giovedì 6 ottobre 2022
L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.27) (L'eroe)
Il Nostro ritorno in reparto ha visto un evidente bisogno, più sentito di prima. Il bisogno di parlare, condividere il dolore e le aspettative, le paure e la speranza, quest'ultima nella giusta dimensione perché non sia illusione.
Tutte le persone che incontriamo sono speciali, poi capita ogni tanto qualcuno che lo è di più, come Roberto, la cui lucidità e consapevolezza lascia senza parole.
Oggi non c'è voluto molto perché ai miei occhi apparisse come un eroe.
Chiamava il nemico per nome, senza troppi giri di parole.
Preparava e si preparava al peggio, mi ha raccontato che stava istruendo i figli alla tecnologia per quegli affari noiosi di cui si era sempre occupato lui, prima d'ammalarsi.
E si rammaricava perché tanta gente, pure in condizioni non critiche pari alla sua, preferiva non guardare in faccia la realtà .
- Aspetta Mari', non te ne andare...
- Vuoi dirmi qualcos'altro?
- Io lo so, e l'accetto... non si può vivere per sempre.
Ci sono parole che arrivano con una pressione tale da lasciare un'impronta profonda. Poi torni a ricalcarla, una, due, tante volte, ma lo stupore è sempre tanto nel vedere che è troppo grande per te.
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