Nel caso non si fosse capito, Noi adoriamo i castelli. Magari io non tanto ma mi adeguo, seguendo e assecondando la passione del mio consorte. Non ce ne perdiamo uno, visto che la scelta del luogo ogni volta è condizionata dal fattore "C"... come castello.
Oggi perciò diretti a Lagopesole, frazione di Avigliano, comune della Basilicata in provincia di Potenza, noto per l'omonimo lago e un grande castello, molto ben tenuto, restaurato ma nel rispetto dei particolari di origine.
Solo 652 abitanti in questo luogo, una grande tranquillità nelle strade, un profumo persistente di legna bruciata nonostante l'estate alle porte. Comunque nei luoghi montani il tempo cambia in fretta, e si deve essere sempre pronti a fronteggiare ogni siituazione. Già, anche stamani si passava dal caldo sole di maggio all'aria frizzantina, mentre nubi sempre più importanti facevano da corona ai monti.
Sull'altura, a circa 800 m siamo arrivati in auto, lì dove maestoso si impone il castello.
Il castello di Lagopesole, l'ultimo e il più grande delle costruzioni dell'Imperatore Federico II di Svevia, fu costruito su una roccaforte normanna e domina tutta la sottostante valle di Vitalba.
Un originale "comitato di accoglienza" ci ha ricevuto appena scesi dall'auto, due cani dalla simpatia unica che giravano intorno e scodinzolavano ogni volta che mettevamo mano agli zaini. Affetto immediato, non troppo disinteressato ma lo stesso coinvolgente, e pure rilassante da pet therapy all'aria montana.
Poi... eccoci all'interno, dove è allestito un Museo Interattivo sull'emigrazione, davvero molto suggestivo. Apri un baule e ascolti un racconto, siedi su un letto a castello e ti avvolge la melodia di un canto popolare di migranti in America. Tocchi un oblò e leggi tutto, morte e miracoli, tragedie e disgrazie. A parte l'argomento che costituisce nota dolente, c'è tanta atmosfera ed anche immedesimazione.
All'uscita comincia a piovere, da qualche goccia in breve ad un acquazzone. Che cosa dicevamo prima? In posti così può far brutto in un attimo, però... se castello c'è sarà sempre bello.
Oggi perciò diretti a Lagopesole, frazione di Avigliano, comune della Basilicata in provincia di Potenza, noto per l'omonimo lago e un grande castello, molto ben tenuto, restaurato ma nel rispetto dei particolari di origine.
Solo 652 abitanti in questo luogo, una grande tranquillità nelle strade, un profumo persistente di legna bruciata nonostante l'estate alle porte. Comunque nei luoghi montani il tempo cambia in fretta, e si deve essere sempre pronti a fronteggiare ogni siituazione. Già, anche stamani si passava dal caldo sole di maggio all'aria frizzantina, mentre nubi sempre più importanti facevano da corona ai monti.
Sull'altura, a circa 800 m siamo arrivati in auto, lì dove maestoso si impone il castello.
Il castello di Lagopesole, l'ultimo e il più grande delle costruzioni dell'Imperatore Federico II di Svevia, fu costruito su una roccaforte normanna e domina tutta la sottostante valle di Vitalba.
Un originale "comitato di accoglienza" ci ha ricevuto appena scesi dall'auto, due cani dalla simpatia unica che giravano intorno e scodinzolavano ogni volta che mettevamo mano agli zaini. Affetto immediato, non troppo disinteressato ma lo stesso coinvolgente, e pure rilassante da pet therapy all'aria montana.
Poi... eccoci all'interno, dove è allestito un Museo Interattivo sull'emigrazione, davvero molto suggestivo. Apri un baule e ascolti un racconto, siedi su un letto a castello e ti avvolge la melodia di un canto popolare di migranti in America. Tocchi un oblò e leggi tutto, morte e miracoli, tragedie e disgrazie. A parte l'argomento che costituisce nota dolente, c'è tanta atmosfera ed anche immedesimazione.
All'uscita comincia a piovere, da qualche goccia in breve ad un acquazzone. Che cosa dicevamo prima? In posti così può far brutto in un attimo, però... se castello c'è sarà sempre bello.
Nessun commento:
Posta un commento