mercoledì 23 maggio 2018

RAGIONEVOLE PAUSA


Un po' come tirare i remi in barca, respirare profondo. Ricaricarsi di energia, scovandola da un'emozione. Perché da emozioni è percorsa la vita che segue dall'"esperienza" in poi. E succede che ti si racconta un sogno e in automatico diventa condiviso, come fosse tuo, e ci vedi una spiegazione e viene la pelle d'oca. E non archivi quel racconto, lo metti solo in pausa, un semplice "stand by" imposto da necessità contingente, poi lo riprendi...
Il sogno è una sorta di limbo dove la razionalità posa e la ragione mette le ali e spicca il volo. Una fiaba reale senza spazio nè tempo, perché si svolge ovunque, fa riferimento al passato e si proietta con incoscienza nel futuro. Indifferentemente. Un angolo di libertà, dove ci si può ritrovare da soli ma anche rivedere Chi non si incontra più.
Tra mondo reale e onirico uno schermo, da questa parte la terra, al di là uno spazio infinito, il cielo ma forse pure il mare, di uno straordinario azzurro anche in assenza di luce. Ma per arrivarci, tante stanze intercomunicanti, attraversate quasi di corsa, per ansia o desiderio, poi finalmente... la pace, ed essere insieme con Chi sicuramente ti vuole bene in questa parte di mondo, e con Chi te ne ha voluto ed è al di là di quello schermo che tenta di rendere reale ciò che non lo è più.
Ma nel sogno tutto è possibile, e per questo si trova la risposta ad ogni quesito, la risoluzione di qualsiasi dubbio. All'inquietudine e al dolore una ragionevole pausa, che non ci fosse, sarebbe mancanza totale di razionalità. Perdersi in modo irreversibile.

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