lunedì 12 luglio 2021

MI RILEGGO... (n.83) (E le parole e il tono)


Chi crede nel rispetto della Persona, fatto di delicatezza, comprensione ed anche... perché no... di sopportazione, sbaglia del tutto?
Io c'ho sempre creduto, sono i valori fondanti della mia "condotta" in ogni relazione, dalla semplice conoscenza alla più intima e profonda.
Rispetto e penso di essere rispettata, lo davo per scontato, ovvio che così non è, per cui qualche delusione ci sta, quando poi queste diventano numerose, e soprattutto inaspettate, mi si spegne qualcosa dentro, e temo.
Temo di perdere la speranza nel Bene, nell'Amore senza "se" e senza "ma".
Tremo al pensiero che tutto sia illusione.
E poiché è inaccettabile per me, allora concludo che non è un problema mio.
L'uso della parola è "virtù" concessa in dotazione, è importante non dimenticarlo, e occorre sia al massimo della bontà, così come il tono e la forma.
Altrimenti il tutto diventa zavorra inutile, solo peso.
Le parole inutili sono pure sofferte perché non vorresti pronunciarle, poi succede il contrario e il risultato è che fanno male prima a Te stesso.
Nel loro percorso lineare, diretto non risparmiano nessuno perché nascono da un Cuore ferito e partono per ferirne un altro.
Parole esagerate, rovesciate addosso per liberarsi di un peso.
Parole trattenute a stento destinate ad essere un peso, portare ansia, rimuginio, farsi vittima.
È strano poi quando le due cose capitano nello stesso giorno, addirittura contemporaneamente. Inevitabile è sentirsi sdoppiati, non riconoscersi più.
Sono quella che non si trattiene e va ad oltranza, pare incurante sia pur sofferente? O colei che per troppa cura soffre e si trattiene a stento?
Quanto dolore c'è dietro questi atteggiamenti, ma anche "durante" e "dopo" perché è violentata la propria natura, l'innata in ogni essere umano... l'esprimersi con parole "in piena" senza remore né fare del male.
Ma quanto facili sono le parole giuste?
Le parole giuste non sono facili, ma possibili.
Nascono dal rispetto per Chi le ascolterà, sono quelle che in armonia coinvolgono, e non escludono.
Quelle che pure col rimprovero coccolano, non prevaricano, né mostrano delusione.
Le parole giuste sono quelle da cui Tu, io insomma Tutti
sempre e per sempre dovremmo sentirci accarezzati.
Pensiamo quindi all'Altro comunque, anche prima di "dedicargli" parole.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Segui sempre le 3 "R": Rispetto altri, te stesso, Rispetto per gll Responsabilita per 1e tue azioni."

2 commenti:

  1. "Rispetto dato per scontato". Ed è delusione grande quando questo naturale dare per scontato, riceve mazzate virtuali che fanno male come uno schiaffo in pieno viso. Perché accadono cose senza spiegazione, che sicuramente - pensi - ne avranno una, ma il non mettertene a parte, è ancora peggio dell'offesa, offesa senza ragione, dettata dalla sciatteria umana.

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  2. Vero. Delusione e sofferenza.

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