Allora dove eravamo rimasti con Giacomo di cristallo?
Ah, sì...
Il poverino era stato rinchiuso in prigione, e il dittatore sperava di averlo messo a tacere per sempre.
Invece successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne.
La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, e continuava a leggere i suoi pensieri.
Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.
Quanti di Noi sono sempre o almeno qualche volta dei "Giacomo di cristallo"? Anche a costo di farne le spese?
Perché si sa, non sempre si ha la forza di contrastare la prepotenza, oppure si ha paura per sé e i propri cari, però qualche volta sarebbe sufficiente essere se stessi, trasparenti amanti della Verità.
Oggi più che mai c'è bisogno di trasparenza e linearità, perché forte è la nostalgia di un passato forse non sempre ben considerato, e grande il desiderio di un ritorno alla normalità e alla concordia.
Anche a farne le spese, ecco. Devo imparare ancora per bene. A lasciar perdere ciò che vuole essere perso.
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