastava averla "conquistata".
La povera farfalla però non riusciva più a volare, sbatteva le ali, questo si... reagiva, è cosa certa per non lasciarsi andare, in attesa di venir fuori da quella situazione contro natura capitata all'improvviso. Ogni tanto si fermava a metà, poi saliva su e lasciava un po' di pulviscolo contro il velo. Dopo 36 ore le ali avevano perso i bei colori. In uno spazio angusto, inadeguato alle esigenze, con poca luce e senza fiori su cui posare, la farfalla stava venendo meno. La sua vita, già così breve, rischiava di esserlo maggiormente e non solo, pure di finire in modo triste. La liberai, e in un secondo la persi di vista.
Dopo tanti anni questo ricordo è tornato a galla nella coscienza e alla memoria, così apparentemente senza un motivo, o magari proprio senza... no.
Questa quarantena è diventata come quel barattolo coperto da un tulle leggero.
Forse non bastano più i dieci minuti di buon mattino spesi alla finestra a respiro profondo, ad ascoltare i suoni che resteranno unici per tutto il giorno.
Mi muovo per casa simile a quella farfalla imprigionata, come se sull'anima ci fosse una patina.
Poche le parole, messe insieme per banalità o comunicazioni di servizio. Molti i pensieri per cercare risposte che nessuno sa.
Per giungere con poco danno all'uscita, continuo a ripetermi che niente avviene per caso, e che se comunque sono qui ad "ali sospese" e resisto, un motivo dovrà esserci. Assolutamente.

mercoledì 15 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.38) (Aspettando l'alba)


Quel che appare non è sempre facile da rendere, quando non è una maschera, è spesso l'esito di un duro lavoro su se stessi. Per dirla in tutta franchezza, è "il mio lavoro" in questa quarantena.
Stare a casa prima non mi pesava, anzi... ma ora che mi è quasi imposto, nel senso che non ho la possibilità di scegliere, sento quasi un peso addosso.
Per il senso di responsabilità o il dovere? Mah... può darsi entrambi, comunque se non fossi dotata di un buon equilibrio, a volte andrei sul balcone ad urlare in una sorta di flashmob rivisitato. Per fortuna la testa... i capelli no, ma la testa è a posto, perciò questo periodo surreale me lo faccio andare, e aspetto l'alba, come i giovani di un tempo in servizio militare.
E Pasqua è andata totalmente presa in una nuova, più intima religiosità, sfrondata ma non rattoppata, forse adorna di ricami inaspettati. Di sicuro non la scorderemo.
E con la giornata odierna anche la Pasquetta è trascorsa, in casa ma alla luce di ciò che ho detto, con un po' di fantasia e pensando al giorno in cui finalmente non più costretti dall'"evento" ci sentiremo liberi, non è pesato più di tanto.
Passerà anche questo... quante volte ce lo ripetiamo!?
Il Tempo è un grande medico, non guarisce le ferite ché comunque le cicatrici resteranno, ma porta via con sé cause ed effetti. E spiana la strada, perché ciò che è buono e santo non può finire in una "cunetta" per un colpo di vento se pure diventa tempesta, e non essere recuperato.
Dipenderà però poi da ognuno il recupero di quel che si è smarrito per un momento.
Sarà un bel lavoro anche questo, è innegabile, ma vuoi mettere... che gusto avrà quell'ennesima conquista!?

martedì 14 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.37) (Di questa Pasqua...)




Che cosa tratterrò e quanto lascerò andar via?
Sono estremamente realista, soprattutto ora, credo non si possa non esserlo, è come farsi scudo per proteggersi, non illudersi.
Al termine di questa giornata se vogliamo anomala, vissuta comunque tra Cielo e terra, faccio il resoconto dalle "corde tese" oltre misura della mia sensibilità.
Voce passiva... ciò che mi ha dato fastidio e creato disagio.
Quindi... lascerò andare l'ipocrisia andata a iosa, l'incoerenza palese, e l'indifferenza, quella che "resta a casa" e finge di non sentire né vedere. Tutto molto comodo assai.
E poi lascerò andare quasi del tutto la mia "fame di ossigeno", conservando quel tanto di linfa vitale che serve nello scambio a tal punto da alimentare più vite in contemporanea, e che ora mi manca da morire.
Tratterrò invece due cose belle che mi sono successe oggi.
Mi sentivo triste e la mia attenzione è andata al cinguettio insistente di un passerotto dietro i vetri del mio balcone. Dopo poco, una "coincidenza", cioè uno di quei messaggi tra le righe che la Vita ti manda a dire per qualcuno, che forse sta soffrendo per qualcosa, e la coincidenza curerà.
Nel giorno della Pasqua di Resurrezione sono stata animo da consolare e tramite di consolazione.
In breve tempo sono tornata alla "vita che amo".
Ecco, queste due "note" mi restano nel Cuore, e sono state oggi conforto e domani saranno motivazione.

lunedì 13 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.36) (Una Pasqua essenziale)




E finalmente è Pasqua. Pareva così lontana quando quarantena iniziò, in tanti pensavamo, c'è tempo, a Pasqua torneremo a sorridere e abbracciarci. Il sorriso c'è, sia pure a tratti bisogna cercarlo, le braccia invece restano conserte, come in attesa, e in questi ultimi giorni a mani giunte in atto di preghiera.
Signore, se puoi allontana questo calice..
e poi... non secondo la Nostra, bensì la Tua volontà.
E la Pasqua quest'anno si è fatta "essenziale", privata della prima veste della bella stagione, ma sentita nel profondo e vissuta "con passione".
In isolamento, nelle Nostre case, passate all'improvviso da "stazioni di posta" a "luoghi di culto" della spiritualità individuale, abbiamo cercato di andare con Lui, Gesù e con Lui salire indegnamente il Calvario. Oggi speriamo che inizi un breve percorso che porti all'uscita, e sarà come risorgere a "nuova vita"
Sentiamo forte il desiderio di tornare a vivere, che non sia solo fluire del tempo, alternarsi dei giorni, ma impegno e dedizione accompagnati da serenità.
Sono stati giorni difficili che hanno scombussolato le esistenze, ora da questa Pasqua essenziale si vuole uscire "rinnovati".
Perché Cristo ancora una volta non è venuto invano, e il memoriale della Sua morte e resurrezione non è raccontare una favola.
Rappresenta invece la "buona novella" che non si muore davvero, se porti sorriso, offri una mano, se per amore di pace elimini i conflitti alla radice, in primis quelli con Te stesso.
Arriverà la Luce, continuiamo a crederci. Se ci crederemo, impareremo ad aspettare pazientemente. Così sarà risorgere a poco a poco, a nuova vita ogni giorno.

domenica 12 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.35) (E sempre di Pasqua...)


Non so se fu per caso, ma a questo punto penso proprio di no, che mi tirasti in ballo proprio a Pasqua, e fu così ancora e ancora continui...
Adesso poi nella confusione di una pandemia a tratti mi sento persa, scemano le forze, nascono tanti dubbi, sbiadiscono le motivazioni. Ma non voglio dire, mio Dio perché mi abbandoni, non ne sarei degna, e poi... sempre la solita esagerata che cerca certezze, a volte pure consensi per andare avanti. Non ero cambiata?
Forse avevo trovato solo un nuovo equilibrio, però in sostanza sono rimasta sempre la stessa, nel bene e nel male.
Non dormo più bene perché i pensieri si strattonano, ed io resto in mezzo. Così di giorno mi sento una zombie che cerca di adattarsi a tutto ciò che è luce, e va a tentoni fino a sera. E a sera comincio a stare meglio.
Mi sento ingrata, perché vivo alti e bassi in questa quarantena, quando dovrei far frutto di ciò che mi arriva, di un messaggio che diventa una chiacchierata al telefono, perché sono consapevole che far arrivare la "voce" è meglio che niente, ed è senz'altro qualcosa in più di un freddo messaggio per informazione.
Per fortuna che non sono poi così di "dura cervice", e rifletto e riconosco che davvero Qualcuno mi ama di un amore che non conosce limiti.
Stasera, Venerdì Santo... sta per iniziare la Via Crucis con il Papa in piazza San Pietro. Vuota e come in attesa.
Termina la Quaresima, tempo forte di Fede e conversione. Vento che con roca voce scuote le coscienze. È con la Carità e la Misericordia che si realizza il grande disegno di salvezza... non più nell'egoismo ma con premure al prossimo. Come le gioie del Cielo fossero già disponibili qui, sulla terra.
Su quel sagrato insolitamente deserto...
"Nulla è impossibile a Dio", e la Via Crucis diventa "Via Lucis".
Terminato il sacro rito, inteso nella sua completa bellezza, la sera cede il passo alla notte e al silenzio.

sabato 11 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.34) ("Incontrarsi" un Giovedì Santo)


Pensavo, pur in un periodo travagliato e doloroso come questo, in quarantena che pare infinita, distanziamento sociale, e futuro incerto, non possiamo ritenerci soli con Noi stessi.
La tecnologia è un supporto di incredibile efficacia, tramite alcune piattaforme permette di vedersi, confrontarsi anche da lontano, come "contenimento contagio" impone.
Oggi, quinto incontro GAMA on line, che in prossimità della Santa Pasqua diventa un momento di riflessione sulla personale quaresima, quest'anno quanto mai sentita.
Ci sarà per Noi volontari e soprattutto quando, il ritorno al "servizio" in reparto?
Tutti speriamo nel ripristino generale della normalità, ma le previsioni al momento possono essere solo approssimative, ed è giusto così perché i sacrifici non siano vanificati. Una pandemia è evento epocale, responsabilità certe non sono attribuibili ad alcuno, perché evoluzione e portata non possono essere previste. Per questo c'è da mettersi l'animo in pace, e continuare a "stare a casa". Intanto si può pensare a come "organizzare la nuova normalità", cautamente, con ottimismo e fede autentica.
Partecipare agli incontri GAMA on line ha un effetto particolarmente terapeutico. Si esternano le emozioni, che poi sono le stesse quasi per tutti, senza timore di essere giudicati. Così come dovrebbe essere sempre. Ognuno può dire come la pensa, e può essere che il "vero" sia da più parti. Nello specifico cerchiamo di essere pazienti a 360°. Pazienti nell'aspettare l'alba del nuovo giorno, pazienti ad ascoltare e accettare l'Altro.
Stasera Papa Francesco ha celebrato la Messa del Giovedì Santo in una basilica vuota, astenendosi dalla "lavanda dei piedi", ma ne ha enfatizzato il senso nell'omelia.
Gesù, il Maestro si fa umile nel "servire" e riprende Pietro che stupito quasi vorrebbe ritrarsi. Cristo si fa servo per insegnarci ad essere servi. Oggi vediamo tanti "servi" in prima linea accanto ai malati, medici, infermieri ed anche sacerdoti, di questi addirittura 60 sono morti in Italia a causa del covid-19. Sono i "santi della porta accanto", quelle persone che offrono la propria vita nel "servire" gli Altri. Ecco, pensiamo a Loro e tra alti e bassi pur comprensibili, andiamo avanti. Essere vivi e volersi bene, sono già più di qualcosa. "Passerà anche questo", ossia... ce la faremo. Promesso.