lunedì 30 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI....(n.30) (Ho sognato il mare)


Come si cambia, in tutto e per tutto. Cambiano le priorità e pure i gusti.

Il mare ad esempio mi piaceva da giovanissima, poi da madre affannata di figli piccoli, molto meno, seguì un periodo di silenzio, senza infamia né lode, l'ho riscoperto dopo la malattia.

Adesso mi piace il mare al "tramonto dell'estate", quando sono sola e lo sento tutto mio.

Chiudo gli occhi e mi concentro sul momento, il "Qui e Ora" al recupero di forze e motivazioni.

La sua voce è diversa perché non si confonde con altri suoni, né musica e neppure gridolini di bimbi festosi a riva.

Il profumo è ben distinto, di alghe e salsedine, trasparente come l'acqua sul fondo, nonostante le onde che montano, regolari e in fila.

E infine il vento che l'accompagna partecipa un nuovo inizio.

Mi piace "questo mare" che culla e calma.

La notte scorsa ho sognato il mare, veramente è stato continuare a visualizzarlo senza coscienza. Mi spiego meglio. In questo periodo non è proprio facilissimo prender sonno, e ieri notte inaspettatamente mi è capitato di pensare all"immagine del mare, come si presenta nelle stagioni di mezzo, in attesa.

Così il mio pensare ha preso ad essere accompagnato da una musica lenta, con alti e bassi... un po' simile al suono che s'ascolta quando all'orecchio s'appoggia una conchiglia.

Agli occhi chiusi poi, un susseguirsi di immagini un po' astratte con pennellate di colore e punti brillanti tanto simili a stelle, credo fosse il quadro del Tempo che va.

Mentre restavo ad "ascoltare", il sonno finalmente è arrivato.

Ho sognato il mare, e non pensavo potesse piacermi tanto.

L'immagine può contenere: oceano, acqua, spazio all'aperto e natura

domenica 29 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.29) (Colorarsi di fragilità)


Giornate un po' così, ne sto mettendo insieme parecchie, una dopo l'altra, prova da sforzo e test di nuova consapevolezza.

Oggi... ad esempio, ho dovuto ricorrere spesso al mio campanellino dal fiocco dorato.

Resisterò? Staremo a vedere, nel frattempo vivo.

Prima di andare, i miei soliti pensieri. Stasera voglio visualizzarli, al solito tutti colorati.

Vivaci ché ben dispongano ai prossimi giorni, gli ultimi di questo mese difficile, a volte rabberciati e rigenerati con gran fatica. Ci proverò.

Che farci... non sempre dipende dalle buone intenzioni, siamo fragili, e ammettere la propria fragilità fa più credibili quando ce la mettiamo tutta a viverla come virtù.

Oggi... una mia giornata tipo.

Stamattina aggiornamenti di speranza, cenni di presenza per far sentire meno soli, poi... la mia quotidianità che cambia solo per qualche sfumatura volutamente messa in risalto.

Sono stata al negozio all'angolo per la spesa settimanale, il massimo ora che sento di fare in termine di "uscite", dicembre è alle porte e mi ricorda troppo un altro passato, foriero pure di "accidente", ora non vorrei... basta, non ci voglio nemmeno pensare.

Ho comprato frutta e verdura e noci, la frutta dà colore, il verde fa speranza, le noci consumate con moderazione addirittura curano.

Mi rendo conto di cercare nei colori l'aiuto che fa la differenza. Ogni giorno un colore diverso, sarà quello della tovaglia, del condimento principe del pranzo, di tutto ciò che posso scegliere e preparare.

Da qualche parte ho letto che bisogna impegnarsi a fare di ogni giorno della Nostra vita un piccolo capolavoro. Ed io mi impegno di sicuro almeno a tentare un dipinto. Non un'opera d'arte ma un quadro armonioso pur su una tela stinta. Trama non perfetta, però ben accomodata con la scelta oculata dei colori, sempre vari e accordanti tra loro.

A volte l'ansia di arrivare a sera nel migliore dei modi, lascia una scia grigia sul fondo del "mio spazio azzurro". Io ce l'avevo messa tutta coi pensieri positivi, però qualcosa va sempre non per il verso giusto.

Altro solito segno del destino, sprone. Si deve continuare.

La consapevolezza della propria forza interiore ci rende "padroni della nostra vita".

Leggo e rileggo questa frase, e mica sono più tanto convinta...

Di getto, come sempre mi succede quando sono scossa, scrivo altro. Poche righe ma così fortemente sentite che Chi le legge se le sentirà addosso, su misura...

Perché mi sono fatta una corazza non vuol dire che sono di ferro.

Ho un Cuore anch'io. Con il battito spesso accelerato, e la sua memoria che non dimentica perché non vuole.

L'immagine può contenere: cibo

sabato 28 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.28) (Nonostante la paura)


Chi non ha mai avuto paura? Anche la persona più coraggiosa non potrà dire, io non l'ho provata mai. Come emozione di un attimo o sentimento, la paura appartiene all'essere vivente.

Per quello che stiamo vivendo siamo Tutti presi da paure. Paura del contagio, paura dell'Altro che possa veicolare il virus, delle tante complicanze nell'eventualità se...

Paura alla fine di non farcela. È davvero dura. La cosa, pur nell'ovvietà per una pandemia, appare prolungarsi oltre il limite della sopportazione, e la paura aumenta con l'informazione, e a questa si affianca come argomento di pesanti conversazioni.

Si parla di paure, dubbi ed incertezze. Quanto bene fa la condivisione di stati d'animo mai uguali pure in un breve arco di tempo? E poi fa bene davvero, e a Chi in particolare?

Parlare delle proprie paure, del senso di impotenza e precarietà è soddisfare il bisogno di dar voce a sentimenti ed emozioni. Soprattutto quest'ultime non possono restare dentro, vanno esternate, ognuno poi troverà il modo giusto, ma va fatto.

Ne trae giovamento Chi parla e altrettanto Chi ascolta, perché in parte si ritroverà e se è il caso si sentirà meno solo nel Suo sentire.

Comunque la Paura va affrontata prima che ingigantendosi possa bloccare.

È la cosa più difficile che ci tocca.

E se pure dovrà trascorrere del tempo prima che qualcosa cambi e si ritrovi un po' di serenità, di certo non potrà cambiare più in fretta se per la paura si resta immobili e ad occhi chiusi per non guardare in faccia la realtà.

Alleniamoci al Coraggio invece, tanto tutto passa, e la Paura farà da coach.

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venerdì 27 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.27) (Come se nulla fosse)


... e non è così. Il Covid ancora impazza, le donne sono spesso vittime, ci si ammala sempre di tumore. Eppure tutto resta uguale, le strade, le vetrine, le luci nelle case, la Vita va avanti pure se un cuore pulsa forte o si ferma all'improvviso. Il Cuore della gente che respira a stento, della Donna che ha amato e poi un giorno trema per paura, di Chi pensa alla propria vita con la scadenza, come fosse yogurt... e così non è.

Si perde la lucidità a sentirne tante, è come dormiveglia, pare di cadere durante il sogno, e diventa incubo ciò che si pensa con timore.

Respiro profondo, poi espirare lentamente... e riprendiamo a vivere la Vita che va, coi tempi e le modalità che sentiamo, non andando troppo avanti ma pure senza restare indietro.

Non mi stancherò mai di ripetere quanto bene faccia "assecondare l'onda", sbatterci contro mozza il respiro, al contrario "andarci insieme" lo modula e fa armonia coi battiti del Cuore.

Gioire con un Amico per il Suo compleanno in piena pandemia, il 25 novembre, non significa negare il dolore che c'è intorno e altrove, vuol dire semplicemente sostare per qualche momento nella parte bassa di quell'onda che altrimenti ci sommergerebbe.

Vivere il Natale con segni luminosi non deve passare come messaggio di indifferenza e menefreghismo, piuttosto di speranza che vede il ritorno della luce.

Perché questo Natale è l'ultimo dei tanti ma il primo vero, in piena consapevolezza.

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giovedì 26 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.26) (La campanella e la luce)


Secondo incontro GAMA ON LINE all'insegna della massima condivisione.

Il Natale è prossimo ma nessuno si appresta al tempo dell'Attesa col consueto spirito. Tutto appare in sospeso e si aspetta una verifica della situazione nelle prossime settimane. Non ci sono certezze, in molti prevalgono ansia e angoscia, si ha poca voglia di fare "come nulla fosse", perché effettivamente così non è. Le informazioni sono altalenanti e spesso contrastanti, e questo aggiunge disorientamento alle Nostre giornate dal tempo dilatato.

Si va alla ricerca di strategie di sopravvivenza, termine ora quanto mai appropriato.

Chi è portato ad uscire per lavoro o altro è avvantaggiato, perché pur col distanziamento ha modo di incontrare altri, confrontarsi e guardarsi negli occhi.

Chi ha fede, qualunque essa sia, con la preghiera o la meditazione entra in contatto con l'intimità del proprio essere che fa da filtro con l'esterno.

C'è poi Chi scrive, legge, o si rifugia nel silenzio in attesa del sereno.

Ognuno si è dato un "nuovo nome", un elenco colorato di speranze in attesa, che nell'insieme riportano la fiducia nel domani di tutti.

Dopo un rapido esercizio di respirazione consapevole, alcuni consigli pratici per alleggerire i giorni.

Come contrastare la confusione e i turbamenti, le contraddizioni e i pensieri negativi del periodo attuale?

Procurarsi una campanella, fogli colorati e una matita.

La campanella per richiamarci spesso alla Nostra "essenza" di luce, e i foglietti colorati su cui annotare i pensieri quotidiani, positivi e negativi. Quando i "momenti no" arriveranno a turbarci, andremo a rileggerli, e i negativi li manderemo in fumo, bruciandoli realmente.

La campanella e la luce per continuare a sentirci colorati e mai spenti.

Ho cercato tra le mie cose la campanella, ma ho trovato un campanellino che era parte di un decoro ad un dono natalizio dieci anni fa.

La mia campanella quindi è scarna, così come mi sento a volte, ma non manca di un "fiocco di luce dorata", che cerco comunque di tenere viva sempre coi miei pensieri.

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martedì 24 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.25) (A Chi non si ferma mai)


Stasera interpreto il pensiero di Chi come me non si è fermato neppure per questa pandemia, magari arranca a tratti, a volte cade solo su un ginocchio, ma subito si mette dritto per continuare.

Vuol essere riferimento e sostegno, conforto e compagnia, anche aiuto pratico per svicolare tra le tante difficoltà che adesso sembrano infinite.

Essere volontari in oncologia non è dispensare chiacchiere per ingannare il tempo, è dare ascolto alla paura, asciugare lacrime nascoste, e poi informare per quel che si può, e quindi occorre leggere e studiare, formarsi per una migliore qualità del servizio.

E ora che "in presenza" tutto è diventato difficile, come si fa?

Si può "da remoto" come si suol dire, educando la voce e lo sguardo, ché non s'interrompa il dono della serenità.

Dedico perciò questi pensieri a Chi non si ferma mai perché con un lungo tirocinio ha imparato a non mollare. E gli basta un grazie sincero e un piccolo progresso per tornare ad animarsi e sperare.

Non ha bisogno di parole inutili, numeri a casaccio o pseudo miracoli, gli sta bene anche solo aiutare per ciò che può, per quel che sa.

È un sognatore, e non si ferma mai,

neppure quando si scontra con la realtà evidente.

Chiude per un attimo gli occhi, respira profondo, e poi pensa che restare tra cielo e terra è possibile e non impedisce di fare piccole ma grandi cose.

Alla fine è terra terra, e qui vuole restare. Concreto al massimo ma senza strafare.

Dedicato a Chi non si ferma mai, a Chi sogna e s'impegna... dedicato a Noi che nello sguardo lucido dell'Altro troviamo la risposta giusta che ci manca.

L'immagine può contenere: nuvola, oceano, cielo e natura, il seguente testo "CI SARANNO GIORNI PIÙ FACILI E GIORNI PIÙ DIFFICILI, L' IMPORTANTE È NON FERMARSI MAI"

CANCELLA E SCRIVI... (n.24) (Benedetti ricordi)


Per passare il giorno ed arrivare a sera in questo periodo, le strategie non si contano.

Dedicarsi a qualcosa che piace, leggere e scrivere, ascoltare musica. Ma ci sono ugualmente momenti di buco da colmare in positivo, senza che l'odioso argomento attuale possa prevaricare.

Tra colori accesi che mai si sarebbe pensato potessero essere motivo di discussione altrettanto accesa, e le previsioni per un Natale atipico, si collocano i ricordi di un tempo che fu.

Già... basta davvero poco perché diventino rifugio in mezzo a tanta confusione.

Vai fuori ad esempio, e respirare il profumo di noci umide a Natale, di spezie e miele, fa rendere conto che tutto passa... mentre il ricordo cambia i colori.
Da forti e decisi come erano un tempo diventano tenui e sfumati, delicate carezze per l'animo.

Oppure come è successo a Noi oggi, pucciando cantucci in un vin santo datato che di santo aveva solo lo "spirito", ovviamente non quello che ci fa benedetti, bensì l'alcool...

- Non ti ricorda quando ci facevano la penicillina?

Ha chiesto mio marito...

- È vero!

Ho risposto, e da lì tanti ricordi... la siringa di vetro nel bollitore d'alluminio che sul fornello acceso equivaleva ad allerta rossa, le corse intorno al tavolo per sfuggire alla dolorosa esecuzione, insomma... un susseguirsi di scene e nostalgia, qualche risata, una condivisione in leggerezza che in tanti anni di matrimonio non ricordo ci sia mai stata.

È stato toccasana di una domenica in piena pandemia.

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lunedì 23 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.23) (Prima che passi Novembre)



Il periodo d'Avvento è ormai alle porte, e non possiamo lasciare Novembre senza dedicare un pensiero agli Amici che abbiamo conosciuto e non ce l'hanno fatta. In realtà sono ancora con Noi, accanto e il ricordo è di esempio e motivazione, ma avremmo voluto dedicare loro pure un "momento sereno", un ritrovarsi insieme così come è stato negli anni scorsi. Non è stato possibile per l'attuale situazione, ma niente può impedire di sentirci ugualmente uniti, tra Cielo e terra.
Non ci saranno nomi, non occorre... ognuno di Noi li porta incisi nel Cuore.
Scriveremo parole, saranno preghiera, ricordo, speranza... soprattutto speranza per questo faticoso periodo che ci vede coinvolti tutti.
È facile proclamarsi cristiani, esserlo davvero lo è molto meno, perché quando le cose non vanno bene rabbia, rancore e persino aggressività prendono il sopravvento. Si cerca un responsabile della propria sofferenza, ovviamente nessuno lo è, e allora si spara nel mucchio si va contro tutti.
E la fede allora...?
La fede è quella cosa che nelle difficoltà di qualsiasi tipo e nella malattia in particolare fa dire, ai piedi della Croce... "non accetto ma sopporto per Te", perché c'è passato prima Lui per la sofferenza e la morte e poi è risorto, e aver fiducia in questo aiuta per tutta la vita, fino all'ultimo respiro.
Questo... un ricordo sereno di Chi non è più, alcuna tristezza. La sensazione di non trovarsi mai soli ad affrontare ciò che non si può evitare diventava consapevolezza piena, conforto e speranza vissuti insieme.
A Loro... perché non li abbiamo dimenticati...

domenica 22 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.22) (Metafora salvavita)


Ti mordi la lingua, tieni a freno le dita, hai davanti una tastiera, e quante ne vorresti dire e scrivere, anzi parliamo "quasi chiaro", cantarne... poi ti fermi, senti ribollirti dentro, e allora... si, ricorri alla solita metafora salvavita. E visto che di cantare si è parlato, completi con la danza, ed è ancora più efficace.

Musica, maestri... si va ad incominciare.

È trascorsa un'altra settimana, sempre come una danza, atipica, demodé, su un palcoscenico rumoroso, che scricchiola ad ogni "passo falso".

Non si comprende bene il perché, ma non mancano gli applausi. Chi è contento, Chi meno, tutti criticano tutti, e alla fine nessuno saprebbe rendere meglio.

Perché l'errore è a monte, proprio nello spartito antico quanto il mondo, le note sono ostinatamente replicate su altre già sbiadite.

Tra un atto e l'altro, pausa.

E dopo la pausa, la "musica" riprende, si cerca di arrangiare/si, perché è già tempo di ricominciare.

Meglio prenderla così, almeno fino a Natale.

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sabato 21 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.21) (L'Isola che non isola)


Breve premessa. Sono pugliese, fiera della mia regione, bella e varia da nord a sud. Amo la mia città che domani con l'intera provincia (61 paesi) rischia la "retrocessione" in zona rossa, per il forte disagio della sanità locale nel sostenere il peso del Covid. La mia città ma pure la BAT, una provincia cui fanno capo altre meravigliose, importanti per cultura, arte e bellezze a tutti i livelli. Per maledizione di sua maestà il virus, sono sullo stesso piano, arrancanti, inadeguate...

Non ho mai creduto al disagio nel DNA per le persone, figuriamoci in questo caso, perciò il malessere... chiamiamolo così... del momento ha un'origine precisa ed è a monte. La trascuratezza, il menefreghismo, le parzialità. Qui non stiamo a piangerci addosso, né tantomeno a inquinarci di politica, rivolgo solo un invito accalorato a tutti i Pugliesi, nessuno escluso. Restiamo uniti per una forza unica, non ci contrastiamo a colpi di parole avvelenate, cerchiamo di supportarci e sopportare ingiuste valutazioni che andranno a danneggiare le fasce già debilitate da anni di malgoverno generale.

Basta. Non si può reggere a lungo rodendosi il fegato.

C'è bisogno di serenità come di ossigeno.

Sapete tutti quanto la scrittura mi abbia aiutato e continui a farlo, per me è un cantuccio sicuro, un angolo di azzurro dove non può raggiungermi niente e nessuno, o meglio... qualcuno si, che mi aiuti però a "lustrarne" ogni parte con la Sua originale positività.

Positiva, ottimista lo sono anch'io, mi sforzo almeno, e in questo periodo non è per niente facile. Fu più semplice dieci anni fa, quando misi insieme un gruppo di persone che potevano capire, Persone informate dei fatti che non volevano parlare sempre della stessa cosa, soprattutto in termini drammatici, e nemmeno dimenticare, però avrebbero elaborato quel "lutto di sé"... ed ogni esperienza estrema lo è... con la speranza di "risorgere", capire ed essere capiti.

Un Amico definì "isola incantata", il modo mio, tutto personale di affrontare quella realtà che "riconosceva" ciò che era stato, l' "accettava" e con cauto ottimismo "sceglieva" di andare avanti, sperando.

Ci pensavo oggi, in un momento particolare... rispetto ad allora sono più anziana, ma nessuno ha mai detto ci fosse un'età limite per i sogni, e quindi crearsi un "isolamento" su misura.

Perciò concludo, ovunque ci posizioneranno, Noi c'impegneremo ad essere nel modo giusto.

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venerdì 20 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.20) (Considerazioni)


Da bambina sono stata educata a "dare l'esempio", finivo in punizione coi miei fratelli anche senza aver fatto niente, ma solo per dare l'esempio di come si accetta un "provvedimento" senza replicare. Nostro padre non faceva distinzioni, discolo o bravo, la punizione andava a tutti, per farci riflettere, pentirci per il momento o un altro eventuale. Noi in "zona rossa" praticamente sempre, sotto un quadro in piedi per il tempo stabilito, e se qualcuno faceva il furbo, i minuti raddoppiavano.

Metodo educativo troppo severo, sbagliato? All'epoca mi procurava tanta stizza, oggi devo riconoscergli un merito,

Noi quattro, figli di quel padre, non abbiamo mai creato dissapori interni che facessero guardare l'un l'altro malamente. E ora?... è tutt'altra cosa, a livello regionale, nazionale, caos e vittimismo perché Chi è a capo, semplicemente non sa fare il capo.

Cosi nella stessa regione, due province meritano il "castigo" e le altre sono virtuose, al momento però, poi si pensa.

Ma in una crisi sanitaria senza precedenti, che sorta di criterio è questo?

Di quale genere di parametri si tratta, se si guarda al numero di "infetti misti", sintomatici, paucisintomatici, asintomatici rapportati alla capacità delle strutture, e non a Chi doveva a suo tempo fare qualcosa e non l'ha fatto? Intanto, ora fa la voce grossa e mette in castigo.

Sentirsi disorientati da tutte queste notizie fuorvianti. Considerati ingiustamente in generale, perché un tempo non considerati affatto. Ora hanno fatto scendere in campo pure i colori, e la Vita all'improvviso non è più a colori o ha quelli sbagliati.

Diciamola tutta, non se ne può più.

Ieri sono stata poco bene, no Covid ma qualcos'altro, e mi ha preso una forte ansia, non mi capitava da almeno dieci anni. Era il timore di non essere affatto considerata, perché respiravo normale, camminavo, non avevo nemmeno la febbre, anzi la temperatura era subnormale... possibile, mi sono chiesta, dovrò comperare un termometro nuovo, oppure rivedere tutta la situazione. Non solo mia, ovviamente... il virus ha rimescolato le carte, e ne sono crollati di castelli.

Sono di nuovo stizzita, nulla più.

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giovedì 19 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.19) (Come il fiuto del cane e la memoria di un bambino)


È un periodaccio, basta niente e assalgono i dubbi, e cominciano i "se"... se fosse e se non si potesse e se nella peggiore dell'ipotesi? Nessuno è immune da questa deleteria catena di interrogativi, centrati a mo' di bersaglio da informazioni a volte romanzate. Sapere è d'obbligo, ma ad

ognuno siano concessi tempo e modalità per elaborare.

È dura soprattutto per Chi ha vissuto l'esperienza della malattia seria, l'ha superata con gran fatica ma ne vive ugualmente lo spettro. Si dà speranza, infonde fiducia ma in segreto agisce l'ansia. Quanto difficile è allora non farla trasparire, non dar a vedere nulla.

È la memoria impressa a fuoco che sovrasta e fa danno.

Si dovrebbe avere il fiuto del cane, che sceglie e riconosce, ma nel momento in cui annusa. O la memoria di un bambino che del passato ricorda solo ieri e per il futuro si adegua al "tra poco, più tardi, massimo domani". Il Presente insomma conta, né più né meno e così sia.

Sperare... questo si deve, e con la speranza anche l'animo reagisce, diventa più forte e continua a lottare.

"Sì, è vero quello che dici... ma io non ci credo neanche un punto che pure tu, la sera prima di chiudere gli occhi non pensi... e domani, fra una settimana, un mese, un anno che cosa sarà? Ora poi con la minaccia del virus..."

A quella mia Amica che non si vuole troppo bene ho risposto...

Potrà essere così oppure no... poco importa visto che nulla possiamo contro l'inevitabile. Cerchiamo di non pensarci, viviamo giorno per giorno, la realtà del momento comunque...

Le ho parlato così e mi sono data forza anch'io, come pure adesso mentre scrivo.

È come aprire il proprio animo ad un profondo respiro.

Perché Chi potrà mai dire che cosa sarà domani?

L'immagine può contenere: montagna, cielo, spazio all'aperto e natura

mercoledì 18 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.18) (Life mission... all inclused)


"Sai, ti seguo e ciò che scrivi pare sempre l'abbia scritto io. Dai voce ai sentimenti".

Lo ripetono in molti, e la cosa non mi meraviglia, e non perché sia una nota di merito nei miei confronti, piuttosto evidenzia qualcosa su cui mai ci si sofferma. Tranne qualche differenza, siamo Tutti incredibilmente simili dentro, spiegato quindi l'arcano della mia chiarezza, che io amo chiamare "trasparenza" perché lascia vedere fuori ciò che è dentro, per ogni singola sfaccettatura.

La Vita non fa sconti, ma qualche volta elargisce pure doni inaspettati.

Fa da maestra, e boccia e promuove, non giustifica le mancate presenze. È senza dubbio equa.

Missione Vita. Tutto incluso.

Gioie e Dolori, Successi e Fallimenti.

Poche certezze, una buona percentuale di imprevisti.

Dal momento della piena consapevolezza impariamo a rassicurare e pretendiamo altrettanto per sanarci da insicuri.

Perché l'insicurezza a tratti per l'uomo è cosa certa, fragile com'è davanti ad ogni scelta, facile alla paura, a cadere, dubbioso a rialzarsi.

Ma alla fine è proprio vero che un giorno non è come un altro, oggi è così e domani chissà, modi di dire si fa per dire, perché alla fine un fondo di verità c'è sempre. Da parte mia aggiungo, ma anche questo è scontato, che nulla è più certo dell'imprevedibilità, che mette in crisi il mondo, cambia le carte in tavola e manda all'aria i piani. È "reset" generale, una sorta di sicurezza per poter continuare, progettando nell'immediato, "allenandosi" per l'avvenire.

E domani, il giorno che segue l'odierno, visto che già ci siamo, almeno questo è certo.

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martedì 17 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.17) (Le realtà di un tempo surreale)


Fa buio presto a novembre, così alle 17,00 ora solare, sono ancora a sbattere lo straccio per la polvere e dopo un po' a stendere la maglia dimenticata nel portabiancheria, da quando...? Non lo so, è che coi lockdown il tempo si dilata, non mi sbrigo mai, per mia volontà ma pure per i tanti minuti trascorsi tra pensieri e speranze e ricordi. Poi... incredibile, mi tornano all'improvviso i volti delle persone che ho conosciuto, e magari non ho più incontrato, ma distinte e chiare, come per un flashback rivedo le situazioni, e ascolto ancora confidenze e timori.

Mi manca molto "essere accanto". Il passato sembra un sogno quanto questo presente un incubo.

Il tempo di Covid è davvero assai strano. È stagione indefinita, è sentirsi sospesi tra il canto di un grillo pure a novembre e la sirena di un'ambulanza che

fende il silenzio del coprifuoco di questa domenica o di qualsiasi altro giorno.

È un tempo assurdo dall'atmosfera surreale. Vero invece e reale è che, contagiati ci si ammala, ma si guarisce pure, ed è un'esperienza anche questa che segna e fa crescere, qualunque sia l'età.

E a proposito di volti e conversazioni che ritornano, stasera ho sentito una Persona Amica, conosciuta nel momento di gran dolore per il marito. A 71 anni colpita dal virus, ha vissuto la paura per sé e lo sgomento per gli altri ricoverati più gravi e meno fortunati. Ieri è stata dimessa, è ancora positiva, deve restare in isolamento ma sta bene. Di nuovo a casa e felice, dice di non aver fretta, che un passo alla volta riprenderà la vita di sempre.

Io credo anche migliore, grazie ad una nuova consapevolezza.

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domenica 15 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.16) (Darsi da fare col gran da fare)


Cosa giusta per questo periodo, per non starci troppo a pensare sentendo la spada di Damocle sulla testa, e nello stesso tempo fare tanto, come viene, viene, ché tra dieci cose almeno una buona sarà.

Fidatevi, saggezza antica non mente mai.

Dicevo allora, il periodo è quello che è, per giunta è Novembre e fa buio presto, facile sentirsi giù di tono, nervosi ed irritati.

Per me poco o nulla cambia, perché mi comporto come sempre, quando sono confusa, tesa o preoccupata.

Già... mi viene lo "sghiribizzo" di darmi da fare con un gran da fare, ad esempio cucinare tante pietanze insieme, lavare i vetri...

Per questo sabato ho trascorso l'intera giornata in cucina. Brodo, polpette, e zucchine grigliate... patate al forno, pizza in tre gusti e torta di mele. E Chi aveva il tempo di pensare?

Ah dimenticavo... ho anche steso il bucato, incombenza che detesto fare, ma qui c'è in gioco la sopravvivenza, e quando è guerra...

Domani, pure se Domenica penso di mettere ordine nell'armadio. È anche molto rilassante.

Di quest'ultima cosa poi mi sono spiegata il motivo.

L'armadio... forse... è il mio animo, il contenuto... i miei sentimenti, gli stati d'animo... i turbamenti, tutti messi a casaccio lì, per la fretta. Quando poi non riesco a scorgere più niente e... mi perdo, l'unica è darsi da fare per rimettere tutto a posto e... ricominciare.

Dopo il gran da fare per "aver messo ordine nell'armadio" sarò pure stanca morta, però anche assai serena, e ritrovo quello che non vedevo più.

Consiglio per domani e dopodomani ancora... piccoli stratagemmi da personalizzare.

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CANCELLA E SCRIVI... ( n.15) (Passeggiando per il corridoio)


Da quando è iniziato il "fattaccio" ce ne facciamo di passeggiate per il corridoio mio marito ed io, Lui coi Suoi 500 passi al mattino per non perdere il ritmo, ed io con la scopa, lo straccio e la ramazza per non perdere l'abitudine, anzi intensificarla visto che tra restrizioni e senso di responsabilità è rimasto ben poco. Che dire? Ce lo facciamo bastare, perché la situazione lo impone, poi siamo cresciuti notando ciò che fosse oggettivamente giusto ma tenendolo per Noi, volenti o nolenti.

Ora vogliamo venir fuori da questa storia che sta durando fin troppo, o almeno imparare a gestirla con saggezza, e allora rispettiamo le regole, volenti o nolenti.

Intanto nonostante le pessimistiche previsioni la Puglia è ancora arancione. Siamo stabili a metà "classifica". Francamente quando oggi mio figlio, entrando in cucina, ha esclamato...

- Ma' ci siamo salvati!

... ho esultato come alla fine del campionato, e dire che non sono mai stata tifosa, e di calcio non capisco un'acca.

E banalizzando la cosa così seria che ci riguarda, mai avrei pensato ad una rivalità tra le regioni del nuovo tricolore, una competizione tra bravi e indisciplinati, dove la fa da padrone ben altro.

La Storia, diceva un mio professore, è fatta di cause e conseguenze, e ancor prima Giambattista Vico parlava di corsi e ricorsi storici, possibile che da secoli di storia ed eventi ricorrenti non abbiamo imparato nulla?

Il Nostro Bel Paese si rialzò più volte, ma non senza sacrifici e rinunce.

L'immagine può contenere: il seguente testo "Coloro che non ricordano il passato sono condannati a a ripeterlo"

sabato 14 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.14) ("Vivi e Presenti")


In odore di santità verso la "zona rossa", penso ancora più intensamente a strategie che possano aiutare ad attraversare il momento con poco danno a tutti i livelli, e soprattutto a non perdere le difese e quindi ammalarsi.

A livello fisico "proteggersi" con distanziamento, e pochi e solo necessari contatti all'esterno. Attività quasi totalmente a distanza, in pratica nessuna in presenza. Eppure anche "da remoto" servirà essere più che presenti, soprattutto a se stessi. Convinti, perfettamente adattati, sereni e in equilibrio.

Non è affatto facile, anche se per quel che mi riguarda, trovo la cosa meno complicata rispetto la scorsa primavera.

Allora ero indispettita e irritata, mi ritrovavo in lacrime all'improvviso, passavo notti insonni. Ora ho maggiore consapevolezza, nonostante a tratti pare il cerchio mi si stringa intorno. Sono più forte e lucida, e cerco di fissare con sforzi quotidiani i cardini per non crollare.

Entusiasmo... Fiducia... Speranza.

Quanto è adeguato l'uso di tali termini in questo periodo? Quando le occasioni per provare entusiasmo sembrano venir meno giorno per giorno, così pure la fiducia, e la speranza appare come ultima risorsa giusto per non lasciarsi andare.

Io credo si debba entrare nel profondo senso di ciascuna di queste parole, per sentirsi "vivi e presenti", non "comparse" ma "protagonisti" di un "dramma globale" che non sarà mai "tragedia personale" se riusciremo ad "adattare" a Noi il momento.

Siamo corpo e spirito e mente, curiamo in maniera adeguata il Nostro corpo, dedichiamo spazio allo spirito nel modo che ci è consono, apriamo la mente perché possa formulare opinioni proprie, originali.

Questo per non essere "vittime" ma in parte "artefici" dell' "evento", di ogni evento, visto che di eventi è fatta la vita.

L'immagine può contenere: il seguente testo "livi ogni momento Ridi ogni giorno Ama oltre le paro' paro"

venerdì 13 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.13) (Primavera nel volto)

 

Il tuo prossimo

è lo sconosciuto che è in te, reso visibile.

Il suo volto si riflette nelle acque tranquille,

e in quelle acque, se osservi bene,

scorgerai il tuo stesso volto.

- Kahlil Gibran -

Punto di partenza, una citazione di Gibran.

"Il tuo prossimo"... il prossimo altro non è che la Nostra immagine riflessa, quando ci poniamo in ascolto dei Suoi bisogni che sono pure i Nostri, trovando in tale identificazione motivazione e via da seguire.

C'è uno straordinario disegno in tutto questo, per cui diventa ovvio pensare... non accade niente per caso, come non sono casuali gli incontri.

Degli ultimi dieci anni ne avrei da raccontare, quante persone ho conosciuto, quante delle loro storie mi sono state d'insegnamento... non riesco a cancellare nessuno e niente. Ho la rubrica piena di nomi e numeri di telefono, persone che non sento più, eppure se raramente penso di alleggerire l'elenco, qualcosa mi frena, e mi rendo conto così di non farcela proprio. Perché non mi stanco di ripeterlo... Chi entra nella mia vita non ne esce più.

È per questo che durante l'incontro on line di ieri, alla proposta di scegliere un nome stile "pellerossa" mi è venuto spontaneo e immediato, "Primavera nel volto". Me l'ha suggerito il ricordo di un'anziana paziente, che un giorno in reparto notando la mia mascherina di stoffa a fiorellini, esclamò...

- Oggi oltre che nel Cuore porti la "primavera nel volto".

Così ho deciso di tingere stabilmente di rosa la mia via, ed essere la primavera di ogni stagione.

L'immagine può contenere: una o più persone