martedì 29 giugno 2021

MI RILEGGO... (n.71) (Momenti in pazienza)


Ansia... timore... angoscia.
Pensieri incalzanti... stati d'animo... emozioni forti.
Sono termini ed espressioni che ben rappresentano momenti di qualsiasi esperienza in cui l'emotività è messa alla prova.
Ne siamo tutti consapevoli, di certo almeno Noi, qui presenti.
Manca a tratti il respiro, come andare in apnea, perché si tocca il fondo e si fa gran fatica a risalire.
Occorre convincersi che si può tornare in superficie anche col minimo delle energie, concentrandosi su un unico pensiero...
Ora ci sono, e posso farcela... ce la farò.
È ossigeno pronto uso, quello che serve per risalire. La consapevolezza, che è speranza ma non illusione, darà la spinta giusta.
Allo scadere dei "cinque anni di sopravvivenza" mi fu detto che in un certo senso ormai potevo considerarmi fuori, che tornavo tra i "sani" con le stesse probabilità. Nell'eventualità sarebbe stato un "ripescaggio" insomma, perché detta così pareva quasi fosse un privilegio.
Io non ho mai creduto di essere totalmente fuori, mentre ho continuato a vedere il periodo tra un follow up e l'altro come una "proroga di sfratto". Succede quando si tocca il fondo, e paradossalmente è dalle cicatrici che deve arrivare la forza per tornare a galla.
Dopo undici anni ancora riemergo ogni giorno, ed è una conquista.
Il segreto è la pazienza. A volte sembrerà tutto impossibile, è semplicemente un deficit di pazienza.
A quel punto una pausa con un bel respiro profondo e ad occhi chiusi, ripetendo a se stessi... è solo un momento, passerà, anzi sta già passando... e poi riprendere.
Tra alti e bassi seguire l'onda della Vita, e accarezzandola ad essa quasi aggrapparsi per non tornare giù.
Perché nulla dura per sempre. E tra l'inizio e la fine non c'è staticità, è un continuo divenire.
Facciamoci forza e condividiamo pazienza.
Non tutti i momenti sono uguali, e non esistono momenti uguali per Tutti.
Ma siamo qui ed ora, per esserci sempre, pazienti nel momento di ognuno.
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MI RILEGGO... (n.70) (A me senza pretesa alcuna... resta solo "Lui")


Siamo abituati agli alti e bassi in ogni situazione, eppure...
Non ci si fa in tempo nello specifico attuale a riprendere, che ricominciano con la comunicazione selvaggia.
E varianti personalizzate dall'alfabeto greco, e mini focolai che in poche ore diventano maxi, e liberi si ma poi staremo a vedere...
Personalmente... non ne posso più. E allora sono ancora e fortemente convinta, non mi resta che Lui.
Mi considero credente... sono una credente dalla "fede personalizzata", non "fede di comodo" o fai da te, tutt'altro.
È la mia, ricca di speranza certa, che mi porta a dialogare col mio Dio... a non temerlo ma ad affidarmi a Lui, anche quando so bene di non meritare quel tipo di abbandono.
Mia madre diceva sempre che recitare il Padre Nostro quando ci si sentiva piccoli piccoli, bisognosi di cure ed affetto, faceva stare subito meglio, ed io ho fatto di quella preghiera la "mia preferita".
La mia "storia" è costellata di tante soste col Padre Nostro e tutte ristoratrici per il corpo e l'animo.
Anche ora, dopo che la pandemia ha diluito i rapporti, allentato i legami, smorzato gli entusiasmi.
Basterà il tempo che segue perché si comprenda che niente è come prima?
Soprattutto Noi non siamo come un tempo.
Assai vulnerabili perché estremamente fragili, dovremo affermare una nuova consapevolezza.
Pur nella fragilità ancor più ricchi di risorse.
Io mi fido di Lui.
Così sia.
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domenica 27 giugno 2021

MI RILEGGO... (n.69) (Le rondini)

 

La nube di sabbia degli ultimi giorni si è dispersa, e oggi si è vista qualche rondine.
A causa di questo caldo esagerato molte non ce la fanno, e sempre più di frequente se ne vedono sui marciapiedi abbattute o tramortite dall'afa.
L'altra sera mio figlio ne ha raccolta una da terra, boccheggiava, le ha dato qualche goccia d'acqua e si è ripresa. L'ha messa su un ramo basso, e subito ha cercato l'equilibrio per poter tornare a volare.
Non c'è essere vivente che meglio rappresenti la bella stagione, la rinascita.
Torna in primavera a percorrere il cielo, a renderlo festoso col suo garrire.
E se una rondine non fa primavera, è vero pure che le rondini hanno ciascuna il proprio corpo ma, quando volano in gruppo, tutte insieme formano un unico grande e possente corpo.
Noi siamo come le rondini, capita che un evento esterno possa abbatterci, ma poi è sufficiente una mano tesa, l'ascolto attento, una "goccia" d'amore a farci riprendere. E poi tornare a volare.
"Ho bisogno di alleggerire le spalle.
Perché è da troppo tempo
che sono cariche di pesi
che non ho voluto e non ho chiesto.
E poi sotto ci sono le mie ali.
Ci sono io, che ho bisogno di volare".
- Alda Merini -
Potrebbe essere un'immagine raffigurante uccello e natura

MI RILEGGO... (n.68) (Metti le esperienze e trai le conclusioni)


Un tempo mi credevo serena dopo aver lavato i vetri di casa una volta alla settimana. Ero certa fosse così, perché il dubbio di non poterlo fare o di dover allungare i tempi mi dava ansia.
La Vita allora mi mandò un "avviso di garanzia"... e a questo punto legittimo fu il dubbio di aver sbagliato tutto.
Capovolsi la mia "credenza", e la trasformai in un teorema di facile dimostrazione.
Metti un'esperienza seria, di quelle che segnano per sempre.
Punto.
Dopo alcuni anni mettine un'altra globale che riguarda non solo Te, che comunque resti al centro della quotidianità dei Tuoi pensieri.
Alla base di ogni esperienza sia basilare un atteggiamento mentale estremamente positivo.
Questo spianerà la strada mentre ti lascerai dietro tanti piccoli sassolini, chiamali ricordi ed insegnamenti.
Ritroverai così ciò che in un primo momento avevi creduto perso per sempre.
La Tua vita fatta di nuove certezze.
E anche la luna, sempre fissa lì, guarderai con occhi nuovi a rassicurarti.
Intanto calata è la notte, e il caldo pure ha lasciato il posto ad una piacevole brezza.
Ne sento la carezza e il profumo.
Chiudo gli occhi e sono già a domani.
Una giornata così... tanto simile a questa tanto diversa.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante crepuscolo, cielo e notte

sabato 26 giugno 2021

MI RILEGGO... (n.67) (Pioggia di stelle)


Con il caldo, l'afa e le cicale sono tornate ad illuminarsi le sere d'estate.
I fuochi d'artificio sono la luce che vince sul buio.
Hanno sempre un certo fascino, anche se paiono mescolare tristezza ed allegria insieme... chissà perché...
Rabbrividisco... non so se per l'aria che rinfresca almeno un po' la sera, o lo spettacolo in sé.
Mi hanno fatto sempre questo effetto i fuochi d'artificio soprattutto quando a pioggia quelle scintille variopinte sembrano cadere addosso, e poi magicamente risalire.
Un brivido lungo la schiena, la pelle d'oca sulle braccia e tutto finisce con il botto finale... quello più forte.
Un ricordo preciso legato ai fuochi di ferragosto di un bel po' di anni fa.
All'approssimarsi della carcassa finale un nodo alla bocca dello stomaco e la fronte imperlata di sudore freddo.
Una sensazione mai provata prima. Stranamente però non restai impressionata, anzi mi sentii... unica.
Interpretai la cosa come un segno di vita.
Due giorni dopo feci un test di gravidanza.
Positivo. Mamma per la seconda volta.
Quanta tenerezza da quel cielo illuminato, quale partecipazione per una nuova vita...
La luce... è la luce che si fa strada a tal punto da prevaricare.
In determinate situazioni o condizioni poi resta forte il richiamo, quasi un invito...
"Non arrenderti, per favore, non cedere, anche se il freddo punge, la paura morde, il sole si nasconde e il vento tace.
C'è ancora fuoco nella tua anima, c'è ancora vita nei tuoi sogni".
- Mario Benedetti -
Potrebbe essere un'immagine raffigurante in piedi, notte, fuochi_d'artificio e testo

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giovedì 24 giugno 2021

MI RILEGGO... (n.66) (Curare le proprie radici)


Nostro padre oggi ha compiuto 90 anni.
Non è "pluralia maiestatis", siamo in quattro, e più o meno, con le stesse idee, o perlomeno simili.
Ci siamo ritrovati insieme a condividere un momento di convivialità, facezie varie e poi considerazioni silenziose, ognuno per come si sente, secondo il proprio vissuto di figlio/a.
Al termine di questa giornata, che non esagero definire per Noi quasi un evento, qualche riflessione ci sta.
Un padre novantenne resta unico riferimento, legame importante tra il passato con le Nostre radici e il futuro con le logiche aspettative.
Con Lui condivisi la stessa malattia nel medesimo periodo, undici anni fa. Io lo racconto ancora, Lui ha quasi dimenticato, di sicuro fu un periodo durissimo, però ce la facemmo entrambi.
Il chirurgo che ci operò definì Lui molto fortunato, me un po' meno, però in quella coincidenza a tutto tondo io ci vidi un segno, come se mi avesse donato la vita per la seconda volta.
Ce la può fare, non ha linfonodi infiltrati, il tumore è circoscritto. Così hai voglia, fino a 90 anni...
E ora i 90 anni sono arrivati.
Avremmo voluto, se fosse stato possibile fargli dono di una longevità tale da poterci sentire anche noi quasi immortali, in altre e semplici parole avremmo volentieri fermato il tempo. E oggi, riuniti insieme, ne abbiamo vissuto l'illusione.
Quando tutto riprende, si va sereni e ogni momento diventa una briciola di eternità.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante Luigi Rutigliano

mercoledì 23 giugno 2021

MI RILEGGO... (n.65) (Tutti presenti e nessuno escluso)


Penso alle persone conosciute in questi undici anni, che mi hanno voluto bene e purtroppo lasciato, perché arrivate laddove non c'è più incrocio, sbocco o via.
Direttamente lassù... tra gli Angeli.
Bene, per me sono sempre "al presente", tutti presenti e nessuno escluso. Materialmente proprio, nella rubrica, ed anche nel Cuore.
Si può mai cancellare una persona dal Cuore? Certamente no, e allora resti pure là dove è sempre stata.
Ritrovarsi con altri per ricordare chi non c'è più, ad esempio, può essere un'occasione di forte meditazione capace persino di allontanare la paura della morte, perchè attraverso quel tempo fatto di difficoltà ma anche di superamento delle stesse, si elaborano convinzioni e si rafforzano valori raggiungendo una maturità piena e consapevole.
Come si può allora aver paura di morire se non si è temuto vivere?
E come può far tristezza ricordare Chi ci ha donato tanto, e continua a farlo con l'eredità lasciata?
Perché è una bella eredità quella fatta di coraggio, forza e generosità.
Arrivare ad annullare se stessi per non arrecare ansia e preoccupazione a Chi sta vicino
E poi ci sono "i doni", brevi messaggi, qualche foto e dei video così particolari che restano come "documento d'identità" di Chi l'inviò.
Temevo di aver perso quelli del mio Amico "profondo come il mare". Sebastiano , lo amava tanto il mare, era pescatore di lungo corso, grato sempre non solo perché gli dava da mangiare, per Lui era la vita e non poteva farne a meno.
Quando la settimana scorsa è volato lassù tra gli Angeli, ho cominciato a cercare tra le mie cose quel "Suo mare" che ogni volta mi faceva tanto bene.
L'ho trovato alla fine, col volto di tutte le stagioni...
"Ho raccolto il Tuo mare e l'ho posto in un angolo di cielo.
Perché non ti mancasse, e Tu non gli mancassi.
Poche parole furono carezze di piccole onde sulla battigia e dall'eco sommessa.
Te ne sei andato quando il cielo più azzurro si specchia nel mare profondo".
E poiché anche nel tempo nessuno resta escluso, ringrazio anche Chi ha voluto un "pensiero dedicato" a Rosaria Salatto , oggi a cinque mesi dalla Sua rinascita in Cielo.