giovedì 10 giugno 2021

MI RILEGGO... (n.51) ( E cambiamento sia...)


Al termine di questo penultimo incontro, sono tornata a casa con un gran senso di pacatezza, cosa che mi mancava da un po', pure se all'esterno non pare.
È per il senso di precarietà, e il sentirmi "esposta ai quattro venti", più fragile e vulnerabile.
La consapevolezza che nulla potrà essere come prima della pandemia, semplicemente perché tra il "prima" e il "dopo" c'è di mezzo un "evento globale".
Ed è perciò il Cambiamento.
Quando ad un certo punto si crea il caos per forza di cose si deve cambiare.
Non fosse altro che per mettere "ordine" e ricominciare, ma intanto per il momento si è a posto.
Si rimira poi l'effetto finale... l'"inutile" è stato eliminato, rimane
l' "essenziale", risultato... una gran "leggerezza", senza più "zavorre".
Impegnarsi a conservarla tale gradualmente porta a cambiare, perché cambiare si deve quando è il tempo.
"Ordine", sapienti scelte... e alcuna fretta.
Meditazione sui pensieri, la mente vaga ma difficile non è ritornare alla consapevolezza se riporteremo l'attenzione al respiro, al corpo che respira, ai suoni e ai profumi intorno.
Al "Qui e Ora" non in modo giudicante e senza pensieri riguardo il futuro.
Proposto un esercizio di gruppo:
Scrivere ognuno tre parole ricollegabili al Cambiamento.
Nell'ambito del gruppo condividere "che cosa si vuol lasciare, mantenere ed acquisire" al fine di agevolare il Cambiamento.
Incontro quindi a tutta condivisione, come sempre assai proficuo, partecipazione attiva e conclusione in "dolcezza".
Potrebbe essere un'immagine raffigurante dessert e spazio al chiuso

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