venerdì 31 marzo 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.3) (Allo stesso Cielo tendiamo. E ritorniamo)

Giornata strana. Si conclude in tristezza e riflessione. Ognuno di Noi ha persone che sono o diventano punti di riferimento così importanti e fermi da essere considerati quasi immortali. Lo sono i genitori, i fratelli, qualche amico, e poi qualcuno che ci ha accompagnato per un tratto di strada, magari in salita e fitto di incognite. Purtroppo siamo tutti sotto lo stesso cielo, e a quel Cielo sia pur nella speranza, tendiamo. E ritorniamo. La perdita sgomenta e sempre tanto, perché per alcuni cui nel tempo ci siamo affezionati, nel nostro immaginario quel tempo stesso si è fermato. Realizzare ciò che per fatto naturale succede è dura. Anche perché ogni volta si prende ulteriore consapevolezza. Personalmente spesso testo il mio stato d'animo, confido nella "mia preghiera preferita" e poi... poi vado con l'umiltà di Chi non sa niente ma ha solo un buon intento. Come è stato pure oggi, quando una triste notizia mi ha posto di fronte ad una domanda che sfiora spesso tutti ma sempre viene "gentilmente accompagnata" fuori dalla mente. Non saremo mai pronti al "grande cambiamento". Per fortuna la speranza non abbandona mai, e col suo esserci aiuta non poco a guardare coi suoi occhi... LA MORTE NON È LUCE CHE SI SPEGNE (Rabindranath Tagore) La morte non è una luce che si spegne. È mettere fuori la lampada perché è arrivata l’alba. Stasera quindi chiudo così, nella speranza che la notte sia comunque compagna serena.

giovedì 30 marzo 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.2) (Dalla terra arsa un fiore all'improvviso)

Oggi ho incontrato un giovane papà in trattamento. Inizialmente molto riservato, ma solo all'apparenza perché poi si è lasciato coinvolgere dalle altre due pazienti che erano in stanza, e anche un po' da me. Quando siamo rimasti da soli ha preso a raccontarsi con tanto garbo e profondità di pensiero. Tra le tante cose mi ha colpito la gratitudine grande per Sua moglie, la cui dedizione e amore lui prima di ammalarsi dava per scontati. Mia moglie è una santa, ma davvero dico... La capacità di essere grati è insita nell'essere umano, solo che non sempre ne è consapevole poiché dà tutto per scontato. Anche le relazioni, soprattutto quelle affettive all'origine o create e consolidate nel tempo. Le opportunità per riportare alla luce il senso di gratitudine però non mancano. Succede quando ci si trova a dover fare i conti con il dolore in tutte le sue forme e l'ovvia fragilità personale. Ed ecco le relazioni, con la gratitudine per Chi è vicino, per l'amico di sempre, ma pure per il conoscente o lo sconosciuto che incrocia il tuo sguardo, sorride e augura buongiorno. Niente è dovuto da alcuno, sia genitore, compagno/a, figli, amici, e per questo nulla puoi rimproverare quando l'aspettativa è disattesa. Ugualmente sarai grato per quel poco o niente nella Tua vita. Comunque la gratitudine a prescindere è un'ottima modalità per ricevere senza chiedere. Provare per credere... La gratitudine quindi "riconosce" l'amore, se ami Te stesso saprai porgerti con amore grato pure nei momenti difficili, creandone altrettanto se non di più. Quindi potrai amare gli Altri, solo se ti ami, accetti tutto di te, imparando anche a perdonarti. Un esempio? È fatto recente che io abbia cominciato a piacermi, amarmi e perdonarmi. Mai più sensi di colpa perché errare è umano, e poi con la buona memoria che mi ritrovo, sicuro che non sbaglio più. E mi amo coi difetti e ugualmente amo gli Altri perché vado oltre il visibile. Ottimista? Direi piuttosto grata. Grata alla parte mutilata di me, perché mi ha fatto scoprire che si può vedere in una cicatrice un atipico ma ugualmente efficace sorriso. Perché grazie a questi, cicatrice e sorriso, sono viva, con tutto il resto.

mercoledì 29 marzo 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.1) (Saperne di più)

Nel pomeriggio ho partecipato ad un webinar di "Caregiver Academy", a cura della FAVO, sulle tossicità riguardanti il paziente oncologico. Sono davvero tante, e non solo legate ai trattamenti, perché ci si comincia ad intossicare sin dal momento della diagnosi e poi a seguire con le varie terapie. Cambiano le percezioni. La percezione corporea, del futuro, della vita stessa... Io non perdo l'occasione, un convegno, ora pure i webinar che trattino tumori, neoplasie, eteroplasie, più termini per definire ciò che da sempre ha fatto paura. Il cancro. Più di qualcuno mi ha chiesto, mio marito compreso... ma perché vai a questi convegni medici se non sei medico, infermiera, se non capisci un'acca? Rispondo... è vero, non so niente di medicina, ma si può sempre imparare, e poi non sono convegni medici qualunque, trattano di lei, la Malattia e di me. Perché farsi una cultura sull'argomento si può ed aiuta pure. E poi... perchè non cercare di far sì che quello che apprendo non diventi stimolo per Altri ad imparare per avere meno paura? Altri come me, e non solo, perchè sapere è un bene per Tutti, anche per Chi malato non è, fa acquisire sicurezza smascherando falsi miti e cupi fantasmi. Prevenzione è anche questa. Perché di cancro si moriva, oggi si muore pure, a volte ma solo quando alla morte serve una scusa. L'ansia di conoscere, informarsi... saperne di più aiutano tantissimo. Se del "nemico" sai tutto, potrai combatterlo ad armi pari, guardandolo negli occhi e non rischierai mai di essere sorpreso alle spalle. Magra consolazione, si potrebbe obiettare, può essere! Comunque, anche grande consapevolezza. E di consapevolezza non si muore. Di ogni incontro mi piace trattenere sempre qualcosa, un'immagine, una frase. Oggi faccio mia un'espressione della dott.ssa Paola Varese, oncologa di Torino, con questa sintetizza lo spirito della Sua professione... "Buttiamo via i camici, buttiamo via i pigiami". Quando si annullano le distanze e si stabilisce una relazione. La relazione che cura.

martedì 28 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.100) (Tempi di Quaresima)

Quando è Quaresima è tempo di ricordi sofferti nell'attesa. È inevitabile pensarci perché i capitoli più significativi della mia vita decisero da sé che fossero ambientati nello stesso periodo. La diagnosi in Quaresima, la paura, l'incertezza di un futuro. E dopo la rinascita, l'attesa della ricostruzione dell'intera mia persona. Questo tempo ormai quasi al termine ci impone qualche riflessione in più, sono considerazioni che riguardano tutti, quando in momenti controversi della vita, tenendo alla propria dignità, cerchiamo lucidamente una via da seguire. Perché non siamo vegetali e di altra linfa vitale abbiamo bisogno. Pensavo... a Chi ora si trova in una condizione difficile per un'esperienza estrema. Vive la Sua Quaresima, tra paura e privazioni, sacrificio e sofferenza. Quando s'approssimano le festività tutto è più pesante. Mi tornano in mente le parole di un canto religioso che mi piace molto, c'è speranza ed abbandono. Fiducia piena ed assoluta. Nel ricordare mi salgono le lacrime agli occhi... "Dio aprirà una via / dove sembra non ci sia; / come opera non so, / ma una nuova via vedrò"... Lui non abbandona, apre gli occhi e un piccolo lume diventa luce splendente, abbaglia e solo per questo pare lontana l'uscita. Così è spontaneo ripetere quello che mi dicevo e continuo a dire per Chi vive l'esperienza del tumore, bisogna credere fortemente di farcela, non sgomentarsi per quei numeri esagerati, veri o falsi che siano, solo i tecnici potranno interpretarli, non rendiamo Noi stessi interpreti esasperati del dolore comune. Buonanotte allora con una carezza, quella che dona un canto quando lenisce e cura.

domenica 26 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.99) (Se un giorno me l'avessero detto...)

Non l'avrei mai creduto. Sapere di essere nei pensieri di qualcuno, è gran conforto. Pensare ed essere pensati sono le estremità di un unico filo che lega ed esclude fuori le solitudini. È vita che continua. Per puro caso incontri o ritrovi la persona giusta, opportuna proprio quel giorno, in un reciproco dono di ricarica e forza. Bel gioco di coincidenze, l'idioma preferito della Vita. Ci si scambia qualche parola, si chiede del più e del meno, poi... "Poche persone sono come te...", ascolti ad occhi bassi, e una parte di te ne gioisce, l'altra razionalizza e pensa che non è così, quante ce ne sono a saperle vedere, poi questo pensiero dedicato diventa una responsabilità. Non puoi deludere, ed occupare uno spazio senza meritarlo. Ti soffermi a pensare, ingoi a vuoto, sentendoti mancare. Ma com'è che sono arrivata a questo, fin qui? Forse meglio sarebbe dimenticare ed essere dimenticata per sempre. Ma a che cosa servirebbe non udire né vedere, non conoscere la realtà? Non pentirti della tua scelta, anche perché Qualcuno ha scelto per te. Se ti senti quasi in colpa per l'essere stata messa in un angolo dalla malattia, pensa che per te, almeno al momento è riservato un altro tipo di procedere. Fare un percorso da speranza concreta che si vede... è di carne ed ossa, e alterna lacrime e sorrisi. E in compenso continuerai ad essere nei pensieri di più d'uno.

LA VITA E OLTRE (n.98) (Il grande amico Silenzio)

Al 5° incontro di formazione, consueto riepilogo delle corrette modalità d'approccio del volontario con il paziente oncologico. L'importanza dell'ascolto e come predisporsi ad ogni incontro per prendersi cura dell'Altro nel miglior modo possibile. Ci siamo soffermati in particolare sul "silenzio". Che cos'è il silenzio? È un rifugio, una strategia o qualcosa da evitare, riempiendone il vuoto con parole ad ogni costo? Ma poi è davvero vuoto il silenzio? Ognuno darà una risposta, la "sua risposta", secondo il carattere, il vissuto, il punto di vista. In realtà sono tante le tipologie di silenzio. Si fa un gran parlare ogni giorno, a tutte le ore, a volte senza nemmeno riflettere, forse per nascondere persino a se stessi ansie e turbamenti. Mentre serve uno "spazio silenzioso" per raccogliere le idee, correggersi e poi ricominciare. Al volontario il silenzio serve pure per pensare a ciò che avrebbe voluto in situazione simile sentirsi dire al momento giusto con parole giuste, memorizzare e poi donare agli Altri. Il Silenzio è tante cose insieme, è una ricchezza, non ultima è la risposta intelligente ai pensieri cui non si può o è meglio non replicare. Mancano le parole o non si ha voglia di parlare. Succede. In entrambi i casi è indice di debolezza? No, è il contrario ed è consapevolezza dei propri limiti. Per me il silenzio è indispensabile. Me ne circondo a tarda sera quando ad occhi chiusi per un po', rivivo i momenti della giornata, lentamente alla "moviola" per non perdere alcun particolare. E l'indomani c'è bisogno di silenzio, della quiete che accompagna il giorno al suo inizio, quando raccogli i pensieri dal precedente e nascono le idee, i piccoli progetti "step by step", come ho imparato, a piccole dosi per non esagerare. IL SILENZIO È... (P. Frederick William Faber) Il silenzio è mitezza quando non rispondi alle offese, quando non reclami i tuoi diritti, quando lasci la tua difesa a Dio. Il silenzio è misericordia quando non infierisci sulle colpe dei fratelli, quando dimentichi senza frugare nel passato, quando il tuo cuore non condanna, ma perdona. Il silenzio è pazienza quando soffri senza lamentarti, quando non cerchi d'esser consolato, ma consoli, quando attendi che il seme germogli lentamente. Il silenzio è umiltà quando accogli nel segreto il dono di Dio, quando non opponi resistenza all'arroganza, quando lasci ad altri la gloria e il merito. Il silenzio è fede quando ti fermi a contemplare il Suo volto, quando ascolti la Sua presenza nella bufera, quando taci, perché Egli parli al tuo cuore. Il silenzio è adorazione quando non chiedi il "perché" nella prova, quando t'immergi nella sua volontà, quando dici: "Tutto è compiuto". Per tutto questo tempo ho imparato a valutare il silenzio nelle sue forme. Mi piace sentirmene avvolta e non romperne l'incanto, perché mi sento protetta, confortata, accolta.

sabato 25 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.97) (Un invito a riflettere)

Dopo la chiusura di ieri per la festa patronale oggi in reparto c'erano tante persone in attesa. Quando sono andata via, alcuni avevano appena iniziato, ed erano passate le tredici. Purtroppo non potevo trattenermi oltre. È quasi un anno che siamo tornati dopo la pandemia, ma in pochi... pochi davvero. Eppure eravamo tutti così motivati... Un evento epocale ha fatto dimenticare il perché si cominciò ed ogni buon proposito. Così partimmo in quarta "Tutti Insieme", e poi ci siamo persi per strada. E a procedere sono rimasti in pochi, sempre i soliti che cercano di mantenere alto il livello e risollevare le sorti. Nessuno ci obbligò ad intraprendere tale percorso, forse qualcosa, ma fu qualcosa sicuramente forte e determinante a tal punto da annullare qualsiasi convinzione. A volte ci comportiamo da incoscienti, ignoranti... volutamente Inconsapevoli. E ci sprechiamo, quasi fossimo certi di un'altra, ennesima possibilità. Potrebbe esserci o meno... chissà, ma perché non sfruttarle tutte le opportunità? Non si finisce mai di imparare, e poi è ricchezza che non basta mai. C'è una religione indiana secondo la quale ognuno di Noi è una casa con quattro stanze. La fisica, la mentale, l'emotiva e la spirituale. Normalmente passiamo molto tempo solo in una di queste stanze, però se non le visitiamo tutte ogni giorno, anche solo per farle prendere aria, qualche cosa ci mancherà. È un invito a riflettere, e magari tentare un cambiamento. L'efficienza di un servizio come il nostro è data soprattutto dalla presenza. L'Ascolto va bene, ma come si fa ad ascoltare senza essere presenti? Altro, e in particolare le parole non servono. Dire... ci sono non è come esserci, che ha la stessa forza di un abbraccio. Dire... ci sarò, e poi mancare non è come lasciare un posto vuoto che nessuno nota. Pensateci... pensiamoci.

giovedì 23 marzo 2023

❤LA VITA E OLTRE (n.96) (Spassionatamente...)

Passano gli anni e cerco di darmi certezze, pur sapendo che restano quel che sono, ferme più o meno e fino a prova contraria. Non vado guardinga, cercando il difetto, le carenze ad ogni costo. Così mi compiaccio perché noto la bontà e la delicatezza pure se rare. Bisogna dirle queste cose, anche il Bene può fare notizia, ed è conforto, invito a sperare in una realtà migliore. Mi relaziono con persone che non vivono un bel momento, e mi dà grande gioia vedere che mi accettano, ricordano il mio nome, e dimenticano per un po' difficoltà e disagi. Vuol dire che qualcosa di me è contagioso, e mai come in questi casi un contagio è altamente consigliato. Mi sento a casa dove è ciò che conta, l'essenziale, la vita e tenersela stretta. Da quando ho preso a vederla così, il banale, il superfluo pesantemente inutile appare realtà sfocata. Comunque Vivo e... non so come... riesco a trasmettere serenità a detta di molti. Sono diretta sempre, sarà per questo... me stessa ovunque, senza veli e sforzi per coprire alcun turbamento. A meno che non si tratti di evitare ulteriore sofferenza a Chi ho di fronte, a coloro che mi sono accanto, persino a Chi sono stata indifferente per un certo tempo. La postura parla, persino il volto esprime senza parole. Spassionatamente, perché appassionata alla vita che resta, alla gente che non dice perché non sente il bisogno di parlare tanto per. Così fuori dal "coro", sono contenta lo stesso, perché ho trovato il mio modus vivendi, l'antidoto al quotidiano avvelenamento.

LA VITA E OLTRE (n.95) (Il profumo del Perdono)

Un bell'incontro quest'ultimo, col GAMA si è affrontato di nuovo il tema del Perdono. Quale periodo migliore della Quaresima per riflettere sul Perdono, quello con la maiuscola, che dona pace su due fronti, che può risolvere conflitti importanti e incomprensioni di ordinaria quotidianità. Non saremmo umani se qualche volta o spesso, si spera malvolentieri, non ci ritrovassimo rabbuiati e tristi a causa di un conflitto tacito o manifesto. Lasciar correre, giustificare, concedere il beneficio del dubbio... perdonare? E si può dire, ho perdonato ma non dimentico? Dipende dal valore che si attribuisce al termine... dimenticare. Un percorso difficile, stasera abbiamo provato a stabilire dei punti precisi perché il procedere sia ben convinto. Tre domande innanzitutto per far chiarezza in se stessi. Che cos'è per te il perdono? Quali sono le tue convinzioni a riguardo? Quali le tue emozioni se non riesci a perdonare o al contrario se perdoni. Che cosa provi? Ognuno ha scritto le proprie risposte che poi ha condiviso col resto del gruppo... Perdonare è cambiare atteggiamento, modificarlo soprattutto a proprio vantaggio. Ci si può sentire persino felici quando si perdona, e questo perché, riconciliati col dolore ricevuto, si è pronti a lasciarlo andare definitivamente. È onestà d'animo e coraggio ciò che si richiede perché l'esistenza evolva, bisogna guardare avanti... questo necessita, e solo così il Perdono riacquista il senso del termine... diventa cioè "come un dono" per Chi lo concede e lo riceve, anzi alla fine differenza non c'è. Ognuno dovrebbe fare per sé qualcosa di buono perché sia buono con l'Altro, anche con Chi l'ha offeso in qualche modo. Creare una nuova Armonia. Ridimensionare le azioni con il salvifico beneficio del dubbio. Perdonare rende più leggeri e liberi, perché emozioni negative quali rabbia, rancore, frustrazione ed odio riescono a sciogliersi, evidenziando la bellezza di un animo compassionevole. Perché tutto questo accada occorre mettersi in ascolto sia di se stessi che della persona con cui ci relazioniamo, capiremo così che esiste un modo alternativo per reagire all'offesa. Perdonare quindi è anche una scelta di convenienza, conviene. Si pensi pure ad importanti momenti storici di un popolo, a Nelson Mandela ad esempio, che dopo 27 anni di ingiusta prigionia capì che l’unico modo per creare un nuovo Sud Africa era quello dell’integrazione e del perdono. Vendicare gli innumerevoli soprusi avrebbe creato una spirale di odio che avrebbe portato la nazione allo sfacelo, lui scelse l’amore e questo fu di esempio per milioni di persone. E ancora... in conflitto continuo con volontà ed indecisione, tra amore e rancori apparentemente sopiti, quante volte rendiamo la Nostra vita un percorso ad ostacoli su una strada senza luce, perché privata della serenità. Anche se all'inizio comporta uno sforzo notevole, il Perdono è ciò che serve a rendere la vita meno difficile. Perdonare nel quotidiano, capire entro i propri limiti gli altrui limiti. E sempre di Amore si tratta, puro e incondizionato, e nel silenzio lasciare andar via ciò che non serve. Per concludere, perdonare fa bene pure alla salute. Chi perdona, campa cent'anni... potrebbe essere un efficace slogan, e ancora... Migliora la qualità della tua vita, perdona! Del sano stile di vita un aspetto certamente da promuovere. "Il perdono è la fragranza che la violetta lascia sul calcagno che l'ha calpestata" - Mark Twain -

mercoledì 22 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.94) (La Primavera è ancora)

"Nessuno di noi è preparato. Né lo saremo mai. Ma questo è ugualmente il nostro destino: cambiare. Si cambia con lentezza, la stessa lentezza che muta la primavera in estate, l’estate in autunno, l’autunno in inverno. Non ci si accorge mai in quale momento la primavera diventa estate: una mattina ci alziamo e fa caldo; l’estate è giunta mentre dormivamo.” - Oriana Fallaci - Se il sole muore Eh già, la Primavera è proprio qui. E viviamo ancora una volta con gioia, notandolo, il trascorrere delle stagioni. Così al posto del grigio tornerà l'azzurro terso nel cielo. Non mancherà qualche acquazzone, ma continueremo a sperare sempre per nubi passeggere. Tutto in un continuo imprevedibile cambiamento, o meglio... divenire. Come lo è la Vita in generale... come siamo Noi stessi. Però questa cosa, delle stagioni che sono e Noi sempre qui con loro, non sconvolge, anzi direi proprio... ci piace! Quindi ci siamo, la Primavera non è più un'aspettativa ma una realtà, ben contenti di questo ritorno sempre atteso, perché ancora tempo è donato. L'alternarsi delle stagioni è spettacolare. Cambiano così gli scenari, non cambia l'andare della vita che resta monotona per i più che non vanno oltre, a rubare ciò che di buono c'è in ogni giornata, dal sorgere del sole fino al calar della notte. Eppure basta poco per sentirsi addosso la "magia" della vita.

martedì 21 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.93) (Finalmente la nostalgia)

Non muore mai nulla che sia passato dal Cuore Una citazione davvero bella, e tanto rispondente alla realtà. Domenica speciale, questa odierna, Festa del papà, ma al di là di questo perché ridotto tutto ai fini commerciali, per me è stata una giornata di ricordi e qualche rimpianto. Il rapporto a volte conflittuale con mio padre, e alla fine gli occhi, i Suoi e i miei straordinariamente uguali. E non solo quelli. Ogni volta che il ricordo posa su una peculiarità che fu Sua, ritrovo una mia, la stessa, e mi si stringe il Cuore, perché non potrò più dire, in fondo sono uguale a Lui, ed essere indulgente da una parte e perdonarmi dall'altra. Se non fui mai chiara, gli chiedo scusa ora. Chissà se qualche volta mi avrà capita. Lo spero, almeno fino alla prossima vita. E il Tempo finalmente mi sta regalando nostalgia, e ieri solo ieri mentre nettavo una zucchina, mi è rimasto un cuoricino verde, così piccolo da non poter essere fatto intenzionalmente. Così stasera non mi sento triste, anzi sono grata. Grata a Lui innanzitutto, e a Chi durante quest'anno ha compreso e mi ha abbracciato col silenzio.

lunedì 20 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.92) (I Doni del Tempo)

Il Tempo cura. Si... ma come? Lasciando che trascorra, scivoli via come pioggia sulle tegole? Il Tempo cura se lo si impiega, si fa qualcosa di bello e costruttivo per sé e ancor di più se non solo per sé. Il Tempo cura se gli si dà il giusto valore e non si spreca. Il tempo a disposizione è un bene da investire. Si chiamano a raccolta nella memoria i fatti del recente passato, si seleziona ciò che si vuol conservare con cura, magari l'evento più bello che potrà tornare utile nei momenti grigi, e tutto il resto si accantona, perché possa coprirlo il tulle del Tempo. E tra le cose belle da tenere da parte, mi viene da considerare le prime tre lettere dell'alfabeto... A... B... C, e potrei continuare. Affetto, Amore, Amicizia... come fiori delicati da coltivare. Benessere, un'unica parola che racchiude il Bene che si dona e riceve. Carezze, Cuore, Cura... quel che serve perché i sentimenti non muoiano, e tutto il tempo speso, sperando in bene, non sia stato alla fine sterile. E poi?! Tutto qui per il momento, perché tante sono ancora le lettere dell'alfabeto.

domenica 19 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.91) (La vita è amore a prescindere)

Bisogna davvero essere convincenti senza apparire per questo banali o scontati, quando qualcuno scoraggiato se non addirittura disperato, si lascia andare. Che vivo a fare? La vita è Vita a prescindere e con un valore intrinseco, ma detto così, è semplicistico e forse pure irritante. Far sentire la presenza, mostrare comprensione, poche parole e tanta vicinanza. Diciamo che da parte Nostra deve essere impiegato il massimo impegno per mostrarla "aggiustata" questa vita, ché dia il meglio anche in condizioni difficili. Può essere difficile, sofferta, complicata, travagliata, oppure tutto il contrario di questo e mantenere immutata la sua peculiarità di bene prezioso. E se col sorriso proviamo a metterci un po' di poesia? I rari momenti di festa insieme, sono poesia. Cogliere le peculiarità di Chi si ama, fossero pure difetti, è poesia. Far sorridere, è poesia. Asciugare lacrime, è poesia. Piangere insieme, confortarsi reciprocamente... tutta poesia. Amare è il suo culmine. Versi sciolti senza rima, seguendo l'originale propria natura, così come si dovrebbe senza condizionamenti né forzature. Siamo portati a scoraggiarci? Pensiamo al sole che sorge ogni giorno, offrendo con l'alba uno spettacolo stupendo. Quanti potrebbero apprezzarlo ed invece continuano a dormire? Eppure il sole continua ad esserci, proprio come Noi.

sabato 18 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.90) (Rifugiarsi tra le nuvole)

Non so se è capitato anche a Voi, seguire con lo sguardo una nuvola veloce quanto basta. Quanto basta per accordarsi con una melodia. - Non so perché, vorrei ma non riesco a recitare il Santo Rosario, il pensiero vaga. Però se ascolto un canto di chiesa mi prende a tal punto che non posso trattenere le lacrime. Ti va di sentire quello che ho scelto perché mi accompagni in questo percorso? Una paziente al Suo primo appuntamento, un'ostentata... forse troppo... sicurezza, e poi gli occhi lucidi alle note di un canto di fiducioso abbandono. Ho distolto gli occhi da Lei per darle meno imbarazzo, guardando fuori dalla finestra. Una nuvola cambiava forma ma seguiva il tempo, così almeno sembrava. Nonostante il luogo e il momento era tutto rasserenante. Ho ascoltato tanto, parlato assai poco. Non sempre abbiamo bisogno di molte parole. A volte basta solo un sorriso tra le "nuvole", dedicato al giorno che si sta vivendo, così diverso dagli altri. Ogni cammino inizia sempre con un primo passo, e all'improvviso ciò che non si conosce e per questo si teme, fa meno paura. Creare una realtà propria. Sospesa. A un palmo da terra, per toccare terra solo quando serve. A un palmo dalle nuvole, per poter sperare sognando. Un obiettivo, una meta, un traguardo. Sotto nuvole e squarci d'azzurro. A passi lenti o lesti. Non importa come e quando. Si arriverà.

venerdì 17 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.89) (Se fossi...)

Sapete quanto io ami le metafore, allo stesso modo mi piace immaginarmi non come io sono, e chiedermi... se fossi... Forse un'alba o no, meglio un tramonto. Un quadro d'autore? Per carità, di sicuro una tela senza cornice, un dipinto estemporaneo, così come viene. Avendo facoltà di scelta, comunque preferirei essere un oggetto di uso comune, sempre a portata di mano, capace di risolvere il problema capitato all'improvviso. Vorrei essere un ombrello da borsetta, piccolo e grande quando serve. Non importa il colore, anche se giallo sarebbe preferibile per rallegrare le giornate buie. Alla fine però è che faccia il suo dovere, resista e non si perda di strada. E che contrasti il vento improvviso, e lasci scivolare pure la pioggia battente, per tante volte, più volte... sempre. Mi piace lavorare di fantasia quando i pensieri scorrono veloci per difetto di serenità, mi creo un angolo mio dove mi apparto, senza che nessuno se ne accorga. Un modo tranquillo per esserci e continuare. Sono qui e altrove, sono adesso e poi... chissà. E intanto avanzo staccata dal "cruccio" ma non dalla realtà. E mi rendo conto di aver preferito l'ombrello perché ripara, una sorta di piccolo rifugio sicuro che protegge persino dagli occhi indiscreti.

giovedì 16 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.88) (Benefico contagio)

Ci torno ancora, ci torno sempre perché non posso farne a meno, soprattutto quando appare sempre più evidente come l'unica via d'uscita, la sola strategia, il passepartout che apre ogni porta. Il sorriso. Ho pensato a qualcosa che avesse caratterizzato la giornata in modo incisivo, e di nuovo mi è apparso il sorriso, per la precisione il sorriso di un'Amica tra quelle che incontro, ovviamente. Ché solo loro hanno cognizione di quanto vale sorridere, e della modalità sempre giusta. Quando la malattia arriva e lascia in dono, il sorriso non lo fa intenzionalmente, diciamo... è un'incauta distrazione. Segna la sua fine, e per l'altro invece un nuovo inizio. Un sorriso motivato dalla forza interiore, alimentato dalla speranza e dal trascorrere del tempo. È un abito su misura, non fa mai alcun difetto. Indossato sempre, sta bene in qualsiasi occasione. Giusto, va... qualche ritocco, e senza una grinza pur sempre meno stirato, nuovo appare così, volta per volta. E al sorriso non si può che rispondere con un sorriso, così che diventa incurabile contagio, di per sé balsamo e medicamento, prova di affetto grande come può esserlo solo là dove nessuno s'immagina. Riflettendo. Davvero a volte se mancano le parole o hai paura di sbagliare, basta un sorriso e sei a posto, l'altro ti sarà grato perché si sentirà capito e confortato. Quindi... via d'uscita quando ti perdi, strategia nei momenti difficili per prendere e dare coraggio, non artefatto ti rende ben accetto, mostra disponibilità in modo diretto.

mercoledì 15 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.87) (Quello che si può come si può)

Sto mettendo insieme molte giornate coi fiocchi. Una dopo l'altra, prova da sforzo e test di nuova consapevolezza. Resisterò? Staremo a vedere, nel frattempo vivo. Per la buonanotte i miei soliti pensieri. Li vorrei tutti colorati, come i fiocchi di tenerezza, dovrebbero essere vivaci ché ben dispongano alla nuova settimana, e invece non tutti potranno essere tali, come non lo sono le giornate, a volte rabberciate e rigenerate con gran fatica. Ci proverò. Che farci... non sempre dipende dalle buone intenzioni, visto che è caso frequente e generale. Stamattina aggiornamenti di speranza, cenni di presenza per far sentire meno soli. Qualche telefonata, risposte ad emozioni contrastanti, poi... la mia quotidianità che cambia solo per qualche sfumatura volutamente messa in risalto. Cercare nei colori l'aiuto che fa la differenza. Funziona. Ogni giorno un colore diverso, sarà quello della tovaglia, del condimento principe del pranzo, di tutto ciò che si può scegliere e preparare. Impegnarsi a fare di ogni giorno della nostra vita un piccolo capolavoro. Non un'opera d'arte ma almeno un quadro armonioso pure su una tela stinta. Trama non perfetta? Almeno ben accomodata, perché si sa, ognuno ha da fare quello che può, come può. E andrà bene così, pure se all'improvviso per una macchia l'insieme sembrerà rimescolarsi. A volte l'ansia di arrivare a sera nel migliore dei modi, lascia una scia grigia sul fondo. Casualità? Altro solito segno del destino, sprone. Si deve continuare. Continuo a ripetere... La consapevolezza della propria forza interiore ci rende "padroni della nostra vita". Perché mi sono fatta una corazza non vuol dire che sono di ferro. E se a volte preferisco indossare una maschera, non è che ho la faccia di bronzo. Ho un Cuore anch'io. Con la sua memoria, questa si... di acciaio, e non dimentica. Diventano un mantra. La solita fragilità che si fa strada e poi si ribella perché vuole cambiar pelle, e non vuole essere più quella. Io voglio continuare a fare fiocchi colorati. E non solo per me. Piccoli e colorati, oltre che parole condivisione affettuosa che accarezza l'animo di Chi la coglie.

lunedì 13 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.86) (Adattarsi... con coraggio)

Tutti Insieme siamo come piantine su una stessa mensola. L'uno vicino all'altro, colorati ma anche eterogenei. Il rosmarino e la rosa, la menta, la pianta grassa e il garofano. Quanta diversità, eppure non stonano nell'insieme, perché c'è l'adattamento e il cercare il meglio che è nell'altro. Può essere il colore quanto il profumo, il non essere invadente, farsi bastare lo spazio e dare spazio. Si tratta di capire e farsi capire, e da questo impegno verrà fuori il meglio di uno grazie all'Altro. Chissà. Di certo è una sorta di "parto distocico" per cui si fatica, ma alla fine si nasce, a volte in due sempre perché "su una stessa mensola", riscoprendo la vera propria natura. Mi cimento in questi discorsi, e qualcuno mi lascia perdere e in seguito mi evita perché di sicuro reputa la mia mente complicata, altri credono io sia una psicologa. Con tutto il rispetto per la categoria, non avrei mai potuto farne parte, fuggo dagli schemi mentali, sono una buona osservatrice ma pure una creativa, amo le Persone e in queste cerco e trovo il meglio. O forse mi adopero nella relazione perché venga fuori la parte migliore? E dal momento che abbiamo parlato di piante aromatiche e non, una curiosità, per così dire... omeopatica. "Quando la paura bussa alla porta tu vai ad aprire e non c’è nessuno”. Ma la paura, lo sappiamo, a volte paralizza volontà e forza. Il rosmarino, una delle piante citate, può aiutarci a trovare questa forza. Il rosmarino fa parte delle Piante solari, quelle piante che possono soccorrerci, riequilibrarci, portarci alla luce del Sole, alla consapevolezza del nostro centro interiore, al calore del nostro cuore. E la pianta associata alla gioia e al coraggio, la cui sede è nel Cuore. A me piace molto usarla in cucina. Nell'arrosto, nella minestra di ceci, sulla focaccia, è quella "spinta" che serve, proprio come il coraggio.

LA VITA E OLTRE (n.85) (C'è tempo...)

"Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente…" - Tiziano Terzani - Già... perciò e con tale consapevolezza non dobbiamo sempre ripetere... c'è tempo, avrò modo di fare questo o quello. Non è mai abbastanza il tempo per apprezzare ciò che la Vita offre, nel bene e nel male. E ogni età è buona per andare al recupero, anzi prima è, meglio sarà. Cogliere ogni opportunità, pure all'apparenza insignificante, perché... se non ora, quando? Chi non vive l'esperienza di volontario in oncologia, non può immaginare di quanto intensamente siano vissuti quei momenti insieme, si parla, si discute e persino si ride. Certo, devono esserci i presupposti, condizioni e stati d'animo, però generalmente il tempo passa in fretta, e non è raro sentirsi chiedere alla fine... ma domani ci siete? Ove il domani, ovvero il giorno dopo ha gran valore, pare quasi l'infinito. Le ore passano in un lampo, con il sorriso, pensando meno al percorso e molto più a qualche piccolo programma per la sera, o al massimo domani, ché poi dovrebbe essere così per Tutti, contare solo sul domani prossimo ed effettivo. Darsi appuntamento per il "Qui e Ora", da vivere insieme, qui o altrove. Ecco, per questo c'è tempo. Sempre.

domenica 12 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.84) (Da un'idea il progetto)

Dodicesimo incontro GAMA un po' diverso dal solito ma ugualmente costruttivo sulla base della condivisione. Ricaricarsi col pieno delle proprie risorse, all'apparenza contate, ma con l'entusiasmo e la consapevolezza di andare avanti. Lo abbiamo fatto ancora stasera, da un'idea di Fabio De Troia il progetto di un libretto di esperienze durante e dopo la malattia, comunque sia, comunque vada. Con l'intento di sensibilizzare in generale e supportare Chi affronta il doloroso percorso. Esperienze raccolte dai volontari in sala d'attesa o durante la terapia, magari corredate, previo consenso, di foto anche solo di una parte del corpo, le mani ad esempio. Non si ha idea di quanto siano capaci di comunicare le mani. Proposta l'idea, è seguito il confronto, quindi suggerimenti da parte dei presenti all'incontro. Più rivoli confluenti ad arricchire l'idea iniziale. Che la realizzazione del progetto sia coinvolgente, molto creativa, tale da protrarsi nel tempo. Un ulteriore impegno per i volontari che dovranno chiamare a raccolta ogni loro risorsa, studiare strategie accattivanti per stimolare senza banalizzare, Chi avranno di fronte. Un progetto di creatività che potrà ampliarsi con la partecipazione attiva continua dei pazienti, come fu già con l'Albero della Vita, ideato e realizzato da una paziente anni fa e posto in sala d'attesa perché si arricchisse di pensieri di speranza. Merita un accenno anche l'idea delle foto che eventualmente illustrerebbero le testimonianze raccolte. Una paziente un giorno acconsentì che fotografassi le Sue unghie pitturate vivacemente per contrastare un effetto collaterale della terapia. Strategie? Molto di più. La testimonianza che si può trarre dalla paura, dal dolore, l'intensità di emozioni legate al momento e non solo, anche la forza dell'amore per se stessi. Perché quando ci capita, Noi non siamo esclusivamente la malattia, ma pure altro e ben oltre.

sabato 11 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.83) (Lasciar andare)

Forse occorre tempo, dell'altro perché non è stato sufficiente quello trascorso per stare meglio, sentir risolto un discorso sospeso. È passato un anno da un evento, una perdita che grava ancora sulle spalle, sul Cuore. Si tratta di elaborare. Sono riuscita per tante cose, questa mi è difficile, non si può immaginare quanto. Nella vita è un continuo elaborare. Si elabora appunto una perdita, un abbandono, un'esperienza estrema. Si elaborano pure i ricordi perché diventino linfa vitale per continuare. I ricordi stanno a sentinella dei sentimenti. Perché col tempo non perdano d'intensità e ne conservino i colori. Per i ricordi si soffre pure, ma da alcuni ricordi si devono ricavare anche opportunità per continuare e colmare inconsapevoli ed inevitabili lacune. Non sono tempi uguali per tutti, e soprattutto le modalità non possono definirsi sempre classiche. Elaborare e rielaborare ancora per metabolizzare, cosa già non molto facile. Perché il termine lo spiega, è fare proprio l'evento, farlo entrare in circolo col sangue ciò che è stato e poi... non rendersene conto più. "Ci sono sofferenze nella vita che scavano nella persona come buchi di un flauto e la voce dello spirito ne esce melodiosa" - V. Brancati - La voce del mio spirito, nonostante io tenti accordi su accordi riesce ancora stonata. Perché vorrei dimenticare a tratti, quando invece elaborare, lo capisco pure se non riesco, è lasciar andare.

venerdì 10 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.82) (A toppe e a colori)

Accomodante, lo sono sempre stata... per "amor di pace" ho preferito a volte fare passi indietro e uno in avanti verso Chi mi aveva fatto perdere la pazienza. Alla fine però mi sentivo sempre fortemente vittima, debole e in fondo incapace di reagire. Con la malattia ho ridimensionato quell'atteggiamento, non l'ho totalmente eliminato, ma realizzando una "forza" nuova, una sorta di marcia in più, ho imparato a... rattoppare, si... proprio così, a mettere "pezze" qua e là, in modalità silenziosa e accorta pur di salvare ciò che temevo perdere. Ah... quanto ho rattoppato, con la speranza che a lungo andare la trama non si logorasse, mostrando un "buco" irreparabile. Pensando e ripensando ho quindi trovato una definizione nuova, tutta particolare per la Donna. "A toppe e a colori". Perché spesso e volentieri è proprio brava a confezionarsi un vestito tutto toppe, anche colorate, più bello e vivace del costume di Arlecchino. Non è di lusso, non è da sera, ma fa la sua figura per tutte le occasioni. A volte le pare anche di cogliere qualche sguardo di ammirazione. È vero, gli Altri guardano e giudicano solo quello che si lascia vedere. Quel vestito a toppe e a colori fa pure da maschera, da travestimento quando soffre. D'altra parte non può andarsene in giro nuda, col Suo dolore in vista, così si adatta concludendo che le sta proprio bene. Tutto mitigato sotto quelle pezze variopinte, con i sorrisi e l'ironia nasconde ciò che la disturba quando affiora, ma ogni tanto, è inutile nasconderlo, compare pure qualche lacrima... celata agli altri là dove serve e al momento giusto. Poi cercando e ricercando ho trovato anche dei bellissimi versi. Poliedrica e colorata, un po' lunatica ma tanto appassionata... la Donna. Una presenza necessaria. Ti chiameranno “pazza” perché lo sei, perché sei nata con il dono di vedere le cose in un altro modo. E questo li spaventa. Ti chiameranno ′′intensa′′ perché lo sei, perché sei nata con il valore ben indossato per permetterti di sentire tutto pienamente. E questo li intimidisce. Ti chiameranno ′′egoista′′ perché è così, perché hai scoperto di essere la cosa più importante della tua vita. E questo non gli conviene. Ti chiameranno in molti modi, con molti giudizi, per molto tempo, ma resta ferma in te e in quello che vuoi, e ti prometto che un giorno ti chiameranno per dirti: ′′Grazie di esistere”. Alejandro Jodorowsky

giovedì 9 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.81) (A Noi... insieme)

Grazie. Grazie perché ci accogliete. Queste le mie parole oggi che ho donato la mimosa speciale alle infermiere e ad alcune pazienti. - È il minimo... È stata la risposta comune. - È il minimo, perché siamo insieme per lo stesso obiettivo. Far star bene. Stare bene. Certo, quando si è ben motivati è più semplice tutto, pure rinunciare ad una parte di sé per il bene comune. Non si può vivere astratti dall'ambiente circostante, non si può praticare alcuna attività senza sentirsi tutt'uno con Chi si entra in relazione. È una realtà inconfutabile, anche se non sempre è in automatico e l'armonia è una conquista. Occorre prestare ascolto, prendere in considerazione, non arroccarsi sulle proprie idee, stimandole uniche e assolute. Ci vuole umiltà insomma, e incontrarsi a metà strada è la soluzione migliore. Sentirsi tutt'uno per essere insieme. La "mimosa speciale" è stata una nota di colore, simbolo d'unione tra la donna che si prende cura e la donna da curare, in una reciprocità che annulla la differenza e mette in primo piano l'amore.

mercoledì 8 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.80) (Gocce di Vita)

Preparavo le "mimose", quando ho pensato a un 6 marzo di qualche tempo fa, anzi più di uno. Che strana coincidenza... Quindi pensare alla Vita, quella con la maiuscola, è venuto da sé. Per questo stasera voglio farvi un dono. Reputo proprio le parole un dono, e sarà carisma avere la capacità di usare parole per farne versi ed esprimere le proprie emozioni. Non serve rima, solo la ricchezza del Cuore... LA GOCCIA Che piccola cosa, una vita! La mia, come tutte, è una goccia. Voglio si perda in un mare d’amore, perché è l’unica via, altrimenti è una goccia sprecata: troppo piccola per essere felice da sola, e troppo grande per accontentarsi del nulla. (Anonimo) Io l'ho riletta più volte, e ogni volta mi è sembrata più bella. E collegandola ai miei occhi lucidi, ho pensato al tempo, tanto simile a questo, quando la mia goccia si sentì annegare in altro mare, e con gran fatica ed affanno cercò la sponda, e finì per riposare. Ecco, tutto qui. 6 Marzo... l'incipit di chissà quante storie, un oceano di umanità. La vita. Ti viene data, in principio non ti rendi conto pure se ci sei. In seguito, consapevole dai a tua volta la vita, e c'è una parte di Te. Una piccola "assicurazione" sull'eternità che ti spetta. Che si riceva o si dia, la Vita resta un dono, il più prezioso e grande. Io, da quel 6 Marzo che confermò il "dubbio", guardo la vita con curiosità, cercandone ogni giorno un senso nuovo. A volte sono gioiosa, altre malinconica, comunque sempre grata. Ma non lo sarò mai abbastanza, né sarò mai stanca per quel che mi resta, d'impegnarmi per lasciare su questa terra un segno ché onori il Cielo.

martedì 7 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.79) (Auto mutuo amore)

Dobbiamo essere grati di tutto. Esserci, poter essere di aiuto e sostegno, come pure sentirci messaggeri di pace e amore, sono doni. La gratitudine comunque richiede pratica ed esercizio... "Nella vita ordinaria noi raramente ci rendiamo conto che riceviamo molto di più di ciò che diamo, e che è solo con la gratitudine che la vita si arricchisce" - Dietrich Bonhoeffer - Quindi dovremmo dirci grati e anche in pace con Noi stessi, e per fare ancora meglio scrivere due righe a conclusione di giornata, così da permettere a breve come a lungo termine, scoprire altro di sé. Nel bene imparare ad apprezzarsi, nei momenti meno felici metterci il pieno impegno per migliorarsi. Se apprezzassimo davvero tutto il bene gratuito ricevuto dai giorni semplici, ci sentiremmo in dovere di farne altrettanto ed essere grati dell'opportunità. La gratitudine a prescindere è un'ottima modalità per ricevere senza chiedere. Che dire... è "auto mutuo amore", se ami Te stesso saprai porgerti con amore grato pure nei momenti difficili, creandone altrettanto se non di più. Quindi potrai amare gli Altri, solo se ti ami, accetti tutto di Te, imparando anche a perdonarti. Così il mondo avrebbe una marcia in più, l'uomo, finalmente senza inquietudine, raggiungerebbe il traguardo dell'equilibrio e della serenità duratura nel tempo. Si può riflettere ed essere grati a qualsiasi ora del giorno, magari prenderne nota e farne un resoconto a sera, per rilassarsi e sereni conciliarsi il sonno.

lunedì 6 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.78) ("Attenzione avvolgente")

Ormai non me lo chiedono più Ma come fai? Non ti sei ancora stancata? ... e similari. Avranno compreso finalmente che io ci credo davvero. Amore e vicinanza fanno una grande differenza. E poi per me è terapia ad oltranza, di grande efficacia, sia pur con particolari effetti collaterali, visto che son tredici anni e io sono ancora qui e la malattia in ritiro chissà dove. Volano i giorni, pieni di cose da fare, volti da accarezzare col pensiero, senza alcun programma se non quello di sorridere, cercare di fare il meglio, e continuare ad essere del Presente figlia e compagna di viaggio. Andrò per questa via finché sarà, e farò di ogni incontro una dottrina. Mi piace il contatto concreto con le Persone. Non si tratta solo di una mano lieve tra i capelli o su una guancia. È accarezzare con lo sguardo per dare sicurezza, è sorridere chini su qualcuno, trasformandone i timori in sentimenti. Un bel "patchwork" da lavorare con impegno. I più bei colori che ricordino il sole, l'azzurro del cielo, il verde a primavera. Poi il blu, che della notte è il colore. Intenso con qualche bagliore. E la mia coperta è pronta, "attenzione avvolgente", proprio qui da Cuore a Cuore.

domenica 5 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.77) (Essere accanto nella relazione d'aiuto)

Giunti al 4° incontro di formazione per volontari, uno step indispensabile. Rivedere ciò che è stato fatto, la condivisione delle varie esperienze, i suggerimenti e qualche strategia. Come rompere il ghiaccio, la delicatezza e la discrezione, prestare aiuto senza andare oltre il proprio compito o essere di troppo. Ricordare che se proprio ci si sente di far domande, assolutamente pochi "perché" e più "come". Tanta attenzione e un gran senso di responsabilità. Riassumendo in pochi pensieri, con grande passione e tutto l'affetto che c'è... A... come appunti. A... come Accoglienza... Ascolto empatico... Aiuto... Accompagnare. Le 5 A di una vera e propria professione, da svolgere con serietà. Senza remunerazione se non quella che viene dal Cuore. A... come Accoglienza. Accogliere l'Altro non solo fisicamente, mettersi in sintonia, ché l'Altro possa sentirsi rassicurato già dalla sola presenza di Chi lo accoglie. Poi mettersi accanto, disponibile all'Ascolto. A... come Ascolto empatico. L'Ascolto empatico è un'arte assai difficile, richiede allenamento. Entrare ed uscire... ché l'Altro non avverta superficialità ma vicinanza serena. A... come Aiuto. Aiutare l'Altro a tirare fuori le proprie risorse, sottolineandone le capacità. E' l'arte della "maieutica", far partorire il meglio di sé. Aiutarlo pure a raggiungere lentamente l'Autonomia, in modo che possa andare sulle proprie gambe, riuscire ad affrontare difficoltà e problemi. Evitare che si stabilisca un rapporto di dipendenza. La dipendenza, infatti costituisce un "disvalore". A... come Accompagnare. Diventare compagni di viaggio dell'Altro. Consapevoli che quel tempo trascorso insieme non tornerà più. Riempire il Presente dell'Altro di eternità. Semplici regole da assimilare, tenere bene a mente, impegnative da mettere in atto. Utili anche nel relazionarsi quotidiano. Stasera ci siamo dedicati a questo, ripassare delle regole per tentare di non sbagliare. Già è difficile relazionarsi sempre, quando poi si sceglie di mettersi in gioco, allora approcciare a Chi vive momenti di particolare difficoltà richiede un grande senso di responsabilità. Da Te può dipendere un "pezzo di strada" da percorrere Insieme.

venerdì 3 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.76) (Una mamma campa 100 figli...)

...100 figli non campano una mamma. Soprattutto oggi, perché i figli sono diversi da quel che Noi eravamo, come diversi sono vita ed epoca. I discorsi di due mamme ultraottantenni, bisognose di attenzioni, assetate di affetto... - I figli son figli finché stanno nella pancia... Sarà vero? Chissà. È che a volte certe sorprese ( leggi... un bacio all'improvviso, un abbraccio quando ci vuole) sarebbero la medicina giusta quando si sta male. La mia esperienza odierna mi ha portato stasera a riflettere. Il tempo scorre in fretta e alla fine non è mai abbastanza per una vita a 360°. Veniamo al mondo non come isole, ma per essere insieme, parenti, amici, o anche semplici conoscenti. Perché tutte le relazioni siano coltivate... a vita. Allora perché non ripetersi più spesso... Ti Voglio Bene? Serve, fa sentire protetti ed amati, sempre e nonostante, assolutamente e a prescindere. Col passare degli anni poi, questo bisogno di vicinanza aumenta, e una tenera presenza diventa alla fine linfa vitale per l'età avanzata. Non basta avere nelle vene lo stesso sangue, occorre riprendere quella dolce abitudine che apre la strada alla comprensione reciproca. Non si può rinunciare, si cerca e si tenta... non è una "zuccherosa" perdita di tempo. Bastano due secondi, come respirare. Una volta e poi ancora... Ti Voglio Bene. Pure se vuoi andare. Perché ci saranno momenti ed occasioni in cui si avvertirà più forte la mancanza di Chi non c'è più. È un vuoto che arriva proprio quando necessario sarebbe un "surplus" di affetto e presenza. Ciò che in fondo serve davvero per sentirsi appagati. Facciamoci presenza in ogni modo, in una reciprocità che rassicura.

giovedì 2 marzo 2023

LA VITA E OLTRE (n.75) (Abitudini vitali)

Ricordo... quando facevo la chemio e mi fissavano la data seguente, com'ero contenta. Mi dicevo convinta, perché volevo esserlo... se mi hanno dato questi giorni, sarà certo che al loro termine potrò arrivarci. E così ogni volta, e altrettanto adesso, quando cambiano forma e parole ma il senso è lo stesso. "Avevi l'abitudine, ogni sera, di apparecchiare la tavola per la colazione del giorno seguente. "Perché fai tanta fatica"? ti ho chiesto. "In fondo si tratta di un caffè un tè e poco più". "Perchè è un esercizio di speranza". "Che c'entra la speranza con i biscotti e la marmellata"? "C'entra con il giorno e la notte. Davanti all'oscurità siamo inermi, non abbiamo certezze, possiamo solo sperare di approdare un'altra volta alla luce del giorno. Prepararsi per il mattino seguente vuol dire invitarlo a tornare". - Susanna Tamaro - Pensavo... anch'io ho questa abitudine. Inconsapevolmente, da tredici anni. Adesso ho capito il "perché". Ho anche l'abitudine di darmi appuntamento con tutte le persone che incontro e pensano solo al domani prossimo venturo. E pensandoci bene, mi do pure un gran da fare per riempire ogni spazio di tempo cercando il da fare. A proposito, tanto per dire e giusto perché è poco, avrò in previsione dell'8 Marzo qualche giorno "full time". Probabilmente mi stancherò, ma quanto sia bello essere stanchi dopo aver temuto che non fosse più, non si può dire. Ma perché poi racconto tutti i fatti miei che manco potrebbero interessare? È strategia, solo strategia. Per alleggerire preoccupazione e fatica, ridimensionare anche le noie per caso della quotidianità. Abitudini... vitali, ora mi è chiaro. Mi alleno, mi do vita, colmando il mio tempo di speranza.

LA VITA E OLTRE (n.74) (Tre rintocchi per una rinascita)

Tre rintocchi per dire... finalmente, è finita. E ogni volta è una grande emozione, come oggi. Intimidita ed emozionata la Nostra Amica esitava davanti alla campana della speranza. Non ci credeva ancora che il percorso fosse terminato, e che era lì a dare i tre rintocchi... - Dai cara, solleva la mascherina, facciamo una foto per questo importante traguardo. - Non so, in questo momento ho gli occhi brutti. Forse commossi, ho pensato... niente di più bello... - Non pensavo di arrivare alla fine. Chissà perché lo pensava, visto che se c'è un inizio sempre ci sarà una fine. Vero è che queste sono storie con tanti paragrafi, un po' di parentesi, e a volte... quanti asterischi! Comunque... tornando a casa ho immaginato di parlarle. Allora, che si fa? Comincia subito, dopo che ogni luce sarà spenta e smorzato l'ultimo pensiero. Ne avrai tenuto da parte uno solo, un piccolo progetto o proposito per domani, un acquisto, una dolcezza, un abbraccio. Così, basta coi pensieri vagabondi e continua a vivere giorno per giorno quello che di bello la vita dà, il cielo sereno dopo le nuvole, la primavera dopo l'inverno, il sorriso dopo il pianto. In nome della speranza che mai si perde, comunque sia, comunque vada. Sempre sicura di ricominciare. Tu resti al centro del piccolo mondo ricostruito a fatica, sei forte di questo e devi continuare ad esserlo per questo. Tutto ha un inizio e tutto ha una fine. E a Noi tocca ricominciare sempre, perché se la fine ha un tempo, ricominciare è all'infinito. In qualsiasi momento, qualunque sia il motivo. Parole pensate le mie, con tanto affetto, ché veicolino l'energia giusta per una rinascita a... 5 stelle.