martedì 18 maggio 2021

MI RILEGGO... (n.28) (Benvenuti a... "I luoghi della speranza"!)


Tavola rotonda su un docufilm patrocinato da FAVO, l'Associazione delle associazioni, per celebrarne l'annuale Giornata del Malato Oncologico.
Il giovane regista, Enzo Dino che ha pure un ruolo nel film, è un ex paziente oncologico che come tanti altri, dopo la malattia decide di dare un senso a quella parte del vissuto che l'ha segnato.
Per fare questo si serve della "settima arte", il cinema, uno strumento che si rivela sempre di forte impatto.
Racconta storie ed emozioni da Lui provate in quelli che egli chiama "oncomovies".
Il cortometraggio "IO E ASCANIO", il film "LA STANZA DEL SORRISO", e il docufilm "I LUOGHI DELLA SPERANZA".
Il film segue la storia di Luca Mantovan, oncologo di mezza età, che vive vicino al Lago di Garda. Una quotidianità scandita dalle visite a pazienti oncologici e una vita privata che si innesta a quella lavorativa.
Il film affronta il tema oncologico attraverso varie tematiche universali tra cui l'amicizia, lo sport, l'amore, il rimpianto, l'estetica, seguendo parallelamente le vicende di un medico oncologo e di una farmacista e sottolineando l'importanza di "unire le competenze" per dare un maggior supporto al paziente oncologico.
Tematiche sviluppate alternando scene di finzione con testimonianze di persone che hanno vissuto, direttamente o indirettamente, la malattia oncologica e di personaggi quali Piero Angela, noto divulgatore scientifico, giornalista, scrittore e conduttore televisivo e Massimo Di Maio, Segretario nazionale AIOM e Direttore Oncologia dell'Ospedale Mauriziano e Dipartimento di Oncologia Università di Torino
Il titolo è nel film stesso, è l'espressione di saluto ed accoglienza che la farmacista rivolge a Luca, invitandolo ad unirsi al gruppo di mutuo aiuto che si riunisce periodicamente nella farmacia.
Perché anche l'oncologo, come il caregiver e il paziente stesso hanno bisogno del supporto psicologico.
Durante il percorso terapeutico dagli esiti affatto scontati, possono infatti essere frequenti i momenti di incertezza e di crisi personale.
Si dovrebbe guardare il Cancro come l'inizio di una nuova vita, perché dopo nulla è come prima, nel bene e nel male. Nel primo e nel secondo caso dipenderà dal punto di vista. Evento unicamente devastante o opportunità?
Molte le tematiche proposte. Comunicazione. L'importante ruolo del caregiver. L'aspetto psicologico (il diverso approccio alla malattia). La qualità della vita. La guarigione.
Ogni tema introdotto da una clip, attori giovani, Manuela Arcuri in una veste inedita.
Interessante come ulteriore speranza, il nuovo aspetto della figura del farmacista, importante riferimento sul territorio.
I luoghi della speranza quali sono?
Sono quelli dove c'è "accoglienza e ascolto", la famiglia quando è sufficientemente supportata, è il paziente stesso che dopo lo sgomento della diagnosi, cerca e trova in sé le risorse per continuare nella "normalità" che non vuol perdere.
È stata una mattinata speciale, presa com'ero, sarei rimasta ancora a lungo lì davanti, full immersion nei pensieri.
Una nota commovente, espressione di speranza che è "oltre". La canzone finale del docufilm è di Veronica Franco, la diciannovenne malata di cancro, scomparsa proprio il giorno dopo aver completato l'impegno preso.

1 commento:

  1. A causa del COVID-19 ho perso tutto e grazie a dio ho ritrovato il mio sorriso ed è stato grazie al signore Pierre Michel, che ho ricevuto un prestito di 65000 EURO e due miei colleghi hanno anche ricevuto prestiti da quest'uomo senza alcuna difficoltà. È con il signore Pierre Michel, che la vita mi sorride di nuovo: è un uomo semplice e comprensivo. Ecco la sua E-mail : combaluzierp443@gmail.com    

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