lunedì 31 maggio 2021

MI RILEGGO... (n.41) (Tornare alla normalità)


Faccio una provocazione, e comincio così...
"La normalità è una strada lastricata: è comoda per camminare, ma non vi cresce nessun fiore..."
- Vincent Van Gogh -
Beh, e qual è la novità e dov'è la provocazione?
Vero, capita spesso che io inizi con parole altrui, ma riflettiamo...
Stasera, dopo la spesa abbiamo fatto un giro in auto per il centro. Un caos indescrivibile, pareva la sera della conquista della coppa ai mondiali di calcio.
Traffico, strombazzamenti e persone urlanti assembrate ovunque.
Un'euforia fuori dal normale, come fossero tutti usciti dalle gabbie.
Ora, la contentezza ci sta, lo siamo Tutti contenti, ma è questa la normalità opportuna, ragionevole, giusta?
Personalmente non sono mai stata terrorizzata per il virus, per me c'è stato e può essere ancora una minaccia, però quei lunghi mesi di restrizioni non dovevano insegnare almeno a valutare le priorità?
E se è priorità uscire a far baccano, tagliare la strada, non rispettare i semafori, e darsi spintoni... allora davvero molti non hanno imparato niente.
Perché si dovrebbe andare al recupero dei "momenti" perduti e non delle "serate", della "quotidianità" e non dell' "oltre i limiti" a tutti i costi.
Si torna alla vita pian piano, un passo dopo l'altro per non cadere.
Quindi su questa normalità vanno secondo i propri comodi, ma se ne perdono profumi e colori, ed è davvero un gran peccato.
Ricordate? Ne usciremo migliori, si diceva...
Cerchiamo di impegnarci, a tutto vantaggio della serenità a lungo termine.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "A VOLTE HAI PROPRIO BISOGNO DI UN PO' DI SERENITÀ"

sabato 29 maggio 2021

MI RILEGGO... (n.40) (Tutto è un dono)


Non è raro né difficile provare emozioni, non occorrono grandi eventi, può bastare l'alba di un nuovo giorno, il volo di un gabbiano, ritrovarsi insieme dopo tanto tempo.
Non è questa forse la ricchezza dell'anima? E più ci si emoziona tanto più ci si sente vivi, istante dopo istante.
La serata trascorsa quindi è stata un dono, la bella compagnia pure, e che dire del guardarsi fisso negli occhi?
Beh, quello è stata una scoperta. Scoprire il colore degli occhi dell'Altro, il reciproco disagio o il senso di tranquillità. Scoprire qualcosa di Noi che non sapevamo.
Doni anche le tre storie messe insieme che pubblicheremo e su cui lavoreremo per una sceneggiatura. Sulla trama ruoli da assegnare e dialoghi.
Ad ognuno dei cinque componenti di ciascun gruppo un ruolo con una o più frasi per conversare, dialogare, confrontarsi.
Da una favola, da un racconto reale e da una storia che insegna... impegno e creatività. Distrattori mentali di grande efficacia.
Anche i "ritagli" da una storia potranno essere particolari segni di speranza
e costituire, per Chi li raccoglie, motivo di "risorsa".
Per cui ancora siamo qui a dire, "grazie".
Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo

venerdì 28 maggio 2021

MI RILEGGO... (n.39) (Sguardi connessi e storie così... per ricominciare)


Incontro in presenza per il GAMA, dall'approccio familiare, affettuoso a ricreare sintonia casomai ci fosse stato bisogno.
A respirare la stessa aria all'aperto, su un terrazzo, ancora distanziati ma finalmente non più a distanza.
Rivedersi dopo molto tempo dà sempre una certa emozione, in più ritrovarsi quando il peggio è alle spalle, è gioia misurata, commozione.
Una sorta di energia poi serpeggia dall'uno all'altro, ed è ricarica a continuo rilascio che si spera non dovrà essere interrotta di nuovo.
Mascherine chirurgiche, mascherine colorate, FFP2... alcun volto scoperto tranne il faccino del bel Niccolò, il piccolo di Fabio, una ventata di innocenza, la speranza di un futuro migliore.
Se troppe parole sono state spese più o meno a distanza durante i mesi trascorsi, magari dando adito a malintesi, dubbi e incomprensioni, stasera siamo stati invitati a guardarci fisso negli occhi, prima a coppie e poi cercando intorno, lo sguardo dell'uno e dell'altro.
Quello che gli occhi possono comunicare a volte neanche le parole riescono.
Ma si può reggere a lungo uno sguardo?
Dipende. Dipende dal contesto, dalla situazione, dal personale stato d'animo.
È certo che si deve star bene con se stessi, per accogliere il messaggio dell'Altro e donare quindi il proprio.
Bisognerebbe comunque allenarsi anche a questo, soprattutto nell'ambito familiare, col proprio partner o coi figli ad esempio, quando tutto si dà per scontato e si finisce con il non "ri-conoscersi" più.
Raggiunto per quanto possibile il contatto fisico mancato da tempo, è stata la volta di un esercizio in gruppi.
Tre gruppi per tre storie da raccontare.
Indispensabili per la narrazione tre semplici parole... serenità, fiducia e armonia. Altre, varie ed eventuali, come sempre suggerite dalla sorte.
Ne son venute fuori tre storie rappresentative, che a rileggerle suscita meraviglia averle immaginate, scritte in così pochi minuti.
Ritrovarsi insieme sa fare piccole e grandi cose, l'unione è sempre vincente.
Piacevole serata insomma, conclusasi col momento conviviale e la distribuzione dei miei fiocchi a tema... risorse, ironia, tempo, risata... e grande, ottima compagnia.

MI RILEGGO... (n.38) (Parole... colorate... messe insieme)

 

Scrivo per darmi speranza, lo faccio ormai da undici anni e credo continuerò finché Dio vorrà.
Scrivo per darla, la speranza, o meglio offrire lo spiraglio da cui sbirciare, trovare una via di fuga e non piegarsi su se stessi.
Scrivo cercando i colori della Vita, ché ad un'attenta ricerca si trovano sempre e sono pure tanti. Nessuno con un significato preciso, e tutti alternativamente per darne uno all'esistenza.
Scrivo sempre. Lunghi periodi in testi articolati e brevi pensieri, sembrano versi io li chiamo "epigrammi" di vita vera.
Non ho mai smesso, nemmeno in questo lungo periodo, indefinibile a parole.
Qualche momento di vuoto, è da capire, coi pensieri ibernati per quando sarà.
Così domani il GAMA torna in presenza, sarà un approccio, non saremo Tutti, ma basterà per ricominciare.
Potremo guardarci negli occhi, almeno quello perché ancora niente abbracci, alcuna affettuosità, ma il sorriso ugualmente trasparirà, e questo sarà sufficiente per ricominciare.
E poi ci saranno le parole, quelle quasi sussurrate per la malinconia del trascorso tempo sospeso, le espresse a voce chiara come pensieri propositivi, fatti di impegno, speranza e caparbietà.
Non mancheranno infine i miei fiocchi, qualcuno oggi l'ha chiesto ed io ne ho preparati di senso giusto per ricominciare.
Sono frutto dei miei pensieri, o da citazioni rielaborate, fiocchi colorati in un cestino di bambola o per un cuore foderato di stoffa a quadretti, da asilo come un tempo.
Quasi un ritorno all'infanzia, quell'oasi felice dove la mente riposa e si ristora, e l'animo finalmente trova pace.
"Ogni nuovo mattino, uscirò per le strade cercando i colori"
- Cesare Pavese -
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giovedì 27 maggio 2021

MI RILEGGO... (n.37) (Ironia... a volte unica via)


O l'accetti, oppure l'accogli quello che arriva, che poi è la stessa cosa, muta solo una leggera sfumatura nei termini, ma è così.
E una cicatrice diventa a guardarla in modo giusto, uno "smile" o una strizzatina d'occhio.
Quindi conviene accomodarselo addosso, l'occidente, e abituarsi presto con una certa leggerezza.
Giorno dopo giorno adattarsi ad una nuova realtà, io amo definirla "altra normalità".
"Ma si, non si preoccupi... mi saprà dire tra dieci anni. Tanto io l'aspetto qui...",
un'espressione normale, niente da notare?
Diciamo pure banale, perché ci sta.
Mi fu regalata come una battuta da Chi per sé ormai non poteva fare più nulla oltre che sperare.
Ogni volta che gli cambiavano terapia era il solito "tanto per parlare"...
Vediamo se questa funziona...
oppure...
speriamo che va...
o ancora...
dobbiamo aspettare.
Lui mi raccontava queste cose, e azzardava un mezzo sorriso strizzando gli occhi dietro i tondi occhiali rossi.
Per questo quella battuta suonò come "formula magica".
Come magica era la Sua ironia, e quella di chiunque non vuole arrendersi all'evidenza, e l'adotta come strategia.
Perché alla fine niente è evidente finché non è provato.
Benedetta sia quindi l'ironia.
Manipola la paura, l'elabora come perdita, la trasforma.
L'esorcizza.
E così sia.
"L'ironia è una dichiarazione di dignità. È l'affermazione della superiorità dell'essere umano su quello che gli capita".
- Romain Gary -
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mercoledì 26 maggio 2021

MI RILEGGO... (n.36) (È ora di tornare a casa)

 

"Una volta che si è trovato se stessi, bisogna essere in grado, di tanto in tanto, di perdersi... e poi di ritrovarsi"
- Friedrich Wilhelm Nietzsche -
Comincio i miei "pensieri prima di andare" con questa citazione che riporto spesso perché mi ci ritrovo altrettanto spesso.
Sono persona che osa perdersi perché ritrovarsi poi le regala entusiasmo.
E ci fu un tempo che mi sentii persa e pure smarrita. Lo compresi dopo, probabilmente sarebbe stato meglio prima, comunque mi ritengo fortunata.
In realtà quasi sempre Tutti crediamo aver trovato Noi stessi, ma poi un'inquietudine latente lo nega. La soffochiamo in cento modi e maniere, ma è sempre lì a ricordare, spronare... è ora di tornare a casa.
"Tornare a casa" non è un luogo, bensì un modo di essere, l'unico possibile, l'originale.
Essere se stessi, quello per cui siamo, ciò di cui siamo capaci solo Noi e nessun'altro.
E che desideriamo con tutta la forza che è in potenza e aspetta di essere messa in atto.
Come si torna a casa?
Osando uscire da sé, col confronto senza farsi condizionare, prendendo il meglio, ciò che può servire per ritrovare la "via" verso casa. Tratteniamo tutto come sassolini per segnare la strada, attenti a non perderci ancora.
E a questo punto... Noi, unico riferimento per Noi stessi.
Alcuni eventi sembrano ostacoli, sono in realtà crocevia che portano a delle scelte.
I momenti bui sono occasioni per imparare a non aver paura, perché dopo la notte, è provato, c'è sempre un nuovo giorno.
Un nuovo giorno da vivere in completezza, unico e speciale come lo è ognuno.
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martedì 25 maggio 2021

MI RILEGGO... (n.35) (Per uno stimolo in più)


Per uno stimolo in più vale la pena tentare per rielaborare e ricominciare.
Le Nostre esistenze dalla recente esperienza ne vengono fuori stravolte.
Responsabilità...? Di Tutti e di nessuno, anzi no, forse di ogni singolo individuo che non ha preso le dovute "distanze" dall'evento e ha perso quel minimo di lucidità restante.
Ché già non era granché, visto che da tempo si era illuso poter gestire tutto, il bello e il brutto, e uscirne sempre vincente.
Sciocco delirio l'onnipotenza, e poi a conti fatti abbiamo preso a piagnucolare, senza comunque raggiungere adeguata consapevolezza.
Fare, agire si deve, dopo aver risposto con forza al freno dell'ansia da incertezza.
Abbiamo passato lunghi mesi a lamentarci, personalmente lo faccio ancora ma quando mi rendo conto che sto ad un passo dal piangermi addosso, un colpo di reni e mi dedico alla cosa che penso saper far meglio. Scrivo.
E fiumi di parole mi ripuliscono la mente, a volte mi inumidiscono gli occhi, dissetano il mio bisogno di libertà.
E mi sento libera davvero. Libera di pensare anche contro l'opinione generale, i pareri personali altrui, le credenze ereditate, le convinzioni inculcate.
Sentirsi liberi fa riprendere in mano la propria vita.
"Posso scrollarmi di dosso tutto mentre scrivo; i miei dolori scompaiono, il mio coraggio rinasce"
- Anna Frank -
Potrebbe essere un primo piano raffigurante margherita africana e natura

lunedì 24 maggio 2021

MI RILEGGO... (n.34) (In difficoltà ma voglio crederci)

 

È determinante la volontà, determinante sempre. Frena ogni discesa, dissipa i dubbi, spiana la strada nel migliore dei modi.
Stasera ho fatto un giro in macchina. Tante auto e molta gente in strada. Tavolini davanti a bar e pizzerie, alcun posto libero.
Mi è sembrato strano, e ho provato quasi disagio. Ho avuto così la conferma alla mia convinzione di essere in difficoltà nella ripresa.
Un altro cambiamento s'appresta, ed io non sono poi così convinta di poter di nuovo adattarmi.
Ancora una volta dovrò far ricorso alla Mente, alla forza della mente, ché a restare in acque stagnanti si rischia davvero.
Pensare propositivo, progettare quel poco che basta, e infine qualche piccolo esercizio, in pratica "passatempo costruttivo"
Un esempio?
Scegli una parola tra le tante, ad esempio... SPADA,
poi separa le singole lettere che la compongono...
S... P... A... D... A
Di ognuna fanne l'iniziale di una parola che esprima Negatività...
S...olitudine
P...aura
A...nsia
D...istanziamento
A...ngoscia
A questo punto con le stesse iniziali trova parole che al contrario esprimano Positività...
S...erenità
P...resenze
A...perture
D...omani
A...bbracci
In breve tempo la Mente sarà sgombra, pronta per quel domani a tratti incerto.
Non ci credi...? Provare per credere, e magari condividi con Chi è a Te accanto, e perché no, anche con Noi ora lontani ma presto sempre più vicini.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo