giovedì 19 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.19) (Come il fiuto del cane e la memoria di un bambino)


È un periodaccio, basta niente e assalgono i dubbi, e cominciano i "se"... se fosse e se non si potesse e se nella peggiore dell'ipotesi? Nessuno è immune da questa deleteria catena di interrogativi, centrati a mo' di bersaglio da informazioni a volte romanzate. Sapere è d'obbligo, ma ad

ognuno siano concessi tempo e modalità per elaborare.

È dura soprattutto per Chi ha vissuto l'esperienza della malattia seria, l'ha superata con gran fatica ma ne vive ugualmente lo spettro. Si dà speranza, infonde fiducia ma in segreto agisce l'ansia. Quanto difficile è allora non farla trasparire, non dar a vedere nulla.

È la memoria impressa a fuoco che sovrasta e fa danno.

Si dovrebbe avere il fiuto del cane, che sceglie e riconosce, ma nel momento in cui annusa. O la memoria di un bambino che del passato ricorda solo ieri e per il futuro si adegua al "tra poco, più tardi, massimo domani". Il Presente insomma conta, né più né meno e così sia.

Sperare... questo si deve, e con la speranza anche l'animo reagisce, diventa più forte e continua a lottare.

"Sì, è vero quello che dici... ma io non ci credo neanche un punto che pure tu, la sera prima di chiudere gli occhi non pensi... e domani, fra una settimana, un mese, un anno che cosa sarà? Ora poi con la minaccia del virus..."

A quella mia Amica che non si vuole troppo bene ho risposto...

Potrà essere così oppure no... poco importa visto che nulla possiamo contro l'inevitabile. Cerchiamo di non pensarci, viviamo giorno per giorno, la realtà del momento comunque...

Le ho parlato così e mi sono data forza anch'io, come pure adesso mentre scrivo.

È come aprire il proprio animo ad un profondo respiro.

Perché Chi potrà mai dire che cosa sarà domani?

L'immagine può contenere: montagna, cielo, spazio all'aperto e natura

1 commento: