giovedì 30 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.46) (Quanto coraggio hanno le donne...)

E se da una parte veder piangere le donne non stupisce, bisogna ammettere che altrettanto fa incontrare vere leonesse di qualunque età. Mi è capitato oggi, ed è stata un'altra lezione per la vita. Ma com'è il coraggio delle donne? Forte e sereno, sempre coinvolgente. Le loro storie catturano l'attenzione, e commuovono, e suscitano ammirazione. Il coraggio delle donne è sereno, anche quando non si è parte in causa e al contrario occorre "supportare" senza dare l'impressione di "sopportare". È il coraggio che fa sentire nella stessa barca, coinvolgente e mai demolitore, un valore aggiunto ma possiamo dire anche scontato nella donna, che non è un caso sia stata destinata a dare la vita. Ed è la caratteristica che maggiormente la fa apprezzare dagli uomini veri, che si sentono attratti da Lei quando sa tener testa, scherzare e parlare senza tabù... non vuole accettare compromessi, alza la voce ma poi si fa perdonare, con la dolcezza di un semplice gesto, come preparare la torta di compleanno per il proprio compagno o la brevità di due parole, non piangere... sono ancora qua, non vedi? Sintesi unica di mille emozioni.

mercoledì 29 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.45) (Per aspera ad astra)

Mi piace dare sempre un titolo alla sintesi di ogni incontro GAMA, stavolta di getto mi è balenato questo... "Per aspera ad astra", ovvero... attraverso le difficoltà o i momenti difficili si arriva alle stelle, nella profondità del proprio essere. Davvero un bel gruppo stasera, in uno spazio protetto, senza tema di giudizio ci siamo presentati, raccontati, aiutati, ché nella condivisione è il mutuo aiuto. Simpatica ed accogliente la giovane psicologa è riuscita a creare la giusta atmosfera perché ognuno si sentisse a proprio agio. E sono state storie in cui ritrovarsi. Le emozioni tutte come risorse, la rabbia, l'ansia, la paura e di rimando, l'accettazione, la consapevolezza, il coraggio. I momenti difficili e le strategie per superarli, la condivisione ad esempio e la scrittura, e comunque qualsiasi attività che distolga l'attenzione da sé. E ancora i dubbi, le paure, le convinzioni su cui lavorare. Mettersi in gioco sempre, dopo aver trattenuto dal Passato il meglio, ed elaboratolo, riuscire a farne frutto per il Presente. Si, proprio un bel gruppo, come non succedeva da tempo. Al termine qualcuno ha ringraziato, Chi al gruppo ha da poco fatto ritorno ha definito il GAMA come il primo amore, e il primo amore, si sa, non si scorda mai. In quel cerchio appositamente creato per rappresentare il gruppo in condivisione, tutta la forza dell'essere "Insieme".

martedì 28 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.44) (Sottotitoli)

La mente ha bisogno di nutrirsi di storie, per imparare ad essere protagonisti della propria, per cogliere il senso della vita. Tutti Noi siamo storie, tenere e avvincenti, lineari e ancor più spesso complicate, ma uniche, originali. E ogni storia, soprattutto se complicata, avrà delle parentesi, che apparentemente faranno perdere il filo del discorso, disorientando, però... Certe parentesi sono come l'olio che alimenta lo stoppino della lampada. Intorno è più luce e ogni cosa è visibile. E quello che prima passava inosservato acquista un aspetto diverso. Facile sarà così continuare la propria storia, chiusa parentesi, messo un punto e voltando pagina. Storie che vivono di Presente, partendo da molto lontano, alcune addirittura da un Passato dimenticato. Tutte sbirciano un Futuro, sperando di realizzare un altro vissuto, narrato dal protagonista e non solo, persino dalle comparse. Storie nelle storie, partendo dalla mia che col trascorrere del tempo prende il colore definito della trama di fondo. Come la tela su cui si susseguono, seguendo un disegno preciso, i punti a croce. La mia storia, un' emozione in crescita, perché non solo mia. La narrazione di esperienze di vita, osservate con lo sguardo del Cuore, non solo il mio.

lunedì 27 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.43) (Quando sei coi pensieri...)

Stamattina in sala d'attesa in Senologia. Cellulare tra le mani, cercando di allontanare i soliti pensieri. E dire che sono trascorsi pure tredici anni, ma tant'è... - Scusate, ma voi facevate volontariato da queste parti, cioè... dove si fa la chemio? - Si, e lo faccio ancora. - Ah, vi ho riconosciuta subito, volevo dirvi buongiorno... e se non è? - Beh, avreste detto buongiorno ad una sconosciuta. Il buongiorno è sempre cosa gradita. Così è trascorsa l'attesa, il tempo prima del temuto esame. Isabella, alla fine mi ha dato il buongiorno e non solo, mi ha raccontato anche l'aggiornamento degli ultimi tre anni della Sua vita... - Ora sono proprio stanca. Tengo a precisare che la stanchezza non ha nulla a che fare con la malattia, bensì con complesse vicende familiari post malattia. Mia nonna avrebbe detto... sulla scottatura l'acqua bollita. Questa nota per dire... quante volte ci sembra di essere passati per una "storia" come fugace alito di vento, poi qualcuno ci ricorda che nella brutta stagione siamo stati inaspettata brezza di primavera. E grati di questo, motivati ancora, come si può non continuare? Altra nota margine. Per quello che mi riguarda, l'esame è andato bene, ed essendo il primo di una lunga serie, chi ben comincia... Detto questo, non solo posso ma devo continuare, per ricambiare tanto Amore.

domenica 26 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.42) (Un sabato qualunque)

Domani 25 Novembre... giusto un mese a Natale. Fermo questo pensiero ché mi accompagni verso il domani, ma proprio quello immediato, prossimo venturo. Meglio non accampar pretese, hai visto mai che ci si accorga che sono ancora qua... non si può mai sapere... Ironia a parte, un'altra giornata scivola via. Ogni settimana ha il suo sabato che poi altro non è che un giorno qualunque, più o meno programmato secondo buoni propositi, e manco tanto. Infatti domani, sabato qualunque, unico programma sarà un fuori programma programmato. Bel gioco di parole per definire un esame che vivo sempre con una certa ansia. La mammografia. Per non finire in un dannoso vortice cerco anche pensieri propositivi. Comunque andrà, arriverò a sera, come sempre è stato perché tutto ha una fine. Mi alzerò presto, mi vestirò in silenzio e in silenzio mi muoverò tra una faccenda e l'altra, mentre si affolleranno ricordi e pensieri. Soprattutto pensieri. Pensieri di ordinaria quotidianità, pensieri di normalità straordinaria. Ormai è così, per me lo è, e comunque sono serena perché come dono sento di far parte di un Tutto straordinario. Probabilmente poi mi guarderò allo specchio, sembrerò stravolta dopo una giornata così, allora penserò alla notte prossima ventura e al giorno dopo, e agli altri ancora, uno alla volta... e mi darò coraggio con le parole dell'argentina Mafalda del fumetto... Ce l 'ho fatta finora, ce la farò ancora, pure stravolta!

sabato 25 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.41) (Dedicato a... Noi, portatori sani della realtà)

Due parole... due (ahimè si fa per dire) prima di andare. Sono i miei soliti pensieri sull'intima soddisfazione di ciò che faccio perché... bontà Sua... ci sono ancora. Mi è stato fatto il dono di un'opportunità, oltre la rinascita l' offerta speciale di impiegarla al meglio. Non è il camice che fa la differenza, ma la capacità di caricarsi ogni volta di un peso che un tempo fu in qualche modo già Tuo e alleggerirne qualcun'altro, cercando di far apparire normalità ciò che normale non è. - Oggi voglio la caramella al cocco. La volta scorsa l'hai data alla signora che era nella stanza con me. Lei l'ha trovata molto buona. E all' "esigenza dell'Amica ho risposto prontamente. Le caramelle sul Suo letto e note di colore a colmare occhi e cuore. Tutti Noi che prestiamo servizio al Day Hospital Oncologico ci sentiamo privilegiati perché volontari nel luogo dove più che in altri si respirano sentimenti veri ed emozioni autentiche, col poco o niente, è vero, ma ricchi d'Amore. Si conversa senza filtri, sicuri di non essere mai fraintesi. I pazienti sono tutto questo, e Noi con i Nostri limiti, attenti all'ascolto. Schietta ogni risata... perché quando motivo c'è, si ride fino alle lacrime. Riservato l'accenno al pianto perché forza e dignità lo impongono. E poi ci sono i sorrisi, cercati con lo sguardo, donati con affetto sincero. Il compito nostro è portare note di normalità a Chi vive un evento straordinario, una parentesi di vita, che era meglio non ci fosse, ma in quanto è, conveniente aggiustarsene il percorso. Insomma siamo portatori sani della realtà. Con qualche caramella, pochi colorati pensieri, senza enfasi né esagerazioni, semplicemente... Noi.

venerdì 24 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.40) (Sensibilità... difetto o virtù?)

La Sensibilità è una grande responsabilità. A volte limitante, spesso vissuta come un peso. Perché porta a guardarsi intorno, quindi impossibile far finta di niente, e a guardarsi dentro, senza raccontarsi bugie. Generalmente della sensibilità si tiene poco conto, tirandola in ballo solo se necessaria a giustificare. Poi un giorno si scopre tutto un mondo a sé, quello delle Persone sensibili, che sono pure attente, curano i modi e le parole, perché spesso fragili e sempre vulnerabili, non vogliono ferire. Peccato che per Loro non sia riservata uguale premura. La Sensibilità invece è "dono" custodito nell'animo e non si ostenta, anche se a causa sua a volte si soffre, e pure tanto. “La sensibilità è un dono prezioso e raro. Chi è sensibile sente il doppio e in anticipo, sente la pioggia prima ancora che gli cada addosso e sente le urla di chi piange in silenzio; chi è sensibile non ha bisogno di spiegazioni inutili, preferisce un abbraccio muto" .- Dumitru Novak - Tra l'altro Chi è sensibile è pure mite, e sai quante se ne prende, ne accusa e non risponde? Ma a che serve allora essere miti? Certe volte è così faticoso anche solo essere compresi... Sensibili e miti? È solo debolezza!

giovedì 23 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.39) (Le espressioni che trasmettono speranza)

Dall'incontro con una paziente di cui qualche tempo fa ho già acennato, dalla storia particolarissima, ho tratto una riflessione. Le espressioni che trasmettono speranza. Esempio. In un'oncologia pediatrica un medico dice ad una paziente dodicenne... - Peccato io sia già vecchio e tu abbia ora solo dodici anni, altrimenti un giorno ti avrei portato all'altare. Che bella cosa prospettare il futuro a questa piccola, colorarlo, facendola sentire una piccola principessa. La Speranza è fatta di progetti a breve o media scadenza, sogni... e qualcuno pure ad occhi aperti... e desideri con l'impegno di realizzarne più di qualcuno. Non ho qualifiche se non sensibilità e buon intuito, manca qualche dettaglio ma posso migliorare. Lo vorrei tanto, perché nella vita non si finisce mai, intanto mi impegno nelle piccole cose, a trovare le parole, a combinarle insieme per alleviare il dolore... è pretenzioso? Ovvio, normalmente lasciano il tempo che trovano, ma in certe situazioni sono carezze, lenimento per l'anima. Ed io ci provo. Non valgono le parole però, se non sono poi accompagnate dai fatti. Presenza, vicinanza, disponibilità. Ciò non toglie che pensieri e non vuote parole alla fine siano in certi momenti come carezze al cuore. A domani quindi, e a poi domani ancora, e per tutti i giorni che saranno, ché darsi appuntamento, qualunque sia la formula, è speranza certa, lo assicuro.

mercoledì 22 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.38) (Vita per la vita)

Mi chiedo se l'uomo, l'uomo di oggi intendo, possa rendersi conto verso cosa stia andando incontro, o... contro. Femminicidi e guerre, le ultime tristi vicende evidenziano quanto alla Vita si dia poco valore. E la "persona umana" a volte è trattata come non fosse degna di rispetto. Che esista o meno poco importa, può essere cancellata se "disturba". Così non conta l'uso della parola, si preferisce ricorrere o assistere alla violenza e poi scappare dalle proprie responsabilità. È sconvolgente ancora di più se si considera invece... ... Chi alla Vita dà un valore immenso e si aggrappa alla minima speranza e con gli occhi vivi ascolta per dar prova che è ben attento... che ci crede... che sì, vivrà perché lo vuole. ALLA VITA La vita non è uno scherzo. Prendila sul serio come fa lo scoiattolo, ad esempio, senza aspettarti nulla dal di fuori o nell'aldilà. Non avrai altro da fare che vivere. La vita non è uno scherzo. Prendila sul serio ma sul serio a tal punto che messo contro il muro, ad esempio, le mani legate o dentro un laboratorio col camice bianco e grandi occhiali, tu muoia affinché vivano gli altri uomini gli uomini di cui non conoscerai la faccia, e morrai sapendo che nulla è più bello, più povero della vita. Prendila sul serio ma sul serio a tal punto che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte, pur temendola, e la vita peserà di più sulla bilancia. - Nazim Hikmet -

martedì 21 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.37) (Quando una storia è conclusa)

Stasera ritornano le parole di Chi mi ha preceduto. Saggezza antica. La vita è un affacciarsi alla finestra. Siamo come bolle di vapore che vivono un giorno come fossero mille anni. Trasparenti, eteree hanno un mondo dentro e guardarle incanta, e non vederle più all'improvviso, lascia un vuoto, e per ognuna è la conclusione di una storia. Tutti Noi siamo storie, tenere e avvincenti, lineari e ancor più spesso complicate, ma uniche, originali. Storie che vivono di Presente, partendo da molto lontano, alcune addirittura da un Passato dimenticato. Tutte sbirciano un Futuro, sperando di realizzare un altro Vissuto, narrato dal protagonista e non solo, persino dalle comparse.

lunedì 20 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.36) (Uno strano modo d'amare)

Alla notizia del ritrovamento del corpo... povera Giulia, ho provato grande tristezza e commozione, e pensato a tutte le vittime di femminicidi, donne che avevano allertato impaurite dalle minacce e donne inconsapevoli, forse assuefatte alla violenza verbale e a qualche ceffone, che fino all'ultimo avevano creduto che certe "cose estreme" possono succedere solo agli altri, e magari avevano continuato pure ad amare chi le usava e maltrattava. Povera Giulia, eppure a vederla in quella foto col "suo Filippo" pareva così felice. Lei lo amava, lui pure amava lei, o forse lo credeva... se solo non fosse stata così brava, troppo direi... ora sarebbe qui. Quanta paura nei Suoi occhi increduli, e i progetti e le speranze in fumo, e la delusione, grande, per quello strano modo d'amare. Le donne insegnano l'amore, e diligenti ne conservano pure per sé. Certe di non smarrirlo, sembra poi loro toccare il cielo. Anche se certi uomini non sono angeli.

domenica 19 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n. 35) (Basta la presenza)

Ieri dopo la santa Messa, il celebrante si è trattenuto in conversazione, e tra catechesi e formazione, il tutto risultava alleggerito da qualche espressione dialettale e un po' di ricordi. Interessante tutto ciò che ha detto, in particolare a proposito dei malati e dei volontari, la cui sola presenza potrà essere per loro di conforto. E davvero è così... a volte basta il saluto a mezza voce, oppure una frase scritta su un foglietto stropicciato, o un sorriso per rassicurare e far sentire meno soli. Ed è il più bel regalo che si possa fare, perché sono segni di "presenza". Tempo dedicato, ritagliato dal proprio ed arricchito d'affetto gratuito, senza aspettarsi niente. Neppure il sentimento ricambiato nel tempo. Quanti infatti si sono scordati della promessa fatta spontaneamente di non perdere mai i contatti, poi è successo e a me personalmente ha fatto pure piacere perché ho pensato stessero talmente bene da occupare i pensieri in qualcosa di bello. Perché mai prenderla per trascuratezza o ancor peggio offesa personale? Io resto vigile, presenza costante, discreta e mai oppressiva, preferisco si ricordino di me quando serve e non come "illustrazione" di un periodo da dimenticare.

sabato 18 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.34) (Verso la Luce)

Con la celebrazione di stasera abbiamo ricordato le persone incontrate durante il servizio di volontariato e che non ce l'hanno fatta. Abbiamo ricordato e pregato. Di sicuro ognuno di Noi presenti, avrà avuto un pensiero particolare, qualcosa di speciale da dedicare a Chi non c'è più, poi preghiere e pensieri in modo corale saranno giunti là dove si rinasce per l'eternità. Il caso ha voluto, ma non so fino a che punto il caso c'entri, che la celebrazione fosse fissata per il 16 novembre, data che ci riporta a due anni fa, quando la Nostra cara Lucia lasciava questa vita per andare incontro alla Luce. "Ricordati di me", furono le Sue ultime parole, e Noi come avremmo potuto dimenticarla? Noi che... non passa giorno... continuiamo a pensarla, nominarla, a ricordarne voce e sorriso. Io poi... scordarmi di Te? Impossibile. L'Amica mia dalle semplici emozioni, dalla gioia di vivere, dalla gratitudine sempre e comunque. Dal Cuore generoso e puro, dal sorriso che scaldava l'anima, con quella voce che faceva sognare sin dal primo incontro. Quel giorno concludevi il Tuo viaggio terreno, dopo aver compiuto ogni cosa, pensato a tutto. All'abito da sposa "con la gonna", a farti sistemare le unghie, all'ultima parrucca un po' più lunga... Proprio a tutto. Anche a me. Io non sono nessuno, non mi stancherò mai di ripeterlo, però mi rendesti importante. "Stupore" e "appagamento", due parole che stasera ho portato a casa. Il celebrante non poteva sapere che erano termini ricorrenti nei discorsi e nelle condivisioni di Lucia. Casualità...? Per me un promemoria direttamente da lassù. Lo stupore per il bello della vita e il sentire la pienezza dell'Amore di Dio.

venerdì 17 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI ( n.33) (Una rosa)

Non tutti i tramonti sono uguali, ci sono quelli puntuali, alla fine del giorno, naturali e da ammirare, magari quando si è innamorati. E poi quel tramonto fuori da ogni logica temporale, che aspetta per bruciarti il Cuore, il mattino di un'anomala giornata di novembre. Un silenzio all'improvviso, che si fa carezza. E la quiete, però vissuta come un'ingiustizia. Le difficoltà, i dispiaceri, il Dolore. Sono cose dietro l'angolo per tutti, eppure bisogna vivere come non esistessero, giorno per giorno, prendendo il meglio che si presenta. Non tutti ne sono capaci, ma ci sarà sempre quella sola persona che farà ricredere. Uscendo dalla scena della Vita con dignità e compostezza, eleganza e sobrietà. Come hai fatto Tu, Rosa salutando coi Tuoi ricordi, riservata ma disponibile sempre. Grazie per ciò che sei stata, grazie per quello che hai donato. Pensieri che confortano, anche se da parte mia non farò mai l'abitudine a tanto travaglio, alla lunga gestazione prima che si veda la Luce. "Niente impedirà al sole di sorgere di nuovo, neppure la notte più oscura. Poiché oltre la nera cortina della notte c’è sempre un’alba che ci aspetta". - Khalil Gibran -

giovedì 16 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.32) (La mamma è sempre la mamma)

La mamma è sempre la mamma... no? Ed io il sabato poiché non lavoro lo dedico a mia madre. La vado a prendere e l'accompagno a fare la spesa. Mia madre... che donna! Il mese prossimo compie 99 anni, vive sola, fa tutto da sola. E poi... poi prepara certi pranzetti... Aspetta, te la faccio conoscere. E da figlio innamorato e amorevole ha preso a mostrarmi foto e video di Sua madre. Al supermercato, in cucina, ad una festa... una simpatica novantanovenne dall'aspetto di una settantenne, praticamente una mia coetanea. E certo pure mantenersi in forma a lungo è una bella responsabilità! Sarà anche dolce, resta sempre di quelle importanti e anche gravose. La responsabilità di una mamma. Qualunque sia la sua condizione, o età una madre ci rimette sempre. Ma va bene così, non si lamenta... che ci sta a fare sennò? Anch'io quando mi fu diagnosticato il tumore pensai subito a loro, i miei figli. L'idea di lasciarli per sempre non mi sfiorò, almeno non subito... però mi preoccupai del giorno dopo... sarei entrata in ospedale, come se la sarebbero cavata? Mi ripresi al solo pensiero. Organizzarsi... dovevo organizzarmi per essere la mamma di sempre. Una mamma è sempre nel mirino, e se non mantiene la consegna come deve, ovvero... mostra cedimenti, fisime, s'impunta, immediatamente è allarme rosso... ma che succede!? Tu devi essere la mamma di sempre. Altrimenti non dai coraggio o trasmetti l'ansia... trascuri i doveri e sono gli altri a dover assumerli... non dormi di notte e durante il giorno sembri una zombie. No... non va affatto bene. Tu devi essere la mamma di sempre. E nessuno considera che una Mamma conosce bene i suoi doveri, mentre lascia nell'angolo più remoto i diritti. Pensa, ci sarà tempo e forse quel tempo non lo vedrà mai. Ha paura, tanta paura... non per se stessa, Lei sa gestire gli acciacchi come pure i dolori importanti... sorride sempre per smorzarla, quella paura. E piange in silenzio, al buio o sotto la pioggia, così le lacrime si confondono e può fingere ancora. Ricordo una mamma sul punto di non esserci più. Era quasi sempre in uno stato di torpore. Una notte aprì gli occhi perché... non so come... si era accorta che sua figlia, seduta accanto al letto, si reggeva il capo con la mano. Che hai... mal di testa? Sdraiati qui, accanto a me... riposa. Lei... la mamma di sempre. Fino alla fine.

mercoledì 15 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.31) (Coltiviamo gentilezza)

Come fosse un fiore di cui farsi ornamento o ancor più medicamento naturale per curar ferite. La Gentilezza, impareggiabile rimedio. Può essere considerata un talento la gentilezza? Lo credo proprio, in alcuni è talento spiccato, in altri meno, solo perché sono inconsapevoli e quindi ignorano poter coltivarlo. Perché i talenti come ogni bene o dote possono diventare ricchezza e non solo per se stessi. Così comincio ... con "gentilezza", perché oggi più che mai penso non sia mai troppa, fa bene, riduce ansia e timori... fa sentire amati. E procede in "doppio senso non alternato", ovvero vantaggio per Chi la dona e Chi la riceve. Se fosse presente a tutti i livelli, questo mondo andrebbe certamente meglio pur con l'imperfezione e gli errori umani. Si riuscirebbe persino ad accettare l'eventuale incertezza del futuro, se gentilmente presentata... non sarebbe incoscienza ma propensione ad aprire uno spiraglio alla speranza. Quando tutto cominciò presi ad accorgermi che la gentilezza è proprio un dono di quelli più importanti che "aggiustano" una vita mentre sta crollando o aiutano a trovare il verso giusto per la lettura di un foglio lungamente alla rovescia. Vero è che non del tutto fu gratuito, sentivo il bisogno di un appoggio e umilmente mi predisponevo, ma la cosa non era forzata perché l'arroganza restava lontana da me un po' per indole ma anche per necessità. Concludo con un pensiero che trovo calzi a pennello, è di persona degna di fede, Madre Teresa di Calcutta... "Preferirei commettere degli errori con gentilezza e compassione, piuttosto che operare miracoli con scortesia e durezza". Siate gentili... siamo gentili. Non pensiamo se valga la pena o meno, piuttosto alleniamoci ad esserlo, gentili.

martedì 14 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.30) (Pensieri di Cuore)

Oggi ho trovato cuori dappertutto, qualcosa pur vorrà significare. Ora che è sera i pensieri si accavallono, si sovrappongono, a tratti si contrastano. Del resto è sempre così in tale periodo dell'anno. Per tutto il giorno inespressi, ora si rincorrono nel trovare la via, e non essere dimenticati. Pressano, vogliono andare. Penso troppo? Può essere. È ché son fatta così. Mia madre me lo ripeteva spesso, nel Suo dialetto che le piaceva tanto... Non c' penzann, non t 'convien. Ma io poi ci pensavo lo stesso, e mai una volta avesse detto... t'avevo avvertito. Così ora ci si mettono pure i ricordi e la nostalgia. Ma perché a volte mi complico la vita mia? Si perde il mio passato, quindi devo bearmi dell'oggi carico di promesse, delle cento cose da fare, e di Chi conta su di me. E allora saluto quest'altro giorno ancora ripetendo il mio mantra preferito. Confido, mi affido, mi fido... e metto in pausa i pensieri.

lunedì 13 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.29) (Io ci sono... io voglio esserci)

Quando "succede" non ci si può nascondere né rifiutare di andare avanti, si deve assecondare con la giusta modalità. La fede, le passioni serviranno a ritrovarsi e dare concretezza alla speranza. Con la malattia presi a scrivere ogni giorno. La scrittura mi era sempre piaciuta, ma non mi dedicavo con continuità, cominciai per contrastare l'evento inaspettato. Avevo bisogno di farmi forza, assicurarmi che fossi viva tutti i giorni, e per me in quel momento era l'unico modo. Scrivevo di notte e mi rileggevo al mattino, a volte mi riconoscevo, altre no e prendevo le distanze da quella me che non mi piaceva. Testi sofferti in cui si alternava un periodare lungo a frasi brevi, quasi troncate all'improvviso. E poi... quanti puntini di sospensione... Oggi rileggo e pare tutto così strano e lontano. Ma poiché le emozioni restano come marchi a fuoco, riconosco le lacrime che smorzavano le parole, e le pause celate dal pensiero sospeso. Erano i momenti in cui cercavo con fatica la speranza, credendo averla persa definitivamente. Perché la Speranza c'è, è in ognuno, magari sotto mentite spoglie. Bisogna tenacemente esserne convinti e non ci abbandonerà.

TAGLI E RITAGLI (n.28) (Concretamente... speranza)

Speranza Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza. "Speranza a buon mercato!" Per un soldo ne darei ad un solo cliente quanto basta per sei. E alla povera gente che non ha da campare darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare. - Gianni Rodari - E si continua a parlare di speranza. È il "fulcro" del Nostro gruppo, è il buon intento dei volontari, e mi rivolgo soprattutto ai nuovi. Ma riflettiamo. Guardiamo la speranza non in termini accademici ma di "concretezza". Perché, è inutile dirlo, il rischio di cadere nella vuota retorica c'è, e di conseguenza restare con un pugno di mosche in mano, disorientati e confusi, naturalmente disillusi a contar chiacchiere e non crederci più. Personalmente considero la speranza un'esigenza primaria e di rimando un dono incomparabile, da trasmettere nella quotidianità con atti normali che affermano la vita stessa. In pratica fiducia passo passo, in attesa che... Ricordo. A due pazienti, cosiddetti "di frontiera", fu chiesto che cosa fosse per loro, la speranza... ma che si esprimessero semplicemente e con fatti provabili, perché il loro messaggio forte e chiaro potesse raggiungere il segno e restare come promemoria. Il primo disse che per Lui la speranza era pensare ogni sera di star bene il giorno dopo per poter andare a far la spesa e comperare ciò che gli serviva... e poi cucinare quel che gli piaceva. Per il secondo invece, era mettercela tutta, fare il possibile per vedere il nipotino crescere, diventare grande... verosimilmente adulto. Quindi speranza che si realizza tramite desideri semplici quasi legittimi... E ancora. Una paziente cui invio il messaggio quotidiano risponde sempre con una frase che porta immancabilmente la parola, serenità. Per Lei speranza e serenità sono sovrapponibili, praticamente la stessa cosa. A questo punto mi viene di porre la palla al centro perché venga rilanciata. E per Voi? Voi come considerate la speranza? Che cosa porteremmo a Chi ce la chiedesse? Vi lascio con questo punto di domanda. E "spero" qualche risposta arrivi.

sabato 11 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.27) (Date da ricordare

Da novembre a febbraio per me è tempo di controlli. Bene... si comincia il 25 Novembre con l'esame più temuto, la mammografia. Per sdrammatizzare mi piace abbinare queste date... diciamo così... particolari, ad altre più normali, di quelle che si evidenziano di rosso sul calendario oppure lette per caso su qualche prodotto nel frigorifero. Ad esempio... 25 Novembre: Santa Caterina Compleanno della Nostra presidente. Data di scadenza dello yogurt alla pesca presente nel mio frigo. Sembrerà strano, ma questa cosa dell'abbinamento alleggerisce il tutto. Affrontare l'esistenza con leggerezza, che non vuol dire superficialità, è il primo comandamento per la sopravvivenza in genere. Ma tra il dire e il fare a volte c'è l'oceano, e così può risultare difficile vivere come natura richiede e Dio vuole, perché mai vorrebbe diversamente. Potrei più o meno farmi interprete dell'esperienze altrui, ma ognuno le vive in modo personalissimo anche se un denominatore comune c'è. È quell'ansia del futuro che sembra minacciato e a sicura scadenza. Si deve vivere perché ci è stato dato, ed è necessario che passo dopo passo lo si faccia come meglio si può. E allora... che fare? Sicuramente cercare di fare altro, pensare ad altro, ché sia anche distrattore mentale, che gratifichi ma soprattutto distolga l'attenzione da sé. Per me ora è così. Perché ho scelto o sono stata scelta e non posso deludere, pure se a volte temo di perdere credibilità e dare poco affidamento. Con gli anni qualche imprevisto e acciacco in più, ma resisto, perché devo stare bene, tutto qui.

venerdì 10 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.26) (Vivere con arte)

Ripensando alla paziente incontrata ieri. Ha raccontato cinquant'anni della Sua vita, tra l'altro difficili, con dovizia di particolari e un largo sorriso. Oggi mi sono chiesta come avrei potuto definire questo Suo atteggiamento costante nel tempo. Vivere con arte... ecco, proprio così, quando si vive da protagonista sempre, qualunque cosa succeda, e da spettatore attento, che non si astrae dalla realtà intorno e sceglie di esserci empaticamente. Vivere con arte, e la cosa proprio facile non è. Da un' "Avventura" si esce vivi o morti, e se vivi pure agguerriti. Agguerrito significa combattere ogni giorno contro le paure, rendersi forti con duro allenamento. Ridimensionando il più possibile la sofferenza, prendendo le distanze da controversie e ostilità vere o presunte. Fosse facile... E intanto sarà necessario lasciarsi scivolare tutto di dosso, anche se continuamente ti "innaffiano" addosso. A causa dei ripetuti rovesci, per un po' a capo chino ma giusto il tempo che il peggio passi, e poi... a testa alta perché non siamo "fiori recisi". Capire le ragioni altrui, per perdonarsi e perdonare... ascoltare la sofferenza per dare meno peso alla propria. E alla fine e soprattutto, dire grazie di aver vinto per un altro giorno ancora. Vivere con arte è anche saper rielaborare i ricordi, farne insegnamento per un'esistenza migliore. A occhi chiusi vederne i particolari e riprovare vecchie emozioni, incomprensibili per estranei a "questo mondo". Un mondo a parte, privilegiato alla rovescia, che non si può rifiutare, perché è vita uguale. Chi mi conosce da tempo sa quanto io ami la scrittura, anche come modalità per condividere emozioni, l'amo a tal punto da essere quasi pedante nello spronare a scrivere, scrivere, scrivere... Un giorno cominciai ad insistere anche con una cara Amica, che accomodante decise di accontentarmi. Così Lei, ad esempio visse con arte. Questo Suo scritto, il primo che mi donò, ne è la prova. È un inno alla vita, nei toni che le erano propri, come Lei sola era capace... CHE COS'E' LA VITA? È un arcobaleno di colori; è il romanzo più bello; è l'avventura più affascinante; è il sorriso di un bambino; è l'abbraccio più caloroso tra i fratelli come anelli dell'Amore. (L. S.)

giovedì 9 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.25) (Non c'è rovina che mantiene)

Mi piace raccontare con il Cuore, sicuramente guidata dall'Amore. Io e quel vago, impercettibile senso di tenera dolcezza, essere grata per ciò che non vedo né tocco ma sicuramente possiedo. Gratificazione che viene dallo stesso agire per accompagnare, per un sorriso ed un volto che riprende colore. E così quando sento che sto per cedere, quasi con un colpo di reni mi drizzo, e.. si, continuo ad andare. Oggi per me, una giornata particolarissima. Una storia, solo una, ascoltarne il racconto per un'ora e mezza, e poi sentirmi grata per tanta gratitudine. Raccontami di te. La invito. E Lei comincia, e quasi senza mai prender fiato, si racconta. Un tumore al seno a 12 anni, e poi un altro a 64, e sorridere sempre, e mettere in pratica ciò che si è imparato in un'oncologia pediatrica tanti anni prima. Quel giorno che all'appello quotidiano non rispose la bimba della stanza accanto. Era così carina, dolcissima e bionda. Comprendere all'improvviso che si può morire, a qualsiasi età. E il rifiuto della malattia, e il voler stare sempre sola, a dodici anni. Una frase, solo una che da stamani mi martella in testa... - Oggi mangiamoli questi profiteroles perché ci siamo... domani... chissà. Lo pensiamo tutti, Noi, tumorati e sopravvissuti per amore di Dio, ma che lo abbia affermato un ragazzino di 12 anni, beh... questo è sicuramente un insegnamento in più, una marcia in più, tanti motivi in più per me, e così continuare. A domani... buonanotte per Chi è ancora in piedi, buongiorno a Chi tra qualche ora leggerà.

TAGLI E RITAGLI (n.24) (Come un gatto sul termosifone)

Che cosa mai significherà? È una metafora, una similitudine, un paragone? Perché scomodare un animale come il gatto? Perché è quello che si ferma quando vuole, e va in pausa nel pieno compiacimento del proprio benessere. Quindi... la distinzione tra senso del dovere, inculcato dall'educazione, piacere e compiacimento. Questo e molto altro oggi al Nostro incontro, interessante e vivace grazie al dott. Antonio Petrone, psicologo, psicoterapeuta, psiconcologo. Tra l'altro, l'uomo è un essere che non esiste al singolare. La Nostra psiche è reticolare, ovvero vive di relazione già da subito, nell'ambito familiare. Lo si ammetta o no, siamo custodi dell'Altro. Il bisogno che abbiamo degli Altri e la responsabilità di andare incontro all'Altro... aggredirlo in senso positivo come l'etimologia richiama... è la chiave di ogni moralità, l'atto di rinascita di ogni moralità. L'uomo tende a fare gruppo. Accoglienza, Ascolto, Supporto, non restano solo a Chi riceve ma tornano indietro pure a Chi dona. Ci si può aprire totalmente perché non esistono giudizi, qualche consiglio forse, e poi sarà "percorso insieme". Continuare la prosecuzione di quell'accoglienza che fu materna, fatta di affetto, comprensione, presenza. E se la madre rappresenta l'educazione all'affettività, il padre ricopre il ruolo di Chi dà l'impronta della moralità. La prima è sempre accogliente, l'altro dovrà valutare, in un certo senso giudicare e correggere. L'equilibrio genitoriale è alla base dello sviluppo della personalità. Una personalità che resta involuta, o non pienamente in luce prima o poi si ammalerà, può darsi di depressione ma pure di qualche patologia seria ad organi vitali. Condivisioni per conoscersi un po' di più, interagire meglio, restare in salute.

martedì 7 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.23) (Ricordando...)

Oggi le mie sorelle ed io siamo state nella casetta che fu dei nostri genitori, a Faeto. Ormai abbandonata da anni non ricorda più quella che è stata un tempo. Comunque all'interno tutte le cose messe insieme da Loro, ognuno con passioni diverse. Le padelle di rame e i piatti rustici di mia madre, protetto dal cellophane il televisore di mio padre. Sul divano ancora il plaid scozzese. Pareva aver custodito la forma dei corpi. Scenografia e colonna sonora di questo ritorno al passato, la pioggia battente e l'urlo soffocato del vento. Malinconia e nostalgia insieme, per me una sorta di "reliquia" dal profondo significato. NON CI SEI PIU' Mamma, non ci sei più. Andasti via, in silenzio, piano piano. Te ne accorgesti. Non capii le tue parole. Non volevo capire. Le lacrime, le dolci insistenti carezze, il bisogno di te. Cedesti per amore, con dolore. Poi fu un silenzio carico di comprensione. L'ultimo dono, la malinconica nostalgia di una mamma che non c'è più.

lunedì 6 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.22) (Pensieri e responsabilità comunque a colori)

Non me li faccio mancare, soprattutto i colori. Una vita grigia è intollerabile e si deve far di tutto per darle colore e che non sia sempre lo stesso. I pensieri sono riflessioni in sintesi, tradotte in parole. Pensieri colorati e leggeri diventano ricarica naturale per sé e gli Altri. Di tutto questo personalmente mi sento responsabile, e da quando sono nata a nuova vita, intendo alleggerire questa col pensierio sano, quindi trasmettere costantemente positività e speranza. Se non ci fossero i colori la responsabilità peserebbe come il cielo grigio in estate, e se non ci fossero i pensieri resterebbe la responsabilità con problemi inespressi, mai elaborati e irrisolti, quindi sospesa. "A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni". - Alessandro Baricco - Avete mai fatto caso a quanto sono belli i fiori di certe piante grasse? Sono fiori più belli di tanti altri, perché imprevedibili spuntando all'improvviso tra le spine, e duraturi non si sa come, visto che necessitano di poche cure. Fiori senza profumo perché lo si possa immaginare e diventare così il fiore di ognuno. E poi pensare di essere unici come quei fiori con la responsabilità forte di resistere oltre le spine, magari con la sola luce che attraversa il vetro di una finestra. Sentirsi tra spine e dolori, a tratti pure inariditi perché basta quel che serve, eppure per quel poco ogni tanto nasce un fiore. Merito e lode per Colui che tutto può e vuole. Metafora di una giornata vissuta come un fiore di cactus, con la fretta di arrivare a sera per tornare a me stessa, ringraziando comunque e sempre il buon Dio.

sabato 4 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.21) (Sulle punte...)

... perché anelava alla rinascita, e scrivere di Lei un minimo lo permette. Pare quasi una favola, per cui comincerò così... C'era una volta una ragazza mai del tutto adulta, fragile che sognava di danzare da "Etoile" su un grande palco, o possedere ancora un paio di scarpette rosa... ... solo un accenno poi a fiocchi col nastrino celeste rimasti sul fondo di un cestino, e a scarpette da ballerina guardate da lontano con un sospiro. La fragile ragazza si ammalò, e all'inizio era spaventata e sfiduciata, poi piano piano si riprese. Dici che ce la farò?... chiedeva ogni tanto... perché non dovresti farcela, certo che ce la farai... le si rispondeva. Lei aveva danzato e poi smesso con l'arrivo della malattia, quindi aveva fatto voto di non riprendere più, chiedendo la grazia della guarigione. Era notte e Lei spesso restava sveglia per pensare e sperare. Sognava ad occhi aperti di poter continuare a vivere... In una grigia giornata di novembre invece andò via in punta di piedi, certamente accolta dagli Angeli come Etoile del Paradiso. Tornerà a ballare, perché Dio lo permetterà. Io non l'ho più dimenticata.

TAGLI E RITAGLI (n.20) (Perché non sia solo ricordo)

C'è vento forte stasera, pare voler spazzar via tutto, le foglie cadute, i malinconici pensieri. Quante volte abbiamo pensato... avessi detto, l'avessi fatto... oggi non c'è più tempo. Si conclude così la giornata del ricordo. Qualche rimpianto, una lacrima. E magari un po' di tempo dedicato, qualche carezza in più, e soprattutto ascolto attento... e sarebbe stato scambio d'amore incondizionato. Le parole che seguono all'apparenza sono parole di tristezza infinita... ma solo all'apparenza. In realtà è speranza di Vita che si concretizza al Presente. ORA CHE SONO VIVA... PREFERISCO che tu condivida con me qualche minuto ora che sono viva, che una notte intera quando sarò morta. PREFERISCO che tu accarezzi soavemente la mia mano ora che sono viva, piuttosto che adagi il corpo sul mio cadavere quando sarò morta. PREFERISCO che tu mi faccia una breve chiamata ora che sono viva, invece di intraprendere un lungo viaggio quando sarò morta. PREFERISCO che tu elevi a Dio una breve preghiera ora che sono viva, che non una messa cantata quando sarò morta. PREFERISCO che tu mi dedichi un solo accordo di chitarra ora che sono viva, che non belle parole sulla mia tomba quando sarò morta. PREFERISCO anche i più piccoli dettagli ora che sono viva, che non grandi manifestazioni di affetto quando sarò morta. (da "Vivere il tramonto", Paure, bisogni e speranze dinanzi alla morte. Arnaldo Pangrazzi)

venerdì 3 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.19) (Riflessioni a Novembre)

Sarà questa una notte senza luna né stelle, un velo copre il cielo. Pare prepararsi al giorno che sarà, domani 2 Novembre. Commemorazione dei defunti. Diverso è il silenzio della notte, compagno ideale quando si chiamano a raccolta i pensieri. Quelli ultimi che portano ad emozioni recenti ma anche altri che naturalmente si affacciano e vanno ad unirsi, in armonia. Capisco perché io amo scrivere a sera tarda... e la notte è oltre l'uscio del giorno trascorso. Pensieri stanotte che celebrano una giornata triste? La morte, evento naturale, vale quanto il testimone lasciato in successione ad Altri nella convinzione che se ne possano giovare. Nasce così il ricordo, e dalla memoria la forza più grande. Mentre questo giorno declina, pensando a Chi proprio oggi si è appartato nell'altra vita, accarezzo sogni e speranze. Quanta vita c'è ancora in me? Quella che sento, perché sono qui, viva adesso.

TAGLI E RITAGLI (n.18) (Si affaccia Novembre)

E anche Ottobre è volato via, col caldo anomalo e il Nostro ciclamino, i fiocchi rosa, propositi nuovi e tante cose da fare. E mentre ovunque continuano incessanti allegri "dolcetto e scherzetto" che, si approvi o meno, fanno stagione, ricordo la piccola lanterna a forma di zucca dei miei bambini. A loro non interessava vederla illuminata tanto erano presi a svuotarla dei cioccolatini che conteneva. A me invece è venuta nostalgia di quei tempi belli, così l'ho presa dai ricordi e con un lumino acceso all'interno, ho rischiarato quella parentesi di vita che oggi mi manca. Sogni, speranze e tanta strada davanti. I ricordi riportano indietro ma non fanno tristezza, merito di quel raggio di speranza che crea nuovi riflessi e fa brillare gli occhi di luce diversa. Complice anche il pensiero che il Passato è passato, il Presente passerà, sta già passando, e comunque sia, un nuovo inizio aspetta. E si affaccia Novembre. Sono i primi giorni di novembre dedicati alla memoria. Al ricordo dei propri cari, ma anche di Chi, incrociando il Nostro cammino, ha lasciato un segno. Consapevoli dei pregi e dei difetti a monte, siamo alla fine l'esito degli esempi ricevuti e delle esperienze vissute. Per tutto questo quindi sempre grati.

mercoledì 1 novembre 2023

TAGLI E RITAGLI (n.17) (" Non sono niente")

Oggi spolveravo libri, uno per uno, leggevo titolo ed autore. Mi sono imbattuta in Pessoa, un poeta che amo, perché trovo spesso nei Suoi versi l'affinità coi miei pensieri. A tratti paradossale ma con chiaro intento provocatorio. Così mi è tornata in mente una Sua composizione... "Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d'essere niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo". - Fernando Pessoa - ... esattamente cosa penso di me stessa, convinta pure e ovviamente che senza di me il mondo va avanti lo stesso. M'impegno davvero ad essere niente, o meglio nessuno. Mi stimo ma non mi sopravvaluto, non sgomito per apparire ma mi faccio largo per farmi ascoltare. Soprattutto quando le stupidità dette hanno raggiunto il colmo, trasbordano e si espongono a doppio rischio. Passare per buone o scatenare l'irritazione globale. Allora parlo, ma poi subito mi faccio indietro e torno nell'ombra che è molto più rassicurante per Chi intende mantenere gelosamente il Suo "status" beato di Nessuno. È proprio un gran bene che io sia Nessuno. Alcun titolo, e senza competenze se non quella che mi ha lasciato la malattia.