giovedì 31 maggio 2018

FARMACIA IN CUCINA... ovvero... ALICAMENTI (prima parte)


Prima di introdurre il tema degli "alicamenti" è opportuno fare chiarezza per non cadere nella trappola delle fake news sempre più dilaganti. Non si è assolutamente ripetitivi nel sostenere che in medicina non esiste verità assoluta bensì per approssimazione, avvalendosi di studi osservazionali.
Uno studio osservazionale tende a dimostrare i possibili effetti di vari fattori di rischio o protettivi, su un gruppo di persone, osservando gli eventi che si verificano senza intervento alcuno. Quindi uno studio in realtà non dimostra mai nulla, ma mostra stimolando ad ulteriori studi, seguendo le linee guida che altro non sono che il "distillato" degli studi scientifici.
Purtroppo poche sono le persone che leggono, o che leggono e comprendono, per cui si preferisce andar dietro a notizie false piuttosto che alle evidenze scientifiche, e fidarsi poco della ricerca e del personale medico.
Per alicamenti si intendono quegli alimenti che hanno proprietà ed effetto farmacologico. Sono un valore aggiunto dalle evidenze alla cui base ci sono le raccomandazioni. Vanno altresì consumati in un contesto di corretta alimentazione e il loro principio attivo non può essere astratto ed elaborato in prodotto farmaceutico. Eppure consumarli insieme costituisce una vera e propria terapia metronomica con effetto sinergico.
Quali sono le azioni degli alicamenti?
- Riduzione del potenziale cancerogeno ( si riduce il rischio per qualsiasi sostanza potenzialmente cancerogena assunta)
- Inibizione della crescita delle cellule tumorali
- Interferenza con l'angiogenesi (si ostacola la vascolarizzazione, ovvero la formazione di altri vasi sanguigni, quindi la diffusione del tumore)
- Impatto sul sistema immunitario
CRUCIFERE - BRASSICA (cavoli)
Glucosinolati
La loro proprietà anticancro è indiretta. Hanno la capacità di liberare due classi di sostanze:
-Isotiocianati
- Indoli
Con la masticazione i glucosinolati dei broccoli per azione della mirosina vengono scissi, diventano sulforafano, antitumorale.
I glucosinolati e la glucorafanina sono separati dalla mirosina all'interno delle cellule dei broccoli. Quando le cellule vengono frantumate, i vari scomparti cellulari si mescolano. La glucorafanina entra in contatto con la mirosina che la trasforma in sulforafano. Il sulforafano liberato per azione della mirosina presente nei broccoli o nella flora intestinale, viene assorbito dalla circolazione sanguigna.
(continua...)

mercoledì 30 maggio 2018

VEDO COME SCRIVI E TI DIRO' CHI SEI (seconda parte)


E' all'inizio del '900 che la Grafologia comincia ad essere conosciuta in Italia, quando Padre Girolamo Moretti fece delle sue intuizioni una metodologia scientifica, riuscendo a collegare i segni grafici della scrittura spontanea con il corrispettivo comportamentale e intellettivo.
Attraverso la scrittura è infatti possibile analizzare le caratteristiche dello scrivente. Moretti definisce la "teoria del temperamento" in cui distingue 4 tipologie di temperamento, orientate verso una quadruplice direzione.
- Primo temperamento o della cessione, è della persona insicura la cui grafia mostra un andamento non fluido che cede in prossimità del margine destro
- Secondo temperamento o dell'assalto, è della persona forte che si impone alla maniera "nazista", la sua grafia tende verso l'alto e presenta angoli vistosi.
- Terzo temperamento o dell'attesa, è della persona che tiene all'apparenza, la cui grafia è ordinata e dall'andamento regolare.
- Quarto temperamento o della resistenza, è della persona che crede in se stessa, nelle prorie risorse e non cede né si arrende.
In realtà ogni individuo dovrebbe avere in sé un certo equilibrio tra queste tendenze, ed è quando una di esse risulta eccessivamente dominante nei riguardi delle altre che si presentano anomalie e scompensi, rivelati appunto dalla grafia.
Dall'analisi della grafia è possibile individuare anche la spiccata tendenza sessuale dello scrivente, che fa capo agli "archetipi" proposti da Jung, Anima (sesso femminile) e Animus (sesso maschile). In realtà essi coesistono in ogni individuo indifferentemente, ma la grafia mostra la prevalenza delle caratteristiche femminili o maschili. La scrittura di un uomo può rivelare una sensibilità tipicamente femminile, come quella di una donna una determinazione e l'aggressività riscontrabile in un uomo.
La Grafologia quindi apre nuovi orizzonti alla Psicologia che in essa trova strumenti che facilitano la comprensione della psiche umana.

VEDO COME SCRIVI E TI DIRO' CHI SEI (prima parte)




Al GAMA stasera interessante incontro con l'esperta grafologa, dott.ssa Valentina Di Tullio che in maniera chiara e vivace ha illustrato l'affascinante mondo dei segni grafici, loro significato e valore.
Un mondo affascinante, definizione immediata ma che non rende merito a ciò che è in realtà la Grafologia, sempre più in uso in vari ambienti professionali, in campo legale ed anche medico.
La Grafologia non è un'arte magica, forse una disciplina, sicuramente una scienza recente che si rivela incredibilmente utile proprio per scoprire o approfondire aspetti del nostro carattere a volte sconosciuti anche a noi stessi attraverso l’analisi della produzione grafica sia essa grafia, disegno o scarabocchio.
Considerando in particolare quest'ultimo, primo segno grafico nel bambino, se ne comprenderà il temperamento tranquillo e lo stato d'animo sereno se lo "scarabocchio" sarà tondeggiante, in uno spazio limitato. Al contrario rivelerà un carattere irrequieto e capriccioso se tenderà a venir fuori con linee disordinate e sovrapposte.
Il segno grafico rispecchia l’idea che lo scrivente ha di se stesso e quella che vuole trasmettere agli altri. Risente dell’evoluzione nel tempo dell’individuo e dello stato psicofisico del momento in cui egli scrive e offre informazioni attendibili e preziose sull’intelligenza, sull’emotività, sulle strategie di vita adottate.
I primi accenni di studio della grafia si riscontrano già nel I secolo a.C. e qualcosa si trova già negli scritti di Aristotele e di Svetonio, quando la comunicazione epistolare senza mittente lasciava all'intuito del ricevente il compito di comprendere senso e intenzioni di Chi scriveva. Ma è solo tra la fine del IX e l'inizio del X che lo studio si fa serio e comincia ad imporsi con fine soprattutto pedagogico.
Lo scrivente di fronte allo spazio sul foglio vede la rappresentazione, in piccolo e limitata, di se stesso nello spazio ambientale intorno a sé. Tutto questo lo si può dedurre dall’ampiezza o meno dei margini (superiore, inferiore, destro e sinistro), degli spazi usati tra una riga e l’altra, tra una parola e l’altra e le distanze anche tra una lettera e l’altra all’interno di una stessa parola.
Attraverso la gestione di tale spazio delimitato dal foglio il soggetto scrivente racconta la sua storia, la sua personalità, la sua vita presente, passata e futura, e il modo di porsi verso gli altri, siano essi familiari o conoscenti siano invece degli sconosciuti.
Lo spazio ed il modo di gestirlo è la prima cosa che si nota guardando una scrittura, quindi corrisponde anche alla prima impressione che si ha della persona scrivente come se ci stesse di fronte, leggendo e valutando la scrittura il grafologo entra nell’interiorità della persona e scopre anche la parte più nascosta, quella celata, quella intima e privata.
Il primo studioso della simbologia dello spazio nella scrittura è stato Max Pulver, psicologo e grafologo svizzero, il quale sottolineava che ci sono dei simboli arcaici che ci portiamo dentro dalla notte dei tempi, delle associazioni mentali che usiamo abitualmente nella vita e che ci orientano senza che noi ce ne rendiamo conto per cui:
in ALTO stanno il cielo, la luce, la spiritualità, il pensiero.
in BASSO stanno la profondità, le tenebre, gli istinti, la materialità.
a SINISTRA stanno le origini, la madre, il passato, l’introversione.
e a DESTRA stanno il futuro, il padre, l’estroversione, la realizzazione.
  (continua...)

martedì 29 maggio 2018

UN VALORE AGGIUNTO



Quale sarà il valore aggiunto in una situazione che pare fitta di difficoltà, fonte di sofferenze diverse ma continue, senza una via d'uscita?
Perché c'è pure un valore aggiunto?
... mi sembra già di sentire...
Sicuramente, e risiede proprio nella situazione, anzi è la situazione stessa, la maniera in cui la si vive, e alla fine riuscire a farsi guardare solo negli occhi. Essere comunque, astratti da un contesto che vuole nessuno sia imperfetto.
Perché esiste, allora la perfezione?
No di certo, e per questo non può esserci neppure il suo contrario, anzi quel "particolare" che dovrebbe fare categoria, è il "valore aggiunto" che fa la differenza, e sarà in rapporto al coraggio messo in campo.
Io ad esempio, nonostante gli alti e bassi e i "picchi di onnipotenza" di una protesi birichina, ho fatto di ciò che manca, la mia forza. Per essere più precisi, la mia "specialità".
In una famiglia in cui ciascuno era riuscito a spiccare in qualcosa, ero rimasta da sola ad aspettare coi miei pensieri. A rimandarli indietro, accettarne altri per farne dei sogni ad occhi aperti, confesso anche con scarsi risultati.
Poi la malattia e tutto quello che seguì, nessuno mai se la sarebbe caricata sulle spalle, anzi... argomento da evitare totalmente, neanche pensarlo, cambiare tassativamente discorso ogni qualvolta che...
Ed io dopo lo sgomento iniziale, per la gran voglia di continuare a...
colsi al volo "accidente", "opportunità", il frutto di ogni conseguenza. E rimescolando, aggiungendo ed eliminando, con l'aiuto del buon Dio, il tutto si è trasformato in quel valore aggiunto di cui sopra.
Ancora dubbi...? Credo proprio di no.
Sono ancora qua, e il "perché" l'ho spiegato, e il "come" si sa, e non è cambiato.

lunedì 28 maggio 2018

ORA... PENSIERI


Ripercorrevo con la memoria gli ultimi otto anni, ho cercato di mettere un punto fermo, e adesso se potessi ridurre tutto in uno spazio fisico, vedrei questo colmo di emozioni e stipato di sguardi che mi hanno tenuto compagnia, e continuano ancora. Perché il tempo sbiadisce le figure, rende sottili i contorni, ma fissa per sempre l'espressione degli occhi. Dopo aver incluso ogni singola storia che diventa esperienza comune, ricchezza.
Questo pomeriggio sono stata in piazza per la festa del Volontariato, davanti al gazebo della Nostra associazione è passata tanta gente, ed ho riconosciuto molti di quelli incontrati nel corso dei noti otto anni. Qualcuno ha salutato con un cenno di mano, altri hanno tirato dritto guardando il lato opposto, pochi si sono fermati, giusto quelli dai ricordi recenti, o perché ci sono ancora dentro e non possono far finta di nulla o magari manco lo vogliono per gratitudine, senso di familiarità, affetto.
E' incredibile la "mole emotiva" che comporta una malattia, o meglio "la malattia", questa che arriva come tegola a far perdere i sensi a tanti ancora, e a far credere loro non poter riprendersi più.
E le reazioni? Molte e svariate, alcune incomprensibili, appunto quanti e quali sono i tipi di tumori, ché a cercare in tutto il mondo non se ne troveranno mai due uguali, identici e precisi.
E gli stati d'animo? Mutevoli, assai variabili in tempi stretti, dalla tristezza... all'allegria, dal celarsi allo sguardo altrui... all'ostentare euforia. Come alternare passi di danza in punta di piedi, con altri che si fanno sempre più veloci, fino a diventar sfrenati. Una sorta di "taranta", che pur coinvolgente per ritmo, non troverà mai la giusta e certa definizione.

IN POCHI VERSI...


In pochi versi che non sono manco tuoi, riconoscere la nuova vita che ti appartiene. E' una cosa stupenda, ancor più perché in essi ti imbatti per caso e per giunta in una giornata come questa. Lunga, intensa, prodiga di insegnamenti.
Molti anni fa credevo di essermi fatta le ossa vivendo la malattia dei miei suoceri, era stata una grande prova e l'avevo superata, pensavo pure che nulla mi avrebbe più spaventato ed invece solo qualche mese dopo, andando a far visita in ospedale alla sorella di mio padre, non riuscii a sostenere lo sguardo di fronte ad una testa coperta pietosamente con una bandana. Distolsi in fretta gli occhi da quella vetrata e forzatamente presi a pensare cose banali che non riconoscevo. Poi mi disprezzai, ora comprendo che era anche quella una maniera di farsi non solo le ossa ma anche i "muscoli".
E a questo punto riporto i versi che ho letto per caso proprio poco fa, trovandoli calzanti allo stato fondamentale di questa mia nuova vita. Otto anni di speranza e tanto lavoro di Cuore, naturale e mai forzato, spontaneo come ogni respiro, motivato e motivante per continuare.
I versi sono della grande Alda Merini...
"Io il male l'ho accettato
ed è diventato un vestito incandescente.
E' diventato poesia.
E' diventato fuoco d'amore per gli altri".
... e ritornando a me, assicuro che non voglio gonfiarmi di retorica. Mentre leggevo, addirittura mi sono commossa, sembrava una nota scritta ed indirizzata alla mia persona. Un commento, non oso definirlo lusinghiero e neppure negativo, una sintetica espressione d'animo.
Che il "male" in tutte le sue forme io l'abbia accettato, è scontato altrimenti non sarei qui, pagina dopo pagina. E' diventato un "vestito incandescente" perché essere spettatrice della sofferenza altrui brucia, a volte rischiano volontà e pensieri, e poi anche dall'esterno appare esagerato ed intoccabile.
Di rimando però tutto questo è pure "poesia", che con il passare del tempo tocca i punti più alti, non per mio merito ma per virtù delle persone che incontro e mettono a nudo se stesse, nella fragilità che le fa paradossalmente forti. E alla fine per me è "fuoco d'amore" per loro, che non mi fa sentire mai stanca, illumina i miei momenti bui e riscalda quelli freddi delle perdite.
Ecco, è così la mia nuova vita... in pochi versi...

sabato 26 maggio 2018

QUESTIONE DI PESO


Si parte da una distinzione e quindi un paio di definizioni. "Normopeso" non significa necessariamente "peso sano".
Normopeso o peso ideale è un parametro di riferimento che andrebbe confrontato con il peso reale per stabilire se si è in sovrappeso, normopeso o in una condizione di obesità. Un peso sano è un peso che tiene conto delle proporzioni del corpo ed è in relazione con l’altezza e la circonferenza vita, che deve risultare la metà. Se si è normopeso ma la circonferenza vita è maggiore della metà dell'altezza, c'è più grasso viscerale e si è a rischio di malattie croniche degenerative e sindrome metabolica (iperglicemia, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia)
Il peso sano preserva dal cancro, o in presenza di questo, è migliore la speranza di vita e minore il rischio di recidive.
Che cos'è l'indice di massa corporea?
L'indice di massa corporea (IMC o BMI, acronimo Inglese di Body Mass Index) è un parametro che mette in relazione la massa corporea e la statura di un soggetto.
L'indice di massa corporea si calcola dividendo il proprio peso espresso in kg per il quadrato dell'altezza espressa in metri.
L'indice di massa corporea ideale deve essere compreso tra 18-25. Tra 25-29 si è in sovrappeso, 30-35 in obesità di I grado, 35-40 in obesità di II grado, oltre 40 in obesità patologica.
Il peso ideale si basa sulla semplice formula: Altezza (m) x Altezza (m) x 21
Due soggetti dal medesimo indice di massa corporea che rientra nel parametro di normopeso, possono avere adiposità viscerale diversa, se il primo è ad esempio un atleta o uno sportivo e il secondo pratica attività sedentaria.
Il tema delle "calorie" è un mito da sfatare, in quanto una caloria da un alimento non è la stessa da un altro, dipende dal nostro metabolismo.
Ognuno di noi ha un diverso metabolismo che reagisce in modo diverso a diete e attività fisica, chi perde peso velocemente e chi invece deve sudare sette camicie per vedere scendere l’ago della bilancia.
Tuttavia sussistono spesso alcune condizioni mediche per cui perdere peso diventa quasi impossibile.
E’ il caso dell’ipotiroidismo, patologia caratterizzata dal fatto che la tiroide, ghiandola a forma di farfalla situata alla base del collo, lavora poco producendo una quantità insufficiente di ormoni tiroidei.
Gli ormoni tiroidei (T4 - tiroxina - e T3 - triiodotironina -) vengono secreti dalla tiroide in risposta all'ormone ipofisario TSH, la cui produzione è regolata dall'ormone ipotalamico TRH.
Gli ormoni tiroidei sono essenziali per un buon metabolismo e dunque, se ci si trova in una condizione alterata, prima di intraprendere una qualsiasi dieta o tipo di sport è meglio rivolgersi ad un buon endocrinologo per ripristinare il lavoro della ghiandola con le cure farmacologiche del caso, onde evitare danni alla salute.
Riassumendo, cosa fare per mantenere un peso sano e preservare la salute?
- Colazione ricca e completa (carboidrati e proteine)
- Adeguata quantità di proteine ad ogni pasto
- Controllo dei picchi glicemici
- Utilizzo di frutta e verdura fresca
- Qualità nutrizionale dei cibi (fibra, integrali)
- No cibi spazzatura
- Masticare a lungo
- Controllo dello stress
- Dormire bene
Evitare perciò dolci e ghiotti "disastri alimentari" e concedersi invece numerose e proficue pause rilassanti e adeguate ore di riposo notturno ristoratore.

giovedì 24 maggio 2018

CHE STRESS!?!


Ho detto di esperienze estreme e di stress correlato, vivere tutto questo, e ritrovarsi da esseri ragionevoli a razionali. Sembrerebbe la stessa cosa, in realtà da persone razionali "soppesiamo" ciò che la ragione ci passa, e "sfrondiamo" l'inutile, il superfluo che mette a rischio di perderci, quindi decidiamo ciò che pare oggettivamente meglio in quel momento.
Lo stress è la sensazione soggettiva, la risposta dell’organismo ad una data situazione. Ognuno di noi risponde agli eventi stressanti in maniera diversa, in base ad esperienze diverse, con diverse strategie di azione e di pensiero. Non sempre lo stress è cattivo. In psicologia, si è soliti chiamare lo stress buono, "eustress" e lo stress cattivo, "distress". L’eustress è quello che, nella nostra quotidianità, ci aiuta ad affrontare e superare le varie sfide che la vita ci propone. Il distress è quello prolungato nel tempo, che ci provoca a causa del cortisolo, maggiori difficoltà, come conflitti emotivi, ansie, disturbi fisici. Possono essere fonti di distress un licenziamento, la perdita di una persona cara, un imminente intervento chirurgico, la "malattia"... qualsiasi cosa che faccia vacillare la terra su cui muoviamo i nostri passi. Ad una diagnosi comunicata con scarsa delicatezza che tipo di stress corrisponderà? Se fermo al momento e velocemente elaborato in stimolo positivo a superare la condizione o almeno migliorarla, sarà benefico perché portatore di consapevolezza di risorse. Se si prolungherà sarà dannoso, in quanto la mente prenderà a vagare (mind wandering) dal passato al futuro, perdendo di vista il presente e ciò che "qui ed ora" è necessario fare.
Non è sano farsi prendere dagli eventi, mentre lo è dominarli controllando la risposta alla loro pressione (stress). Varie sono le strategie, l'immediata, quella a portata di Tutti è il "respiro". Qualcuno affermò che "la mente segue il respiro, come l'aquilone segue il filo", inscindibili si controllano a vicenda.
Quindi si intenderà la respirazione piena, quella addominale. Con la respirazione addominale l’obiettivo è concentrare la nostra respirazione nel diaframma, una tecnica molto efficace per trattare lo stress, la tensione contenuta e l’ansia.
Sdraiati comodamente, porteremo una mano al petto e un’altra al ventre. Respiriamo profondamente tramite il naso per circa 3 secondi. Noteremo il ventre che si gonfia e che si stende nella zona alta del petto. Espiriamo, poco a poco, per circa 4 secondi.
L’ideale sarebbe realizzare 10 respirazioni molto lente, concentrati prima di tutto su quella zona “magica” del diaframma.
Noteremo due cose:
In primo luogo, ci aiuterà a canalizzare e a liberare lo stress.
In secondo luogo, ci permetterà di concentrare e focalizzare l’attenzione sul qui e ora. Quindi un respiro giusto e profondo aiuta ad acquisire la consapevolezza di quel che è nel momento presente.
È possibile che in un primo momento sembri complicato, tuttavia, man mano che ci abituiamo, l’esercizio sarà ritmico e molto rilassante.
Personalmente posso definirmi un'autodidatta nella gestione dello stress, ho imparato quando ero malata, per non sentirmi disperata, condannata ad una fine senza appello. Nessuno poteva assicurarmi che non sarebbe stato così, ma per essere in grado di constatare l'esito finale, dovevo arrivarci. E l'unico modo era "prendere respiro" lentamente, e non perderlo senza controllo.

mercoledì 23 maggio 2018

RAGIONEVOLE PAUSA


Un po' come tirare i remi in barca, respirare profondo. Ricaricarsi di energia, scovandola da un'emozione. Perché da emozioni è percorsa la vita che segue dall'"esperienza" in poi. E succede che ti si racconta un sogno e in automatico diventa condiviso, come fosse tuo, e ci vedi una spiegazione e viene la pelle d'oca. E non archivi quel racconto, lo metti solo in pausa, un semplice "stand by" imposto da necessità contingente, poi lo riprendi...
Il sogno è una sorta di limbo dove la razionalità posa e la ragione mette le ali e spicca il volo. Una fiaba reale senza spazio nè tempo, perché si svolge ovunque, fa riferimento al passato e si proietta con incoscienza nel futuro. Indifferentemente. Un angolo di libertà, dove ci si può ritrovare da soli ma anche rivedere Chi non si incontra più.
Tra mondo reale e onirico uno schermo, da questa parte la terra, al di là uno spazio infinito, il cielo ma forse pure il mare, di uno straordinario azzurro anche in assenza di luce. Ma per arrivarci, tante stanze intercomunicanti, attraversate quasi di corsa, per ansia o desiderio, poi finalmente... la pace, ed essere insieme con Chi sicuramente ti vuole bene in questa parte di mondo, e con Chi te ne ha voluto ed è al di là di quello schermo che tenta di rendere reale ciò che non lo è più.
Ma nel sogno tutto è possibile, e per questo si trova la risposta ad ogni quesito, la risoluzione di qualsiasi dubbio. All'inquietudine e al dolore una ragionevole pausa, che non ci fosse, sarebbe mancanza totale di razionalità. Perdersi in modo irreversibile.

VIVERE BENE E A LUNGO (quinta parte)



Colin Campbell è uno scienziato statunitense, professore emerito di Nutrizione e Biochimica alla Cornell University. Campbell deve la sua notorietà alla famosa ricerca “The China Study” in cui comparò scientificamente l'alimentazione occidentale con quella cinese scoprendo interessanti relazioni tra i due diversi stili di vita.In studi effettuati con i topi la dieta di Campbell ha provocato negli animali un aumento di tumori epatici, legati alla scarsa capacità dell'organismo di eliminare le tossine per via delle carenze nutrizionali. Di 60 topi con il 5% di proteine, dopo 100 settimane, tutti vivi, agili, mentalmente attivi e curiosi, e con pelo lucido. Di 58 topi con il 20% di proteine, dopo altrettante settimane, tutti morti.
Lo scopo dello studio era di stabilire il nesso tra alimentazione e salute, discriminando fra cibi benefici e nocivi. La scelta della Cina come laboratorio di osservazione dipendeva dalla disponibilità di informazioni, legata anche al livello di controllo sociale tipico del Paese, difficilmente eguagliabile in un altro luogo.
Il professor Campbell elenca le varie patologie che è possibile prevenire, attenuare e curare grazie a un'alimentazione vegetale e integrale. Queste patologie sono: cancro, malattie cardiache, sclerosi multipla, calcoli renali, cataratta, osteoporosi, diabete 1 e 2, artrite reumatoide, obesità, ipertensione, ecc. Tutte queste patologie possono essere prevenute, fermate e perfino debellate diventando consapevoli del nesso fondamentale tra alimentazione e salute. Prevenzione e cura possono e devono essere la stessa cosa.
Il dottor Caldwell B. Esselstyn, chirurgo, medico clinico e ricercatore alla Cleveland Clinic per oltre 25 anni, effettuò uno studio su 18 pazienti colpiti da eventi coronarici gravi. Negli 8 anni prima dello studio prese atto di 49 eventi coronarici, dopo una dieta a base vegetale, esattamente nei 12 anni seguenti, 0 eventi coronarici e tutti i pazienti vegani vissuti più di 20 anni, inoltre solo 1 caso di cancro, rispetto a 8-10 casi attesi.
Quindi un'alimentazione a base vegetale porta una rivascolarizzazione cardiaca, ed è una terapia alimentare efficacissima contro il diabete di tipo II, e a favore di meno insulina nel tipo I.
Il chimico inglese G. Tyler Muller spiegò una catena alimentare, esprimendosi così. "Per nutrire un uomo per un anno ci vogliono 300 trote. A loro volta, le trote consumano 90.000 rane, che devono mangiare 27 milioni di cavallette, che divorano 100 tonnellate di erba", ne consegue che l'onnivoro mangia l'equivalente di 274 Kg di vegetali ogni giorno.
Concludendo:
- Prevenzione = Terapia
- Poche proteine (-10%)
- Alimentazione a base vegetale
- Basso indice glicemico
- Colesterolemia < 170mg/dL
- Attività motoria
Con tale stile di vita si invecchia restando giovani, a buon diritto non solo nell'animo.

lunedì 21 maggio 2018

VIVERE BENE E A LUNGO (quarta parte)


Valida perché equilibrata è la Dieta Mediterranea che vuole poche proteine e soprattutto vegetali.
Modelli sbagliati al contrario portano come conseguenza la "proteino-mania", nata dalla convinzione che proteina fa proteina, quando in un organismo niente avviene per sostituzione bensì trasformazione. Le proteine di origine animale sono alquanto dannose e comportano disbiosi intestinali.
Con le proteine di origine vegetale non esistono problemi di sorta, mancando ad esse il corredo delle cadaverine e delle putrescine della carne.
La storia delle proteine è interessante non solo per i traguardi scientifici che, passo dopo passo, avrebbero fatto luce sulle caratteristiche chimiche e funzionali di questi mattoni della materia vivente, ma anche per la curiosa storia linguistica nascosta nel loro nome. Una storia che conta principalmente come protagonista l'olandese Gerardus Johannes Mulder.
Mulder, intorno agli anni Trenta del Diciannovesimo secolo era impegnato ad analizzare la composizione di sostanze alquanto diverse tra loro, dalla seta alla chiara d'uovo, al siero. Eppure aveva trovato in tutti quei composti qualcosa che li accomunava tutti, una sostanza, cui Mulder inizialmente si riferiva come “radicale”, simile nelle diverse materie di partenza.
Per lo scienziato tutte le sostanze analizzate erano infatti costituite da grandi composti di formula simile tra loro, miscelati a percentuali differenti di zolfo e fosforo. In realtà le cose non stavano esattamente così, ma l'idea per cui quel radicale contenesse una base comune (unità ripetute di amminoacidi) c'era.
Gli studi col tempo gli avrebbero dato ragione, riconoscendo quanto fondamentali, e alla base della fisiologia degli organismi viventi, siano le proteine, sequenze di amminoacidi tenuti insieme dal legame peptidico.
Senza proteine non si può vivere, ma più proteine è uguale a più salute?
Spopolano le diete iper-proteiche, soprattutto tra i cultori dei muscoli e gli sportivi, si fanno abbuffate di bistecche e uova, a discapito della valida qualità. L'apporto proteico altamente concentrato è facile da trasportare, conservare e cucinare rispetto alle proteine vegetali, ma è causa di vere e proprie epidemie di obesità, sovrappeso, malattie cronico- degenerative svelate dall'invecchiamento e da mortalità precoce.
Si va verso un nuovo "Paradigma della Nutrizione", dalla Quantità alla Qualità, da nutriente/ 100 g di alimento a nutriente/500 Kcal di alimento.
(continua...)

VIVERE BENE E A LUNGO (terza parte)


Da una vita che allunga il suo tempo ci guadagna il singolo individuo se continua ad essere in buona salute, ma molto di più industrie alimentari e farmaceutiche e multinazionali se al contrario si ritrova a dover contrastare malattie croniche degenerative (disturbi da infiammazione cronica, stanchezza, disturbi cardiovascolari, osteoporosi, diabete, demenza, ecc.).
Se intorno ai 60 anni cominciano i problemi, allora l'invecchiamento in cattiva salute è inevitabile? E' il dilemma dell'onnivoro. L'uomo è un eterotrofo, onnivoro di III grado, potrebbe mangiare tutto, ma è errato affermare che può mangiare di tutto un po', deve altresì selezionare ciò che mangia, tenendo conto che col passare degli anni cambiano le esigenze metaboliche, gli alimenti saranno perciò ad alta qualità nutrizionale, e poi perché siamo ipernutriti il fabbisogno calorico sarà inferiore. Impareremo quindi a mangiare meno e meglio.
I radicali liberi sono i principali responsabili dell’ossidamento cellulare, è un processo naturale, ma con i cibi anti-invecchiamento possiamo rallentarlo. Abbiamo bisogno degli antiossidanti e degli alimenti anti-invecchiamento. In sostanza quindi abbiamo bisogno di molti nutrienti.
Vitamine (A, B, C ed E): sono tutte importanti ma soprattutto la A e la C svolgono un’azione anti invecchiamento, mentre la vitamina E aiuta a proteggersi dai disturbi cardiovascolari, aumenta la potenza muscolare, riduce il colesterolo cattivo ed il rischio di ictus. Le troviamo in ortiche, ravanelli, broccoli, spinaci, bietole, cavolini di Bruxelles, asparagi e fave; ne sono ricchi inoltre tutti gli agrumi, il pomodoro, le fragole, i peperoni verdi, il ribes nero, la papaia, noci, avocado, mandorle e soprattutto oli vegetali crudi.
Flavonoidi e polifenoli: fondamentali per aiutare le difese immunitarie e contro l’invecchiamento nonché alleate contro i tumori. Li troviamo in mele, cipolle, agrumi, melograno, tè verde, mirtilli, cioccolato fondente e uva.
L’acido lipoico: aiuta l’organismo a depurarsi e dunque a sbarazzarsi dalle tossine. Lo troviamo nei broccoli, lievito di birra, spinaci e patate.
Luteina: antiossidante che protegge i nostri occhi. La si trova in spinaci, cavoli, prezzemolo, broccoli e cicoria.
Betacarotene: ci aiuta a combattere il degeneramento cellulare e quindi anche i tumori, ripara le cellule e contrasta l’azione dei radicali liberi. Di questa famiglia fa parte anche il licopene che è un alleato contro il colesterolo e l’invecchiamento, ottimo per proteggere il cuore. Li si trova in: carote, patate dolci, zucche, peperoni, zucca, mango, melograno e prezzemolo.
Scopriamo dunque quali sono i super cibi anti-age che ci aiuteranno a restare giovani ed in salute.
Frutti di bosco: un classico fra i cibi anti invecchiamento. More, mirtilli, ribes, fragoline, lamponi e uva nera sono tutti ricchi di flavonoidi, potenti antiossidanti naturali che aiutano a proteggere l’organismo contro i danni causati dai radicali liberi e l’invecchiamento.
Le verdure crucifere, ovvero broccoli, cavolfiore, cavoli, rape, cime di rapa, ravanello, sedano, crescione e cavolini di Bruxelles. Sono quanto c’è di meglio per dimagrire e contrastare l’invecchiamento. Inoltre depurano l’organismo, specie fegato e reni.
Legumi: i fagioli neri sono fra gli alimenti anti invecchiamento. Sono ricchi di fibre e antiossidanti.
Tè verde: da sempre le sue qualità contro l’invecchiamento sono note. Una tazzina al giorno leva gli effetti del tempo di torno.
Frutta e frutta secca: le noci sono degli ottimi antiossidanti perché ricche di potassio, magnesio, ferro, zinco, rame e selenio. Anguria: ricca di vitamina A, B e C; attenzione ai semi sono ricchi di selenio, grassi essenziali, zinco e vitamina E, dunque vietato sputarli.
Aglio: protegge il cuore, contrasta il colesterolo e ci mantiene giovani.
L’acqua non è proprio un alimento, ma è fondamentale per mantenersi giovani. Espelle le scorie, diluisce gli zuccheri ed i grassi, idrata tutto il corpo. 2 litri al giorno sarebbe l'ideale.
Pesce azzurro con i fatidici omega 3, che contrastano problemi di colesterolo, anti invecchiamento, aiutano a sentirci più forti e proteggono il cervello. Le proteine del pesce rispetto a quelle della carne sono più digeribili. I vegetariani si orienteranno verso le proteine vegetali contenute nelle noci e nei semi di lino ( 4 cucchiai al giorno)
Verdure non potevano mancare fra gli alimenti anti-invecchiamento. Carciofi, spinaci e cicoria che depurano, aiutano l’organismo contro i radicali liberi e sradicano l’odiato colesterolo.
Spezie: favolosa è la curcuma, usata con il pepe nero in proporzione 3:1. Induce l'apoptosi delle cellule neoplastiche, ripristina l'orologio biologico, riduce le infiammazioni articolari, potenzia i farmaci.
(continua...)

sabato 19 maggio 2018

VIVERE BENE E A LUNGO ( seconda parte)



Non si può quindi fare epidemiologia basandosi sul singolo caso, e oggetto di studio sarà la vecchiaia o meglio la vita che avrà acquistato più anni, dal momento che dalle passate generazioni non abbiamo maestri.
Abbiamo detto che si vive più a lungo, ma è possibile invecchiare in salute o sarà la polipatologia a farla da padrona, costringendo tanti anziani a non poter fare a meno di assistenza specifica continua?
Alla base c'è il problema dell'insicurezza alimentare che ha origine dalla mancata autosufficienza. Ad esempio nel Nostro paese sono assicurate solo tre filiere: viticultura, acque minerali e torrefazione del caffè. Quindi si ricorrerà all'importazione con le logiche conseguenze di prodotti non sufficientemente controllati, mal conservati ede eccessivamente calorici, quando con l'avanzare dell'età si ha bisogno di meno calorie e più nutrienti. Insorgono a questo punto le malattie cronico-degenerative, quali ipertensione, diabete, e neoplasie, ma le recenti evidenze scientifiche dimostrano che tali patologie a volte regrediscono, perché le cellule possono tornare indietro nel tempo.
Il Nobel per la Medicina 2012 premia la scoperta sulla riprogrammazione cellulare dell'inglese John B. Gurdon e il giapponese Shinya Yamanaka. I due scienziati hanno dimostrato come le cellule mature e specializzate possono essere riprogrammate per trasformarsi e regredire allo stato di cellule indifferenziate capaci di "ritrasformarsi" in qualsiasi altra cellula dell'organismo.
(continua...)

VIVERE BENE E A LUNGO (prima parte)


La nascita delle Breast Unit, centri multidisciplinari per la diagnosi e la cura del tumore alla mammella, ha posto fine o quasi ai viaggi della speranza anche dalla Puglia. Sono realtà d'eccellenza che presentano un unico neo, sono poco o affatto promosse, e per questo non considerate abbastanza.
Ad esempio, la regione Emilia Romagna pubblicizza tutto ciò che fa, qui da Noi si sta sempre un passo indietro pur avendo tanto e di più, perché c'è una sorta di ritrosia all'eccellenza. E purtroppo al sud si riscontra che si vive meno rispetto al nord pure per carenze del sistema sanitario.
Ma in generale, è sostanzialmente vero che oggi si vive più a lungo? Sicuramente, e le evidenze scientifiche palesano pure le emergenze delle popolazioni più longeve che hanno più anni davanti solo per le migliori condizioni di vita, in quanto l'essere umano è geneticamente programmato a vivere 50 anni.
Per la prima volta c'è la "Storia dell'uomo", dalle origini all'era moderna, con particolare studio sull'invecchiamento nel corso dei secoli, e sull'abbondanza alimentare dei giorni nostri.
Per invecchiamento si intende l'età media alla morte che nel tempo si è gradatamente allungata in maniera rilevante. Nel 50 D.C. era addirittura tra i 35 - 40 anni, oggi si arriva tranquillamente intorno agli 80 per i maschi e 85 per le femmine. Delle 80.000 generazioni, 79.996 hanno vissuto dai 30 ai 50 anni, le ultime 4 hanno raggiunto e superato il traguardo degli 80. Sono isolati i casi centenari, numerosi ma che non possono costituire un riferimento per statistiche di longevità. Di recente è morta Emma Morano di Verbania, la donna più anziana del mondo, vissuta 117 anni, ma esistono comunità intere assai longeve che per qualità di vita e salute sono modelli ed oggetti di studio e ricerca.

giovedì 17 maggio 2018

ASCOLTARE SE STESSI. LE EMOZIONI. (terza parte)



Impareremo quindi ad ascoltare senza presunzione di giudizio e abilità di interpretazione, cercando piuttosto di capire ciò che l'Altro intende comunicare realmente. E non solo, presteremo attenzione, cura al linguaggio paraverbale.
Già nell'antichità filosofi e pensatori, quali Platone, Socrate e Galeno parlarono di una stretta relazione tra emozioni e malattia. Nel XIX secolo Lawrence Leshan dimostrò che la storia emozionale del paziente ha un ruolo determinante nel cancro e nella sua evoluzione.
Nel 1973 la dott.ssa Caroline Bedell Thomas afferma che il cancro è la malattia che più si lega ai tratti psicologici, con alcune caratteristiche che predispongono al suo sviluppo:
- Il venir meno del legame affettivo con uno dei genitori
- La disperazione in situazioni difficili
- L'incapacità di esprimere le proprie emozioni
- Una perdita importante qualche tempo prima della diagnosi di cancro.
Si parla poi di PNEI, ovvero Psiconeuroimmunologia, come scienza che studia l'impatto della psiche sul corpo e sul sistema immunitario.
Riepilogando... un'emozione esprime un bisogno che deve essere soddisfatto. Le emozioni non sono né buone, né cattive, sono normali ed essenziali. Le persone che sottovalutano le proprie emozioni non hanno mai imparato a decifrarle e per questo sfuggono a quelle sgradevoli adottando comportamenti di "distrazione" che fanno male al corpo. Leggi, cattivi stili di vita, dipendenze, insonnia. Quando le emozioni non si affrontano, l'informazione veicolata ritorna sempre, e alla lunga questo può avere ripercussioni psicologiche e fisiche.
Quando ci confrontiamo con gli Altri dobbiamo ricordare che trattiamo con creature dotate soprattutto di emozioni. E l'emozione è l'espressione sincera con cui ci si mostra fragili e indifesi ma senza timore, perché in realtà la fragilità è la Nostra forza in un mondo che fa cattivo uso della ragione, dando valore ad una competizione senza scrupoli.

LA BARCHETTA NEL SECCHIO


La barchetta "di carta"... aggiungo... sulla superficie immobile dell'acqua in un secchio. Come l'insieme dei miei pensieri in uno dei "Nostri mercoledì" last minute, quale è stato oggi.
Tempo ancora incerto, ieri avevamo programmato si e no, intenzione era andare oltre provincia, alla fine abbiamo deciso su strada, nel vero senso della parola.
Verso Mattinatella, alla "Fonte delle rose" dove il solito mare si fa di un azzurro insolito.
Mi piace molto il mare in questo periodo, perché non è ancora molto caldo, non incontri tanta gente e puoi sostare sulla spiaggia, e in una giornata poi come è risultata quella odierna dalla luminosità senza velo, anche guardare le brevi onde degradanti a riva e percepire la voce del mare. E' suadente e benefica, la voce del mare, conforta e rilassa come una nenia, dona la sensazione di poter comprenderne le parole sottintese.
In lontananza, pari ad un puntino, una barca a vela. Nel porticciolo le prime imbarcazioni affiancate, tirate a lucido e pronte per l'estate. Come trascorre in fretta il tempo, ancora un paio di settimane e saremo nel pieno della stagione, e il pensiero va a coloro che solo un anno fa l'aspettavano e l'hanno vissuta, e quest'anno sarà l'estate, col mare e i suoi cieli azzurri, ad attenderli invano.
Ma la Vita è questa, procede così, ne siamo consapevoli dal momento che ce ne rendiamo pienamente conto, veniamo al mondo per consentirgli di esistere in una grande catena, una lunga serie di anelli viventi che si danno il cambio quando arriva il momento. E intanto, non c'è da perdere la ricchezza di ogni istante, il profumo delle stagioni, l'armonia che viene dal mare quando arriva il pieno del suo tempo.

mercoledì 16 maggio 2018

ASCOLTARE SE STESSI. LE EMOZIONI. (seconda parte)


Le connotazioni o principi delle emozioni sono 6:
- Le emozioni sono informazioni
- Non possono essere ignorate
- Non possono essere nascoste
- Le emozioni sono contagiose (connessione empatica)
- Seguono sequenze logiche che bisogna imparare a riconoscere
- Potenziano le decisioni.
Grazie all'empatia si riconosce lo stato emotivo altrui. Il contagio emotivo permette di interagire in modo più produttivo con se stessi e gli Altri. Tutto questo costituisce l'Intelligenza emotiva, ovvero la capacità di percepire, identificare e riconoscere le proprie emozioni e quelle degli Altri, nel momento in cui si fanno palesi, e nel saperle gestire in modo costruttivo. Secondo Goleman, l'Intelligenza emotiva si basa su tre abilità fondamentali:
- AUTOCONSAPEVOLEZZA... si riconoscono e si differenziano le emozioni e le loro manifestazioni. Si sviluppa prestando attenzione ai propri stati interiori.
- AUTOCONTROLLO... è la capacità di controllare le emozioni senza reprimerle. Dipende direttamente dall'autoconsapevolezza e permette rapidamente il recupero del benessere psichico turbato dall'improvvisa emozione.
- EMPATIA... è la capacità di percepire lo stato d'animo e i sentimenti di un'altra persona, stabilire una sintonia emotiva, condividerne i vissuti interiori e le emozioni mantenendo un lucido distacco.
Tali abilità vanno sviluppate per usare le emozioni in modo intelligente. Quindi servirà fare attenzione ai nostri stati interiori, cercando di comprendere la loro natura e origine, accettare le emozioni come nostro particolare patrimonio, imparare a riconoscere e bloccare i pensieri automatici e spesso privi di logica che le accompagnano. Importante sarà pure collocare ogni evento come momento storico a se stante, temporaneo, e con cause specifiche.
(continua...)

ASCOLTARE SE STESSI. LE EMOZIONI (prima parte)


Al GAMA interessante incontro sulle emozioni, come identificarle e gestirle soprattutto nell'ambito delle relazioni.
Senza emozioni è impossibile vivere, non ci sarebbe benessere psico-fisico, saremmo al pari delle piante, inconsapevoli di esistere e completamente anaffettive.
Secondo una visione olistica, le manifestazioni vitali degli organismi devono essere interpretate sulla base delle interrelazioni e delle interdipendenze funzionali tra le parti che compongono l'individuo.
Corpo, Mente e Spirito sono strettamente legati tra loro, così che è impossibile pensare ad uno senza il coinvolgimento degli altri due. L'uomo quindi si relaziona prima con se stesso, poi con gli Altri e infine con l'Universo di cui è pur minima parte ma comunque responsabile.
Quando affermo, sono emozionato, che cosa intendo? Semplicemente sono preso da un'intensa reazione affettiva, acuta e di breve durata, in risposta ad uno stimolo interno o esterno, piacevole o spiacevole che mi provoca delle modificazioni a livello somatico, psichico e vegetativo. All'improvviso e per un momento si attiva una reazione immediata e non sempre controllabile allo stimolo che l'ha provocata. Potrà essere una parola inopportuna al momento sbagliato, un tono di voce male interpretato, un riferimento ad un passato scomodo, anche l'aspettativa disattesa, qualsiasi cosa può causare un'emozione con conseguenze inaspettate. Controllare le proprie emozioni senza comunque reprimerle, in un momento di relazione affettiva o sociale, è davvero difficile.
Da emozioni di base, quali la Gioia, l'Approvazione, la Paura, la Sorpresa, la Tristezza, il Disgusto, la Rabbia, ne derivano molte altre, tutte sfumature dipendenti dall'intensità. Secondo l'Atlante delle Emozioni, di Tiffany Watt Smith, si conterebbero 156 emozioni.
Le emozioni sono utili? Diciamo che sono fondamentali perché svolgono una funzione di coordinamento tra la Mente e il Corpo e organizzano la percezione, il pensiero, la memoria, la fisiologia, le interazioni sociali, i comportamenti.
(continua...)

lunedì 14 maggio 2018

DALLO STRUMENTO AL CANTO LIBERO


Ci siamo mai chiesti qual è lo strumento più difficile da usare per creare armonia? La "Mente" di sicuro, soprattutto quando ci si trova a vivere un'esperienza estrema.
Fattori psichici giocano un ruolo di rilievo nell'eziologia del cancro e quindi nella sua prevenzione, inoltre questi intervengono nell'evoluzione clinica della malattia nel bene e nel male. La Psiche così diventa "fattore di rischio" cellulare, ambientale, psico-neurobiologico.
Quando la malattia fa la sua comparsa, il primo momento di disorientamento può far emergere vissuti di catastrofe, di condanna irreversibile o di negazione. In seguito, un senso di rabbia può condurre a momenti di ansia o depressione, confusione con relativa scarsa aderenza ai trattamenti, l'adattamento successivo dipenderà da variabili soggettive, dalla capacità di fare perno sulle proprie risorse. Coglie infatti la paura della sofferenza e della morte, che andrà superata con l'acquisizione della consapevolezza che non moriamo perché ci ammaliamo, ma ci ammaliamo perché dobbiamo morire. Fa parte del ciclo normale di tutti gli esseri viventi, artefici di vita che comunque continua anche dopo.
Che cos'è la psico-oncologia? E' il ramo della psicologia che si occupa della vasta area delle variabili psicologiche connesse alla patologia neoplastica ed in generale delle implicazioni psico-sociali dei tumori.
Lo psiconcologo ha tre anime. La prevenzione e la promozione della salute. La psicologia clinica e la cura, anche degli operatori. La ricerca con le indagini relative alle teorie psicosomatiche, poiché non si può curare il corpo senza tener conto della psiche.
"Il medico non è un salvatore, né un tecnico, ma è un'esistenza di fronte a un'altra esistenza, è una natura fragile che porta nell'altro e con l'altro la libertà e la dignità di vivere e di essere riconosciuti"
- K. Jaspers -
Jaspers diede notevole impulso alla psichiatria di tipo fenomenologico, fondata sulla convinzione che i sintomi vanno analizzati e diagnosticati per la loro forma piuttosto che per il loro contenuto.
Lo specialista deve perciò caratterizzarsi da un lato per la conoscenza scientifica e l'abilità tecnica e dall'altro per l'ETHOS umanitario. L'ethos è un atteggiamento verso qualcuno, e in quanto atteggiamento, esso è una postura, un modo di disporre la persona. L'approccio della psicoterapia deve basarsi sulla fondamentale distinzione tra corpo-Korper e corpo-Leib, dove il primo sta per essere corpo anatomico, e l'altro corpo-vissuto, fisico e non solo, pure emozioni, sentimenti e ricordi.
Nulla avviene per caso, meno che mai la malattia, che affonda le sue radici nelle varie cause note (ambientali, genetiche, alimentari, ecc.) ma non solo, pure nell'inconscio, andando indietro nel tempo, dal momento della nascita in poi. Il neonato non ha consapevolezza del mondo esterno in cui si trova catapultato a forza, e comunque viene accolto. Non sa da dove viene, vive le immediate sensazioni fisiche, non conosce Chi lo ha accolto fisicamente alla vita. Crescendo e già nei primi mesi di vita si accorge che esiste un altro tipo di accoglienza, fatta di carezze, espressione di amore che non la riduce a pochi momenti e la rende continua nel tempo..
I primi tre anni di vita trascorrono tra sensazioni la cui percezione poco muterà nel tempo, ed emozioni di cui non si ha consapevolezza. E' all'incirca intorno a questa età che cominciano a "registrarsi" i ricordi, un bagaglio che con gli anni diventeranno in parte un pesante fardello. Così spesso si farà ricorso alla memoria, desiderando ricreare la condizione delle origini.
"Se rendo più scure le mie ciglia
E gli occhi più lucenti
E le labbra più rosse o se chiedo,
di specchio in specchio, se tutto va bene,
non è per sfoggio di vanità:
Io cerco il volto che avevo prima che il mondo fosse creato". (W.B. Yeats 1865)
Ovvero... quando non sapevo né mi riconoscevo, ma bastavano le carezze... tante, e la positività trasmessa da suoni familiari, parole e risate.
Essere allevati con amore, insomma. Continuare la prosecuzione di quell'accoglienza, e sarà la mamma soprattutto ad avere questo compito già con l'allattamento, quando donerà al piccolo non solo il nutrimento ma pure i Suoi sogni (reverie - la madre provvede al bisogno di amore e di comprensione del bambino, così come con il latte provvede al suo nutrimento. Se non fosse associata all'amore per il bambino la reverie materna non sarebbe davvero tale e non potrebbe espletare il suo effetto).
Se la madre rappresenta l'educazione all'affettività, il padre ricopre il ruolo di Chi dà l'impronta della moralità. La prima è sempre accogliente, l'altro dovrà valutare, in un certo senso giudicare e correggere. L'equilibrio genitoriale è alla base dello sviluppo della personalità. Una personalità che resta involuta, o non pienamente in luce prima o poi si ammalerà, può darsi di depressione ma pure di qualche patologia seria ad organi vitali.
L'uomo è un essere che non esiste al singolare. La Nostra psiche è reticolare, ovvero vive di relazione già da subito, nell'ambito familiare. Lo si ammetta o no, siamo custodi dell'Altro. Il bisogno che abbiamo degli Altri e la responsabilità di andare incontro all'Altro... aggredirlo in senso positivo come l'etimologia richiama... è la chiave di ogni moralità, l'atto di rinascita di ogni moralità...
In qualsiasi tipo di relazione non servono molte parole quando c'è la capacità di penetrare negli animi e la volontà di essere vantaggio l'uno per l'Altro.
La "cura" ad esempio è l'obiettivo di un tipo di relazione, una pratica mossa dall'intenzione di procurare beneficio all'Altro, e necessita per questo di "ricettività" e "responsività".
La ricettività comporta il prestare attenzione, saper ascoltare, usare le parole giuste, comprendere e sentire con l'Altro (empatia), infine la giusta distanza per limitare il coinvolgimento emotivo.
Un medico dovrebbe essere tutto questo, qualcuno lo è, altri se hanno un requisito mancano dei restanti, e in tal caso hanno dimenticato il perché della loro scelta o sbagliato mestiere.

domenica 13 maggio 2018

REALTA' A CONFRONTO. LA SCIENZA E IL DOLORE.


Si è concluso oggi il primo Convegno della Breast Unit degli OO.RR. di Foggia. Il tumore alla mammella nella giovane donna, il tema trattato negli ultimi due giorni.
Dalla Diagnostica alla Pratica Clinica, toccando la Chirurgia demolitrice e quella ricostruttiva, ed arrivando infine alla terapia medica e radioterapia, senza tralasciare quella di supporto psiconcologica, esponenti di rilievo si sono susseguiti nel riferire le proprie relazioni con padronanza di argomentazioni. Non sono mancate le Associazioni, l' "Agata", il "G.A.M.A. Oncologico", l' "A.N.D.O.S." e "L'ALBERO DELLA VITA", ognuna con le proprie peculiarità e gli obiettivi in comune. Ché il senso di qualsiasi convegno e in particolare di questo, è fare il punto dei traguardi raggiunti in campo scientifico, ma soprattutto dare prova testata di un efficace lavoro di gruppo, fatto in sinergia tramite una comunicazione che non lascia spazio a pause, perché in effetti non le cerca a tutto beneficio della donna. Donna paziente, donna che soffre in modo particolare a livello psicologico già nel momento in cui apprende la notizia e comincia a proiettarsi nel futuro, pieno di incognite ma pure di cose "per sentito dire" che ancora non conosce e per questo teme.
A nessuna che non sia passata per la malattia verrebbe in mente di partecipare, così per curiosità e spontaneamente ad un convegno che tratti di tumore alla mammella, eppure non sarebbe cosa sbagliata. Qualcuno disse a proposito di altro, se lo conosci non lo temi, per la mia esperienza e quello che seguì, io aggiungo... se arrivi a conoscerlo bene e a fondo, lo temi meno perché saprai come affrontarlo.
Per me sono trascorsi otto anni, tra alti e bassi tutto sommato felici, per dirla meglio, sempre più sereni. Credevo di sapere tutto del mio istologico, averlo interpretato al meglio, oggi invece ho appreso altro, che ero e forse ancora lo sono, una "Luminal A", per questo con buona prognosi, ma con un Ki 67 che essendo 38% indica medio rischio di ricaduta, e in più numero di linfonodi invasi "border line", il che vuol dire più o meno il rischio di prima, insomma ciò che ho imparato con l'esperienza, il sentirmi in stand by diventano convinzioni radicate, ed è meglio così. Stamattina ho affermato che sottile è la linea che separa la speranza dall'illusione, io non ho mai invaso il campo di quest'ultima, ho preferito restare attaccata a quel filo di speranza che ne segnava il confine.

sabato 12 maggio 2018

MOLTE VOCI. UN SOLO MARE. (quinta parte) (Stile di vita Mediterraneo)


Le cellule neoplastiche per moltiplicarsi hanno bisogno di nutrienti e di ossigeno, quindi inducono la formazione di nuovi vasi sanguiferi (neoangiogenesi). Occorre bloccare questo meccanismo, perché senza nuovi vasi sanguigni i tumori non crescono oltre 1 millimetro cubo.
Alla luce di ciò che è stato detto, il cancro si può prevenire seguendo le raccomandazioni del World Cancer Research Fund (WCRF) e l'American Institute of Cancer Research (AICR).
- ALIMENTAZIONE MEDITERRANEA a basso indice glicemico
- Alimenti specifici (ALICAMENTI)
- Attività motoria
- Abilità comportamentali e cognitive, resilienza
L'alimentazione mediterranea è ricca in cereali integrali, legumi, verdure, semi e frutta e povera in prodotti di origine animale, grassi saturi, zuccheri e farine raffinate.
Per valutare quanto una dieta si avvicini o si allontani dalla Dieta Mediterranea di riferimento, il prof. Flaminio Fidanza componente italiano del Seven countries study, ha elaborato L’Indice di Adeguatezza Mediterranea (I.A.M.) .Un valore ottimale dello I.A.M. nel 1960 si aggirava sul valore minimale di 1,5-2,5 unità. Nel corso di un trentennio tuttavia con il proseguire del benessere economico, derivato dal processo di industrializzazione, lo I.A.M. si è gradualmente ridotto anche nei paesi mediterranei della ricerca di Ancel Keys, fino ad avvicinarsi ai valori minimali.
La scoperta della Dieta Mediterranea ebbe inizio nel 1951, quando appunto Ancel Keys arrivò a Roma invitato dalla FAO.
Nell'indice di adeguatezza mediterranea (1/7) al numeratore sono cereali, legumi, verdure, al denominatore alimenti di origine animale, zuccheri, grassi. Purtroppo uno stile di vita che si avvale del progresso industriale anche per il cibo ha portato ad un allontanamento dalla dieta mediterranea.
Riguardo gli alicamenti, quali sono le azioni benefiche?
- Riduzione del potenziale cancerogeno
- Inibizione della crescita delle cellule tumorali
- Induzione della morte dei tumori (apoptosi)
- Interferenza con l'angiogenesi
- Impatto sul sistema immunitario.
Quali sono gli alicamenti?
- Tè verde (nello specifico: Sencha e Yokuro)
- Curcuma (per attivare la curcumina abbinare del pepe nero)
- Soia ( per le donne operate al seno meglio la bevanda a base di soia con meno isoflavoni)
- Crucifere (cavolfiori, verza, cavolini di bruxelles)
- Aglio e cipolla
- Uva e frutta di bosco
- Agrumi (limoni e arance meglio non spremute)
- Pomodori ( meglio cotti)
- Omega3 ( semi di lino macinati perché siano assimilabili)
- Cioccolato fondente ( dal 72% al 99%)
La mancanza di aderenza alle raccomandazioni, sia per la dieta, sia per lo stile di vita dovrebbe essere considerata un determinante nell'incidenza del cancro.

MOLTE VOCI. UN SOLO MARE. (quarta parte) (Stile di vita Mediterraneo)


Purtroppo gli acidi grassi trans sono ovunque, utilizzati nella preparazione industriale di cibi dolci e salati (tavolette di cioccolato, caramelle, biscotti, dolci, cracker, pane industriale, snack confezionati).
Causano alterazioni metaboliche e delle vie di segnalazione, aumento dei livelli circolanti di lipidi, infiammazione sistemica, disfunzione endoteliale, adiposità viscerale, aumento del peso corporeo e della resistenza all'insulina.
Le cellule del cancro producono il Fattore nucleare kB, in gergo volgarmente chiamato "cavaliere nero". Questo ricopre un ruolo di rilievo nella tumorigenesi, regolando molti meccanismi, quali autosufficienza nei segnali di crescita, insensibilità ai segnali di inibizione di crescita, evasione dall'apoptosi, immortalizzazione, elevata angiogenesi, invasione tissutale e metastasi.
L'organismo ha in dote di difesa le cellule "natural Killer". Sono cellule del sistema immunitario particolarmente importanti nel riconoscimento e distruzione di cellule tumorali e infette da virus. Esse sono in grado di produrre citochine, come l'interferone gamma che attiva i macrofagi.
Le natural killer non necessitano di attivazione perché sono indipendenti dal sistema immunitario specifico ed esplicano un'importante azione come prima difesa. Sono in grado di eliminare fino a 2 miliardi di cellule tumorali in poche settimane. L'attività delle natural killer è inibita dall'alimentazione ad alto indice glicemico e dalla sedentarietà.
In laboratorio è stato fatto un esperimento su cavie inoculate con tumore mammario, 24 alimentate ad alto indice glicemico e 20 a basso indice glicemico. Dopo 70 giorni, del primo gruppo 16 sono morte, del secondo solo 1.
(continua...)

MOLTE VOCI. UN SOLO MARE (terza parte) (Stile di vita mediterraneo)


Riassumendo in breve. Dalla cellula neoplastica al tumore occorrono più mutazioni di geni diversi. Le cellule tumorali originano da una sola cellula. Le cellule neoplastiche diventano eterogenee per mutazioni consecutive.
E' un processo multifasico che comincia con l'attivazione dell'oncogene e la disattivazione del gene soppressore. Inizia poi la moltiplicazione delle cellule tumorali e la crescita di nuovi vasi sanguigni, mentre scompare la morte cellulare programmata (apoptosi), permettendo in tal modo la diffusione nell'organismo. Il rapporto 1:10000 cellule neoplastiche dà origine ad un tumore. Le condizioni "ottimali" perché ciò avvenga sono l'infiammazione, il fattore nucleare - kB (il cavaliere nero), l'insulina e il fattore di crescita IGF-1.
L'ambiente infiammatorio favorisce la progressione neoplastica, questa stessa alimenta l'infiammazione che nei tessuti normali cessa dopo la riparazione della ferita, mentre in quelli tumorali non si ferma mai. Leucociti e cellule NK (natural killer) vengono neutralizzati.
Occorrerà quindi valutare progressivamente l'infiammazione (PCR). Il rischio minimo sarà quando la PCR si presenterà inferiore rispetto all'Albumina.
Per quanto riguarda l'alimentazione pro-infiammatoria, saranno quindi dannosi cibi ad alto indice glicemico (zuccheri raffinati e farine bianche), oli vegetali poli-insaturi (ricchi in omega-6), carni rosse (ricche in acido arachidonico), acidi grassi trans presenti palesemente o al contrario ben nascosti.
(continua...)
- Nella foto una cellula natural killer (arancione) attacca una neoplastica (viola)

giovedì 10 maggio 2018

OH CHE BEL CASTELLO!



Nel caso non si fosse capito, Noi adoriamo i castelli. Magari io non tanto ma mi adeguo, seguendo e assecondando la passione del mio consorte. Non ce ne perdiamo uno, visto che la scelta del luogo ogni volta è condizionata dal fattore "C"... come castello.
Oggi perciò diretti a Lagopesole, frazione di Avigliano, comune della Basilicata in provincia di Potenza, noto per l'omonimo lago e un grande castello, molto ben tenuto, restaurato ma nel rispetto dei particolari di origine.
Solo 652 abitanti in questo luogo, una grande tranquillità nelle strade, un profumo persistente di legna bruciata nonostante l'estate alle porte. Comunque nei luoghi montani il tempo cambia in fretta, e si deve essere sempre pronti a fronteggiare ogni siituazione. Già, anche stamani si passava dal caldo sole di maggio all'aria frizzantina, mentre nubi sempre più importanti facevano da corona ai monti.
Sull'altura, a circa 800 m siamo arrivati in auto, lì dove maestoso si impone il castello.
Il castello di Lagopesole, l'ultimo e il più grande delle costruzioni dell'Imperatore Federico II di Svevia, fu costruito su una roccaforte normanna e domina tutta la sottostante valle di Vitalba.
Un originale "comitato di accoglienza" ci ha ricevuto appena scesi dall'auto, due cani dalla simpatia unica che giravano intorno e scodinzolavano ogni volta che mettevamo mano agli zaini. Affetto immediato, non troppo disinteressato ma lo stesso coinvolgente, e pure rilassante da pet therapy all'aria montana.
Poi... eccoci all'interno, dove è allestito un Museo Interattivo sull'emigrazione, davvero molto suggestivo. Apri un baule e ascolti un racconto, siedi su un letto a castello e ti avvolge la melodia di un canto popolare di migranti in America. Tocchi un oblò e leggi tutto, morte e miracoli, tragedie e disgrazie. A parte l'argomento che costituisce nota dolente, c'è tanta atmosfera ed anche immedesimazione.
All'uscita comincia a piovere, da qualche goccia in breve ad un acquazzone. Che cosa dicevamo prima? In posti così può far brutto in un attimo, però... se castello c'è sarà sempre bello.

mercoledì 9 maggio 2018

MOLTE VOCI. UN SOLO MARE (seconda parte) (Stile di vita Mediterraneo)


Tutti siamo portatori di tumori. L'organismo produce migliaia di cellule neoplastiche che in potenza daranno luogo ad un tumore. Fattori di rischio saranno le carenze alimentari, addirittura ancor prima della nascita, per cui una madre mal nutrita partorirà un figlio che nel corso degli anni potrebbe presentare una forma di neoplasia. Altre concause, il tabagismo, i fattori ereditari, le infezioni, l'alcool, l'obesità e la sedentarietà.
Le percentuali riguardanti i casi di cancro accertati e registrati, nell'insieme rappresentano in realtà solo la punta dell'iceberg, la lotta ai tumori è orientata all'abbattimento della parte sommersa di tale iceberg, molto più preoccupante di quella visibile.
Ciò appare evidente dalle percentuali di tumori rilevati in esame autoptico. Ad esempio, per carcinoma mammario in donne di 40 - 50 anni, si rileva il 33% all'autopsia e solo l'1% caso clinico. Così pure per la prostata, in uomini della stessa fascia d'età, il 40% all'esame autoptico e il 2% caso clinico. Per il tumore alla tiroide, i numeri che fanno la differenza sono sconcertanti. Il 98% all'autopsia e quasi nessun caso clinico.
L'evoluzione di un tumore è molto lenta, addirittura può impiegare 40 anni prima che la neoplasia si palesi.
La cellula normale può inibirsi per contatto, o in caso di danneggiamento, naturalmente arrivare al suicidio. Quando ciò non accade per sfavorevoli condizioni, prevenzione inadeguata, ambiente infiammatorio, evolve in cellula cancerosa. Le peculiarità della cellula cancerosa sono: crescita illimitata, perdita dell’inibizione da contatto, perdita dell’apoptosi (suicidio), neo-angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni), immortalità, invasione e colonizzazione (metastasi).
Cattivo stile di vita fa sì che sostanze cancerogene diano inizio all'aggressione contro il patrimonio genetico, tramite la mutazione di geni chiave Oncogeni e Oncosoppressori.
(continua...)