domenica 29 novembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.29) (Colorarsi di fragilità)


Giornate un po' così, ne sto mettendo insieme parecchie, una dopo l'altra, prova da sforzo e test di nuova consapevolezza.

Oggi... ad esempio, ho dovuto ricorrere spesso al mio campanellino dal fiocco dorato.

Resisterò? Staremo a vedere, nel frattempo vivo.

Prima di andare, i miei soliti pensieri. Stasera voglio visualizzarli, al solito tutti colorati.

Vivaci ché ben dispongano ai prossimi giorni, gli ultimi di questo mese difficile, a volte rabberciati e rigenerati con gran fatica. Ci proverò.

Che farci... non sempre dipende dalle buone intenzioni, siamo fragili, e ammettere la propria fragilità fa più credibili quando ce la mettiamo tutta a viverla come virtù.

Oggi... una mia giornata tipo.

Stamattina aggiornamenti di speranza, cenni di presenza per far sentire meno soli, poi... la mia quotidianità che cambia solo per qualche sfumatura volutamente messa in risalto.

Sono stata al negozio all'angolo per la spesa settimanale, il massimo ora che sento di fare in termine di "uscite", dicembre è alle porte e mi ricorda troppo un altro passato, foriero pure di "accidente", ora non vorrei... basta, non ci voglio nemmeno pensare.

Ho comprato frutta e verdura e noci, la frutta dà colore, il verde fa speranza, le noci consumate con moderazione addirittura curano.

Mi rendo conto di cercare nei colori l'aiuto che fa la differenza. Ogni giorno un colore diverso, sarà quello della tovaglia, del condimento principe del pranzo, di tutto ciò che posso scegliere e preparare.

Da qualche parte ho letto che bisogna impegnarsi a fare di ogni giorno della Nostra vita un piccolo capolavoro. Ed io mi impegno di sicuro almeno a tentare un dipinto. Non un'opera d'arte ma un quadro armonioso pur su una tela stinta. Trama non perfetta, però ben accomodata con la scelta oculata dei colori, sempre vari e accordanti tra loro.

A volte l'ansia di arrivare a sera nel migliore dei modi, lascia una scia grigia sul fondo del "mio spazio azzurro". Io ce l'avevo messa tutta coi pensieri positivi, però qualcosa va sempre non per il verso giusto.

Altro solito segno del destino, sprone. Si deve continuare.

La consapevolezza della propria forza interiore ci rende "padroni della nostra vita".

Leggo e rileggo questa frase, e mica sono più tanto convinta...

Di getto, come sempre mi succede quando sono scossa, scrivo altro. Poche righe ma così fortemente sentite che Chi le legge se le sentirà addosso, su misura...

Perché mi sono fatta una corazza non vuol dire che sono di ferro.

Ho un Cuore anch'io. Con il battito spesso accelerato, e la sua memoria che non dimentica perché non vuole.

L'immagine può contenere: cibo

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