sabato 30 ottobre 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.93) (Sufficiente il lucido distacco?)


Non mi abituerò mai alle situazioni e al dolore all'improvviso, anche se tutto assai prevedibile.
Ci credo sempre che qualcosa possa cambiare, ma il rischio di rimanere delusa c'è.
Stasera è una di quelle volte che far silenzio sarebbe meglio perché le parole se non mancano, pure non sono sufficienti.
Vorrei tacere a capo basso ma pure urlare a denti stretti, poi cerco di immaginarmi nell'uno e nell'altro modo e non mi vedo affatto, allora reagisco, e vado veloce, e scrivo di getto, pensieri ingestibili.
Bada... mi è stato detto più volte... non lasciarti coinvolgere, non te lo puoi permettere... già, non me lo posso permettere, e allora che ci sto a fare, perché rinvango piccole brecce del passato?
Il "particolare" mio personale mi fa tenerezza come non mi appartenesse più, l'"universale" al contrario lo sento mio perché lo vivo a pelle, dentro, coi pensieri e i sentimenti.
È che si elabora, si metabolizza, si supera pure ma non si dimentica, e allora quei momenti di solitudine con prepotenza come appartenessero di nuovo si ripresentano in quelle storie che empaticamente si cerca di sostenere.
Ed io non posso tirarmi indietro e ci resto dentro, con lucido distacco ma comunque coinvolta.
Perché tutto sommato non sono così grande e forte come si crede.
In alcune circostanze mentre parlo mi ascolto persino con lucido distacco.
E pare di non riconoscere la persona di un tempo.
Neppure l'atteggiamento è lo stesso, allora mi aggrappo alla Fede e faccio appello alla fiducia, con la speranza che mantengano stabile l'equilibrio.
Così il vortice di pensieri che fa sentire come sulle sabbie mobili, rallenta e si cheta.
Per poter ritrovarmi a sera come una volta, con la preghiera che mi fa compagnia.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante corpo idrico, natura e cielo

UNA "CERTA" SPERANZA (n.92) (Il Nostro ciclamino)

 


Complice una bella giornata di sole, come chiocciole dopo un acquazzone siamo venuti fuori per il Nostro ciclamino.

Con le mascherine dubbiose, con l'approccio timido di Chi vuole e alla fine osa.

Il tiepido sole ha riscaldato il cuore e ha ridimensionato i pensieri a fasi alterne di quest'ultimo periodo.

Così abbiamo svagato la mente, ricreato gli stati d'animo per qualche ora.

Perché alla fine non è che serva chissà che cosa. Nello specifico un tavolino, qualche locandina e tanti colori, e serenità è.

E poi incontrarsi di nuovo, progettare e sognare. 

Usufruire del poco, gioire dei colori, e del sorriso di Chi ci apprezza.

Non esistono chiusure a riguardo.

Una Nostra sostenitrice ha acquistato un ciclamino per la Madonnina della chiesa, e tutti sono andati oltre l'offerta libera richiesta, generosissimi.

Facciamo sapere una volta tanto quando il "bene" accade.

Non solo il brutto, il male e il peggio devono far notizia, ma pure la gioia, rara o piccola che sia.

Perché fino a quando ci sarà un sole che si fa strada tra le nuvole, e una luna a rischiarare il buio, varrà sempre la pena ricominciare.

Abbiamo bisogno di tempo e tempo ci è dato.

Lentamente ma sempre più sicuri raggiungeremo gli obiettivi. Ogni obiettivo.

venerdì 29 ottobre 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.91) (Luce nel buio)


Se penso alla Vita, la immagino come cerchio ideale, e con la Luce all'interno.
La Vita è luce nel suo trascorrere, sarà Luce anche dopo. Che si creda o no, non può essere solo buio perché comunque saranno a splendere le belle anime o spiriti o "essenze", perché non avrebbe altrimenti senso aver vissuto, creato, e dato tanto.
Lasciata alle spalle l'estate torrida ed affannosa, sia pure sempre gradita, si va incontro al "nuovo Autunno", di cui si sa meno che mai.
Unica certezza, avvizzire su un ramo, cercando di resistere il più a lungo possibile.
Alcuna foglia è sola, e tutte si "aggrappano" per non cadere al suolo. C'è largo respiro lassù, consapevoli ritorneranno, ma dopo un duro travaglio.
La "Malattia" arriva improvvisa e silente, priva della lucidità e getta, almeno nell'immediato, nel buio della paura.
Ricordo il momento per me della diagnosi... la paura di non farcela e morire, il senso di disagio al pensiero della mia femminilità violata... un "senso di colpa" mentre cercavo di guardare negli occhi marito e figli. Temevo di leggervi il terrore, di essere abbandonata perché "lasciata andare" senza speranza, e in quegli occhi perciò a lungo evitai di sostare.
Fu insomma il buio all'improvviso, finché con un "colpo di reni" decisi di drizzarmi perché in quel modo non poteva andare, e fu un'altra storia.
Quella stessa che continua ancora, con tanta buona volontà e grande forza di resistenza per non pensare ad un futuro programmato troppo a lungo.
Ritornò la luce, fatta di grandi strategie e battaglie vinte, di piccole gioie ma anche di notti insonni, simili a blackout.
Così ognuno agirà con le modalità che desidera, non sarà pure vita vera, ma è Vita uguale veramente.
Ove è grigio metta colore, dove è buio cerchi e trovi pur con affanno la luce.
E sarà sempre l'alba per l'intero giorno.
Potrebbe essere un primo piano

giovedì 28 ottobre 2021

UNA "CERTA" SPERANZA ( n.90) (Ritrovarsi... rinascere)


Sentiamo quasi sempre il peso della fragilità, che andrebbe considerata "virtù lieve", al pari della sensibilità.
Succede perchè perdiamo di vista l'orizzonte. Si perde l'equilibrio e si fatica a ritrovarlo.
Disorientati ci aggrappiamo o ci appoggiamo dove è possibile, e in questa pausa col fiato corto scopriamo che tutto quel che è stato prima fu tempo d'attesa.
Gestazione di se stessi, finalmente pronti a rinascere.
Così ogni volta che mi sentirò smarrita mi scoprirò più forte, sicura che l'essermi persa sarà stata solo un'altra opportunità.
Un bel regalo è sempre disponibile, da cogliere e di cui gioire. Nessuno potrà levarmelo mai, perché dipende da me, dalla voglia di vita che avrò.
Fu Arthur Schopenhauer che disse, mi pare... ogni giorno è una piccola vita.
Si tratta di amare la vita a tal punto da voler rinascere ogni giorno. E di quella "piccola vita" regalarsi la luce, anche se il cielo è nuvoloso.
Bisogna avere la pazienza di aspettare.
Ed ancora una volta mi trovo a dover imparare qualcosa.
Che niente dura per sempre o per lo meno con la stessa intensità, neppure i legami di sangue.
Che si deve spesso e malvolentieri cedere il passo, morire al proprio ruolo per rinascere in un altro, magari più proficuo.
Mi chiederò di notte in che cosa ho sbagliato.
Stenterò ad addormentarmi come allora, quando mi apprestavo a lottare per la vita e non sapevo né conoscevo...
La Vita... vuoi o non vuoi... è sempre in mezzo, ed è ovvio perché è per lei che "siamo". E "sono" anche gli Altri, parenti, marito o moglie... figli. E a volte si torna in campo pure per la loro vita. Ché sia serena.
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martedì 26 ottobre 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n. 89) (Quando Altri parla per Te)


Per i pensieri di stasera cercavo parole belle, parole che avessero più di un significato, parole che a leggerle, ognuno potesse dire, "sono state scritte per me".
Perché si sa, ognuno è unico e speciale però accomunato ad altri per la percezione delle cose e degli eventi, in modo diverso ma sempre come necessità imprescindibile.
Il senso di solitudine ad esempio, quello incluso nel "pacchetto malattia", è qualcosa di devastante dall'inizio alla fine, qualunque essa sia.
Fa sentire invisibili, dimenticati subito, archiviati per sempre.
Solo Chi ha fede è certo che lassù Qualcuno l'ama e non l'abbandonerà né ora né mai.
"Il mio papà dice che sono enormemente magnifica.
Io mi chiedo se lo sono davvero.
Per essere enormemente magnifica...
... Sara dice che bisogna avere bellissimi, lunghi capelli ricci come i suoi.
Io non li ho.
Per essere enormemente magnifica...
Gianni dice che bisogna avere denti bianchi e perfettamente dritti come i suoi.
Io non li ho.
Per essere enormemente magnifica...
Jessica dice che non devi avere quelle piccole macchie marroni sulla faccia che si chiamano lentiggini.
Io le ho.
Per essere enormemente magnifica...
Marco dice che bisogna essere la più intelligente della classe.
Io non lo sono.
Per essere enormemente magnifica...
Stefano dice che bisogna saper dire le battute più buffe della scuola.
Io non lo so fare.
Per essere enormemente magnifica...
Laura dice che bisogna vivere nel quartiere più carino della città e nella casa più graziosa.
Io non lo faccio.
Per essere enormemente magnifica...
Mattia dice che bisogna indossare solo i vestiti più carini e le scarpe più alla moda.
Io non li indosso.
Per essere enormemente magnifica...
Samantha dice che bisogna provenire da una famiglia perfetta.
Non è il mio caso.
Ma ogni sera, quand'è ora di dormire, papà mi abbraccia forte e dice:
«Tu sei enormemente magnifica e io ti voglio bene!».
Papà deve sapere qualcosa che i miei amici non sanno....
Anche Dio, in ogni istante, ti abbraccia forte e dice
"Tu sei enormemente magnifica/o e io ti voglio bene!"..
Dio deve sapere qualcosa di te che gli altri non sanno".
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UNA "CERTA" SPERANZA (n.88) (Long survival, altro ed oltre)


Conclusa la due giorni della XIV Festa del Volontariato, qualche riflessione è d'obbligo.
Un anno di fermo per il consueto appuntamento, e ritrovarsi poi con l'entusiasmo simile ad un bimbo che muove i primi passi.
Mascherina si ma che timidamente mira al mento, mascherina no perché siamo all'aperto... tutto questo si può?
Un'incertezza che ben presto lascia il posto alla gioia di rivedersi, sfiorarsi un braccio, finalmente leggere negli occhi.
Ma quanto abbiamo perso fino a questo momento? E Chi ci ripagherà?
Di sicuro l'impegno di Noi del GAMA, volontari per passione e non mestiere.
Personalmente credo che siamo maturi per un impegno serio, fatto non di "scelte" diverse ma di "una scelta" in un'unica direzione, perché si eviti il rischio di cadere anche involontariamente nell'individualismo.
La vita di ognuno va impiegata al meglio, e diventa progetto.
La vita che promuove la Vita, ideale perfetto per un gruppo di auto mutuo aiuto come il GAMA, che porta avanti la "rinascita" e ne diventa emblema.
Progetto... esito di vita.
Speriamo per l'anno che sarà.
Ci saranno momenti intensi da vivere insieme, progetti comuni da sostenere, e una "sorpresa" da parte mia che se riuscirà ad andare in porto ed essere varata per il tempo che mi sono data, sarà un bel "dono" per Tutti, per Chi ci segue e ci emula, per Chi non segue e ci imita.
Il mio progetto personale?
Long survival, altro ed oltre.

lunedì 25 ottobre 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n. 87) (Per una sinfonia di preghiere)


Stasera ho la testa in fiamme e il cuore accelerato...
Vuoi che misuriamo la pressione?
Chiede mio marito.
No, non c'è bisogno. Passerà.
So per certo che tra qualche ora passerà, perché è la prevedibile conclusione di una giornata di forte emozione.
C'è sempre un prezzo da pagare quando ci si mette in gioco.
Fai una scelta e quando è difficile, soprattutto sai che potrà costarti qualcosa. Magari un pezzo di Cuore.
Violare un animo provato, entrare dove non è consentito neppure affacciarsi... io lo so, non si può fare.
Dopo tutto io non sono nessuno.
Unica qualifica e competenza, un Cuore che si affeziona sincero.
Dolce e delicata è ogni relazione.
Intuito affinato e sensibilità atta a comprendere non possono non opporre resistenza. Siamo tutte Persone
che si tirano dietro strascichi di amarezza.
Una parte del Cuore leale questo lo sa, e ci soffre e diventa meno della metà.
E il lucido distacco per un attimo si appanna.
Come lo sguardo che ride per la gioia,
e all'improvviso piange appena per ogni ricordo.
Ma un Cuore leale non torna indietro, e nello stesso tempo la responsabilità è grande.
E allora a bisogno risponde, soprattutto quando la Vita chiede una "sinfonia di preghiere".
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domenica 24 ottobre 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.86) (Continuare...)


Ogni tanto affiora un ricordo, sono gli eventi o le situazioni a riportarlo, a volte è sufficiente anche una melodia o un profumo.
E di seguito tornano i volti e le parole.
Quando fioriscono le rose o cadono le foglie, quelli sono i mesi in cui maggiormente terminano i percorsi più tortuosi e difficili, le lunghe malattie.
E in questo periodo dell'anno ne ho persi di "Amici speciali", che comunque mi sono rimasti dentro per tutto ciò che mi hanno lasciato, esempio ed insegnamento.
Ogni volta è un conflitto di sentimenti.
Timore e senso di colpa. Paura di un ritorno e peso di un privilegio senza un perché.
E dolore. Perché ognuno ha significato molto per me.
Ma perché soffrire...? Ancora me lo chiedono.
Dimentica.
Dimenticare cosa...? Non si può, ho le cicatrici, e quelle dentro bruciano sempre
Dimenticare Chi...? Sono Persone, una parte di me. Sarebbe come voltare le spalle al mio passato. Non posso, non me la sento proprio.
Così continuo, per metà acciaccata, e poi di scatto dritta per non farmi cogliere impreparata.
Il Dolore piega, ed io non posso permettermelo, ho una grande responsabilità.
Una volta mi fu detto perché non soffrissi per la delusione... ricorda, non tutte le ciambelle riescono col buco.
Replicai allora senza scompormi... è vero, ma non per questo non facciamo più ciambelle.
Così anche oggi volto pagina, con un sorriso e la voglia di ricominciare.
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sabato 23 ottobre 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n. 85) (Il ricettario della serenità)


Che strana la Vita, ti fa incontrare dopo tanti anni con una persona che conoscevi da tempo e non la riconosci subito perché col tempo è cambiata. Col tempo e con la malattia.
Brevi momenti di intensa sintonia, lo sguardo e il sorriso qualcosa suggeriscono, ma poi è solo quando vola via e ne resta l'immagine lontana, che ricordi... si, è Lei!
Sei Tu, da oggi nell'eternità, accompagnata da un coro d'amore, perché amore hai seminato ovunque ponesti i passi.
Quante volte abbiamo ripetuto che certe esperienze creano legami sentiti, destinati a durare nel tempo, ora so che saldano col sigillo della sofferenza quelle che erano solo conoscenze.
Che meravigliosa sintonia...
Sono le affinità somiglianze percepite a pelle quasi subito, o riscontrabili nel tempo, piacevoli scoperte che annullano del tutto il senso di solitudine e accrescono l'autostima.
La Vita offre l'opportunità di tanti incontri che lasciano più o meno il segno, ma solo poche Persone entrano nel Cuore con quell'affinità che accomuna più di un legame di sangue.
E ci sono confidenze e timori condivisi, e speranze, la prima di tutte... poter rivedersi ancora.
Scoprire di avere capacità analoghe che diventano strategie di sopravvivenza, raccontarsi e tra le righe di una storia cogliere consigli utili per un progetto o un sogno nel cassetto. Tutto questo è vita, come assaporare una fetta di crostata e apprezzarne la fattura con amore.
E Tu di crostate ed amore eri maestra
Empatiche affinità che portano a scoprire anche passioni in comune.
Io in cucina me la cavicchio, ma coi dolci sono poco meno che una schiappa, però insieme avevamo la "cultura dei pensieri".
Mi dicesti che ricopiavi le frasi e gli aforismi che ti piacevano su un quaderno che conservavi gelosamente. Quando ti donai il mio primo fiocchetto, battesti le mani per la gioia.
Bellissimo, ora ricopierò anche questo!
Rita, ho conservato tanti altri fiocchi colorati per Te.
Fiocchi di tenerezza per una Persona dolce e gentile, perché Tu possa anche lassù continuare col tuo ricettario della serenità.
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