venerdì 30 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.21) (Mission)

Prima della consapevolezza fu l'inquietudine, pur nella serenità sotto le sembianze di alterne motivazioni. Poi giunse il cambiamento, e ciò che si percepiva diventò la nuova realtà. Lo "scopo"... qual è per ognuno? È la "mission", che non si perde all'orizzonte e neppure sbiadisce. Come la bussola serve per l'orientamento, un obiettivo, o meglio la scoperta di un "perché" nella propria vita, è indispensabile per non vagare di continuo e poi smarrirsi. Da dove si parte? Dalla scoperta dei propri valori, individuarli costituisce una forte leva motivazionale. I valori della vita che scegliamo sono quindi la bussola che darà una direzione al nostro futuro. Se siamo qui, è per "esserci", percorrere un tratto di strada insieme, sostenendoci secondo il bisogno. Parole... forse sembrano solo parole vuote, non lo sono. Ciascuno mette le Sue risorse, la propria esperienza, vissuta in modo unico da cui comunque si può apprendere. E di concreto? Pensieri, preghiere, speranze, tutto con leggerezza. Perché... "Leggerezza non è superficialità. È cogliere il buono della propria vita, assecondando i cambiamenti della Vita".

giovedì 29 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.20) (Una giornata traversa)

Stasera con grande orgoglio ho rappresentato il GAMA alla consegna degli attestati di partecipazione alla Settimana della Cultura ad Ortanova, paese in provincia. In una sala dove non è rimasto libero un posto, arte musicale e pittorica, unite in felice connubio, hanno regalato un paio d'ore di serenità. In particolare ha allietato la serata un gruppo musicale tutto al femminile, una delle ragazze suonava il flauto traverso. Traverso... un termine per me tutto nuovo. Perché traverso? Ho cercato e trovato... il flauto ha questo nome perché si suona di lato. E che melodia, insieme al violino, alla tastiera... Perché da soli si può fare poco, è insieme che si raggiungono obiettivi, si fanno grandi cose. Allora verrà spontaneo chiedersi... che ha a che fare una giornata traversa col flauto traverso? Perché questa giornata ho dovuto prenderla di lato per comprendere che è stata comunque una grande giornata. Un incontro felice dopo tanti anni e un altro che mi ha rattristato a tal punto da lasciarmi senza parole. Una maglietta a righe che hanno perso la retta via, sabotate dalla mia mammella sempre giovane e su di tono Alla fine spontanee domande sull'apparente casualità di ciò che capita. Quale messaggio c'è dietro questa "giornata traversa"? Probabilmente ci devo leggere solo bellezza, armonia, aggiungere un'altra gemma al privilegio di cui godo. Intanto stasera è stato come tornare a respirare, riprendere in mano il proprio tempo, grande sensazione di leggerezza. La cultura non è acqua, dicevo qualche giorno fa, non scivola addosso ma diventa seconda pelle di Chi la vive come elemento vitale. Pelle che non conosce rughe neppure in età avanzata. Perché Cultura e Arte fanno bene alla salute, curano, guariscono.

mercoledì 28 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.19) (Perché Tu sappia di me ed io di Te...)

Primo incontro ufficiale del GAMA per quest'anno. Un piccolo gruppo oggi, forse il numero ideale per l'auto mutuo aiuto, per presentarsi, raccontare, sentirsi insieme. A parte il piccolo Samuele, presente col suo papà e che ha aggiunto gioia vitale al pomeriggio, anche Francesca e Tonia, due nuove amiche. La prima appassionata di Mindfulness, la seconda, forte della grinta conquistata per la malattia, desiderosa di portare aiuto a Chi vive il percorso oncologico. Come si conviene ad ogni nuovo inizio, ci siamo presentati, ognuno ha raccontato la propria storia, abbiamo compreso che si può rinascere più volte, scoprendo sempre nuovi aspetti di sé. Storie di malattia vissuta sulla propria pelle o da caregiver, comunque intense di emozioni. Alla malattia si può approcciare in modo diverso, ma l'intento sarà unico, arrivare fino in fondo. Condivisione o riservatezza, voler saperne di più o procedere forti della propria caparbietà. Mettere in discussione il vissuto, fermarsi lì o alleggerirsi per vivere una vera e propria rinascita. Allenarsi per far emergere le potenzialità che saranno strumenti giusti per affrontare e superare qualsiasi ostacolo. E ancora... si è parlato di risorse, resilienza, gratitudine. Meditazione. Per ritrovarsi prima di riprendere il "viaggio". Un incontro davvero ricco, una condivisione di vissuti che ha lasciato un segno in ognuno di Noi, pronti da oggi in poi a ricominciare, fiduciosi e operativi a 360°.

martedì 27 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.18) (Ai Nostri tempi)

Un profumo diverso nell'aria pungente della prima domenica d'autunno come Dio comanda. Pioggia per tutto il giorno, e foglie gialle bagnate, compatte fanno da tappeto sul marciapiede della mia via. Nella scuola accanto procede la lenta processione di volti stanchi. Oggi si vota. Le stagioni si susseguono apparentemente uguali a quelle che l'hanno precedute, ma c'è sempre qualcosa che le caratterizza e le fa diverse, uniche. Questa appena iniziata poi, incerta assai sotto tutti i punti di vista. L'atmosfera è rarefatta, manca l'entusiasmo di ricominciare. Si dovrebbe poter tornare indietro, ai Nostri tempi... Che dire di questo "Carosello"? L'ho guardato una volta, due... tre, forse anche quattro, e l'ho trovato bellissimo, persino emozionante. Perché...? Semplice, riportava ai nostri tempi, quando con poco ci si sentiva ricchi, fiduciosi e protetti. Mai pensare a pubblicità ingannevoli, c'era Chi ti consigliava per il tuo bene, perché quel formaggino, o panettone, o amaro avrebbero dovuto farti male? Forse eravamo ingenui, diciamo anche puri, figli del dopoguerra si andava alla ricerca della scoperta semplice, della serenità. Che ne pensate, sarà questo tempo difficile, prodromo di un ritorno "ai Nostri tempi"?

lunedì 26 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.17) ("Picculina")

Preparavo i fiocchi di tenerezza per lunedì, e ho ricordato un pensiero più volte proposto perché mi piace molto. "Bisogna far piano coi ricordi. Sono come i bambini, quando si svegliano è difficile farli riaddormentare". Poi mettendo ordine in un cassetto, è spuntata fuori lei, Picculina, e non pensavo ci fosse ancora dopo quarant'anni, un trasloco e tante mareggiate di questa Nostra vita. Ancora profumata di latte e biscotti, con il pigiamino scolorito, secca e allungata come un fiammifero. Ché poi il suo nome era proprio "fiammiferino" come le altre sorelline, ognuna confezionata in una scatola simile a quella dei cerini, bionde o brune, tutte con la stessa faccia. La mia bambina, non aveva ancora due anni, la teneva sempre appresso, stretta nella mano, ma proprio stretta stretta. Appena sveglia, mentre mangiava, pure durante il bagnetto, non c'era verso di farle aprire quel pugnetto da cui usciva a malapena un ciuffetto sempre più ispido per tante gocce di latte, bagnoschiuma, lacrime e borotalco. Oggi Picculina aveva lo stesso profumo di quei giorni, e una pioggia di ricordi è venuta giù. È vero, i ricordi, soprattutto alcuni non ritornano facilmente nel fondo di un cassetto, ed è nostalgia, a volte malinconia, perché riportano ad un tempo che mai si ripeterà. Ma tant'è, bisognerà accettare anche questo. Siano ben accette la nostalgia e la malinconia che accompagnano il Passato, perché nulla toglieranno al Futuro. La Vita va, si cresce e s'invecchia, sta a Noi mantenere intatto e ricco il patrimonio delle emozioni, che restano a pari passo coi ricordi.

sabato 24 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.16) (E sempre vita è)

Maddalena mi ha accolto ieri con un... finalmente! Possibile che le avevo promesso qualcosa, magari solo andare presto da Lei, e l'avevo dimenticato? Scusa... ho replicato. Perché scusa, scusa di che? Ti aspettavo, è vero ma perché con Te il tempo passa veloce, e 'sta sofferenza fa soffrire meno ed io così mi sento viva. A proposito... è vero che avete ordinato delle nuove parrucche? Ho la mia, però se trovo qualche altra che mi piace... così tanto per cambiare. Dobbiamo pur distrarci da questo momento... o no? Avrei voluto risponderle... non dirlo a me, che di parrucche ne ebbi tre, così tanto per distrarre l'indesiderato ospite e poter dar fondo ad ogni mia risorsa. Soffrire non significa smettere di vivere. Non significa smettere di ridere, o impedirsi di essere contenti delle piccole cose, o degli avvenimenti felici. Tutte queste cose esistono ancora, non hanno smesso di esistere e bisogna riuscire a vederle, magari non da soli. Pure se la mente a tratti da esse rifugge, fingendo di non vederle. La Vita è per la vita. Non lo dimentichiamo.

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.15) (La Cultura non è acqua)

La cultura non è professione per pochi: è una condizione per tutti, che completa l’esistenza dell’uomo. - Elio Vittorini - Cultura: l’urlo degli uomini in faccia al loro destino. - Albert Camus - Curiosi di tale esordio con due citazioni? Ovviamente un motivo c'è. La Cultura apre al mondo, avvicina le persone, ne permette le relazioni. Oggi ho incontrato un anziano signore che ho subito intuito essere stato un professore, ma di quelli umili e bravi, 85 anni e non mostrarli. Perché la Cultura ha pure questa capacità, mantenere giovani. - Io ho dato tanto e dai ragazzi ho preso quello che potevano dare. Perché già accettare di star seduti in un banco per ore era senz'altro un bell'impegno. Infatti non bocciavo, solo una volta, e poi mi sono pentito. Ed io l'avevo capito che era uno di quelli bravi davvero... - La Scuola, la Cultura migliorano l'uomo... Lo sa bene Lui, che con una rivista letteraria tra le mani, e disquisendo con me di cultura, ha scelto come vivere ogni giorno l' "anomalo" e non aver paura.

venerdì 23 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.14) (I luoghi del Cuore)

Il luogo del Cuore è quello dove si trova riparo quando è affanno, e quiete dopo tormentati giorni. È un bosco, tra luce e ombra, fruscio e voci di uccelli. È tra monti e valli con l'eco che da sola tiene compagnia. È il mare... con la nostalgia in autunno, e lo sguardo che in esso si perde, mentre l'animo si acquieta. Ho sempre amato pure il mare "burbero", in inverno per intenderci. Grigio, non proprio "burrascoso" ma agitato. Il cuore fa un balzo e poi si acquieta e riposa. Ma soprattutto è bello guardarlo quando è calmo. Il vasto Azzurro pare Cielo a portata di mano. Ne ha il colore, perché il cielo da lassù si specchia. Se il cielo muta, il mare si veste di nuovo colore, come lo stato d'animo si fa diversamente stabile quando la Vita, per noia o destino, si diverte a sorprendere. E del profumo di pungente brezza al primo mattino, che dire? È una sferzata di vita che rinasce. Tutto resta al Passato, che ritorna come immagine sbiadita nella notte a termine. Il mare ha una propria voce e non finisce. Un suono che è quasi una nenia. Eco lontana di Angeli in cammino.

giovedì 22 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.13) (Amorevole approccio)

Adeguarsi ad un qualsiasi cambiamento non è mai facile, quando si tratta di relazioni non lo è ancor di più, perché bisogna mettere in conto qualche rinuncia, e se si vuol continuare, strategia non può mancare. Ne siamo ben consapevoli Noi volontari, al momento senza scuse, scusanti, attenuanti generiche per attaccare discorso e instaurare una relazione d'aiuto. Io me la cavo vestendomi d'umiltà, tono di voce un po' più alto di un sussurro, quasi a chiedere scusa prima di cominciare... Mi conoscete...? È ciò che chiedo per approcciare ogni volta, ora che andiamo a mani vuote e col Cuore gravido di timori. E sentire spesso... Certo! Io sono qui a curarmi dal 2018. Portavate le caramelle, e tu... i bigliettini. ... porta sospiro di sollievo. Il semplice ed affettuoso ricordo rassicura. Perché è come essere accolti con un abbraccio stretto, quello fisico che ancora non possiamo osare, che fa sentire a casa, dove è solo amore e nulla può far male.

martedì 20 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.12) (Tre rintocchi per una melodia)

I primi rintocchi sono stati come un'eco lontana per Chi ha vissuto un tumore, un'aspettativa di prossima gioia per Chi ancora è nel percorso di cura. Nella Struttura Complessa di Oncologia Medica è stata oggi inaugurata la "campana della speranza", donata dal GAMA OdV. Ci siamo ritrovati per un momento di festa, un piccolo brindisi d'augurio, una lieta novità là dove storie di vita diventano memoria. Auguriamo che la campana possa suonare tante volte. Che sia un traguardo definitivo per tutti, o almeno poter prendere un lungo e profondo respiro. Quando al termine del percorso chemioterapico, con tre rintocchi, se ne aprirà un altro diverso, fatto di consapevolezza, fiducia e speranza. Intanto sarà gioia immediata, emozione a pelle, sensazione di viva e nuova forza per continuare la propria vita. Dopo due lunghi anni, finalmente poter ricaricarsi di motivazione e speranza non ha prezzo.

lunedì 19 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.11) (Cerchi concentrici)

Ci pensavo da un bel po'... ma quante persone ho conosciuto in questi anni? Tante davvero. Prima con la "malattia sulle spalle", poi... "tra le braccia". Le loro storie mi sono state d'insegnamento. Non riesco a cancellare nessuno e niente. Ho la rubrica piena di nomi e numeri di telefono, persone che non sento più, eppure se raramente penso di alleggerire l'elenco, qualcosa mi frena, e mi rendo conto così di non farcela proprio. Perché non mi stanco di ripeterlo... Chi entra nella mia vita non ne esce più. A volte il dolore di una perdita mi infligge un colpo più grande delle mie capacità, mette in crisi la resilienza che più o meno credo di possedere, ma riesco comunque a rimettermi in piedi, a trovare l'equilibrio. E ritorno in corsa, prima quasi timidamente e poi decisa passo dopo passo. Si fissano gli estremi di un invisibile filo, una relazione come fosse da sempre. E non lo è quel sentimento unico e speciale, eppure lo vivo come Amicizia. Ogni volta è stata una storia condivisa, un appuntamento, la convinzione di avere un Amico in più. Non un semplice conoscente, ma un amico... Amico. Perché ogni persona che passa nella Nostra vita è unica. Sempre lascia un po' di sé e si porta via un po' di Noi. Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Così sto valutando un nuovo progetto che parte proprio da quegli amici che io chiamo "amici che contano". Per me contano perché nel tempo sono diventati punto di riferimento, generosi di esempi, coraggio ed eredità d'amore. Ed io come posso contraccambiare se non impegnando nuova energia? "Il tuo prossimo è lo sconosciuto che è in te, reso visibile. Il suo volto si riflette nelle acque tranquille, e in quelle acque, se osservi bene, scorgerai il tuo stesso volto". - Kahlil Gibran -

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.10) (Non sarà che mi sto montando la testa?)

Un fatto ben preciso c'è. Il mio "oggi" che parte da lontano è fatto di emozioni che non posso trattenere. Sono ricordi rivissuti, sensazioni rielaborate, ricchezza da condividere. Per mia natura non ho mai amato essere protagonista, con la malattia mi trovai ad esserlo mio malgrado, e se nella vita non potevo rifiutare quel ruolo, nella "scrittura" almeno avrei voluto ridimensionarlo. Di quella "storia" così decisi di non essere l'unico personaggio principale, e Tutti quelli che la vivevano con me sarebbero diventati coprotagonisti. Io non ero anonima, e neanche le mie emozioni. Anche attraverso un "quasi nome" mi si identificava benissimo ed io volevo questo, essere attendibile. Seguendo un'idea, pur nel rispetto della privacy mi comportai allo stesso modo quando parlavo dei coprotagonisti. Fui fedele in tutto, i nomi erano solo quelli di battesimo, ma i dialoghi, perfino qualche voce dialettale, le lacrime, la rabbia... le parole di conforto, incoraggiamento da parte di medici e infermiere... c'era proprio tutto. Quando rileggevo ciò che avevo scritto mi emozionavo ancora di più, restavo quasi senza respiro. Poi alcune situazioni m'impedirono di andare oltre e cambiai così se non argomenti, stile. I nomi di battesimo diventarono giri poetici, e il descrivere emozioni... formulare "pensieri divaganti che si fissano nella realtà". Diventai più "ermetica", comprendeva in pieno i miei scritti solo Chi conosceva me ed il contesto. Chi sapeva riconoscersi in quella sofferenza. A volte fui giudicata prolissa, divagante a tratti incomprensibile, però si trattava di fare una scelta. Chiudere baracca e burattini, dedicarmi alla scrittura solo per diletto, oppure con qualche accorgimento, "continuare a...". Preferii quest'ultima e non me ne sono mai pentita. Tempo è trascorso, ne è venuto fuori persino un libro, almeno così lo definiscono, per me è il semplice diario di due parentesi della mia vita a confronto. Bene, giorni fa ho avuto il privilegio di essere intervistata per la rubrica "StatoDonna" di "StatoQuotidiano". Che dire...? Rileggo le risposte che ho dato e mi pare quasi che le parole non siano mie. Eppure sono i miei pensieri, di questo sono certa. Del resto da quando ho cominciato a scrivere costantemente è sempre stato così. Critica con me stessa, lucida nel drizzarmi per non cadere. https://statodonna.it/2022/09/17/maria-rutigliano-la-malattia-lho-vissuta-recuperando-cio-che-conta/

domenica 18 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.9) (Per Chi suona la campana?)

Un titolo preso in prestito da un noto romanzo, perché l'assonanza è forte. Perché il suono di una campana segna la fine di un qualcosa e l'inizio di altro, perché vuol fare da richiamo. Se una campana suona è per Tutti. Tempo fa si parlava di una certa campana già presente in qualche reparto di oncologia. Pare che sia prossimo averne una anche Noi. Chi termina il percorso terapeutico sarà invitato, finalmente sereno, a farne sentire i rintocchi. Perché si è affidato e fidato. Perché ogni appuntamento è stato un traguardo. Perché ha superato una delle tante prove della vita. Non dovrà mai chiedersi che cosa sarà domani, perché gli basterà guardare al futuro sempre con fiducia e speranza. E se il male nonostante tutto ritorna? Sarà solo per poco, la campana lo ricorderà.

venerdì 16 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.8) (Mantra salvamente)

Affondo il mio pensiero nei ricordi, e mi faccio i complimenti. Sono stata brava davvero dodici anni fa e a seguire, nel trovare le giuste strategie di sopravvivenza. Mi ponevo domande e mi davo risposte, risposte che diventarono una sorta di mantra da ripetere quando la forza pareva venir meno. "Tutto va come deve andare", ad esempio lo ripeto ancora, e fu ed è così. Non era sentirmi rassegnata, ma accettare gli eventi e assecondarli perché facessero meno male. Ora mi concedo piccoli spazi che compensano l'affrettarmi di continuo, inevitabile pure se cerco di contenermi, le ansie e i piccoli dispiaceri. Spazi che aiutano a rilassarmi e pensare che succeda quel che succeda alla fine "andrà tutto bene". Pazienza e fiducia, e mai perdere la calma, sarà la formula giusta. Così molto serena mi predispongo all'ascolto, e nessuno mai si accorge di ciò che a volte si cela, velato da un certo turbamento. Perché bisogna essere abili nel ridurre al minimo ciò che è personale e riporlo nell'angolo più nascosto della mente, così che l'animo sia pronto ad accogliere e far proprio il momento altrui. "Confida, affidati, fidati", suggerisco a Chi mi racconta la propria storia con parole veloci, senza pausa, come fossero state represse per un bel po', e riferite a me, un'estranea, conosciuta solo poco prima. Ascolto sempre con estrema attenzione, ogni particolare è una puntura di spillo arrivata senza preavviso sulla parte più sensibile, e i particolari sono tanti... Porto con me questa Tua storia che mi farà più ricca... Questo, mentre mi congedo e rivivo ogni parola che diceva di vita, di scelte, di libertà.

giovedì 15 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO ( n.7) (Quanta vita c'è...)

Vivere non è trascorrere il tempo, giusto perché si è al mondo, ma è darsi un senso e così essere grati alla Vita stessa. Mi emoziono ogni volta che mi si chiede... perché la gratitudine può essere considerata strategia? Perché... io ad esempio... se mi guardo indietro vedo quanta strada ho fatto, dopo essere capitata in un fosso e riuscita a cavarmene fuori da sola, tutto sommato con pochi lividi, e mi do motivazione ad andare avanti. E se non sono grata io, Chi sennò? Vita... tutto incluso nel pacchetto. Giorno dopo giorno, ogni giorno diverso... tante briciole di Vita. Con quel che comporta di gioioso o meno, con la capacità di contrastare l'imprevisto, accettarlo in parte e aspettare che torni la bonaccia. Tutto incluso. E soprattutto oggi è stata vita. Una nascita, un giorno speciale per il credente come per il dubbioso. La malattia e la rinascita, e ponte tra loro... la speranza. E allora che altro aggiungere se non che tutto il resto non conta. Quando la Vita entra in campo così prepotentemente, è solo la Vita che vince e nulla più... "Non sai bene se la vita è viaggio, se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno dopo giorno e non te ne accorgi se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso. In certi momenti il senso non conta. Contano i legami" - Jorge Luis Borges - ... e poiché alla fine sono i legami che fanno bella la vita e ad essa danno valore aggiunto, continuiamo a volerci bene. L'Amore, quello pieno, unico e incondizionato è il senso vero.

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.6) (Energia pulita)

Quando più ne hai bisogno, arriva, forte e inaspettata. Energia. E il bello è che sei Tu per primo, inconsapevole a trasmetterne. Oggi ho ricevuto forse il più bel complimento regalatomi in dodici anni... Sei energia pulita... mi è stato detto da due persone appena conosciute, ed io ho pensato... se lo dicono loro, perché non provare a crederci pure io? "Ho affrontato le sfide della vita attingendo ad un bacino di energia pura, è la mia forza interiore. L’ho costruita a dispetto dei sberleffi della vita e grazie ai dolori quotidiani, l’ho scoperta credendo in me e nei miei valori". - Stephen Littleword - Quando la malattia è vissuta come opportunità, nulla abbatte. Qualche difficoltà destabilizza per un po', ma poi diventa ulteriore sfida da affrontare e superare, e meraviglia è dentro e intorno per quanta forza viene fuori ad ogni prova. Nietzsche affermava... "Ciò che fa l'originalità di un uomo è che egli vede una cosa che tutti gli altri non vedono". Per questo non c'è da preoccuparsi di apparire illusi o folli agli occhi altrui. Forse ci vediamo solo meglio. E con la visione chiara e nitida di ciò che è, impari ad amarti e ad amare. Incondizionatamente.

mercoledì 14 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.5) ( Un incontro tra Cielo e terra))

Primo incontro GAMA, dopo due anni di tira e molla, entrare ed uscire, riuniti per fare il punto della situazione e prospettare una sorta di programma riguardante la ripresa delle attività. Ma di questo parlerò in modo dettagliato in seguito, perché... ... oggi da me è stata doppia festa, il mio onomastico e il compleanno di Chi mi sta accanto da tanti anni con grande pazienza. Avevamo altri progetti, ma impegni e un po' di preoccupazioni ci hanno distolto. Cercheremo però di recuperare. Intanto hanno fatto compagnia i numerosi auguri, vere carezze al Cuore che hanno compensato tutto. Poi penso al nome che porto, un tempo non mi piaceva, ora ne vado fiera. Quando mi presento, più di una persona replica... non poteva essere altrimenti, non potevi chiamarti che così. E c'è pure un 20% di persone che azzarda e traduce il mio nome, con un tocco "english" niente male. Mary, sfatando un grosso mito... che un nome comune come il mio non possa essere originale. Quando nacqui, tantissimi anni fa... mio padre fu il solo ad osare, rendere straniero il nome più italiano che c'è, e di rimando mamma e nonna lo riportarono al giusto rango arricchendolo di diminutivi e vezzeggiativi. Col trascorrere del tempo gli restituirono dignità come da anagrafe, e così mi restò... affibbiato, sopportato e alla fine accettato. Poi per dar conferma ai cambiamenti che sarebbero stati, con la malattia il nome si modificò ancora, solo a volte per mio volere e altrui. E fu... Mary per coraggio e Maria sempre, finalmente con se stessa in armonia. Dolce e musicale è in conclusione il nome mio, e quando lo pronunciano per chiamarmi mi sento unica, anche se di Maria ne è pieno il mondo. "Quando il cielo baciò la terra nacque Maria che vuol dire la semplice, la buona, la colma di grazia. Maria è il respiro dell’anima è l’ultimo soffio dell’uomo" - Alda Merini -

martedì 13 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.4) (Gestire o sopportare)

Che questi ultimi siano stati in genere gli anni delle situazioni ingestibili, non ci piove. Il problema però è che il tutto ha lasciato irritabilità, senso accentuato di precarietà, preoccupazione esagerata per ogni cosa. Come se fossimo diventati inadeguati, viene a mancare il coraggio per vivere. Vivere ovvero... realizzare, accettare, affrontare con lucidità, superare ed essere grati sempre. Un'autentica impresa. Mi sono resa conto poi che certi giorni sono proprio difficili da "gestire". Ma si può parlare in questi termini riguardo a spazio, tempo... imprevedibilità? Con tutta la buona volontà, però non tutto dipende da Te. Vuoi mettere gli accadimenti, le situazioni, le persone che percorrono con Te il cammino? In quest'ottica gestire non sembra avere il significato di condurre, portare avanti, piuttosto riporta al senso etimologico della parola, e così diventa caricarsi di un fardello. A volte assai pesante, per il resto "normopeso". A questo punto diventa una questione di scelta, scaricarsi del proprio, distogliere l'attenzione da sé.. Ecco mi torna una frase, la scriverò adesso. Sarà la conclusione, la "sintesi di una scelta"... "Non esiste modo migliore di gestire la propria vita se non toccare la vita di un altro, con amore e un sorriso". - Og Mandino - E la soluzione resta sempre unica e sola. Ricordare insieme momenti passati nella serenità, far finta che sia niente, passerà...

lunedì 12 settembre 2022

Sto liberando i mobili della cucina, e mi rendo conto di aver accumulato tazze, tazzine, piatti e piattini e tante altre cose scombinate tra loro. Chi me l'ha fatto fare? O meglio cosa mi ha spinto ad un attaccamento esagerato e vano? Probabilmente l'inconscia ignoranza che tutto può finire, e per questo niente servire. Finalmente ho raggiunto la pace del sentirsi leggeri, con poco, anzi il minimo necessario. Cocci rotti a volontà, ma da gettare via. E visto che ci siamo, nella spazzatura pure quelli che stanno lì e hanno stancato. C'è stato un tempo in cui vedere cocci rotti mi incupiva. Allora li rimettevo insieme per ricomporre quello che era stato. E per sorridere. Che sciocca... Ora non è più così. Sorrido comunque, e rido al piatto rotto. Arriva un momento, sempre... in cui bisogna "rinnovarsi", e la Vita anche se in modo maldestro ci viene in aiuto. Si gettano i cocci che ingombrano e non servono per far posto ad altri che saranno.

domenica 11 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.2) ( Prove da sforzo e di esistenza)

Oggi non ho avuto tempo di pensare. Sono stata dal parrucchiere, ho fatto la spesa, cucinato, rassettato, ho scelto parrucche. Ad ora tarda sono ancora attiva, eppure sono stanca. In conclusione tutto questo mi dà per viva. Benissimo... dico a me stessa... è proprio ciò che voglio, sempre, ogni giorno. Una volta qualcuno disse... se ti occupi, non ti preoccupi. Perciò meglio darsi sempre da fare. Leggere, scrivere, dipingere, persino mettere ordine in un cassetto e Mente e Cuore si faranno più leggeri. E in un doppio fondo quei particolari rimossi, gettati per sempre come la parte morta prima del tempo. Anche se a volte la situazione spingerebbe a nascondersi o fuggire, non si deve mai dimenticare che le risorse più importanti sono dentro di Noi, dobbiamo esserne solo consapevoli e ce la caveremo sempre e pur tra mille difficoltà. Allora tanto per cambiare, ho sempre da fare. Forse perché mi do da fare, nel senso che mi regalo le giuste occasioni, mio marito dice che me le vado a cercare. Sarà così... E alla fine del giorno resta "il mio da fare preferito", scrivere. Ormai è chiaro, amo scrivere più che parlare, e lo faccio meglio che menare parole al vento e fare del male. Rifletto e uso le parole per il bene, e con la scrittura è l'ideale. Dodici anni di pagine scritte, un esercizio quotidiano, che mi hanno reso più sicura e donato la quasi certezza che qualcosa più o meno son capace di fare. Almeno spero...

sabato 10 settembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.1) ( La Mente si dà forza e condivide)

E nella forza condivisa risiedono le risorse. Bella energia positiva stasera al convegno tenuto a Carapelle (FG). Partecipi due associazioni operative sul territorio, GAMA e L'ALBERO DELLA VITA, medici e le istituzioni. Prevenzione, immunoterapia, terapie a bersaglio molecolare, cure palliative... La Vita vince sempre contro il Cancro anche quando non sembra. Molti nuovi farmaci, con determinate condizioni, permettono addirittura di guarire, e ove guarigione non c'è mirano alla cronicizzazione con più che discreta qualità di vita. E poi se oggi se ne parla sempre più, si fanno convegni e conferenze, vuol dire che qualcosa sta cambiando, c'è la cultura della Malattia e il desiderio di adempimento al pieno servizio dell'Altro. Ed io che cosa c'entro coi "miei giorni persi" nel convegno odierno, tenuto in un paese che ha dimostrato interesse per un tema che solo vent'anni fa terrorizzava? Chi mi conosce sa, per gli altri forse la spiegazione può essere sintetizzata qui appresso... "Quando stai per mollare, fermati un attimo e pensa al motivo per il quale hai resistito fino ad ora. Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto. Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica. Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte. Lotta e combatti. E quando ciò che desideri sarà tuo, porta una mano al cuore… e sentirai in ogni singolo battito l’eco di ognuno dei passi che hai compiuto. E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c’è vittoria senza una ferita di guerra, non c’è arcobaleno senza la pioggia."

venerdì 9 settembre 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.100) (“Mamma, ma stai tanto male?”)

Una domanda frequente, più di quanto si possa pensare, perché i bambini hanno mille antenne e avvertono l'inquietudine, l'ansia, la preoccupazione. È il caso di dire loro di che cosa si tratta? E se sì, come dirlo? Io penso che sia giusto parlare, in termini semplici. L’inquietudine senza nome causa ulteriore paura e angoscia, soprattutto quando sono preoccupati, i piccoli captano tutto quello che si dice in casa, a livello verbale e non verbale. Il punto è come e che cosa dire. La scelta va modulata a seconda dell’età, della maturità del bambino, del suo carattere. Il bambino estroverso può esprimere meglio dubbi, paure, tristezze, ed essere aiutato. Il bambino introverso può accumulare grande dolore interiore, e riportarne cicatrici interiori permanenti, senza che l’adulto quasi se ne accorga. Usare il linguaggio delle fiabe può aiutare a dire verità importanti e dolorose (“la mamma è malata e deve curarsi, ma guarirà”), mantenendo lo spazio di speranza e di fiducia. " O Dio, concedimi il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, la pazienza di accettare quelle che non posso, e la saggezza di saper distinguere le une dalle altre." Preghiera della serenità La Vita se ne andrà in silenzio facendo scendere il sipario sui miei occhi - R. Tagore - Due citazioni che secondo me sintetizzano l'atteggiamento di una giovane mamma incontrata ieri in reparto. Alla domanda del Suo bambino di otto anni, molto intelligente, aperto, spigliato... - Ma tu morirai? Lei ha risposto senza esitazione, sorridendo... - Tutti possono morire in qualsiasi momento, non è poi così terribile. Ma ti prometto che m'impegnerò a restare. Una risposta serena e matura, davvero forte... le ho detto. - Assolutamente, non si può nascondere la verità nemmeno ad un bambino. Nessuno sa come andrà, resta comunque la speranza e l'impegno per mantenerla viva. Quanto s'impara, nel bene e nel male, in un posto così...

mercoledì 7 settembre 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.99) (Il Tempo è uguale per tutti)

Sarebbe come la legge, uguale per tutti, solo che il Tempo lo è davvero, pure se la "scadenza" per ognuno è diversa. È uguale per le opportunità che offre, perché alla fine è galantuomo. E poi sa il fatto suo se lo si lascia fare mentre si volta pagina per ricominciare. Ma quante volte nella vita l'abbiamo detto, e quante volte in realtà l'abbiamo fatto, è tutto d'accertare. E il Tempo va davvero troppo in fretta e ci si accorge di aver rimandato più volte a dopo cose da poter fare benissimo al momento ricavandone tanto beneficio. Però manca il tempo o si è troppo stanchi e poi c'è lo stress. Ma alla fine... perché tanto affanno? Viviamo il momento e apprezziamone il tempo. A questo punto con buona pace di Tutti, vi auguro del tempo ma non un tempo qualsiasi... che possiate viverlo pienamente, impiegarlo per ciò che il Cuore desidera, per i progetti più belli... TI AUGURO TEMPO Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa. Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre, ma tempo per essere contento. Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perché te ne resti: tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull'orologio. Ti auguro tempo per contare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita. - ELLI MICHLER -

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.98) (Imparare ad essere felici)

La felicità non esiste. Quante volte l'abbiamo sentito dire? E poi... La felicità non è una meta ma un percorso. E questo è condivisibile, però se percorso è di certo non è uno qualunque, e allora? Si può imparare ad essere felici. Ovviamente sono necessari impegno massimo e buona volontà. La felicità diventa materia di studio e di insegnamento già sperimentata negli Usa e Gran Bretagna con un entusiasmo incredibile, ma ce la si può cavare anche da autodidatta. Metodo... ricerca interiore della propria parte migliore ed esercizio quotidiano della stessa. Materiale didattico... tutte le cose semplici che passano accanto ogni giorno. Ma come si arriva al benessere e quindi alla felicità? Bisogna lavorare su autostima, empatia, amicizia, amore, ottimismo, creatività, spiritualità, meditazione, rilassamento e musica. Occorre comprendere che la felicità dipende da noi. Cosa si impara? Impariamo le giuste sensazioni per affrontare impegni di natura relazionale. Impariamo a liberarci da comunicazioni negative e insoddisfacenti. Impariamo a trovare soluzioni creative per superare indecisioni. Così diventeremo capaci di recuperare le energie positive. Sperimenteremo sensazioni di soddisfazione, gioia e gratitudine. Chi impara a sentirsi felice gode di una salute migliore e vive più a lungo. È più socievole e resiliente. Abituiamo il nostro cervello a fare "scorta" di felicità. Annotiamo su tanti post-it le cose positive e sorridenti che attraversano la nostra vita (un regalo fatto da un figlio, la visita a sorpresa di un'amica, una cena romantica). Appendiamoli sulla porta di casa o sullo specchio del bagno e leggiamoli a voce alta ogni sera e ogni mattina. Credete di non meritarvi una vita piena di cose belle? Non date il tempo alla vostra mente di intristirsi. Attivatevi. Va bene qualsiasi cosa, purché vi dia una "scossa" emozionante.

lunedì 5 settembre 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.97) (C'è un tempo per...)

Programma e sintesi. Senza rimpianti ma con consapevolezza e uno spiraglio alla speranza, credo l'esistenza di ognuno possa riassumersi così... C'è un tempo per capire, un tempo per scegliere, un altro per decidere. C'è un tempo che abbiamo vissuto, l'altro che abbiamo perso e un tempo che ci attende. - Seneca - Quanto sia vero tale pensiero lo può provare chiunque viva rendendosi conto delle varie fasi che si sviluppano ed evolvono parimenti all'età e a significativi eventi. C'è un tempo per capire... ... dopo che si è cominciato ad aver coscienza di sé ed Altri hanno insegnato a guardarsi intorno per capire perché si è al mondo, giacché nulla è per caso, meno che mai l'uomo. C'è un tempo per scegliere... ... da che parte stare, solo per sé o anche per altro, o meglio per gli Altri. Poiché siamo non per essere isole ma arcipelaghi di meravigliose realtà. C'è un tempo per decidere... ... ma non si va tanto per le lunghe, perché da subito è in potenza ciò che sarà in atto, facile o difficile sia il percorso da vivere. C'è un tempo che abbiamo vissuto... ... di cui far tesoro per trarre insegnamento. Errori e dolori, scelte giuste e fallimenti, nulla da archiviare perché pura esperienza, unica e irripetibile. C'è un tempo che abbiamo perso... ... e sarà un peccato, perché significherà non aver amato abbastanza e invece aver faticato tanto senza sentirsi soddisfatti e gratificati. C'è un tempo che ci attende... ... è vero, il tempo perso non si recupera, ma ce la faremo ugualmente se in fretta usciti da noi stessi coglieremo fuori il meglio che c'è.

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.96) (Pensiero chiaro e reset per gli intenti)

È davvero tempo di ripartire. Lo suggerisce la luce che si è fatta diversa, l'aria più fresca che schiarisce i pensieri. Ché poi è quello che ci vuole per approcciare a quella che sarà la nuova normalità nel Nostro servizio. Chiarezza nel mettere insieme un po' di ieri, molto di oggi e poi... work in progress come sempre. Cominciamo a mettere ordine, perché c'è tanto da fare, tenendo conto che si può partire in quarta ma sempre pronti a qualche passo indietro, ove ora si opera con cautela, sempre con attenzione e massimo scrupolo. Questo va considerato sin dal primo momento della ripartenza. Farsi conoscere da Chi non ci conosce, farsi riconoscere per le qualità apprezzate in passato da Chi già ci conosce. Bisognerà che ognuno faccia chiarezza in se stesso riguardo a motivazione autentica, modalità di relazionarsi, aspettative. In questo particolare momento storico il GAMA non può permettersi errori di sorta, ha esperienza sufficiente per aver elaborato su quelli passati e ripartire coi passi giusti. Disponibilità, Altruismo, Gratuità. Gratuità in senso lato. Ovvero consapevoli di poter non essere ringraziati, a volte addirittura rifiutati. E questo senza che sia causa demotivante, perché dell'Altro va considerata e rispettata la condizione di massima fragilità. Aver vissuto la medesima esperienza può essere una marcia in più, come pure un limite se ci si considera "unità di misura" per ogni situazione. Ancora una volta varrà mettersi in ascolto dell'Altro e saper dare la giusta lettura ai Suoi silenzi, interpretare gli sguardi che spesso esprimono meglio delle parole. Mai invadere gli spazi, ma essere accanto con discrezione. E ancora... slancio umanitario, equilibrio psicofisico, buona preparazione generale e "surplus" di energie e calore umano. Tante cose insomma da riprendere per ricominciare. Se non ci si sente pronti meglio rimandare o addirittura rinunciare. Non deve comunque spaventarsi Chi decide di rimettersi in gioco, ci prova, umilmente e in piena consapevolezza, da volontario assolutamente volenteroso. Per quanto mi riguarda, sono contenta di quello che provo, e di ciò che intendo fare, sempre senza condizionamenti. Al centro, l'obiettivo mai perso di vista. A raggiungerlo, gli strumenti sicuri, chiarezza di pensiero e soprattutto serenità.

sabato 3 settembre 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.95) (Basta una nota... solo una)

Mi chiedevo oggi ascoltando il telegiornale, possibile mai ci siano solo brutte notizie e aggiornamenti scoraggianti? Capisco che il Bene non faccia notizia più di tanto o meglio, si dia per scontato o addirittura sia da considerare qualcosa in via d'estinzione, però serve pure qualche bella nota ogni tanto, giusto per tornare a sperare. Così lassù Qualcuno avrà ascoltato il mio pensiero perché... È successo all'ospedale Cannizzaro di Catania, dove una 31enne, priva di utero dalla nascita a causa della sindrome di Rokitansky, ha dato alla luce la piccola Alessandra. Il nome è stato scelto dai genitori della piccola in ricordo della donatrice, una 37enne deceduta per arresto cardiaco. Primo caso in Italia, sesto nel mondo. E finalmente!... ho esclamato. Covid in fase calante, così si spera, almeno al momento. I politici blaterano, l'uno contro l'altro con il coltello tra i denti e pensano in tal modo di essere credibili. La guerra continua e destabilizza. I prezzi salgono alle stelle. Una notizia da pelle d'oca per l'emozione ci voleva proprio. Quando la Speranza non abbandona, e fa sì che la Vita vinca sempre. Perché alla fine che cos'è la morte? Solo un'idea, se dopo in un modo o nell'altro, in qualsiasi ottica potrà esserci continuità.

venerdì 2 settembre 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.94) (E si riprende...)

E il GAMA riprende le attività con la partecipazione ad un evento in provincia. Nel programma vari interventi sulla condizione dei pazienti oncologici, il ruolo delle associazioni, la Medicina territoriale. A concludere anche l'opportunità di presentare il mio libro, "Per i giorni persi". Negli ultimi due anni il Covid19 ha fatto sì che la patologia oncologica passasse in secondo piano con le relative conseguenze. C'è stata trascuratezza e superficialità, ora terminata l'emergenza è tempo di fare il punto della situazione e tornare a parlarne. Come siamo messi nel Nostro territorio? Informazione e consapevolezza per poter fare meglio e di più. Cerchiamo quindi di partecipare all'evento e non solo, coinvolgiamo altri. L'argomento merita, e anche se sono notizie, consigli, parole che si ripetono nel tempo, vale la pena farne tesoro. Perché? Conoscere, sapere, informarsi serve pure a ridimensionare il problema. Ad avere meno paura, ad essere sempre più propositivi. La Malattia esiste, è purtroppo una realtà, un percorso anomalo parallelo alla normalità, che va affrontato il più possibile come fosse normale. Alcuna vergogna, nessun timore a parlarne, sono i primi passi della cura. Ritrovarsi "insieme" alla fine fa sentire anche meno soli.

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.93) (Briciole di tempo)

Ed è ormai Settembre, e non ci sono scuse né validi motivi. Bisogna tornare in campo, e con tutta la forza e le motivazioni e l'entusiasmo. Magari quest'ultimo tornerà pian piano, ma occorre tenerne viva almeno una scintilla. E torna il dubbio solito, non mi disturba particolarmente perché è l'input per una verifica. Sarò in grado sempre? Essere passata per un'esperienza estrema non basta né giustifica. Grande è la responsabilità, soprattutto quando guardi negli occhi e sai che non puoi distrarti un secondo e neppure mostrare turbamento . Qualunque cosa vedi o ascolti. Serena e rassicurante, sul volto l'espressione giusta dell'apparente normalità. Non è facile. Per quello che mi riguarda vado in auto-analisi più volte. Troppo forte è il senso di responsabilità che mi prende, non voglio arrecare danni e per questo devo prima uscirne indenne io. Questo di me non si comprende. Come non si capisce il perché io abbia iniziato e mi conceda pochissime pause. Anche fuori turno, pure durante la giornata. Perché nonostante un certo disagio doloroso, ne ricavo forza grande, ed anche quel tipo di coraggio supportato da un pizzico d'incoscienza. Poi ci sono quei momenti così belli, in cui senti forte la relazione stabilita, la confidenza stretta. Sai che non puoi deludere, così fai i salti mortali per farci entrare tutto il tempo nel tuo tempo che appare così esiguo. Ma dopo tanto tempo, ancora perdi tempo?... mi chiedono. Lo chiedono perché... questo di me non si comprende. E non potrebbero perché sono io a provare una specie di pudore per il tempo concesso, lo strapuntino di vita... come lo chiamo io. Quando mi trovo a dispensare sorrisi e pensieri, sono queste le occasioni che mi fanno sentire di avere avuto tanto di più della persona che in quel momento ho davanti. Ne asciugo le lacrime per un ricordo all'improvviso, condivido anche la risata per una battuta, sempre all'improvviso, e così mi pare aver donato pure un po' di questo mio tempo, aver fatto posto sullo strapuntino. Meno male... almeno questo. Quando il tempo è passato, e la paura cambia nome, si resta comunque vulnerabili. Unico vantaggio è riscoprire un sentimento di cui spesso si ha pudore. La Tenerezza. Io non mi vergogno a confessarlo. Mi prende spesso anche quando ad altri sembrerebbe fuori posto... - Te la sei presa comoda oggi, eh?! Ha chiesto ieri l'infermiera ad una paziente che non incontravo dai tempi sereni prima della pandemia. E Lei... - C'hai ragione, ma non vedevo Maria da così tanto tempo... Beh, che volete farci... queste parole sono state pari ad una carezza. Briciole di tempo in dono e il mio Cuore si sazia di tenerezza.