domenica 30 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.52) (Cambiamenti e cambiamenti)

Concludo la giornata con grande soddisfazione, dall'esterno noto che mi innervosisco molto ma molto meno. Imbianchino in casa, caos generale, disagio all'anca e al ginocchio, ma... passerà. Ho scoperto l'acqua calda? Probabile, l'acqua calda si scopre ad una certa età, quando si comprende che non vale la pena. Anche se pare nevichi addosso, non si va veloce, e tutto è fuori posto, va be' ci siamo, e tutto quanto è vita, e quando si dice vita s'intende cambiamento. Nel bene e nel male, per scelta oppure fatalità, nulla resta uguale. E poi... stabilità, si fa per dire, fino al prossimo cambiamento. Ne è sufficiente un minimo nella quotidianità, che l'equilibrio è a rischio. E poiché da parte mia l'equilibrio è continua conquista, mi va di difenderlo a denti stretti. E se una volta andavo in sfuriate che ricadevano sul malcapitato di turno, oggi mi lascio andare, come fossi al termine del giorno, dopo aver fatto tanto, pure ciò che non mi andava e con scarsi risultati. Il giorno dopo sarà come non fosse niente. Quel che sono, continuo ad essere... non si cambia ma ci si adatta al cambiamento. So adattarmi, lo ripeto... e alla fine la "situazione adattata" finisce pure per piacermi. E arriverà domani e probabilmente qualcosa sarà diverso. E non si può nulla, perché tutto va come deve o abbiamo deciso che sia. Toccherà solo adeguarsi per superare il momento. Nulla di serio, eh!? Solo semplici fuori programma. Cambiamenti e cambiamenti. Il Cambiamento tutto sommato è cosa buona, smuove acque stagnanti da tempo, scuote dall'assuefazione, e stimola la curiosità che è cosa assai giusta in ogni tempo e a qualsiasi età.

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.51) (Generosi di parole e pensieri)

Con qualche riserva però, perché a nulla valgono le parole se non sono poi accompagnate dai fatti. Presenza, vicinanza, disponibilità. Ciò non toglie che pensieri e non vuote parole alla fine siano in certi momenti come carezze al cuore. - Grazie grazie, che belle parole. Ora mi sento molto meglio... Eppure non mi pareva aver detto grandi cose, ma a volte sono il modo e il tono che fanno la differenza. Un accenno e poi... silenzio. Già proprio così, perché comunicare senza far danno... oh, quanto è difficile! L'esprimerci con il linguaggio è di importanza vitale, giacché non siamo per essere "isole" ma "arcipelaghi", ben combinati e resistenti. La parola è essenziale per la Nostra vita come il respiro. In genere respiriamo in modo automatico, senza sapere che stiamo respirando. Se invece proviamo a concentrarci su ogni respiro, l'inspirazione e l'espirazione possono diventare un beneficio per il corpo, e non solo. Inspiriamo ossigeno e l'ambiente che ci circonda ci nutre, espiriamo anidride carbonica e siamo Noi a nutrirlo... un flusso continuo di generosità e gratitudine. Anche le parole messe insieme per essere pensieri a se stanti, informazione, opinioni e consigli più o meno espliciti, possono diventare benefiche, ma all'opposto del respiro, pure dannose se non "curate" dalla consapevolezza. Pensiamo sempre prima di parlare. Perché parole poco pensate portano peso. Regola antica quanto il mondo, ma sempre valida.

sabato 29 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.50) ( È stato bello...)

E anche quest'anno "IL NOSTRO CICLAMINO" ha riscosso un gran successo. Non avevamo dubbi, in una giornata che nulla aveva di autunnale è stato bello ritrovarsi, gioire dei colori, e del sorriso di Chi ci apprezza. Finalmente con qualcosa in più che non sia solo speranza, sempre più vicini, persino con la mano tesa per una timida carezza. I volti di sempre, qualcuno nuovo, e poi Noi volontari insieme a far qualcosa per l'Altro... insieme. Il grigiore della malattia annullato simbolicamente dai colori del ciclamino, oggi per un solo giorno ma per tutto il tempo dalla positività dei pensieri. Tutto è possibile solo se si vuole, accomodarsi la giornata ed anche la vita intera. Facciamo sapere intorno quando la gioia accade, è infusione di fiducia senza effetti collaterali. Non solo il brutto, il male e il peggio devono far notizia, ma pure la gioia. Gioia per la generosità, il piacere di donare, la gratitudine reciproca. Perché fino a quando ci sarà un sole che si fa strada tra le nuvole, e una luna a rischiarare il buio, varrà sempre la pena non essere mai stanchi di voltar pagina e continuare.

venerdì 28 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.49) ("IL NOSTRO CICLAMINO")

Tutto è pronto per "IL NOSTRO CICLAMINO" che torna a colorare i pensieri in questi giorni di ripresa. Siamo alla quarta edizione dell' iniziativa del GAMA, che vede al centro il fiore autunnale per eccellenza. Non siamo i soli in verità, ad averlo adottato, e sicuramente sarà scelta comune per quello che rappresenta. Nell'antica Roma, tale pianta per la sua tossicità era considerata capace di allontanare ogni evento negativo. Per i Greci era simbolo dell'amore e della fertilità. Noi vogliamo attribuirle un senso più poetico. L'unica a fiorire nella stagione avversa. Resiliente quindi, e bella sempre anche sotto un cielo grigio e minaccioso. Intanto i miei ciclamini dello scorso anno hanno ripreso a mettere foglie. Un piccolo miracolo in cui ho voluto credere. Quando a primavera inoltrata smisero di fiorire e le foglie furono gialle del tutto, feci una sapiente potatura, e poi li posi al riparo del sole cocente. Finsi di ricordarmi di loro solo ogni tanto con un filo d'acqua, quel tanto che bastava perché non morissero. È così è stato. Forse ora metteranno qualche fiore oppure no, importante non è. Ciò che conta è che abbiano resistito, smentendo la credenza che il ciclamino abbia vita breve. Giusto il tempo di una stagione.

giovedì 27 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.48) (Non siamo mai pronti)

Siamo pronti solo a nascere, perché inconsapevole passaggio dall'oblio alla luce, ma poi non saremo mai pronti... Quando entrerà in gioco la volontà sarà una questione di scelte, e non saremo mai pronti a scegliere perché comporterà un rischio. E a rischio saranno le certezze, quelle che a torto crediamo siano per sempre. Eppure Noi non siamo pronti per sempre. Se la vita è un viaggio, la destinazione è quella e non può cambiare, cambia invece il modo di arrivarci. In parte dipende da ognuno di Noi, ma non solo. Ci adopereremo per controllare e sgombrare la "linea" da ogni possibile minaccia, resterà però l'eventualità di un imprevisto esterno che comunque dovremo essere capaci di affrontare. Perché questa riflessione tra metafora e consapevolezza? Perché quando si è volontari c'è bisogno spesso di raccogliere le idee. Personalmente ogni volta prima di cominciare, testo il mio stato d'animo, confido nella "mia preghiera preferita" e poi... poi vado con l'umiltà di Chi non sa niente ma ha solo un buon intento. Come è stato anche oggi, quando un incontro mi ha posto di fronte ad una domanda che sfiora spesso tutti ma sempre viene "gentilmente accompagnata" fuori dalla mente. Non sono pronta... mi è stato detto. Ma lo è mai qualcuno pronto al "grande cambiamento"? Stasera chiudo così, nella speranza che la notte mi sia compagna serena, come mi ha augurato poco fa Donata, la mia Amica serena sempre, nonostante tutto.

mercoledì 26 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.47) (La prima relazione è con se stessi)

Il suono della campanella della consapevolezza richiama ad un momento speciale per ognuno, essere presenti a se stessi. Le pratiche di meditazione iniziano dalla concentrazione sul proprio respiro. Se vogliamo imparare a meditare e sgomberare la nostra mente dai pensieri negativi, dobbiamo mettere l’attenzione sul respiro, attività vitale di base, senza la quale non saremmo vivi. Tutto il corpo ne trarrà beneficio, le tensioni si allenteranno, i muscoli saranno rilassati. Osserveremo così i pensieri mentre vanno via, col giusto distacco, senza far loro resistenza. Il respiro consapevole è alla base della meditazione, una delle strategie per vivere al meglio i cambiamenti improvvisi e spesso devastanti. Lo schema base di meditazione quindi è sempre uguale, interessanti sono alla fine le condivisioni. Tranquillità, serenità, senso di pace... La consapevolezza di sé è l'esito immediato della prima relazione importante, quella con se stessi. Le "relazioni" sono le cose più belle a cui l'uomo può dar vita, sono fatte di reciproci scambi e di grandi ricchezze, per crescere insieme. Si nutrono di ascolto e silenzi, si colmano di amabile benevolenza. Alla base una buona "comunicazione", cosa non sempre facile. Farsi capire non è davvero tanto semplice... a volte si pensa di essere lineari, semplici nel porgersi perchè convinti di ciò in cui si crede e della bontà degli intenti, e troppo spesso si dimentica che non si è Tutti uguali. La Vita ne offre di opportunità per dare senso ad un'esistenza non da spettatori ma da protagonisti. Si tratta di seminare, curare, coltivare ogni relazione, credere nel valore di ognuna, e proiettarsi nel futuro, perché qualcosa resti come esempio, "seme buono" da perpetuare. Dipenderà da come ti porgi, da quanto di Te stesso avrai dato senza nutrire troppe aspettative. Servirà procedere evitando giudizi e valutazioni su Noi stessi e gli altri, e le ovvie credenze e convinzioni Secondo le convinzioni si interpretano gli eventi, se ne dà un significato e in base a questo quasi in automatico è deciso il comportamento in un senso invece che in un altro. Quindi costituiscono in un certo senso un "condizionamento". Credenze e convinzioni determinano sostanzialmente la nostra vita. Sarà a volte un meraviglioso giardino, altre un penoso e arido deserto. Da qui le scelte determinanti nella realtà configurata dalla mente e la bontà delle relazioni. Anche stasera un incontro ricco, in cui ognuno si è sentito libero di palesare pure le proprie convinzioni limitanti. Al termine, in cerchio e ciascuno nel silenzio e dal cuore ha formulato un pensiero carico di energia per qualcuno che in questo momento ne ha gran bisogno, ed anche per coloro che pur non potendo essere presenti fisicamente, continuano ad esserci vicini nello spirito.

martedì 25 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.46) (Scoprire "il prossimo tuo")

"Il tuo prossimo è lo sconosciuto che è in te, reso visibile. Il suo volto si riflette nelle acque tranquille, e in quelle acque, se osservi bene, scorgerai il tuo stesso volto" - Khalil Gibran - Chi è alla fine il "mio prossimo"? La definizione è nel termine stesso. È Chi ci sta accanto, Chi incontriamo nei percorsi di vita, è la persona in difficoltà cui prestiamo aiuto, è Chi ci aiuta nei momenti difficili. "Love and Care"... amare e prendersi cura, nella reciprocità del Bene. Perché per amare l'Altro bisogna prima imparare ad amare se stessi, e nel modo più completo è nell'amore di Dio. "Ama il prossimo tuo come Te stesso", il primo grande comandamento che racchiude tutti gli altri. E nello specifico... Chi è il mio prossimo? È Chi mi sta vicino da oltre 40 anni, di cui comprendo e apprezzo i tentativi di capirmi, pure se non ci riesce. È Chi condivide con me la dura esperienza del donare un sorriso alla sofferenza. Il mio prossimo sono le persone che mi accolgono e mi insegnano a vivere. A ricordare e rimettermi in riga quando dimentico. Il "mio prossimo" è come me stessa. Prenderei mai a schiaffi me stessa? A volte sarebbe il caso, ma se sono "pietosa" verso di me, come potrei non esserlo con l'Altro da me? Ma può capitare, e non è cosa rara, che del prossimo si diventa consapevoli solo alla fine, quando la debolezza e la vulnerabilità impediscono di "varcare la soglia" e andare oltre... Dedicato a Te... Hai cominciato ad amare davvero all'approssimarsi del termine dei giorni. Lo so, è stato molto duro ammetterlo, accettare che da sola non ce la potevi fare anche doloroso, convincerti poi di poter restare coi Tuoi pensieri come unica compagnia... impossibile. Dovevi venir fuori, e col sorriso urlare sottovoce tutto il Tuo dolore... denudarti perché Altri potessero provare a prendersi cura di Te in ogni modo, accompagnarti negli ultimi passi. E alla fine ce l'hai fatta, lasciando il meglio di Te, celato da sempre per pudore.

lunedì 24 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.45) (Amare la Vita)

Pensiamoci bene prima, dire che amiamo la vita è assumere un grande impegno. Eh, che mai sarà, mi pare già sentire, e poi... hai visto uno che non ami la vita? A parole l'amano tutti, molte chiacchiere e pochi fatti, ma lei, la Vita non si fa incantare, vuole azioni e gratitudine. "Finché la mano e la mente ti guideranno, non smettere mai di amare la vita. Anche se aiuterai una sola anima non avrai vissuto invano" - R. Battaglia - Quindi sarà più proficuo operare sull'agire. Dare priorità alle persone e ai sentimenti, le sole cose che fanno meritare e guadagnare affetto e pensieri sempre, questo riempie la vita, perché le dà uno scopo. Imparare a guardarsi dentro, trovarci il buono e guardare l'altro con gli occhi buoni di Chi sa perdonarsi. Così finalmente capire di amarsi davvero per poter amare gli Altri. "Se posso dire ad un altro, Ti amo, devo essere in grado di dire, Amo tutti in te, amo il mondo attraverso di te, amo in te anche me stesso" - Erich Fromm - Io amo la vita, e per meritarla e tenermela stretta, m'impegno. A volte faccio qualcosa di buono, altre mi capita di sbagliare. Mi chiederò di notte in che cosa ho sbagliato. Stenterò ad addormentarmi come allora, quando mi apprestavo a lottare per la vita e non sapevo né conoscevo, comunque mi perdonerò per non arrendermi e così poter continuare.

domenica 23 ottobre 2022

❤ L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.44) (Tra "ma" e "perché" la continua ricerca di sé)

- Non posso fare a meno di chiedermelo, e per questo lo chiedo anche a voi che credete. Ma perché l'entità suprema, Dio così come la chiamate, non fa niente per proteggere coloro che non hanno mai fatto del male ad alcuno? - Come Te... intendi? - Si, ma non mi riferivo a me stesso, piuttosto in generale. Perché con tanto male in giro, e dolori e malattie, qualche dubbio sarà pur lecito. Una conversazione difficile quella dell'altro giorno, complesso parlare di libero arbitrio e fede che non ha bisogno di toccare né vedere, quando dall'altra parte si richiede massima concretezza. - Cerchi delle risposte ai Tuoi perché, non ti fermi, ti rigeneri. Vivi consapevolmente e non ti lasci vivere. Anche questo è proteggere. Tu proteggi Te stesso con una forza che supera il pensabile, perché non viene da Te. L'uomo deve guardarsi dentro, nel profondo. Si farà delle domande cui cercherà di rispondere, forse non ci riuscirà ma sicuramente prenderà consapevolezza della parte spirituale che gli appartiene. Non sarà poi chi si percuote il petto a ora e luogo stabiliti, il perfetto cristiano... ché altro vuol dire. Sentire il bene e il male, distinguerli e non confonderli in segreto a proprio piacimento... rispettare l'Altro e seguire l'unica voce che vale, la coscienza che volge sempre al giusto. Quanti sono dei buoni cristiani senza saperlo, e quanti al contrario pensano di esserlo solo perché si sono dotati di un ideale "tesserino da timbrare". Questi ultimi possono prendere in giro chi li guarda ma non certo il buon Padre e nemmeno se stessi.

sabato 22 ottobre 2022

❤ L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.43) (Fino all'ultimo respiro)

Comincerò con un ricordo, uno dei tanti, un mio convincimento. Quando ne fui consapevole restai stupita come una bambina che si lascia andare ai primi passi. Avevo appena terminato il mio percorso di cura, ma continuavo ad andare là dove ero stata curata, era più forte di me. Mi ero affezionata a tutti, medico, infermiere, ed in particolare ad una "compagna di viaggio". Purtroppo le Sue condizioni ben presto fecero prevedere un triste epilogo... - Bada Noi teniamo a Lei, ma ancor più a Te. Non sei completamente fuori, sei emotivamente fragile. - Non temete, ce la farò. Mi si avvertiva che avrei potuto restare traumatizzata dall'eventuale perdita di Isa, questo il Suo nome, ma io testarda volli continuare. E quando per rincarare la dose aggiunsero... guarda che è senza speranza, risposi subito... nessuno è senza speranza, anzi! Neppure quelli che chiamate "terminali". La speranza è vita, e vita è fino all'ultimo respiro. La linea tra speranza ed illusione è assai sottile. La speranza non esclude la consapevolezza ed è alimentata dalla proposività. L'illusione non ammette alternative, preferisce ignorare. Io credo nella speranza a prescindere da qualsiasi presupposto. La situazione è, ma potrebbe cambiare. Si affronta quel che si deve perché cambi, e qualora restasse uguale, almeno si resta dritti, mai piegati su se stessi, fino all'ultimo. Tutti hanno diritto alla speranza, la Nostra campana vuole ricordare, perché non è l'ultima a morire ma la prima virtù su cui si fonda la Vita. A prescindere.

venerdì 21 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.42) (Non hai il controllo di tutto ciò che ti accade, ma di ciò che ne fai sì)

19 OTTOBRE GIORNATA MONDIALE DELLA LOTTA CONTRO IL TUMORE AL SENO Celebro e nello stesso tempo concludo questa giornata con un'emozione dal mio diario della Gratitudine... Penso alle mie sciarpette colorate, strategia del periodo prima della ricostruzione. Certo è che in quasi due anni di attesa ne avevo messe insieme proprio tante, di tutti i tipi e colori, per ogni occasione. Non potendo comprare maglie scollate, top e camicette che valorizzassero la mia femminilità, ripiegavo sulla "sciarpetta" che non la mortificasse, adattandola con grazia alla nuova condizione temporanea. Un giro morbido intorno al collo e le due code sui seni, un nodo lento a scendere ad anello, a scialle... insomma, sempre a posto senza pensarci troppo. Per la ricostruzione trascorse un tempo non proprio breve a causa della lista di attesa, e quando l'espansore cominciò a fare le bizze col suo parossistico "su e giù", anche le sciarpette presero a non fare egregiamente il loro dovere, comunque le indossassi. Alla fine la destra era sempre un po' più su di tono. Per un po' anche le sciarpette seguirono l'espansore, diventarono antipatiche. Ma a loro mi ero affezionata moltissimo, sarà perché mi avevano abbellito, colorato il periodo più nero, e poi c'avevo speso una cifra per quante ne erano. Così le conservai tutte in un cassetto, perché dopo l'intervento di ricostruzione non mi sembrava vero di sfoggiare un decolletè nuovo di zecca, pure se non proprio come prima, ma cui adattarsi con un po' di fantasia. Del resto non mi era stato detto fin dall'inizio che avrei dovuto più volte... praticamente sempre... fare appello alla forza della Mente? È tutto nella mente, mi dicevano e alla fine mi convinsi. E mi sono adattata a tutte le situazioni. Guardo ancora le mie sciarpette colorate, bene in fila in quel cassetto... sono e saranno le stesse o diverse se la Mente vorrà. E magari ogni volta ricordando, mi sentirò pure felice, come nessuno può.

giovedì 20 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.41) (Esercitarsi a vivere con amore)

I cambiamenti repentini sono così, prendono, coinvolgono ed è un bene lasciarsi andare, trascinare quasi in un'altra realtà. Ci si adatta più in fretta in questo modo, per diventare poi più forti. Avendone vissuti più di uno, e uno in particolare che è stato un vero stravolgimento, riconosco a pelle dopo un po' Chi si è adattato facendone una forza grande. - E che cosa si può fare? O ti adatti o... ti adatti... ... ha detto una paziente, mentre un'altra lì presente mi aveva appena presentato... - Non conosci Maria? È una bomba! ... accompagnando il tutto con una risata. Certo è che la risata di Celeste è assai coinvolgente... ... e l'infermiera ha cominciato anche Lei a ridere. Tutti presi in verità dal ridere della paziente che in questi mesi ha imparato a vivere l'evento facendone un capitolo della Sua "storia". Vivere con piacere sempre, da protagonisti e mai vittime. Proteggersi con l'autoironia, che al momento giusto maschera ma pure insegna. Costituire un esempio di vita, una sorta di modello da seguire... vogliamo provarci? - Vivi con le tre E: energia, entusiasmo ed empatia. - Sogna di più mentre sei sveglio. - Cerca di far sorridere almeno tre persone ogni giorno. Io credo ci si possa impegnare. Esercizio quotidiano e amore per la vita, solo questo e nulla più.

mercoledì 19 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.40) (Prima di andar via...)

Le difficoltà, i dispiaceri, il Dolore. Sono cose dietro l'angolo per tutti, eppure bisogna vivere come non esistessero, giorno per giorno, prendendo il meglio che si presenta. Perché la Vita procede in ogni caso, non aspetta. "Niente impedirà al sole di sorgere di nuovo, neppure la notte più oscura. Poiché oltre la nera cortina della notte c’è sempre un’alba che ci aspetta". - Khalil Gibran - Così torneranno il sorriso e l'ironia, quando finalmente si allontanerà il dolore, ma la considerazione sarà sempre quella, l'unica. Non farò mai l'abitudine a tanto travaglio, alla lunga gestazione prima che si veda la Luce. Il pianto è rifugio per nascondere ad Altri che non possono capire, la vulnerabilità che ancora una volta prende. E prima e dopo ci sarà il desiderio di stare sola a pensare ed elaborare. Perché mille e mille volte ancora ho ripetuto quanto importanti siano dignità e compostezza, e poi le ho allenate perché apparissero del tutto naturali. Alla prima teniamo sempre ma ogni tanto perdiamo un pizzico di compostezza celandoci alla vista altrui, come animali feriti che non mostrano la sofferenza, e si danno il tempo giusto, per riprendersi o andare via.

martedì 18 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.39) (Uno sguardo al cielo)

C'è Chi rivolge lo sguardo al cielo e Chi si raccoglie in sé per coglierne una briciola e continuare a sperare. Giri di boa di un'esistenza in rinascita. Oggi un po' per necessità, un po' per svago siamo stati in un luogo più volte visitato, così ho incontrato ancora la vastità del mare. Sa di Infinito il mare, e riporta a se stessi e all'originalità di esserci. Come nulla fosse intorno... niente fosse prima né dopo. Solo il momento presente, e tanta serenità quasi fosse possibile solo questa. E nonostante la splendida giornata devo ammettere che vista ed emozioni non sono apparse affatto scontate, perché è vero, dipende sempre da come ci si predispone senza tralasciare lo stato d'animo precedente. Il respiro calmo e profondo dello spicchio di mare al porto mi ha contagiato. L'acqua appena mossa in superficie a tratti si allargava in cerchi concentrici per il salto di qualche pesce bizzarro. La cosa catturava la mia attenzione a tal punto da farmi sentire quasi sotto ipnosi. Sentivo il flusso d'aria nei polmoni seguire un ritmo quasi musicale, diventiamo infatti "strumenti" anche in questo, perfettamente integrati nell'armonia dell'Universo o... come pensa Chi è credente... per rendere lode a Dio. Il vento fresco era più di una carezza, simile ad uno di quei massaggi orientali che con la pressione energica delle dita trasmettono un rilassante, benefico, completo benessere. Quanta bellezza... e lo sguardo al cielo. E ricordare e non sentire più male.

lunedì 17 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.38) (15 Ottobre 2010. Una data che ritorna)

Non può sapere Chi non prova... Così si può apparire monotoni o noiosi, ma tant'è, e più passa il tempo e resta come marchio a fuoco, che dolcemente brucia e poi è lenito dalla certezza del presente. "Tra le nuvole... oggi vedo solo l'arcobaleno" Così scrivevo dodici anni fa, il 15 Ottobre 2010. In questa data terminavo la chemioterapia. Dopo la chemio, pur con qualche "trucco", fui fiera dei miei radi capelli e del sorriso che non avevo mai perso. Oggi m'impongo quei ricordi. Perché sono senza parole. Dopo aver dato ascolto al Dolore. Non so se sia stato più difficile vivere quei momenti o ricordarsi di averli vissuti... Comunque è catartico per l'animo che cerca, annaspa e non trova le parole. Da quel giorno in poi fu conquista quotidiana ma ancor più dono, che col tempo per bontà divina, ho preso a considerare "privilegio". Non sarò mai grata abbastanza, e di ogni giorno che resta cercherò di fare un "piccolo capolavoro" da lasciare su questa terra per onorare il Cielo.

domenica 16 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.37) (Di-versi-ficando)

Amo le parole e la loro utilità, la possibilità che mi offrono di rendere il bello, il buono, di accarezzare senza toccare. Ogni mattino un pensiero condiviso che a rileggerlo ha tra le righe i versi della poesia. Amo le parole, non potrei farne a meno. Le penso, le scelgo e accurate ne faccio dono. Parole, nate dal Cuore, a volte messe giù a mo' di promemoria, perché il Cuore stesso non tradisca. Poi con l'espressività all'improvviso cambiano, diventando un canovaccio dove da sole, come un ricamo... si tracciano le emozioni vecchie e nuove. Già. Ieri pensavo a mio padre. Ci ammalammo insieme dodici anni fa, e insieme superammo quel momento. Da marzo lui non c'è più, e a me sembra aver perso un'ala. È dura volare con un'ala sola, temi di cadere da un momento all'altro, e intanto con semplici parole racconti e sostieni, accogli e sei grato, e di tutto questo fai energia per restare almeno a mezz'aria. "Se riesci a tradurre in parole ciò che senti, ti appartiene". - Daniel Goleman -

sabato 15 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.36) (Umanizzazione delle cure)

Tangibile è il desiderio di relazioni intessute di umanità. Concetto basilare che ultimamente anima l'umanizzazione dei luoghi di cura. Un sogno da realizzare, perché in ospedale capitiamo un po' tutti e sempre con la speranza di sentirci come a casa, trattati non da numero o patologia bensì "persona" a cui rivolgersi sorridenti e con tenerezza. È la terapia delle "carezze" che leniscono il dolore e sanano le ferite. Deve ricordarlo Chi approccia al malato con la pretesa di curarlo perché guarisca nel corpo senza che restino cicatrici nell'animo. Se non se la sente o non ne è capace è meglio cambi mestiere, farà del bene a se stesso e a Chi gli capita di fronte. Si immagina quanto bene possa fare una stretta di mano o un sorriso? E in genere pure Chi sostiene di vivere in pieno la Fede, forse farebbe cosa più gradita a Dio se dedicasse parte del Suo tempo a Chi soffre nel corpo. Sporcarsi le mani, insomma non solo coprire le labbra di litanie. E poi quanti volti può avere la Speranza? Tanti e sinceri, perché giusti e mirati. Lo scampanellìo della campana della speranza, un progetto dedicato all’importanza delle “parole che curano”, un'uscita ludico culturale. E se la cultura è uno spazio di guarigione, il suono festoso di una campana è richiamare alla vita, che fu solo sospesa per un momento, breve o lungo non importa. Leggere un libro, andare ad un concerto o visitare un museo non sono solo modi per evadere, ma anche per ricostruirsi emotivamente. Come pure visitare i borghi più belli, accostarsi a peculiarità che fanno di ogni luogo un patrimonio di cui andar fieri e da cui attingere momenti di benessere. Speranza, benessere, ma pure "presenza ed esempio", come sosteneva stamane il "Nostro professore", giovane e cordiale 85enne, non devono essere solo parole di cui ci si riempie la bocca, bensì elementi vitali che accompagnano la vita, dall'inizio alla fine.

giovedì 13 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.35) (Consapevolezza... che grande responsabilità)

È la consapevolezza una grande responsabilità. Una volta acquisita non si può tradire la consegna. Eh già, è proprio così, perché ognuno è al centro di un progetto, comunque lo si voglia intendere, divino o universale. È il senso della vita, darle un senso. Non siamo tanto per, bensì per colmare molti vuoti ed essere esempio per altri ché facciano lo stesso. Silenziosamente comportarci come il lievito madre che agisce all'interno dell'impasto di farina ed acqua, e poi scompare. Ritornerà da un pezzetto di quella che sarà la massa, per rigenerarsi ancora e dar vita a qualcosa di buono. A provarci almeno. Tante volte ho sognato ad occhi aperti, pensando di rendere visibili e condivisibili le risorse ricavate da un'esperienza dolorosa... poi mi fermavo, un po' per le difficoltà di ordine pratico, il tempo tiranno e pure per i rari "deficit" della mia autostima. E poi, all'improvviso l'aiuto, lo stimolo giusto... le motivazioni... gli "ingredienti" per realizzare qualcosa di buono. A provarci almeno. A questo punto, sento che posso e devo farlo... e sarò quel lievito, che nell'umiltà del suo aspetto, riuscirà a far crescere e moltiplicare le emozioni, diventeranno "storie nella storia", come per tanto tempo ho pensato. Dodici anni sono abbastanza per crederci veramente che tutto si può se si vuole. Una pagina al giorno scritta col Cuore, guardando intorno e dentro di me. E l'avrò vinta così, comunque vada a finire, perché nessuno scorderà e continuerà a seguire un esempio che riporta alla speranza sempre viva.

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.34) (Allenamento interiore)

Io non ero così come sono, o meglio non ero consapevole della mia vera natura, e per non cadere mi appoggiavo agli altri che poco mi sostenevano e facilmente giudicavano. Poi arrivò ciò che è noto e per continuare mi avvalsi del detto "chi fa da sé fa per tre", scoprendo quanto fosse una grande verità. Ci sono momenti in cui prende lo sgomento e credi di non farcela, non farcela in senso generale, intendo. Tanto da fare, doversi adattare di continuo alle situazioni e accettare pure quelle che mai avresti pensato. E ancora comprendere, accomodare, voltare pagina... e potrei continuare. Ecco. Non ce la faccio proprio, dici ma se ci pensi è in quel continuo "esercizio" senza mai gettare la spugna che ti fai le ossa, e "crei" la Tua forza. Stamattina ho incontrato una paziente che intercalava ogni frase con una risata. Bene, le ho detto, è l'atteggiamento giusto. Eppure sono un'ansiosa, ha replicato, ma che posso fare se non andare in palestra, a correre, non stare mai ferma e ridere, ridere per non pensare? E sai una cosa? Dopo un anno di malattia, così facendo, mi sento più forte. Bella testimonianza, vero...? Autentico allenamento delle proprie risorse.

mercoledì 12 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.33) ("Girotondo" d'amore)

«Un giorno una persona salì sulla montagna dove si rifugiava una donna eremita che meditava, e le chiese: - “Cosa fai in tanta solitudine?” Al che lei rispose: - “Ho un sacco di lavoro da fare.” - “E come fai ad avere così tanto lavoro? ...non vedo niente qui...” - “Devo allenare due falchi e due aquile, tranquillizzare due conigli, disciplinare un serpente, motivare un asino e domare un leone.” - “E dove sono? ...non li vedo...” - “Li ho dentro.” - “I falchi si lanciano su tutto quello che mi viene presentato, buono o cattivo, devo allenarli a lanciarsi su cose buone. Sono i miei occhi.” - “Le due aquile con i loro artigli feriscono e distruggono, devo insegnare loro a non fare del male. Sono le mie mani.” - “I conigli vogliono andare dove vogliono, scappano dall’affrontare situazioni difficili, devo insegnare loro a stare tranquilli anche se c'è sofferenza o ostacoli. Sono i miei piedi.” - “L’asino è sempre stanco, è testardo, molto spesso non vuole portare il suo peso. È il mio corpo.” - “Il più difficile da domare è il serpente. Anche se è rinchiuso in una gabbia robusta, è sempre pronto a mordere e avvelenare chiunque sia vicino. Devo disciplinarlo. È la mia lingua.” - “Ho anche un leone. Oh... è fiero, vanitoso, crede di essere il re. Devo domarlo. È il mio ego.” - “Come vedi, amico, ho molto lavoro da fare. E tu? A cosa stai lavorando?”.» Una leggenda Zen per incominciare e una meditazione sui suoni e i pensieri, esercizio per la presenza mentale. La condivisione dell'esperienza di volontari alla ripresa. Timori, "strategie" per l'approccio, emozioni. Un volontariato impegnativo, in cui non si può mai essere certi di nulla, meno che mai dell'aver agito giusto, delle parole giuste. Unica certezza, l'ascolto, cosa che oggi generalmente manca e che riportato al giusto valore in situazioni difficili, è di gran conforto. Coinvolgente il "girotondo finale". Dalla "saggezza dei bambini" la ricarica del contatto. In cerchio, tenendoci per mano, seguendo la dolcezza musicale di Emiliano Toso, ognuno è andato incontro all'Altro, abbracciandolo. Dopo due lunghi anni, quando il forzato isolamento ha portato come conseguenza la paura, il sospetto dell'altro, "toccarsi" è stato come far parlare il Cuore. Emozionante. Un lungo, reciproco abbraccio, un sorriso che si è sciolto in una lacrima di commozione.

martedì 11 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.32) (Fare fare... e il tempo non basta mai)

Sono lenta in tutto ciò che faccio perché ormai tempo è trascorso e giovane non lo sono più? O sarà ché voglio fare fare troppo e il tempo non basta mai? Probabilmente sarà perché penso di non aver fatto abbastanza "prima" e per questo vado al recupero "dopo". Non si finisce mai di conoscere, d'imparare, di esserci, e continuare perciò diventa imperativo. Pazienza. Vorrei il doppio del mio tempo, non in termini di anni, per carità, ma proprio praticamente, nel quotidiano. Son poche 24 ore, e se il doppio può sembrare esagerato, con qualche accorgimento mi farei bastare pure 24 più la metà. Questo vorrei. Che il giorno avesse il doppio delle ore o quasi, in modo da non dover contare i minuti che passano veloci, potessi fare quanto mi va o fosse necessario, molto di più. Non è esagerazione né ostentato modo di parlare, è solo che davvero c'è tanto ma tanto da fare. La tirannia delle ore e dei minuti mi impedisce di essere quanto vorrei. Il desiderio sarebbe esserci molto di più, non per contare di fronte al giudizio altrui, ma per dar conto a me stessa, ché ho sempre voglia di darmi da fare col gran da fare.

lunedì 10 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.31) (I limiti sono davvero tali?)

I limiti che davvero esistono sono quelli che scegliamo di vivere. Ogni volta che affrontiamo una situazione che temiamo o ci sta stretta, impariamo qualcosa da noi stessi, che ci consente di oltrepassare i limiti della nostra mente e anche della volontà, facendoci diventare persone migliori. Oserei dire che un limite potrebbe addirittura costituire un'opportunità più o meno celata, un'occasione per conoscersi meglio. E torno a parlare di me. Faccio mente locale, da quando cominciai a farmi domande e crearmi problemi. Le mie potenzialità? La buona memoria, l'intuito, il senso del dovere... magari quest'ultimo un po' esagerato, quasi un limite. I miei limiti? La timidezza e il bisogno continuo di conferme. Dare priorità ai limiti annullò la stima di me stessa, quando invece sarebbe stato sufficiente essere com'ero senza ostinatamente cercare termini di paragone, confronti da cui venivo fuori sempre perdente. Un'esperienza estrema mette di fronte a se stessi, nessuno a confronto nel bene e nel male, la voglia di "emergere" nel vero senso della parola, fa comprendere quanto ognuno sia davvero unico e apprezzabile per questa Sua unicità, doti e limiti compresi. Io, unica al mondo, nel bene e nel male.

domenica 9 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.30) (Un'intervista di Cuore)

Una conclusione un po' diversa, questa penso sia in maggiore sintonia col tutto. Non per la mia persona coi suoi numerosi limiti, ma per quello che rappresenta la novità della campana e l'impegno di Noi tutti. Un richiamo potente è il suono della campana, non lo si può ignorare, e che i rintocchi siano festosi, oppure lenti e cadenzati. Celano un messaggio che ognuno interpreterà secondo la propria condizione o stato d'animo. "Ti auguro di guarire da tutte quelle cose che non racconti a nessuno". (cit) Tante emozioni contrastanti accompagnano durante il difficile percorso di malattia. Alla fine intimamente ripercorse in tre rintocchi di campana. Mi è stato chiesto perché una campana in un reparto di Oncologia. Perché in un posto di cura è un'alternanza di pensieri diversi. Si ricorda, si teme, si spera. Si passa rapidamente dal passato al futuro, e poi ci si ferma al presente, perché è il solo che conta. E nessuno può saperlo meglio di un paziente Oncologico. E i sentimenti? Se torno indietro al mio tempo, considero i miei come un po' folli. Tristezza, malinconia, gioia, persino euforia, perché non avevo nulla da perdere. Ed ora che trascorsi gli anni sono ancora qui? Consapevole e grata di esserci e non solo per me.

sabato 8 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.29) (Dispenser speranza)

È un momento, sia pur controverso, ricco di attività. È grande il desiderio di riprendere in mano la propria vita, ancor più da parte di coloro che la sentono precaria. Ogni conclusione è preludio di un nuovo inizio. Una strada, un percorso, un periodo non durano per sempre, e comunque poi si continua su un'altra strada, con diverse modalità e altri tempi. Oggi è stata una mattinata assai emozionante. Di buon mattino un'intervista sulla Nostra campana della speranza, l'arrivo delle nuove parrucche per far contente le donne in trattamento, e poi quando era quasi ora di andare, i tre rintocchi condivisi da un giovane paziente. Il cuore che batte a mille, l'abbraccio del dottore, i Nostri applausi... - Ho sentito un suono di campana?! - Si, Marco ha terminato il Suo percorso qui. - Davvero? Che bello, che iniziativa favolosa... ... e gli occhi della paziente che avevo di fronte si son fatti lucidi... - Ora tocca a Te. Pensaci quando ti prenderà lo scoramento. La campana ti aspetta. Qualche considerazione con l'animo ricco di belle emozioni. I rintocchi della campana della speranza sono un richiamo alla gioia per un traguardo raggiunto. Una gioia contagiosa che prende tutti, e dai rintocchi che si susseguono l'invito a non arrendersi mai, bensì ad affrontare e superare. Si supera anche meglio il trauma della caduta dei capelli se si pensa che c'è stato Chi, scegliendo e immaginando, ha pensato a Te. Tu sempre al centro di un piccolo universo, a cogliere ogni piccolo atto, ad elaborare accenni di speranza.

venerdì 7 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.28) (Desiderio e rinascita)

Ricordo... quando mi ammalai, fui dapprima sgomenta, poi ebbi paura, ma quasi per salvarmi avvertii il bisogno di guardarmi dentro e poi intorno. E fu desiderio di ricevere e donare affetto. La scoperta dell'Altro sotto una luce diversa mi aiutò ad annullare il senso di solitudine, la paura del vuoto dentro e intorno. Cominciai per aiutare me, poi mi sono persa per strada ed ho trovato l'Amore per la via. Presi a voler bene a Tutti, ed era così evidente che presero a volermi bene palesemente. Non posso farci niente, mi innamoro ogni volta, voglio bene a Tutti quelli che incontro. Continuo a volerne pure a Chi ho incontrato e mi ha deluso. E l'Amore è assai potente perché genera desiderio, e il desiderio è, consapevole o meno, alla base della vita. Si rinasce così...

giovedì 6 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.27) (L'eroe)

Il Nostro ritorno in reparto ha visto un evidente bisogno, più sentito di prima. Il bisogno di parlare, condividere il dolore e le aspettative, le paure e la speranza, quest'ultima nella giusta dimensione perché non sia illusione. Tutte le persone che incontriamo sono speciali, poi capita ogni tanto qualcuno che lo è di più, come Roberto, la cui lucidità e consapevolezza lascia senza parole. Oggi non c'è voluto molto perché ai miei occhi apparisse come un eroe. Chiamava il nemico per nome, senza troppi giri di parole. Preparava e si preparava al peggio, mi ha raccontato che stava istruendo i figli alla tecnologia per quegli affari noiosi di cui si era sempre occupato lui, prima d'ammalarsi. E si rammaricava perché tanta gente, pure in condizioni non critiche pari alla sua, preferiva non guardare in faccia la realtà . - Aspetta Mari', non te ne andare... - Vuoi dirmi qualcos'altro? - Io lo so, e l'accetto... non si può vivere per sempre. Ci sono parole che arrivano con una pressione tale da lasciare un'impronta profonda. Poi torni a ricalcarla, una, due, tante volte, ma lo stupore è sempre tanto nel vedere che è troppo grande per te.

mercoledì 5 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.26) (Desiderio di vita)

Sono stata al convegno Andos Foggia Un convegno a misura di donna. Relazioni fluide e comprensibili. Di tumore al seno forse ci si ammala di più ma si muore meno, grazie alla prevenzione che ne permette la scoperta agli inizi e le cure più mirate. Due anni di Covid purtroppo hanno comportato ritardi per gli screening, quindi causato diagnosi di tumori avanzati, curabili per fortuna con l'associazione di terapie integrate e convenzionali. Dalla chemioterapia alla radio stereotassica, che con dosi di radiazioni molto elevate a bersagli tumorali di piccole dimensioni ne ottiene la distruzione attraverso l'apoptosi, come conviene per un tumore oligometastatico e oligometastatico ricorrente. Il tumore al seno non deve fare più paura, farmaci nuovi e tecniche sempre più innovative allungano di molto la sopravvivenza, garantendo una buona qualità di vita. La cronicizzazione è un traguardo che a giusto merito può essere considerato un successo, come testimoniato da più donne. E le terapie palliative non più solo per il fine vita, ma per tutto il percorso di cura nell'ottica della multidisciplinarietà. La palliazione mira a ridimensionare il dolore fisico ma anche quello psicologico, curando persino la spiritualità. Temi su cui si è relazionato che hanno catturato l'attenzione delle persone in sala, coinvolgendone l'emotività. Ma la cosa più bella è stata vedere tante donne nell'ampia sala di Palazzo Dogana, unite per un fine comune, promuovere se stesse come testimonianza di speranza senza fine, "desiderio" di relazionarsi, "sostenersi" in un abbraccio simile a quello materno fin dai primi giorni di vita, voglia di vita stessa.

martedì 4 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.25) (Lungo la via per tutta la vita)

Come poteva concludersi una giornata speciale come questa, percorsa qua e là da un fremito d'ali? 2 Ottobre. Giornata dell'Angelo Custode... ed io ancora e sempre mi affido al mio, ringraziando il buon Padre che non volle fossi sola lungo la via. Per tutta la vita. Tempo fa mi colpì questa frase... "Ogni filo d'erba ha il proprio angelo che lo incoraggia sussurrandogli, cresci!" E così ho posto attenzione, e ancora prima riflettuto, assolutamente anche per ogni essere umano un Angelo deve esserci. Sia ben inteso, io lo chiamo così perché sono credente, ma pure Chi credente non è sicuramente sentirà una forza, un qualcosa che lo porta ad andare avanti con fiducia, a sentirsi protetto da ogni male. Magari una particella dell'Universo fornita di ali per andare più veloce e non tradire mai la consegna. Più di una volta capitò che sentissi forte la presenza del mio Angelo. Uno scippo sventato, uno scivolone all'indietro su una scalinata dove mi ritrovai seduta e non rovinosamente sdraiata, la mia vita che continua ormai da dodici anni, quando scommetterci sarebbe stato assai coraggioso. Un Angelo, il mio davvero efficiente, mosso dall'amore per Amore.

lunedì 3 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.24) (Un tocco di rosa)

Non fa in tempo a presentarsi Ottobre che l'armadio al suo interno perde i colori dell'estate. Sembrerebbe naturale, anche se le "ottobrate" non mancano mai, e così si dovrebbe andare, in modalità "fuori stagione" seguendo i pensieri positivi, vestirsi di colore solo a tratti spento, giusto per il contrasto che lo fa deciso e vincente. E non è un caso perciò che questo mese appena iniziato sia denominato "mese rosa". Il mese dedicato alla prevenzione e alla cura del tumore al seno. Poiché qualcuno pensò bene di colorarlo di rosa a più sfumature, per regalargli un fiocchetto che sdrammatizzasse il tutto. Perché dare la giusta dimensione ad un evento che cambia il corso della vita è il primo passo per affrontarlo, cercare di restare in equilibrio, arrivare fino in fondo. All'inizio non è affatto semplice, per una donna è sentir violata la propria femminilità, qualunque sia l'età. Io mi ammalai a 56 anni, non più giovanissima, eppure chiesi ad un mio amico medico che mi prospettava la mastectomia... Sarò ancora femmina? E lui mi rispose... Ancora di più. Lì per lì presi quella risposta come un modo per consolarmi, in seguito compresi invece quanto fosse vero. Perché non è il seno a fare una femmina ma la consapevolezza di sé a far sentire "persona", nel senso pieno del termine, senza limite di età. Un tocco di rosa quindi, in questo primo accenno d'autunno. Quando su un angolo sconnesso del marciapiede, tra aghi secchi di pino, solitaria è una pigna. Ricordi di un'estate alle spalle, richiamo forte ad un presente vario, contrastato e affascinante.

domenica 2 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.23) (La forza che è in me)

Tu sei forte. Lo ripetono così, senza mezzi termini, o dubbio. Tu sei forte. Punto. E così a Te non resta altra scelta che mostrare di essere forte, che te la senta o meno, che sia vero o falso. La verità la conosci solo Tu, ed è che hai una paura fottuta, che il tempo passa ma lei no, anzi... e devi darti da fare in ogni modo per non restarne schiacciata. Mi faccio forte ogni giorno, perché la forza va alimentata con la propositività e un po' d'incoscienza, ma sono immersa in una realtà assai complessa, che mi fa pari ad un elastico, tira e molla. Speriamo non si spezzi. Perché non mi abituerò mai a tanta sofferenza, non ci trovo logica, posso solo cercarla in altro tipo di "progetto", ma non sempre è pensiero che rasserena. Non piango per il ricordo del mio vissuto né piansi per paura, ma succede ancora per letterale compassione, perché davvero si prova dolore insieme con Chi sta soffrendo. E non si sa, quante volte ho pensato di lasciare tutto quanto, darmela a gambe Ma poi... succede sempre qualcosa, un incontro, una nuova conoscenza, un sorriso che si affida... un segno insomma, che mi invita e quasi mi impone di continuare. E allora, pur tra le lacrime e con le mie lacrime, resto e non mollo. A domani... per continuare sempre e comunque. .

sabato 1 ottobre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.22) (È vitale per me...)

"... che pure Tu mi stia vicino, insieme con lei e anche loro. È un percorso così, non si può fare da soli". Quando si dice accoglienza, dovremmo Noi accogliere, e a volte siamo accolti in un modo da emozionarci visibilmente. "Oggi è la mia prima chemio e ho conosciuto già persone meravigliose, un vero team... ora sei arrivata tu, e di questo team entri a far parte". Una grande responsabilità. Dovrò impegnarmi il doppio per non deludere, o solo abbandonarmi ad essere me stessa, senza tante parole e più sguardi che abbracciano, quelli diretti che arrivano come carezze. Eh già, giornata impegnativa anche oggi, ma soprattutto intensa di emozioni. Ogni volta si evidenzia quanto sia importante per Chi si sente sospeso, la Nostra presenza, l'ascolto prestato, una mano sulla spalla. Non voglio dire le solite cose, mi rendo conto che spesso può sembrare retorica, condivido però un messaggio che mi è arrivato proprio stasera. È una metafora che rende bene quanto sopra. È di una paziente in remissione di malattia, conosciuta sette anni fa... "Correre verso un traguardo... correre però su un binario... e sapere... che dietro di te... c'è qualcuno che ti aiuta a sostituire le scarpette da ginnastica... vuol dire già avere la vittoria in 👍" E quando anche da lontano si ricevono abbracci così, non puoi non continuare a...