Ripercorrevo con la memoria gli ultimi otto anni, ho cercato di mettere un punto fermo, e adesso se potessi ridurre tutto in uno spazio fisico, vedrei questo colmo di emozioni e stipato di sguardi che mi hanno tenuto compagnia, e continuano ancora. Perché il tempo sbiadisce le figure, rende sottili i contorni, ma fissa per sempre l'espressione degli occhi. Dopo aver incluso ogni singola storia che diventa esperienza comune, ricchezza.
Questo pomeriggio sono stata in piazza per la festa del Volontariato, davanti al gazebo della Nostra associazione è passata tanta gente, ed ho riconosciuto molti di quelli incontrati nel corso dei noti otto anni. Qualcuno ha salutato con un cenno di mano, altri hanno tirato dritto guardando il lato opposto, pochi si sono fermati, giusto quelli dai ricordi recenti, o perché ci sono ancora dentro e non possono far finta di nulla o magari manco lo vogliono per gratitudine, senso di familiarità, affetto.
E' incredibile la "mole emotiva" che comporta una malattia, o meglio "la malattia", questa che arriva come tegola a far perdere i sensi a tanti ancora, e a far credere loro non poter riprendersi più.
E le reazioni? Molte e svariate, alcune incomprensibili, appunto quanti e quali sono i tipi di tumori, ché a cercare in tutto il mondo non se ne troveranno mai due uguali, identici e precisi.
E gli stati d'animo? Mutevoli, assai variabili in tempi stretti, dalla tristezza... all'allegria, dal celarsi allo sguardo altrui... all'ostentare euforia. Come alternare passi di danza in punta di piedi, con altri che si fanno sempre più veloci, fino a diventar sfrenati. Una sorta di "taranta", che pur coinvolgente per ritmo, non troverà mai la giusta e certa definizione.
Questo pomeriggio sono stata in piazza per la festa del Volontariato, davanti al gazebo della Nostra associazione è passata tanta gente, ed ho riconosciuto molti di quelli incontrati nel corso dei noti otto anni. Qualcuno ha salutato con un cenno di mano, altri hanno tirato dritto guardando il lato opposto, pochi si sono fermati, giusto quelli dai ricordi recenti, o perché ci sono ancora dentro e non possono far finta di nulla o magari manco lo vogliono per gratitudine, senso di familiarità, affetto.
E' incredibile la "mole emotiva" che comporta una malattia, o meglio "la malattia", questa che arriva come tegola a far perdere i sensi a tanti ancora, e a far credere loro non poter riprendersi più.
E le reazioni? Molte e svariate, alcune incomprensibili, appunto quanti e quali sono i tipi di tumori, ché a cercare in tutto il mondo non se ne troveranno mai due uguali, identici e precisi.
E gli stati d'animo? Mutevoli, assai variabili in tempi stretti, dalla tristezza... all'allegria, dal celarsi allo sguardo altrui... all'ostentare euforia. Come alternare passi di danza in punta di piedi, con altri che si fanno sempre più veloci, fino a diventar sfrenati. Una sorta di "taranta", che pur coinvolgente per ritmo, non troverà mai la giusta e certa definizione.
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