martedì 31 agosto 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.34) (Per farti compagnia...)


Scriviti una lettera.
Proprio così, come ho fatto io una sera che mi sentivo sola. Perché si può essere soli anche se in compagnia, dipende tutto da Noi.
L'ho fatto anche per fare chiarezza in me, in un momento di confusione, mentre mi sentivo sbagliata del tutto e responsabile di tutto, pure di quella solitudine.
Dovevo sapere se in effetti era così o il contrario, l'ho fatto e c'ho capito qualcosa di più.
Tuttavia poiché non mi accontento mai e la ricerca di me stessa va avanti, ogni tanto metto giù qualche nota di merito o rimprovero, giusto così come carezza o tirata d'orecchi.
Poi rileggo e mi ritrovo più spedita perché ricaricata di positiva obiettività.
Verificata la bontà della cosa, ecco la mia proposta... perché non lo fai anche Tu?
Invece di arrovellarsi tra sensi di colpa e momenti di stizza, farsi vittime o carnefici, perché non mettersi serenamente in discussione, ben decisi verso una meta/soluzione?
Serve conoscere ogni "briciola" di ignoto che è parte di Noi... tutto non si scoprirà, ma quel minimo sarà l' "infinito" percepito in un istante.
Allora... che cosa aspetti? Prendi carta e penna, oppure lo smartphone e nello spazio "note" racconta.
Gli eventi e le emozioni, le aspettative e le apparenti sconfitte... come vorresti che fosse la Tua vita, come vorresti essere Tu.
E non dimenticare di farti l'augurio più bello... quello che duri da oggi per tutto il tempo che sarà.
Prova, e se Ti va condividi col gruppo la Tua lettera, per intero o una parte,
il resto che non vuoi mettilo tra parentesi in serbo per Te con la semplicità dei sentimenti.
Senza timore o pudore perché ricorda, siamo barche sullo stesso oceano, sempre in cerca dell'approdo prima con se stessi.
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lunedì 30 agosto 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.33) (Quando torneremo...)

 

Nel tempo nulla resta uguale. Le situazioni cambiano e bisogna adeguarsi per assecondarne l'evoluzione, mutano altresì o si avvicendano le persone e anche questo va considerato perché si conservi un certo equilibrio e non si perda la fiducia.
Quando torneremo...
Perché bisogna crederci. Torneremo. Sempre che tutto vada bene, in punta di piedi e un passo alla volta, perché tanto è cambiato.
Stati d'animo, persone... pensieri.
È stata una lunga notte, pare ora albeggiare e se nuvole grigie non occuperanno spazio, di nuovo sarà il sereno.
E mi torna in mente quando i "fiocchi di tenerezza" portavano due soli colori, Chi da tempo legge i miei pensieri lo sa.
Blu per la notte e rosso, passionale per il giorno.
Poi tornavo a casa e nella scatola c'erano ancora molti blu e pochi fiocchi rossi.
Tutti diretti belli e spediti al giorno,
ignorando però che è solo
attraverso la Notte che si può
maggiormente apprezzare il Giorno.
Quando torneremo...
Perché torneremo, allora ho pensato a fiocchi con varie sfumature di verde, per caricare di speranza sempre più intensa ogni pensiero, intenzione, promessa.
Nel pomeriggio è bastato solo questo perché giungessi a consapevolezza benefica, almeno nell'immediato.
Quante volte abbiamo pensato in occasioni tristi o felici... mi sembra tutto un film.
Se avessimo perso il senso della realtà, avremmo detto... è tutto un film, e vissuto come tale.
Travolti dagli eventi, vittime inconsapevoli o finti protagonisti.
Noi, invece non siamo gli eventi che ci vedono coinvolti. Siamo qualcosa di molto più grande.
Tutto arriva e passa, questione di tempo che purtroppo non è dato sapere.
Però Noi saremo sempre gli stessi, magari solo un po' più "grigi e stanchi".
Una certezza flessibile ma confortante che non delude mai, anzi fa ben sperare.
Perciò alcun copione, e speranza a ruota libera per la vita che... tranquilli... pare ma non è un film.
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UNA "CERTA" SPERANZA (n.32) (Le forme dell'acqua)


Pioggia sempre più insistente, fitta, fresca.
Quest'anno non riesco a vederla come semplice, consueto segno di "rottura" della stagione.
Sarà per una comprensibile voglia implicita, per me ha un significato in più.
L'acqua che non ha una propria forma assume quella di ciò che la contiene, e versatile qual è, resta ferma o in movimento secondo necessità.
Una scrosciante cascata, la superficie tranquilla di un lago, il mare ondoso o appena increspato. Sono immagini a cui si ricorre spesso quando c'è bisogno di cancellare per ritrovarsi.
È il forte richiamo dell'acqua, del tutto naturale visto che già l'embrione si forma e vive nel liquido amniotico o acque, e il corpo umano stesso è in gran percentuale composto di acqua.
Elemento per alcuni versi rassicurante, e ben rappresentativo di azioni e reazioni nel corso della vita.
Le varie "forme" dell'acqua, l'uomo le cerca per "specchiarsi" l'animo e trovare "risoluzione" con la Mente.
Anche la pioggia, sia a rovesci che goccioline ha il suo senso. Arriva quando serve, nutre e pulisce, spegne fuochi devastanti. È catartica.
Il diluvio di biblica memoria fu devastante perché doveva segnare un passaggio, comunque furono risparmiati i rappresentanti per specie perché si doveva ricominciare.
Così la pioggia di questi giorni appare come il velo che protegge il "buono" che resta.
E alla fine porterà via con sé ciò che rimane di una stagione insolita.
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sabato 28 agosto 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.31) (In corso di recupero)


"Ieri è trascorso. Domani deve ancora venire.
Noi abbiamo solo l’oggi.
Se aiutiamo i nostri figli
ad essere ciò che dovrebbero essere oggi,
avranno il coraggio necessario
per affrontare la vita con maggior amore"
- Madre Teresa di Calcutta -
Mi sono ripromessa di mandare a memoria queste poche righe. Vorrei fare meno errori possibili, e allora servirà un promemoria.
Coi figli si sbaglia sempre. O per loro almeno è così.
Non tutti i figli sono uguali, ma è solo questione di "virgole" in più o in meno, e ci sarà sempre quel momento in cui meglio ci sarebbe stato il "punto fermo".
I figli... non hanno mai il libretto di istruzioni... e vogliono essere trattati con rispetto e distanza, da adulti ma con moderazione perché hanno sempre bisogno di qualcosa.
Serve pazientare, e sperare che qualcosa presto cambi... la responsabilità, io credo sia tutta di questo difficile momento che pare senza futuro.
Loro intanto restano per Noi sempre unici e speciali, oltre ad essere tanto amati.
Non mancano quei conflitti che se pur dolorosi comunque fanno crescere e capire molte cose, come imparare a non lasciarsi andare con parole che "portano peso", perché spesso l'istinto e la rabbia prendono il sopravvento e si combina "il guaio".
Ecco... io mi impegno per Amore a contare non fino a 10 prima di parlare, bensì fino a 50... e poi ascolto, ascolto pur condividendo poco o niente.
Ai figli ormai adulti non si può donare niente che non sia esclusivamente a loro vantaggio... lo so bene, ho imparato non senza sofferenza a sacrificare il mio "io" perché fossero liberi di fare scelte non condizionate.
Ho commesso errori di valutazione.
Ora ho imparato... guardo da lontano, il più delle volte taccio ma manca ancora un po', per accoglierli quando in ogni modo ti stravolgono la vita e poi lasciarli andare senza far notare il magone all'improvviso.
Devo aver coraggio, amare tanto ma non troppo, essere coerente ma con qualche piccola licenza.
È insomma sempre un'esperienza "work in progress".
Non si finisce mai di imparare e non sono i libri ad insegnartelo.
Sei mamma mai promossa a pieni voti, ma sempre in corso di recupero.
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venerdì 27 agosto 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.30) (Ogni goccia non resta uguale)


La Malattia cambia Chi la incontra. In meglio o in peggio, non è uguale per Tutti. Di certo si arriva a questa consapevolezza.
C'è un "prima", un "durante" e un "dopo", e un filo conduttore che tiene unite le tre "epoche".
Dopo cinque mesi oggi è piovuto.
Una cosa "importante" perché non si è trattato delle solite quattro gocce sparute.
Scrosciante e accompagnata da qualche tuono, ha rinfrescato quest'ultimo scorcio d'estate.
E il Tempo va con la pioggia sempre uguale ma dalle gocce che cambiano forma, aspetto per l'intensità, i venti...
Martellante passa per la mente qualcosa che so di certo essere un titolo di una canzone.
È la pioggia che va...
Ero adolescente con tanti sogni e una lunga strada davanti, mi piaceva molto era orecchiabile e parlava di azzurro e speranze...
"Ma noi che stiamo correndo
avanzeremo di più
Ma non vedete che il cielo
ogni giorno diventa più blu
È la pioggia che va, e ritorna il sereno..."
Tempo passò e anni trascorsero, e ogni tanto mi sono ritrovata a canticchiarla soprattutto quando qualcosa non andava come avrebbe dovuto, nei momenti che ora definisco di "falso vuoto esistenziale", o dopo aver commesso qualche errore, e poi... poi quando mi sono ammalata...
"E' la pioggia che va..." , e per un po' non ci vidi più, perché era battente, mi accecava, mi toglieva il respiro.
Mi guardavo intorno in qualche breve momento di pausa e vedevo solo persone "sane", nel senso "diverse" da me per condizione, e pensavo che proprio qualche tempo prima ero stata anch'io così... sana.
Ma sana davvero?
Probabilmente prima ero concentrata solo su bisogni vani e senza senso, "cieca e sorda" e per niente "lucida".
E quelle che consideravo persone sane forse avevano dolori grandi, e io manco le vedevo.
Spesso mi capitò di "vaneggiare" in questo modo, come oggi guardando quelle gocce veloci e indistinguibili.
All'epoca asciugavo il volto dalle lacrime confuse con la pioggia, e poi mi accorgevo dello squarcio d'azzurro che Qualcuno mi dedicava.
Così ogni giorno speravo in quel blu, ché fosse intenso e duraturo, mentre più di qualcosa annunciava il sereno.
E domani e poi domani ancora, e sempre quando sarà, in ogni goccia cercherò il sereno.
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UNA "CERTA" SPERANZA (n.29) (Complici le stelle)


Una telefonata faticosa, estenuante, un "travaglio" da parto.
Non si finisce mai di essere madre, ed è dolore o gioia che ingloba tutti i dolori e tutte le gioie...
Ogni sera una preghiera per la notte che segue.
Ansia e molti pensieri altrove... un solo grande desiderio.
I giorni più o meno volano, le notti un po' meno. Col buio tutto diventa più greve, si ingigantisce, assume i connotati tipici di ciò che pare impossibile.
Eppure in una notte tutto può cambiare.
Basta una brezza leggera, correnti contrastanti la rendono sostenuta, e si trasforma in vento favorevole. Quello che cambia una situazione pesante, e lascia intravedere la soluzione sperata.
Perciò ogni notte è un levare lo sguardo al Cielo, contare le stelle per non pensare, e poi perderne il conto a causa dei pensieri.
Allora di ogni astro ne faccio una preghiera perché si realizzi il mio grande desiderio del momento. Tantissime ad illuminare di Fede quel Cielo già colmo.
Non possono non essere ascoltate se è una mamma che prega.
Niente è davvero impossibile a Dio, per Chi crede... alla forza d'animo e alla determinazione che è in ognuno, per Chi non accetta altra ragione che la propria.
C'è una Forza grande di cui non sempre siamo consapevoli, e la cosa strana è che se ad essa c'abbandoniamo fiduciosi, diventiamo "grandemente forti".
Alzare gli occhi al Cielo e leggere in una nuvola un messaggio tutto per me, lo spero come prova che tanto pensare e pregare e sperare hanno portato frutto.
Nella lunga notte che accompagna questo mese ormai agli sgoccioli, ho visto decine di stelle cadenti, e per ognuna sempre un unico grande desiderio.
Che tutto si accomodi senza che "lei" ne senta il peso.
E continuo a pensarci, perché... è cosa certa... tutto può cambiare in un'unica notte.
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giovedì 26 agosto 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.28) (Guariti)


Pensavo a quanto danno abbia fatto la pandemia, anche oltre il diffondersi del virus.
Talmente tanto che pure Chi non è stato contagiato oggi ne sente i postumi e tarda a... guarire.
La consapevolezza è importante.
Già, perché non solo di guarigione fisica si tratta, più volte riguarda pure altro genere di mali.
Situazioni complicate, difficili, come ritrovarsi in labirinti intricati per aver gestito male il momento.
La consapevolezza è il punto di partenza.
Analizzare le cause, realizzare gli effetti. E poi imporsi il "cambiamento" come necessità da "praticare" per guarire.
Che poi è la vera guarigione, quella che conta.
In questi mesi abbiamo imparato a fare a meno di tante cose e ad accontentarci del poco ma sicuro perché sempre disponibile.
La famiglia, nuove e semplici abitudini, il silenzio del primo mattino, la quiete della sera.
Come abbiamo fatto? Semplicemente ci siamo guardati intorno, entro spazi e tempo limitati.
La ricetta, la medicina giusta è sempre una, la solita... vedere il bicchiere mezzo pieno e cercare nell'altra metà qualcosa che non sia malaccio, e poi fissare e raggiungere piccoli traguardi a breve scadenza, considerarli grandi come fossero unici e definitivi.
E la consapevolezza di aver fatto passi avanti è ormai traguardo.
Per sentirsi guariti, con ferma convinzione occorre continuare a vivere giorno per giorno ciò che la Vita offre, qualunque cosa sia. Fermarsi, riflettere... respirare profondo e continuare.
Il cielo sereno dopo le nuvole, la primavera dopo l'inverno, in autunno le foglie arse dal sole d'estate.
Tornare alla speranza che mai si perde... comunque sia, comunque vada.
"Guarire non significa che la ferita
non è mai esistita.
Significa che la ferita
non controlla più la tua vita".
- Akshay Dubey -
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mercoledì 25 agosto 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.27) (Il contenuto c'è...)


... però a volte la forma lascia a desiderare.
Molti giri di parole e alla fine...? Si perde il filo, il centro dell'argomento.
Vero, Chi legge può perdere il filo, io no. Ma poiché l'intento è fare qualcosa di utile, quindi farsi comprendere, prometto che m'impegnerò, magari con qualche esercizio a casa, per conto mio.
Non si può piacere a Tutti, almeno non sempre, perché si è condizionati da ciò che succede, da eventi, timori, anche dubbi.
Per questo è difficile essere compresi, anzi diciamo pure che non lo si è quasi mai, bisognerebbe frenare entusiasmo, disappunto, delusione... trattenersi dall'esternare esplicitamente le emozioni.
Ma è così difficile per Chi è come un libro aperto, e scrive di getto.
Refusi e ripetizioni vengono giù naturali, e quando si rilegge pare cosa ovvia, assolutamente chiara.
E ti capisci solo Tu!
Mi pare sentir dire.
Già, solo io...
Una sensibilità particolare in partenza, dopo il dolore può diventare un boomerang, torna contro ed esaspera ciò che prova nel bene e nel male.
La gioia diventa euforia e le contrarietà danno spazio alla delusione.
Non si può piacere a Tutti, alcune scelte possono non essere condivisibili, questo è ovvio, però... però ci sta che un pensiero vada solo in un certo modo, e poi si fermi a metà, sospeso.
Non sempre si può riferire quel che si prova... non tutto almeno... e forse proprio oggi avrei fatto meglio a non scrivere nulla, perché è stata giornata di "compromesso".
Ma non posso, perchè pur con una breve pausa avrei contrastato la "magia della vita", il forte desiderio di stabilità, sudata, a volte contrastata, e questo non voglio.
Mi basterà questa notte che giunge e domani... promesso... cercherò di aggiustare la forma, il coraggio di essere "me stessa" con poche parole, chiare e sempre comprensibili.
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