sabato 31 luglio 2021

UNA "CERTA" SPERANZA  (N.3)

(Tracce di vita)

Quasi ce ne fosse bisogno, il caldo di questi ultimi giorni lo ricorda, siamo agli sgoccioli di luglio e con l'arrivo di agosto sarà tempo pieno di vacanza.
Vacanze un po' così quest'anno, controverse per qualcuno, da accaparrarsi secondo altri, quasi un mordi e fuggi e poi si pensa.
Si penserà dopo? Chissà...
Intanto rassicurano alcune belle condivisioni.
Su una spiaggia del Nostro Gargano tracce strane portavano a uova deposte tra la sabbia da una tartaruga marina di passaggio.
Bene, trovo questo un bellissimo messaggio di speranza.
Come dire... tutto riprende, coi tempi richiesti dalla situazione, ma si tornerà a vivere.
Lettura tra le righe di un fenomeno periodico ma che al momento appare straordinario.
Perché...?
Forse prima della pandemia avevamo perso il "senso della meraviglia", la capacità di stupirci per il volo variopinto di una farfalla, l'operosità di un gruppo di formiche, il cinguettio melodioso di buon mattino.
Già... quando si tocca il fondo non si può che risalire, ed ora questo ci tocca, riprendere quota dal basso, rivalutato ai Nostri occhi.
Ed anche la preghiera, a pensarci bene, acquista valore nuovo, quasi corale.
Un pensiero, una richiesta a mezza voce, non solo per sé ma pure per Chi ci sta molto a cuore.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto

UNA "CERTA" SPERANZA (n.2) (Quel po' di nostalgia che fa motivazione)

  

Qualche foto di girasoli in dono a pazienti in un reparto di oncologia, e tanti ricordi.

I più recenti, le stelle di Natale e i ciclamini, i gadget per le feste... e poi tanto altro, un po' di tutto, e quella vicinanza che fa star bene.

La vita non è felice solo se mantieni tutte le tue cose al loro posto, ma pure se riesci ad adeguarti ai cambiamenti e guadagnarci.

Io persi una mammella e per bontà di Dio ci guadagnai sorrisi in cambio di sorriso e... caramelle, ovvero dolcezza ed empatia.

Tornare a casa ogni volta e sentirsi sazia... come al tempo mio.

Cucinare e dover aprire la finestra... come quei giorni miei, tre o quattro che fossero.

Andare a letto, e... pensare alle parole dette ed ascoltate. Chiedersi... avrò fatto bene, non avrò esagerato in "allegria" o al contrario, creato dei dubbi?

Sale il magone. Torneranno quei momenti?

Si dice che nulla sarà come prima, ed è comprensibile, però la parte di motivazione ed impegno che caratterizzò il percorso di ognuno potrà colmare il vuoto lasciato da questo tempo?

Noi siamo quelli di sempre, solo un po' sopiti.

Pensieri che accompagnano gli ultimi momenti di un giorno qualunque di questi.

Poi il sonno piano piano mi prende e divento gentile con me stessa. 


Non posso negare le mie emozioni e rimandarle al mittente, devo sperimentarle ed onorarle. Un po' alla volta si placheranno e riuscirò a vedere ancora altre possibilità, risvolti imprevisti di un "privilegio" non sempre facile.

giovedì 29 luglio 2021

UNA "CERTA" SPERANZA (n.1) (Il potere salvifico dei fuori programma)



Quelli che non scegli, quello che capita quando hai da fare qualcosa e il resto va al contrario e si stabilizza in tal senso.

Unico programma quindi, non contare sui programmi, ma nemmeno farli.

Scavarsi una nicchia nel più profondo sé, e ivi rifugiarsi per trovare conforto e sicurezza, l'alternativa ai pensieri che riportano ai problemi che sgomentano.

Un esempio facile e molto alla portata.

Avete pensato quanto bene possa fare affrontare un "normale" imprevisto domestico?

"Rottura" di un raccordo dello scarico del lavandino mentre ci si lava la faccia di buon mattino?

Rima del tutto casuale a riprova di un benessere ritrovato dopo molti mesi.

Pura e semplicissima poesia.

Non importa se i programmi saltano, ci si deve reinventare la giornata o la vita, un punto è certo. Ci sei e devi continuare ad esserci in un modo o nell'altro.

Sapersi fare compagnia è la soluzione giusta, con pensieri fiduciosi e pure qualche risata.

Il miglior supporto senza rischio di pericolose dipendenze.

Dalle piccole vicende quotidiane, come un tubo che perde agli eventi seri di qualsiasi natura che sconvolgono l'esistenza, è quasi sempre un problema rimettersi in piedi e continuare.

È inutile negarlo, l'imprevisto fa timore ma solo se si pensa all'eventualità che possa esserci... domani, o anche più tardi e decretare la fine.


Allora la Mente si protegge proiettandosi in un futuro senza limite, e ogni giorno è vissuto come una vita a sé.

Noi ci salviamo così dalle paure, realizzandone la strategia solo in un secondo momento.

MI RILEGGO... (n.100) (Limiti)




"Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte" 

- Wislawa Szymborska - 

... perché è un limite umano non conoscere le risposte giuste, ed è un merito ammetterlo.

Già, possiamo provarci, a volte c'azzecchiamo, ma è solo per caso, un puro caso.

Del resto lo diciamo sempre che nulla è per caso, quindi lo è anche per quelle "risposte giuste" che appaiono come conferme.

Ogni evento che incrocia le esistenze, le persone che capitano sulla stessa Nostra strada hanno un senso, un perché, e la cosa è reciproca.

Dal confronto insegnamento e consapevolezza del proprio limite.

"Un giorno realizzerai che c’è una ragione per ogni persona che hai incontrato. Qualcuno ti metterà alla prova, qualcun altro ti userà e qualcun altro ti insegnerà qualcosa e qualcuno tirerà fuori il meglio di te". (cit.)

In qualsiasi caso un'opportunità che farà comprendere fino anche punto essere in grado di fare, capire, arrivare.

E poi stupirsi.


Come capitò a me, in questa data, undici anni fa. Quando cominciò l'avventura con il blog.


Un diario...? Una cronaca...?

Una "storia" che avrà termine con il mio limite.


O forse no, perché non si muore mai del tutto se resta un pensiero e uno scritto. 

Si diventa immortali quando pensiero e scritto sono frutto di un "miracolo" voluto e vissuto superando ogni limite.

mercoledì 28 luglio 2021

MI RILEGGO... ( n.99) ( Buonanotte... per ricominciare)


 

Tutto ha una fine, anche una giornata d'inferno come questa. Caldo torrido, faccende domestiche ad oltranza, discussioni inutili, del tipo porte girevoli... quando entri pensando di venir fuori velocemente e invece continuando a girare, ci sei sempre dentro e per giunta col nervosismo alle stelle.

Ché poi nessuno mai ha ragione né torto, e nello specifico responsabili sono difetto di comunicazione, ed equilibrio precario per la stagione calda e lo stress.

Allora...

"Non sto pensando a niente,

e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,

mi è gradita come l'aria notturna,

fresca in confronto all'estate calda del giorno.

Che bello non sto pensando a niente!" 

(Fernando Pessoa)

Già, e quanto è difficile non pensare a niente, tra inquinamento acustico, scatti di nervosismo causa caldo, e varie ed eventuali.

Però a tratti ci riesco, o meglio riesco a non pensare al disagio, alle tante problematiche del momento, perché valorizzo ciò che ho, la forza interiore che mi porta oltre, a quando tutto passerà.

Il caldo afoso, tutte le "varianti" di questo mondo, la Crisi e le crisi varie, e tornerà il tempo buono.

Mi dissero una volta... tutto passa, nulla dura per sempre.

Ed io replicai... si, però come passa?

Comunque passa... fu la risposta.

È tutto nella mente, mi dicevano e alla fine mi convinsi

Il freddo che viene, il caldo, le mezze stagioni che non sono più. 

Se la mente vuole magari ti sentirai pure felice, come nessuno può. 

Semplicemente assecondando ciò che è.

Seguendo il tempo, mettendo insieme i giorni, dono esclusivo per Chi si sente vivo.

martedì 27 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.98) (La luce ama la trasparenza)




Allora dove eravamo rimasti con Giacomo di cristallo?

Ah, sì...

Il poverino era stato rinchiuso in prigione, e il dittatore sperava di averlo messo a tacere per sempre.

Invece successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. 

La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, e continuava a leggere i suoi pensieri.

Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.

Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.

Quanti di Noi sono sempre o almeno qualche volta dei "Giacomo di cristallo"? Anche a costo di farne le spese?

Perché si sa, non sempre si ha la forza di contrastare la prepotenza, oppure si ha paura per sé e i propri cari, però qualche volta sarebbe sufficiente essere se stessi, trasparenti amanti della Verità.

Oggi più che mai c'è bisogno di trasparenza e linearità, perché forte è la nostalgia di un passato forse non sempre ben considerato, e grande il desiderio di un ritorno alla normalità e alla concordia.

lunedì 26 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.97) (In trasparenza)


 


La Trasparenza è una grande qualità, non ha segreti, non cela misteri. Tutto appare com'è, e per Chi apprezza è spunto di conoscenze e insegnamenti nuovi.

Sarà perché ho imparato ad osservare con attenzione ogni dettaglio, a trarvi spunti per l' "universale", sarà per questo che percepisco la trasparenza ovunque quando è.

Della persona trasparente i pensieri sono evidenti, potrà dire anche altro e diverso perché il momento lo richiede, però il Suo volto parlerà e l'agire potrebbe essere colto come buon insegnamento.

Ricordo una storia letta qualche tempo fa, ultimamente mi piacciono particolarmente racconti brevi e storie, quella in argomento è di Gianni Rodari, un autore non proprio della letteratura infantile, "Giacomo di cristallo" è il titolo.

Un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne e d'ossa e pareva di vetro.

Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, prima che aprisse bocca.

Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava « Giacomo di cristallo», e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili. 

Purtroppo, in quel paese, sali al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo.

La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.

Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui. 

Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.

Ma allora successe una cosa straordinaria. 

Che cosa potrà essere accaduto? 

Continuate Voi, non è difficile. Abbiamo parlato di trasparenza, perciò...

Indovinate il finale della storia o createne un altro attinente. 

Ci confronteremo poi, sempre in trasparenza.

domenica 25 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.96) (Uno spunto per riflettere)

 

Non voglio dilungarmi in premesse, la realtà è sotto gli occhi di Tutti. Viviamo una sorta di dopoguerra rattristato da momenti di "guerriglia".
Stati d'animo diversi si alternano imprevedibili. Ansia e timore, a tratti però anche strani momenti di euforia, come dopo un'ubriacatura forzata, per non pensare.
Io salvo il "mio" pensiero ricorrente, che è pure una domanda, un quesito per confrontarsi.
Che cosa ci salverà?
Prima di ogni cosa, come già detto altre volte, la Bellezza. Da ammirare ma pure da valorizzare.
Un cielo stellato, ad esempio. L'ombra di un fitto bosco . Un fiore, una farfalla. Un'alba e un tramonto. E tutto ciò che l'uomo ha saputo creare.
Poi la Fede o un "credo", la Scienza e il "Ben dell'intelletto". Quest'ultimo indispensabile per raggiungere la consapevolezza di vivere al meglio come si crede il "percorso" affidato dal destino.
Perché è così, chiamalo destino, o universo, o divino, non si può nulla per cambiare ciò che deve o dovrà essere.
Ci si potrà solo adeguare, senza rassegnarsi, ma con lucidità scartando ciò che fa male, male davvero.
Perché ogni uomo così può vantarsi di essere tale. Libero e responsabile.
Grazie a Chi dopo aver riflettuto, vorrà esprimere anche il proprio pensiero.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante crepuscolo, cielo e natura

sabato 24 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.95) (C'è bisogno di colore)


Mentre il mondo va, qualcosa accade e nessuno o quasi se ne accorge.
Aforisma? No. Sintetica e personale conclusione di una giornata in cui certe vicende note cozzano stridenti con le mie e le altrui e persino con tutto ciò che è intorno.
Ok. Ancora una volta torniamo indietro. Seconda dose di "cara infanzia".
Ricordo... da bambina impazzivo per certe caramelle senza marca confezionate in carta colorata trasparente. Ogni piccola delizia un colore diverso.
Dopo averla scartata e mentre ancora assaporavo tanta dolcezza, sistemavo la piccola cartina su un occhio, per guardare davanti, ai due lati, e mai dietro.
E il mio "piccolo mondo" si colorava all'improvviso di emozioni nuove. Amavo tanto il "rosa" e l' "azzurro", i colori del giorno quando nasce e poi sereno volge al termine.
Oggi se potessi metterei agli occhi due cartine rosa per continuare a vivere senza meravigliarmi più di nulla, presa totalmente dalla realtà "fortemente" voluta da me, e da me sola.
Della serie... metti fuori il colore che è in Te e fanne cenni di serenità.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone

venerdì 23 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.94) (Il biberon magico)

 

Ricordare qualcosa che riporti all'infanza è come ritrovarsi in un'oasi felice, dove il tempo è fermo e alcun problema tormenta o almeno si ridimensiona.
Io vi ricorro spesso, è un'ottima strategia che offre spunti di riflessione.
Oggi ho raccontato a mia figlia del biberon magico con cui allattava le Sue bambole.
Ne aveva diverse e le "nutriva" tutte in successione alla stessa ora.
Veloce e comoda era la ricarica continua del biberon, ma quando terminava l'allattamento, la mia piccola s'innervosiva perché il latte era sempre lì, e non sapeva che farne, le sembrava fosse uno "spreco".
Così una volta, più nervosa del solito ma forse pure incuriosita, scaraventò il biberon sul pavimento, e scoprì "il trucco".
Così anche la Sua piccola realtà andò in frantumi. Se non si fosse posta tante domande, avrebbe continuato ad essere una mamma accudente, premurosa e felice, invece delusa e ribelle rinunciò pure alla numerosa prole, e da allora con le bambole non giocò più.
Il "doppio fondo" non l'ha mai digerito. Diversamente da me, ancora oggi pretende un'unica realtà, e non ama raccontarsi favole né ascoltarne.
Metafora semiromantica tratta da autentica realtà.
Potrebbe essere un'illustrazione

giovedì 22 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.93) (Ubriacarsi di positività)


È una questione di scelta. La base è quella che è, più o meno uguale per Tutti, poi ci sono le scelte e le decisioni.
A volte la differenza la fanno l'età e il bagaglio che questa (com)porta.
Penso ad un esempio, all'apparenza banale.
Ma in tanti anni quanti letti avrò rifatto, compresi culle e lettini?
Sicuramente più di qualche migliaio.
Se fossi stata "cameriera del piano", pur malpagata comunque qualcosa avrei potuto contare, magari mi sarebbe servita anche una calcolatrice.
Vogliamo vedere invece quanti "grazie" ho guadagnato?
È un conto veloce... bastano le mani.
Anzi no... è sufficiente una, una mano sola. Tante invece sono le carezze che ho cercato e donato all'animo mio, perché sempre più motivato spiccasse il volo.
Però alcuna insoddisfazione perché sia nel primo che nel secondo caso, tutto per amore.
La Vita non è altro che questo... un susseguirsi di obiettivi precostituiti, tappe quotidiane e traguardi importanti.
A volte bastano semplici esercizi, altre volte devi fare i "salti mortali" o improvvisare e non è neanche certo che ci riesci.
Come è quando incappi in una "storia difficile"... come è quando capita un' "avventura non facile".
Possono sembrare la stessa cosa ma non è così... e la differenza la fa quel "non" davanti ad un attributo di chiara positività.
... è tutta questione di "piccole differenze",
impercettibili quasi, ma significative quanto basta.
Insomma fare il pieno di sereno dentro di sé, per dispensare positività intorno.
E poi... continuare.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, cielo, oceano e crepuscolo

mercoledì 21 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.92) (Non tornerei mai indietro)


Il giorno in cui si compiono gli anni è momento di bilancio. Voci in attivo e passivo in alternanza.
Ciò che ho fatto e avrei potuto fare.
Quel che ho avuto e avrei potuto avere.
Se fosse stato possibile... ed ora se potessi...
Ma non si può, e sinceramente per quel che mi riguarda manco lo vorrei.
Io non tornerei mai indietro, perché sono andata tanto avanti. Oltre le illusioni, la speranza vana, il rimpianto.
Ritorno agli anni dalla consapevolezza in poi, e affermo con certezza che ho meritato e raggiunto gli obiettivi che ogni percorso dell'anima richiedeva in quel momento e in successione.
Ho amato, dato la vita, gioito e anche pianto.
Ho fatto progetti, non tutti portati a compimento, ho nutrito sogni e poi li ho affamati. Per mie scelte condizionate dall'autostima altalenante.
Però la Vita alla fine ha voluto ugualmente premiarmi, e se da una parte mi ha scosso, dall'altra mi ha concesso quel che non avrei mai sperato.
Undici anni ancora, finora e molto affetto, stima, riconoscenza.
Davvero tanto. Sono contenta pure nella confusione di questo momento storico.
E a Voi, anche quest'anno, grazie per esserci stati, così affettuosi da farmi dimenticare l'età che non è più la stessa.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

lunedì 19 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.91) (Pazienza "a pelle")


  



Pazienza come seconda pelle, perché non si perda facilmente. 

Il tempo passa e resta uguale, anzi a dirla tutta è anche meglio, perché frutto di continuo allenamento.

Quindi come si fa ad essere sempre paziente? Semplice è il segreto, un po' di Pulcinella, concentrarsi su se stessi, il momento, e ciò che si vuole veramente.

Non è l'equivalente di una "formula magica", è solo un"ottica diversa, probabile sia pure la più furba.

Umiltà, gratitudine e amore in senso assoluto e generale.

Qualche esempio? Giusto un paio, semplici, diciamo "terra terra", perché di pazienza c'è bisogno pure a larga scala.

A Chi si lamenta delle lunghe attese dico...

Non guardare di continuo l'orologio, le lancette hanno spazio limitato come pure tempo, Tu aspetta il Tuo, e intanto pensa che almeno ne hai abbastanza per pensare.

E a Chi continua spazientito a scuotere il capo in senso di diniego, replico... se proprio devi, fallo in su e giù. Ti verrà fuori spontaneo un bel sorriso.

Così tutto si risolve, e poi... poi mi fermo qui.

Già... ogni giorno siamo chiamati all'esercizio di tale, faticosa virtù. Sempre facile non è, però possibile. 

Mi elogiano per la grande pazienza, forse qualcuno la intenderà per altro. Solo io so quale esercizio comporta e quanto sentimento sincero l'alimenta.

Oggi appunto... per me tanta, tanta santa Pazienza, uguale fu anche ieri e l'altro ieri ancora, e di sicuro sarà così pure domani. 

Intanto anche per oggi è andata. Devo ritenermi soddisfatta. Allenamento pienamente superato.

domenica 18 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.90) (Confort food)


Vivere con leggerezza, fantasia e un tocco di poesia.
Lo scrivevo tempo fa, oggi devo essere sincera, pare pensiero altrui, così tanto per dire.
E tutto perché mi sento appesantita, responsabile qualcosa sullo stomaco che faccio fatica a digerire.
Ancora una metafora?
Penserà chi legge. Diciamo di sì, qualcosa che non può restar sospesa, va conclusa e poi... vivaddio, quel che sarà... sarà.
Bisogna cominciare dalle basi, dal semplificare il quotidiano per sé. Senza farsene un problema, anzi...
Importantissimo è adeguarsi alle situazioni e accettare il momento contingente, con pazienza aspettare che passi per poter tornare a quello che è stato o era. Più o meno.
Facciamo un esempio... tanto per restare in tema... leggero?
Il cibo, un buon piatto restano la soluzione per ogni problema.
L'abbiamo visto, no? Funziona per gli occhi e il palato.
Se poi c'è convivialità, il piacere si moltiplica e i problemi si dimezzano.
Suggerirò una ricettina semplice, perché fa caldo, è estate e non si può andare sempre sul pesante.
Un piatto genuino, leggero, che a giusto titolo potrà sostituire il ragù della domenica.
Frutto del connubio tra la mia fantasia ammaliata e l'appetito scarso, bisognoso di solleticanti stimoli, una preparazione semplice e tanto tanto gusto.
Dopo aver scottato una ventina di pomodori perini ben maturi, li ho spellati, ben schiacciati e poi messi in "confusione" dentro una zuppiera vintage con olio extravergine di oliva, uno spicchio d'aglio, 10 olive nere a pezzetti, 1 cucchiaio di capperi sottaceto, 1 scatoletta di tonno e 6 foglie di basilico fresco raccolto dal vaso che ho sul balcone.
La confusione è durata un'oretta o poco più, ho quindi lessato delle linguine di Gragnano, passate sotto il getto di acqua fredda e poi condite col mio sugo fresco, veloce e stuzzicante.
E dopo la confusione a 360°, vuoi mettere... confort food così ben ci sta.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante cibo e spazio al chiuso

MI RILEGGO... (n.89) (Guardando il mare)

 

Ho sempre amato il mare "burbero", in inverno per intenderci.
Grigio, non proprio "burrascoso" ma agitato.
Il cuore fa un balzo e poi si acquieta e riposa.
Quando uscii dalla malattia imparai a guardarlo in altro modo.
Seguendo uno stimolo o ancor più un impulso nuovo.
Quello di correre al mare per sentirmi libera.
Il vasto Azzurro pare Cielo a portata di mano.
Ne ha il colore, perché il cielo da lassù si specchia.
Se il cielo muta, il mare si veste di nuovo colore, come lo stato d'animo si fa diversamente stabile quando la Vita, per noia o destino, si diverte a sorprendere.
E del profumo di pungente brezza al primo mattino, che dire?
È una sferzata di vita che rinasce. Tutto resta al Passato, che ritorna come immagine sbiadita nella notte a termine.
Il mare parla e non finisce... la sua voce è quasi una nenia.
Eco lontana di Angeli in cammino.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante natura e oceano